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Come era il Sesso nell'Antica Grecia?


cultura 31.05.2019 18   |   Canali: grecia storia antichità sesso gay omosessualità

Come era il Sesso nell'Antica Grecia?

A scuola si passa molto tempo a studiare le antiche civiltà, ma data l'età degli studenti i riferimenti al modo in cui veniva vissuta e intesta la sessualità sono ben pochi. Ampio spazio negli approfondimenti storici è dato alle battaglie condotte dagli antichi greci, ma che rapporto avevano con il sesso?

Il sesso nell'antica Grecia seguiva regole precise

Comunemente si pensa che prima dell'avvento del cristianesimo il sesso venisse praticato in maniera molto più libera. In un certo senso è così, ma non bisogna pensare che tutto fosse concesso.
Regole precise regolavano i comportamenti di uomini e donne anche in funzione della loro età.

Le regole più importanti riguardavano l'omosessualità o meglio l'atteggiamento attivo o passivo durante l'atto sessuale.

Un uomo adulto, in quanto tale, doveva sempre e soltanto avere un atteggiamento attivo. Poteva quindi penetrare la propria moglie, le proprie amanti e i ragazzi giovani. 

Non poteva però svolgere un ruolo passivo e lasciarsi penetrare da altri uomini.

Un maschio veniva considerato adulto intorno ai 20 anni o comunque finchè non avesse la barba. Prima di allora poteva avere rapporti omosessuali passivi. Mentre per le donne invece erano vietati i rapporti con altre donne.

Le donne e il sesso nell'antica Grecia

Le regole sociali di questa civiltà si sono consolidate nel tempo e va precisato che il divieto per le donne di praticare l'omosessualità si è affermato solo nel corso degli anni. Se infatti si esaminano le poesie saffiche è chiaro che, prima del 600 a.c., le fanciulle venivano educate alla sessualità anche attraverso rapporti lesbo.

Nelle isole greche infatti come quella di Lesbo le donne restavano per gran parte dell’anno senza i loro uomini, impegnati nelle guerre e nei commerci: questo favorì l’omosessualità femminile. Saffo educava fanciulle nobili nella ristretta cerchia del tìaso, una sorta di associazione femminile in cui le ragazze entravano a farne parte prima del matrimonio e dove trascorrevano un periodo d’istruzione e preparazione alle nozze; poi, una volta sposate, si separavano dal gruppo.

Il sesso per le donne venne dunque limitato. Potevano avere rapporti sessuali soltanto con i loro mariti.

Sorprenderà però sapere che già all'epoca utilizzavano sex toys. Il giocattolo erotico più diffuso era un dildo molto simile a un pene che le donne lasciavano scivolare dentro di sé. Questi falli artificiali venivano realizzati in diversi modi. Alcuni erano realizzati in legno e foderati in cuoio. Altri venivano realizzati in pasta di pane ed erano molto economici. La masturbazione femminile con penetrazione di un dildo era chiamata 'olisbein' che vuol dire 'scivolare dentro'.

In questa pratica le donne non trascuravano il bisogno di lubrificarsi e a questo scopo utilizzavano olio di oliva. Talvolta praticavano i loro giochi erotici dinanzi agli uomini che apprezzavano questo intimo spettacolo.

La pederastia greca

Da quanto detto sull'omosessualotà è chiaro che essa non rispondeva ai criteri moderni in cui viene vissuta come un aspetto identitario della persona, ma piuttosto era considerata l'espressione del proprio ruolo sociale.

Merita a tal proposito di essere menzionata la pratica della pederastia in cui un uomo adulto corteggiava e prendeva sotto la sua protezione un ragazzo molto giovane.
Il fanciullo doveva avere almeno 12 anni e l'uomo diveniva il suo mentore e aveva il compito di introdurlo in società. Era buona prassi, per il più giovane, accettare con ritrosia i corteggiamenti dell'adulto e quest'ultimo doveva mostrare di essere interessato non soltanto al sesso, ma ad una più ampia condivisione delle emozioni della vita.

Le regole e le trasgressioni nell'antica Grecia

La storia dell'umanità è costellata di convenzioni sociali e religioni che hanno cercato di porre limiti al desiderio sessuale che ha da sempre animato uomini e donne. Tuttavia è ben noto che, in ogni contesto, queste regole sono spesso trasgredite.

Il travestimento, ad esempio, era molto praticato tra i giovani: i ragazzi si vestivano da donna e le ragazze indossavano abiti virili. Tutto questo provocava un interesse morboso tra gli spettatori, che venivano sedotti dall’ambiguità degli abiti e da coloro che li indossavano. 

L'omosessualità, praticata in tutte le sue forme, è da sempre esistita ed ha senza dubbio superato le barriere imposte nell'antica civiltà.
Nelle più importanti opere di Omero è infatti citato Achille e il suo rapporto con Patroclo anche se bisogna notare che non c'è alcuna descrizione esplicita del loro rapporto fisico.
Allo stesso modo non c'è società presente o passata che sia riuscita ad arginare il fenomeno dell'adulterio.

Per quanto riguarda gli antichi greci meritano però di essere menzionate la presenza di devianze vietate, ma ampiamente documentate come l'incesto, la zoofilia, la necrofilia e la pedofilia.


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