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Mutandine Usate e non solo: i feticci più strani venduti online


fetish 30.01.2023 50   |   Canali: feticismo fetish parafilie

Mutandine Usate e non solo: i feticci più strani venduti online

Il Panty Fetish, ossia il feticismo delle mutandine usate, non è certo una novità di questi anni e anzi sfidiamo chiunque ad affermare di non aver mai annusato l'intimo nella biancheria da lavare a casa di zie, cugine e amiche. Molto diffuso soprattutto in Giappone, il Panty Fetish oggi si configura in maniera più ampia come un vero e proprio mercato in cui gli amanti del genere acquistano online slip, calzini e tanti altri feticci da sniffare, toccare e utilizzare durante la masturbazione.

A molti l'idea fa storcere il naso, eppure il fenomeno è in continua crescita anche in Europa e nel nostro Paese, grazie soprattutto a piattaforme come OnlyFans e altre simili che si prestano bene a quest'attività.
Ma perché così tanti uomini acquistano intimo usato? E chi sono gli acquirenti tipo?

Chi sono i compratori di mutandine e feticci online

Il bello del Panty Fetish e delle pratiche affini è che questa forma di feticismo sembra colpire persone di ogni età e ceto sociale: gli acquirenti di mutandine e intimo, infatti, non sono affatto dei deviati ma anzi sono persone normalissime che semplicemente provano eccitazione a sentire gli aromi tipici provenienti dalle parti intime e da altre zone del corpo. Giovani e anziani, professionisti e operai, il Panty Fetish coinvolge proprio tutti e si manifesta in una grande varietà di forme.

L'acquisto di slip, perizomi, lingerie e, perché no, anche di boxer maschili, è forse quello che riguarda la fetta maggiore degli appassionati del genere, dal momento che qui i profumi sono quelli che arrivano dai genitali e dunque a fortissima valenza sessuale, ma sempre più diffuso è anche l'acquisto di scarpe, calze e calzini, possibilmente usati per molto tempo e impregnati del sudore del possessore. Non manca poi chi presenta un Armpit Fetish, ossia il feticismo delle ascelle, e non disdegna di fare proprie magliette intime dense di aromi, o chi acquista reggiseni indossati più e più volte.

Alla base del fenomeno vi è sia un aspetto prettamente fisico, legato per l'appunto agli odori e alle sensazioni che questi possono suscitare a livello ormonale, che il fattore dell'immaginazione, che porta il compratore a creare situazioni mentali personali durante l'uso di questi oggetti.

Vendere intimo usato: un business tutt'altro che secondario

Chiaramente, di fronte a un business in così forte crescita, non sono poche le donne (e gli uomini) che fiutano l'occasione per arrotondare i propri guadagni semplicemente usando l'intimo e spedendolo a chi ne fa richiesta. Si stima, per esempio, che gran parte di coloro che scelgono questa strada riesca facilmente a portare a casa anche 400 euro e più al mese, senza contare i guadagni provenienti da foto e video.

È ovvio che anche questo tipo di commercio richiede un certo impegno, perché non basta indossare e mettere un annuncio per avere lunghe file di persone interessate, ma anzi è necessario sapersi promuovere sui social, instaurare un rapporto con i fan più affezionati e dedicare tempo alla gestione delle piattaforme di vendita e alle spedizioni.

Non solo intimo: i fetish più "strani" che si possono acquistare in rete


Se l'acquisto di mutandine e calzini può sembrarvi strano, forse non avete mai sentito parlare di altri fetish che hanno fatto notizia in questi ultimi anni. Le opportunità per chi vende e chi compra infatti aumentano di giorno in giorno e riguardano i feticci più impensabili.

Le foto dei piedi su OnlyFans, per esempio, sono ormai un vero e proprio must a cui non tutti riescono a dare una spiegazione (ma provate a chiedere a un feticista se questa è una cosa "stupida"!), ma c'è addirittura chi è arrivato a imbottigliare l'acqua in cui ha fatto il bagno vendendola a 30 dollari a flaconcino: basta cercare in rete il nome dell'influencer Belle Delphine per leggere decine di articoli sul caso che ha fatto scalpore.

Non particolarmente diffuso, ma esiste, è poi il fetish dell'urina, non più praticato soltanto con il partner bagnandosi a vicenda ma anche online, acquistando bottigliette in cui la propria influencer preferita ha raccolto la sua pipì. Sui gruppi social e sulle piattaforme di genere non è difficile poi trovare Mistress o presunte tali che raccolgono le unghie dei piedi tagliate e gli scarti della pedicure e, non ultima, la follia di chi - tale Stephanie Matto - conserva i propri peti in barattolo per spedirli ai fan, affermando di toccare cifre vicine ai 60mila euro a settimana.

Assurdo o no, tutto questo è vero e, se esiste, non vi è dubbio di pensare che a qualcuno piaccia realmente!


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