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A tuo padre ci penso io (2a parte)


di makaresco
11.07.2014    |    36.715    |    2 9.0
"Non fui velocissimo a capire..."
Ripenso molte volte a quella sera. Quella della prima volta con mia madre. La mia mente torna sempre al momento in cui lei mi baciò sotto una delle finestre di casa. Oggi posso anche riderne ma allora non potevo sapere come sarebbero andate le cose e vi garantisco che ero veramente terrorizzato.

“A tuo padre ci penso io…”, mi disse. Non ero sicuro che fosse proprio mio padre l'ombra dietro quella tenda e non desideravo scoprirlo. Temevo le conseguenze. Un bacio appassionato tra madre e figlio non è certo quello che un padre si aspetta di vedere. Come avrebbe potuto mamma aggiustare la cosa?

Lei chiamò l’indomani. Era quasi ora di cena e non avendomi visto ne sentito per tutto il giorno volle sincerarsi che stavo bene. Mi disse di stare tranquillo, che mio padre essendo assonnato non si era accorto di nulla.

- “Non si è nemmeno reso conto che non indossavo più le calze.” -, disse.

Nella foga del nostro amplesso una delle autoreggenti si era impigliata da qualche parte strappandosi e lei per far prima le aveva buttate via entrambe.

- “Siamo stati due incoscienti mamma”, dissi.
- “Si ma è stato bellissimo tesoro mio e non vedo l’ora di rifarlo”
- “Fosse per me verrei lì e ti salterei addosso anche subito ma come facciamo con papà”, le dissi.
- “Beh se hai così tanta voglia puoi fare un salto per cena, magari siamo fortunati e decide di andare al circolo”.
- “Si come no…”, dissi, dubbioso.
- “Potrebbe anche andare a dormire presto, non sarebbe la prima volta”.
- “Certo…così si sveglia e ci becca”
- “Ma no che non ci becca, vedrai…”


Rimasi in silenzio per qualche secondo. Non potevo crederci. Mia madre era così troia da rischiare un amplesso incestuoso con il marito in casa. Subito la cosa mi eccitò ma la proposta era veramente azzardata. Primo, saremmo stati tutti uno di fronte all’altro, ed io non ero sicuro che sarei riuscito a sostenere lo sguardo di mio padre; dopotutto non erano passate neanche 24 ore da quando gli avevo scopato la moglie. Secondo, l’attesa mi rende ansioso; c’era il rischio che avrei potuto dire o fare qualcosa di compromettente.

- “Non so mamma.”, dissi.
- “Beh…che c’è Adesso? Non dirmi che non verrai più a trovarci”, mi rispose.
- “No è che…”
- “Di solito sei sempre qui a qualsiasi ora del giorno, se smetti di colpo, allora si che diventa sospetto”.

Aveva ragione, anche se erano mesi che vivevo da solo, mi ero spostato solo di qualche centinaio di metri in linea d’aria. Praticamente era come se non fossi mai andato via di casa

- “Dai vieni, ti prometto che non te ne pentirai.”, concluse.
- “Ok, aspettami che arrivo”.

Fu mio padre ad aprire la porta. Mi salutò come sempre anzi a pensarci meglio sembrò persino contento di vedermi. Non che di norma non lo fosse.

- “Mamma ha apparecchiato nella sala”, disse.

Anche questo era normale, mia madre è una donna borghese che tiene alla forma. Lei ci raggiunse da li a poco. Indossava uno stupendo tubino in chiffon molto corto, di colore porpora, un po’ fuori stagione visto che era autunno inoltrato ma neanche poi tanto per un abito da sera. Il taglio mini, molto sopra al ginocchio lasciava vedere ampiamente le gambe. Bianchissime. Niente calze. Lo scollo corto e tondo sul davanti fungeva molto furbescamente da sostegno alle sue enormi tette e insieme alla trasparenza del materiale contribuiva a darle ulteriore portamento, al contrario lo scollo posteriore era generosissimo, lungo quasi a sfiorare le natiche. Anche le scarpe erano rigorosamente da dress code, dei sandali di vernice con un tacco alto quel tanto che basta a conferire armonia ad una gamba ben tornita.

