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La fimminedra (parte quinta)


di Stalio
01.08.2014    |    10.990    |    0 9.7
"Di che promessa parlavate voi due?" Mario: "Lo scoprirai più tardi..."
Entrano nel ristorante, il locale è molto carino. Mario c'era già stato nei giorni scorsi da solo.
I due coniugi si siedono vicini, Mario di fronte.
Barbara: "........noooo.....cola ancora, così allago la sedia."
Mario: "Smettila con sta gnola........" Poi prende un tovagliolo e glielo allunga: "Mettiti questo sotto."
"Un tovagliolo?"
"Si, serve per asciugare.....no? Vincè......ma come fai a sopportarla?" Scherzando.

Arrivano subito gli antipasti, poi i primi, ......mentre i tre parlano.
Vincenzo: "Mario, ma come mai tua moglie non è venuta giù?"
"Te l'ho detto. È stata una mia decisione, avevo voglia di stare da solo, di ricaricare le batterie. Come si suol dire......"
"Si.......ma tu che hai......bisogno di.......sfogarti.......di fare l'amore tutti i giorni, anche più volte al giorno, pensavi di riuscire a stare in astinenza per dieci giorni?"
"Vincè, come hai potuto constatare le cose capitano. Infatti siete arrivati voi due."
"Ma non potevi programmarlo. E se non capitava?"
"Ma cosa vuoi programmare? Le cose capitano, bisogna solo abbandonarsi alla vita. Da quando ho imparato questo principio tutto è cambiato. Perché la verità è che noi non abbiamo nessun controllo sulla nostra vita. Allora perché non abbandonarsi ad essa? Ne sa molto più di noi sui nostri desideri, sulle nostre aspettative, su quello di cui abbiamo veramente bisogno."
Barbara: "Wooooo......sei un filosofo!"
"Si, un filosofo del c......"
Ancora lei: "Chissà quanto si diverte tua moglie con te."
"Se intendi le porcate che si fanno a letto, no, non si diverte per niente. Secondo me è frigida, o è sulla buona strada per esserlo. Ci mette un casino a venire, a volte anche più di mezz'ora. Non so più cosa fare......ormai facciamo pochissime volte l'amore. A fare pompini è brava."
"Non ci credo........con te?"
"Si........purtroppo si. È per questo che cerco altro, anzi le altre. Ma ad essere sincero non sono mai stato un granché fedele. Ad un mese dal matrimonio ero già a letto con una mia amica.
Mi ha già beccato 4-5 volte.......ma lo sapeva da prima, mi conosceva. Io ho un bisogno fisico di farlo spesso e con partner diversi."
"Ma allora, perché l'hai sposata?"
"Ottima domanda! Brava. L'ho sposata perché era incinta, perché era una brava ragazza, e perché prima o poi bisogna sposarsi."
"Non poteva abortire?"
"No, Barbara. Io sono fermamente contrario all'aborto. Con lei ho peccato di leggerezza ed ho dovuto porre rimedio. E ne sono contentissimo: adesso mia figlia è una bellissima ragazza."
Barbara si intristisce: "Hai fatto bene......noi invece.....niente."
"Ma avete già rinunciato? Siete ancora giovani."
"È più di dieci anni che ci abbiamo rinunciato. È così.......e per me è una ferita aperta. L'aspirazione di ogni donna è di diventare mamma."
"Mai dire mai, Barbara. Chissà cosa ha in serbo la vita per voi. Dai.......basta tristezze. Vincenzo sono proprio felice di averti rivisto, di aver conosciuto tua moglie, e che è nato questo bellissimo rapporto tra noi tre. Voglio continuare a frequentarvi anche quando torniamo a casa, tanto non siamo lontanissimi."
Barbara: "Sarà meglio! Dopo tutto lo scombussolamento che hai provocato nella mia vita, spero proprio che non sparisci. Altrimenti vengo io a prenderti per le orecchie. Fino a ieri ero una brava moglie......"
Mario: "Ma lo sei ancora. Inoltre adesso sei un pelino più felice, e conosci meglio te stessa."
Vincenzo: "Amore, a me vai bene così. Mario è sempre stato un fratello per me, anche di più. E se questo ti fa' contenta.....perché no?"
Mario: "Vedi? .......hai un marito d'oro."
"Lo so. Cosa credi? Non potrei mai rinunciare a lui. Ed adesso neanche a te."

