Legalise Love, il diritto di amare

Legalise Love è la nuova iniziativa di Google a favore dei diritti degli omosessuali.
Uno dei fondatori del colosso informatico si è recentemente sposato su Facebook con un altro uomo, e da allora Google sembra essere particolarmente sensibile alle questioni della sfera omosessuale.

"Legalise Love - spiega un portavoce - è una campagna per promuovere condizioni più sicure per le persone gay e lesbiche, all'interno e all'esterno dell'ambiente lavorativo, soprattutto in quei paesi con leggi omofobe".

Le intenzioni di Google sono certamente oneste e nobilie anche altri giganti dell'hi tech, quali Microsoft e Amazon, hanno espresso il loro parere favorevole sulle unioni gay. Dietro il supporto alla causa c'è però anche una questione tecnica. Tra i dipendenti di Google non mancano gli omosessuali, e tutelare i dipendenti gay nei paesi storicamente omofobi è sempre più spesso un problema. Mountain View solleva dunque un'importante questione sociale, facendo pressione su quei governi in cui le decisioni negative in materia di matrimoni LGBT possono bloccare iniziative importanti dal punto di vista economico.

Il progetto Legalise Love è partito da Singapore ed è subito arrivato in Polonia ma Google ha in programma di estendere l'iniziativa in tutte le nazioni in cui ha degli uffici, e dove i governi non legiferano in favore degli omosessuali.
Ci auguriamo si ricordi anche dell'Italia dove, nel frattempo, nasce Condividi Love, un progetto nato dal basso che ha l'obiettivo di stimolare il cambiamento necessario a sanare le diseguaglianze legislative nel diritto di famiglia italiano. Il marchio Condividi Love è a disposizione per ogni libera iniziativa che voglia portare avanti la rivendicazione di pari diritti per le coppie di ogni orientamento sessuale. Si può inoltre partecipare attivamente al progetto, caricando sul sito una foto o un video in cui si dichiara il proprio orientamento sessuale. Non avendo testimonial illustri e non disponendo di appoggio politico cui delegare le proprie istanze, in Italia ci si arrangia come possibile. Sperando che presto, anche qui, si riesca a raggiungere questo importante traguardo.


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