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Com'era il Sesso nel Medioevo?


cultura 17.01.2020 25   |   Canali: medioevo sesso antichità storia costume

Com'era il Sesso nel Medioevo?

Il mondo del sesso nel Medioevo spesso viene visto pieno di limiti e restrizioni o descritto dai trovatori come qualcosa di aulico ed effimero oppure in modo libertino e goliardico come fece Boccaccio nel suo Decamerone.

Con la Chiesa che dominava sulla vita di Re e poveri spesso il sesso poteva essere motivo di proibizioni e condanne ma come tutte le regole, spesso vengono infrante.

Durante le prime fasi del cristianesimo (500 d.c.) il sesso non veniva visto come qualcosa di oscuro e da evitare ma in ogni caso veniva frenato dato che anche la medicina dell’epoca riteneva che fare troppo sesso fosse debilitante per il corpo e grande motivo di distrazione. Ciò che sicuramente era ritenuto peccaminoso era il sesso orale e i preliminari: anche durante il matrimonio il sesso si riduceva ad una sveltina che non soddisfava le voglie femminili.

LE LEGGI RESTRITTIVE SUL SESSO NEL MEDIOEVO

Anche la normativa legislativa regolamentava i tempi per fare sesso. Era infatti proibito praticare il coito durante feste religiose e nei fine settimana oltre che nei periodi di mestruazioni, gravidanza e puerperio. In pratica era concesso fare l’amore 185 giorni all’anno quindi, in media, una volta ogni due giorni.

Le leggi prevedevano anche punizioni molto pesanti come 10 giorni a pane e acqua se un uomo prendeva da dietro una donna, che potevano aumentare a 40 giorni con il pagamento di una multa di 26 soldi se si faceva sesso durante la quaresima.

L’istituzione ecclesiastica era così oppressiva sul sesso da arrivare a redigere una lista delle posizioni sessuali più peccaminose. Sul podio venne inserita quella che noi chiameremmo la pecorina, a cui seguiva quella che oggi è detta dei due cucchiai, e dopo il sesso seduti e in piedi, era ritenuta la meno peccaminosa quella classica: il missionario.

È bene precisare che nel medioevo si era soliti fare sesso il più vestiti possibile e il sesso orale prevedeva una punizione davvero severa: tre anni di prigione.

La Chiesa però arrivò implicitamente ad accettare l’adulterio ma solo per gli uomini. Era infatti in uso per i Re avere le cosiddette favorite, ossia delle concubine, anche se per la Chiesa non erano ufficialmente lecite. Per le donne invece non si era così morbidi dato che sia donne comuni che regine, se accusate di adulterio potevano essere condannate alla decapitazione.

L'arrivo dei Bordelli

Come è ovvio, le leggi così restrittive nel Medioevo riguardo al sesso portarono ad una grande diffusione di bordelli, spesso dichiarati come bagni pubblici. Uno degli espedienti più utilizzati per incontrare delle prostitute era quello di immergersi in grandi tinozze di acqua calda e, quando arrivava la prostituta, questi venivano nascosti dietro lastre metalliche per consumare il rapporto in completa privacy e lontano dagli occhi di chi avrebbe potuto denunciare il cliente alla Chiesa.

In Europa però ci sono state anche delle zone di libertà sessuale. Per esempio in Germania la poligamia era una tradizione che veniva portata avanti da quando le popolazioni barbariche fecero sgretolare l’impero romano. Nello stesso periodo ma in Oriente era praticata la poliandria, ossia una moglie con più mariti, come narra il poema epico induista Mahabharata.

Le fake news sul Sesso nel Medioevo

Poi ci sono le fake news del medioevo che spesso ci vengono insegnate.

La prima è sicuramente quella dello ius primae noctis, ossia il diritto del feudatario di avere un rapporto sessuale la prima notte di nozze con le donne che si sposavano con i suoi servi della gleba. Ebbene, questa era semplicemente una tassa in denaro che l’uomo doveva pagare al suo signore per avere il permesso di sposarsi.

Altra incredibile bufala è quella delle cinture di castità medioevali. Oltre alle logiche ed inevitabili difficoltà dal punto di vista igienico di indossare queste fasce metalliche che chiudevano i genitali delle donne c’è il dato archeologico non di poco conto: non esistono cinture di questo tipo databili al Medioevo. Per dare adito a queste leggende, nel periodo del puritanesimo non sono mancate le creazioni di falsi: fino a poco tempo fa nel museo medioevale di Parigi si poteva ammirare la cintura di castità appartenuta alla regina di Francia Caterina de’ Medici ma nel 1990 gli archeologi si sono accorti che la cintura del 1550 non era altro che un falso prodotto nel XIX secolo.
Le cinture di castità in realtà vennero usate nei paesi anglosassoni nel periodo puritano dalle donne per proteggersi dagli stupri o venivano indossate da adolescenti che venivano obbligati affinché non si masturbassero, pratica molto peccaminosa per l’epoca.

Se vi siete appassionati al tema, su Youtube trovate inoltre la lezione integrale di Alessandro Barbero proprio sulla vita sessuale nel Medioevo svoltasi al Festival del Medioevo.

Tirate fuori le spade!


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