Arrivano i secondi, solita frittura e un'orata arrosto da dividere.
In breve i tre spazzolano tutto, contorni compresi.
Un bicchiere di vino, poi Barbara: "Hoooooommmm...."
Vincenzo preoccupato: "Stai bene amore?"
Lei: "Benissimo." E sposta la tovaglia facendogli vedere quello che sta succedendo sotto il tavolo. Un piede di Mario è in mezzo alle sue gambe e con le dita la sta masturbando.
Mario fa l'occhiolino a Vincenzo, poi: "Preparati, perché finirai tu il lavoro."
Lui: "Io? Cosa......devo fare?"
Barbara: "Ragà......siamo in un ristorante pieno di gente."
Mario: "Girati verso di lei è fate finta di parlare fitto fitto. Intanto con la tua mano destra vai sulla passera ed infila il pollice e l'indice dentro."
Lei: "Ragà........qui ci denunciano."
Vincenzo: "Fatto. Ora?"
"Cerca il crito, ti ricordi dov'è, vero? Quando lo trovi lo devi accarezzare, poi prendilo tra i polpastrelli e stringi delicatamente, cerca di capire dove arriva la sua soglia del dolore. Un pochino lo deve sentire ma non esagerare. Stringi e molla, accarezza, stringi, accarezza....... Tu Barbara, quando arriva l'orgasmo prendi un tovagliolo e tappati la bocca."
Barbara dura poco, un paio di minuti circa, riesce anche a respingere un primo orgasmo, ma quando torna di nuovo si lascia andare ed inonda la mano di suo marito. Il tovagliolo attenua i gemiti, ma qualcosa passa. Nessuno in sala, pare, che abbia notato alcunché.
Vincenzo sorride soddisfatto, e quando Barbara torna in se si avvicina col viso e gli da' un bacino sulle labbra. Poi rivolto a Mario: "Sono venuto anch'io."
Mario: "Sei stato bravo. Vedi come è sensibile la Barbarina? E anche tu...... Dopo andiamo da me......per digerire."
Vincenzo: "A casa tua? Ricordati della promessa che mi hai fatto."
"Si, mi ricordo. Vincè.......però mettiamo delle regole: tu potrai partecipare ai nostri giochi quando verrai invitato e a patto che resti vestito. Ti puoi toccare ma senza tirarlo fuori. Verrai sul letto quando te lo dirò io. Un'ultima cosa: in questi giorni, finché siamo qui, non voglio che voi due facciate l'amore. Al limite, Vincè, tu potrai usare le mani e la lingua, nient'altro, e lo farai tutte le volte che lei te lo chiederà, in qualsiasi momento. Barbara tu invece, con lui, potrai usare solo le mani. Pensate di farcela?"
Barbara: "Eillalaaa......questa è una dittatura. Comunque per me va bene. Ma se vuoi, mi dai solo una spiegazione del perché vuoi questo?"
"È una cosa mia. Si potrebbe riassumere così: le donne che mi porto a letto devono essere mie, solo mie. Le devo sentire mie. Questo è quanto..... Naturalmente, nel vostro caso, questa regola resterà in vigore finché siamo in ferie. Dopo siete liberi. Vincè......tu che dici?"
"Sono solo una decina di giorni. Si può fare........e poi, a dire il vero, non è che noi lo facciamo così spesso. Quindi....... va bene."
Barbara: "A proposito Vincenzo.........di che promessa parlavate voi due?"
Mario: "Lo scoprirai più tardi. E per te sarà una sorpresa."
"Uffa.........non mi dite mai niente."