Sia io che mio padre rimanemmo per un attimo senza parole. Lei non si scompose. Ignorò mio padre, mi si avvicinò e mi diede un bacio che sarebbe dovuto essere sulla guancia ma che invece risultò molto vicino alle labbra.

- “Ciao tesoro”, disse.

Ebbi l’impressione che l’avesse fatto apposta. Guardai mio padre con vergogna, lui fece finta di nulla.

– “Ma che fate ancora in piedi, dai sedetevi che iniziamo.”, disse mia madre rivolgendosi ad entrambi. Poi giratasi verso di me: - “Tesoro tu intanto versami del vino che io porto subito in tavola.”, usci dalla stanza ancheggiando lentamente.

Io rimasi come un ebete a fissarla - quando hai un culo come quello di mia madre la camminata diviene un arma ipnotica - fu in quel momento che mio padre disse finalmente qualcosa.

- “Che fai guardi il culo di tua madre”
- “No...io…no”, risposi spaventato.

Lui mi diede uno scappellotto come quando da ragazzo mi comportavo da birbante. Io compresi che potevo rilassarmi.

- “Certo che la mamma è ancora una gran bella topolona”, mi disse.
- “Proprio così…papà”, risposi facendo cenno di sì con la testa.

A volte penso che un altro marito avrebbe provato fastidio. Lui invece sembrava divertito ed io, che ero tesissimo, provai sollievo. Oggi penso che per come era fatta la nostra famiglia quella situazione poteva essere quasi definita normale. Non tutti i mariti hanno una moglie esibizionista, non tutti i figli hanno una mamma incestuosa.

La cena non fu così breve come mia madre aveva prospettato, mio padre non accennava ad andarsene e presto fu evidente che non l'avrebbe mai fatto. E neanche io volevo mollare. Tutto sommato avevo di fronte a me una cena come si deve ed in parte una donna avvenente che mi aveva fatto delle promesse. Pensai che dovevo tenere duro, mio padre prima poi si sarebbe stancato ed avrebbe lasciato il campo libero.

Mi sbagliavo. Ad un certo punto entrambi i mie genitori si misero a flirtare tra loro e anche pesantemente. Come se io non esistessi il mio vecchio si alzò dal tavolo con una scusa, appoggiò le mani sulle sue spalle e le baciò il collo. Lei lo lasciò fare. Lui si fece più audace, sposto le mani lentamente facendole scendere sulle tette. Un altro bacio sul collo e vidi mia madre contorcersi sulle spalle. Era un chiaro segnale che lei gradiva.

Che mia madre si fosse dimenticata il motivo per cui mi trovavo lì ed avesse cambiato idea? Qualunque fosse la risposta pensai che vista la situazione avrei fatto meglio ad andare a casa e spararmi una sega dopotutto quelli sposati erano loro. Feci per alzarmi ma mi fermò la mano di mia madre.

- “Ti prego resta…”, disse lei e vidi che anche mio padre dietro di lei annuiva.

Mia madre sia alzò dalla sedia e iniziò ad accarezzarmi e questa cosa sembrò non dispiacere a mio padre.

- “Vacci piano cara…”, disse mio padre quando vide che sua moglie aveva appoggiato una mano sulla mia coscia e sfiorato decisamente il mio pacco.
- “Su non essere geloso, il poverino stasera si è sentito trascurato”, rispose lei.
- “No mamma, non è vero…”.
- “Non è gelosia e che non ci è abituato se continui così lo distruggi”, disse ridendo.
- “Ma figurati caro, è un giovane pieno di risorse il nostro tesoro, non saranno certo le carezze di una vecchia babbiona a fargli male”.
- “Babbiona un cazzo! Sai che ho beccato tuo figlio a guardarti il culo pocanzi”.
- “Ma papa…che dici”, dissi come per difendermi.
- “Davvero?”, chiese mia madre mostrandosi meravigliata.
- “Sì cara, questo svergognato ti ha sbavato dietro mentre sculettavi come la peggiore delle troie”.
- “Ah, che sfacciato, lo sai che queste cose alla mamma non si fanno”, disse lei lanciandomi uno sguardo carico di malizia e nello stesso tempo facendo “no” col dito indice.

