Porno in Italia: ultimo ciak

L'Italia è nella lista dei Paesi che consumano più pornografia, soprattutto a mezzo Internet, con milioni di visitatori e un tempio medio di permanenza sui siti che varia tra i 10 e i 20 minuti, un'infinità se si considera la velocità di fruizione dei contenuti in rete.

Nel 2013, Milano e Roma risultano in cima alla classifica delle città che hanno totalizzato più click su YouPorn, per un totale nazionale di quasi 400 milioni di visite annue.

Ciò nonostante, il porno made in Italy vive di stenti e se le piccole case di produzione hanno chiuso i battenti da tempo, le grandi major nostrane scelgono di trasferire baracca e burattini all'estero. Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, Francia e Spagna, le mete preferite; tutti paesi nei quali lavoratori e produttori dell'hard godono di agevolazioni legislative e sgravi fiscali che rendono possibile fare affari.

La pornografia in Italia è sempre stata osteggiata anche se, soprattutto negli ultimi tempi, è davvero difficile stimare quante e quali realtà produttive continuino ad operare sul territorio e quale sia il volume degli introiti. Il proliferare di studi clandestini, l'evasione fiscale, il lavoro nero e la sua delocalizzazione, sono ad oggi le principali sfumature del porno italiano, motivate principalmente da un regime legislativo e fiscale insostenibile per chi cerca di fare impresa. E anche se non si tratta di un business vitale, la legge della domanda e dell'offerta parla chiaro: se gli italiani amano il porno, perchè non sostenere l'industria?

A domanda, lo Stato risponde invece con la Porno Tax ("l'addizionale Irpef e Ires al 25% sui compensi derivanti dalla produzione, distribuzione, vendita e rappresentazione di materiale pornografico") che costringe alla fuga le maestranze del porno che si aggiungono alla lista degli industriali che pagano tasse e lavoratori esteri, perchè impossibilitati al business in patria. E stavolta i danni causati da ipocrisia e moralismo sono quantificabili in milioni di euro.

Quale è la vostra opinione, amici?