Escono dal ristorante. In macchina Vincenzo guida e gli altri due si mettono dietro. L'eccitazione di Mario sta crescendo, ed anche se sono solo dieci minuti di strada, si fa tirare fuori l'uccello da Barbara, poi gli abbassa la testa......pompino.

Arrivano a destinazione, Mario quasi a forza tira su Barbara, si ricompone, scendono dall'auto ed entrano in casa.
Appena dentro Mario solleva Barbara con le braccia, come fosse una sposa, la porta in camera e la distende sul letto matrimoniale. Dice a Vincenzo di aspettare dieci minuti in cucina prima di andare da loro, e anche dopo si dovrà mettere a sedere su una sedia finché non gli verrà detto cosa fare.
Barbara è lì, lo sta aspettando.
Lui: "Quante orgasmi vuoi avere stasera bella signora?"
Lei: "Almeno cinque brav'uomo. Grazie."
"Perché ti accontenti? Perché non ne hai chiesti almeno dieci? .......a calare si fa sempre in tempo."
Le sfila la gonna, sbottona la camicia e la toglie. La donna rimane solo col reggiseno.
Le allarga le gambe e si fionda con la lingua sul quel caldo nido che continua a produrre umori in modo impressionante, lecca, succhia, mordicchia il crito, un dito nel culo, poi due........Barbara, nel giro di 3-4 minuti viene due volte.
È ora di infilargli dentro il bastone, che sta premendo nelle mutande. Mario si sveste completamente, l'uccello svetta in alto, Barbara punta gli occhi sul manico, è impressionata, e si passa la lingua sulle labbra come per inumidirle. Si sta già gustando la chiavata.
Mario prima vuole sentire la lingua e qualche risucchio, e va' a cavallo sulle tette e glielo sbatte in faccia. Così da vicino a Barbara sembra ancora più grosso, comunque tira fuori la lingua e comincia a darsi da fare. Pochi minuti, la voglia di infilarlo dentro prende il sopravvento e Mario si abbassa, e nella più classica delle posizioni, punta e spinge. È talmente lubrificata che entra come nel burro, comunque la donna lo sente, sobbalza, comincia subito a gemere, poi: "È così che vorrei morire......hoooohooommm....."
L'uomo la tromba di brutto, la bacia, lingua in bocca...... Vuole le tette, strappa il reggiseno, i capezzoli sono durissimi, lecca, succhia, dei leggeri morsi su quegli spuntoni. Barbara viene altre due volte prima che Mario, senza estrarre l'uccello, la fa girare sopra di lui. Adesso lui è sotto, è lei che va su e giù. Si tira su con la schiena in posizione verticale, e continua a pompare, le tette che danzano..........e arriva un altro intensissimo orgasmo.

I due rallentano, Mario apre gli occhi, si gira verso la porta dove c'è Vincenzo in piedi che si sta strusciando il pisello da sopra i pantaloni.
In quel momento si ricorda della promessa fattagli e li fa cenno di venire sul letto, nel contempo estrae l'uccello dalla fica di Barbara, le tira giù la testa per baciarla e con una mano fa cenno a Vincenzo di procedere con il pompino.
Lui non si fa certo pregare, ed è assatanato, ci da' dentro di brutto, sega, fa i risucchi con forza, lecca tutto, si infila le palle in bocca e succhia, poi torna sulla cappella e riparte di nuovo forte. Con un trattamento così Mario dura poco, forse neanche tre minuti, ed arriva l'orgasmo, forte, devastante, un fiume di sperma invade la bocca del buon Vincenzo. E gode anche lui, inondando le mutande.

È in quel momento che Barbara, non capendo cosa stia succedendo, perché Mario è venuto senza che lei si stesse minimamente occupando del suo uccello, si gira indietro e realizza......

Continua........
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