- “Mi sa che questo birichino ti ha già fatto ben altro…”, disse mio padre ridendo.

Non fui velocissimo a capire. Già ero confuso perché un gran pezzo di donna vestita come una troia di lusso mi metteva le mani dappertutto, figuriamoci poi quando questa e davanti a suo marito mi baciò sulla bocca.

- “Beh adesso voi maschietti andate di là che io mi metto in libertà e vi porto il caffè.”, disse mettendomi un dito sulle labbra; un chiaro invito a non dire nulla che potesse rovinare il momento.

Vi ho già detto nonostante i miei desideri incestuosi non sono mai stato geloso di mio padre ma non pensavo che la cosa potesse essere reciproca. Tutto divenne chiaro mentre seduti sul divano attendevamo silenti il ritorno di mia madre. NON HO CONQUISTATO IO MIA MADRE, È STATO MIO PADRE A SPINGERLA VERSO DI ME. MIO PADRE ERA UN FOTTUTISSIMO CUCKOLD. Come appresi più tardi entrambi i miei genitori erano ex naturisti che si erano conosciuti in un campeggio nel nord della Francia. Accomunati da un morale diversa dall’usuale si sono sposati ed hanno vissuto insieme senza mai negare la loro vera natura, col tempo poi si sono dati all’esibizionismo e allo scambio di coppia. L’idea di coinvolgermi nei loro giochi è sempre stata nelle loro teste anche perché l’avevano imparata dalle famiglie che frequentavano sulla spiaggia di Cap D’Agde.

Lei torno non tornò con il caffè come aveva promesso però si era veramente messa in libertà, nel senso che si presentò a noi più svestita di prima. Non aveva più il tubino di chiffon ma al suo posto indossava un grembiule vintage, uno di quelli sexy usati dalle pseudo casalinghe americane nelle pubblicità degli anni 60 - Affinché possiate figurarli al meglio sappiate che oggi sono stati riproposti dalla “jessiesteele.com” nella serie TV “Desperate Housewives”, dateci un occhiata perché sono bellissimi -. Quello indossato da mia madre quel giorno era di colore rosa con motivi in grigio scuro e bordi merlettati nello stesso colore. Aveva cambiato anche le scarpe e messo quelle più alte, un tacco dodici. Niente reggiseno ma non era completamente nuda aveva indossato delle calze a rete con autoreggenti e da dietro il grembiule anche se nascosto dalle sue stupende chiappone si vedeva la stringa del perizoma.

Fu mio padre a fare la prima mossa. Si spogliò in men che non si dica. Il vecchio mi stupì perché era ancora ben messo. Non era in formissima ma non era nemmeno grasso inoltre aveva un bel cazzo, perfettamente in tiro, lungo nella media ma grosso forse più grosso del mio. Io per timidezza o non so cos’altro mi levai solo la camicia. Mia madre per togliermi dall’imbarazzo si mise subito in mezzo a noi, spalancò le cosce e mi tirò a se prendendomi per la cintura dei pantaloni. Io presi fiducia e con una mano afferrai una delle mammelle, la feci uscire completamente dallo scollo del grembiule e le succhiai il capezzolo. Anche mio padre fece la stessa cosa dall’altro lato.

Mamma infilò la lingua nella bocca di mio padre, gli strinse l’uccello con una mano mentre con l’altra cercò di sbottonarmi i pantaloni per far uscire anche il mio.

- “Che cazzo che hai tesoro”, mi disse dopo averlo preso finalmente in mano
- “Si mamma, ti piace?”,
- “Molto…”, rispose mentre lo menava.
- “Avevi ragione cara il nostro ragazzo è proprio messo bene …”, disse mio padre che nel frattempo si era messo in piedi e aveva portato il cazzo all’altezza della bocca di sua moglie.

Mamma che non vedeva l’ora di assaggiare una delle nostre nerchie si girò è iniziò a succhiarglielo. Io mi staccai un attimo per liberarmi dei pantaloni, vidi le gambe aperte e desiderai sentire ancora l’odore della sua fica, quello che la sera prima mi aveva fatto impazzire. Mi inginocchiai davanti a lei, infilai la testa in mezzo alle sue cosce e dopo averla annusata come fa un cane con la sua cagna le ficcai dentro la lingua per leccare ogni suo umore.

- “Ma guardalo, ci sa fare lo sbarbatello”, disse mio padre
- “Si…tanto…mmm”, disse mia mamma
- “Ecco perché eri così soddisfatta ieri sera…”
- “Si…mmm…mi piace…mmm…Dio mio tesoro come la lecchi bene…”, disse mia mamma mugolando.
- “Che troia che sei…mmm…ti piace farti leccare da tuo figlio…mmm…Eh puttana?”, disse mio padre.

Anche mio padre mugolava per il piacere. Più io leccavo la fica di mia madre meglio lei gli pompava il cazzo. Sapevo che così continuando lui non avrebbe resistito a lungo. Infatti i nostri sguardi si incrociarono proprio nel momento in cui lui le venne improvvisamente in bocca.

- “Minchia…che…schizzo…”, disse mamma con la bocca grondante di sborra.
- “Si…mmm…sei troppo bona non ce l’ho fatta a resistere”, disse mio padre e senza mostrare alcun segno di frustrazione aggiunse: - “...dai fatti fottere da tuo figlio…che io vi guardo”.
- “Oh si...”, rispose mia madre carica di voglia.

Si avvicinò ed io senza esitazione la baciai. Lo feci di istinto. Senza pensare che lei aveva ancora faccia e bocca pieni della sborra di mio padre. So che leccare lo sperma di un altro uomo è una cosa che può fare schifo e anch’io non mi ritenevo capace di tanto. Ma come potete immaginare quello fu per me un giorno pieno di rivelazioni. Inoltre - chi tra voi lettori ha avuto o ha tuttora esperienze cuckhold può capirmi - non è la sborra degli altri uomini ad eccitarci quanto l’odore di sesso animalesco che emana quando viene a contatto con la pelle calda della tua donna.

- “Girati mamma che ti voglio fottere come una cagna…”. Le dissi.

Mia madre obbedì mettendosi a pecora sul divano. Presi in mano l’uccello e lo condussi delicatamente fino all'imboccatura della sua fica, entrai comodamente tanto era bagnata.

- “Ahh…si…finalmente un po’ di cazzo…”, disse mia madre
- “Sei una vera maiala”, disse mio padre che ci osservava.
- “Mmm si tesoro mio spingimelo dentro così…mmm… fantastico…”, mi disse ignorando volutamente le parole e lo sguardo eccitato di suo marito

Aumentai il ritmo della scopata e vidi che a mio padre era ridiventato duro. Lui si sistemò sotto di noi per leccarle la fica. Lei facilitata dalla posizione glielo prese in bocca nuovamente.

- “Va bene così mamma?”, le chiesi
- “Si tesoro…continua che vai bene”, rispose lei sempre più eccitata.
- “Mamma, papà…papà mi sta leccando i coglioni...”, dissi.
- “Lascialo fare…vedrai che ti piace …”, rispose lei.

Preciso che non sono gay ma in quel momento eravamo così avvinghiati che non avrei saputo come fermarlo e poi aveva ragione lei, la cosa non mi dispiacque. Superato il mio imbarazzo iniziale mio padre si lasciò andare e in perfetto stile cuckhold tolse il mio uccello dalla fica di sua moglie, lo succhiò per qualche istante e poi lo rimise dentro.

- “Cazzo papa, mai avrei immaginato che…Mmm...”

Non riuscii a completare la frase, mio padre si era nuovamente rimesso in bocca il mio cazzo. Che fosse o no il giusto prezzo da pagare per scopare mia madre devo essere sincero, quel porco me lo succhiava benissimo.

- ”Mamma…se papà non la smette di succhiarmelo finisce che vengo prima di te” dissi.
- “Non ti preoccupare caro, goditi il momento”, disse lei
- “Mmm … si…ma così è troppo presto.. piano pà…piano”, dissi a mio padre.

Non sapevo più a chi darlo. Un minuto ero nella fica di mia madre un altro ero nella bocca di mio padre. Autorizzato dalla mia donna la pompai come un forsennato mentre sentivo la lingua di mio padre ravanare nuovamente sulle mie palle. Finì che tra il calore dell’una e l’umido della bocca dell’altro inondai entrambi di sborra.

- “Minchia che porci che siete…”, dissi soddisfatto.
- “Vero che lo succhia bene?”, disse mia madre
- “Vero”, risposi.

Ma non potevamo finire così, mia madre non era ancora venuta e anche mio padre reclamava la sua parte di fica. Lui si sedette sul divano mostrando il cazzo dritto e chiese a mamma di salirci sopra. Lei che aveva ancora la fica bagnata della mia sborra lo montò senza farselo ripetere. Cavalcò mio padre come una indiavolata. Si capiva che aveva una voglia matta di godere anche se ancora non ci riusciva. Evidentemente le mancava ancora qualcosa. Fu mio padre a sbloccare la situazione.

– “Gli hai già fatto il culo?”, riferendosi a quanto io e lei avevamo combinato la sera prima.
– “No papà non c’è stato il tempo”, dissi; mi era chiaro dove voleva arrivare.
– “Mmm…che mi volete fare brutti porci”, farfugliò mia madre.
– “Niente…mamma …adesso ti riempiamo di cazzo”, dissi io.
- “Oh…SI…”, farfuglio mia madre..

Per un attimo smise di andare su e giù sul cazzo di mio padre, tirò il culo infuori.

– “Inculami…”, disse.

Non me lo feci ripetere. Lo appoggiai sulle natiche e feci scorrere la punta verso il basso finché non trovai l’apertura. Sfiorai con la cappella la nerchia di mio padre più volte ma alla fine glielo infilai deciso. Lei cacciò un urlo per la sorpresa ma le passò subito. Era troppo abituata per sentire male.

– “Mmm…due cazzi, si questo si che è una goduria…Mmm”, disse mia madre.
– “Ti piace il cazzo nel culo mamma?”, chiesi.
– “Si…tesoro…mi piace…sfondami dai”.

Prima di quel giorno non avevo mai scopato una donna nel culo eppure sembrò come se non avessi mai fatto altro. Il mio cazzo entrava ed usciva senza problemi. Il culo di mia madre era morbido e caldo quasi come la sua fica. Lei urlava di piacere ad ogni colpo. Anche qui l’intesa con mio padre fu immediata e non ci volle molto che lei raggiunse l’orgasmo.

– “Mmm…mi state facendo venire…”, disse mia madre.
– “Ahh…Anch’io ci sono quasi e tu papà…anche tu?..”, chiesi.
- “Mmm…Si…”, disse mio padre.

Accelerammo il ritmo finche lei

– “Ahh…si che bello prendere un cazzo in fica ed uno in culo”
– “Quello nel culo è di tuo figlio …troia”, disse mio padre
– “Ah si il mio bambino, che cazzo che ha il mio bambino, Mmm… giurami tesoro che lo faremo ancora.”
– “Si mamma…lo faremo ancora”, dissi infilandogli il cazzo nel culo fino in fondo.
– “Ahh…si, cosi, ancora, ancora, spaccami…spaccami tesoro mio, spaccami che sto vendendo”

Ero al limite ma feci come voleva, gli assestai altri colpi belli profondi nel culo e anche mio padre rispose con un ulteriori affondi nella fica.

– “Ahh …Si… tutte e due, Si, vengo, vengo…Ahh…adesso Si…Si..Siiii..Ahhh.…”

Venimmo tutti e tre quasi contemporaneamente, mio padre nella sua fica io nel culo. Lei si accasciò soddisfatta. Mi guardo sorridente e:

– “Te l’avevo detto che a tuo padre ci avrei pensato io”.

Quella fu la prima di molte altre volte. Finché mio padre è rimasto in vita non ho più scopato mia madre da solo ma ho sempre partecipato ai loro giochi, inclusi quelli con i loro amici stranieri. Adesso che lui non c’è più io e mia madre continuiamo da soli e questa estate in Agosto saremo a Maspalomas nelle Canarie. Sembra che tra quelle dune di sabbia si consumino storie da paura. Se siete come noi, cioè una coppia porca o una famiglia incestuosa (solo maggiorenni e consenzienti), siete i benvenuti. Vi aspettiamo.

Mak ed Eri


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