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Indimenticabile prima volta in tre


di Membro VIP di Annunci69.it oltreconfine
17.07.2014    |    8.447    |    6 9.7
"I suoi capelli di un rosso caldo erano raccolti all'indietro;un trucco leggero ma con sapienti tocchi di lineliner mettevano in risalto e facevano apparire..."
Furono Chiara e Fabio ad "esporsi" per primi, con un msg che aveva tutta l'aria di tanti altri msg inconcludenti, ai quali comunque, non tralascio mai di rispondere;un pò per cortesia,quando chi scrive e come scrive, mostra di meritarla ed un pò perchè trovo del tutto normali quei lunghi preamboli tendenti a sondare la personalità di chi è dall'altra parte e sicuramente motivati in chi si affaccia per la prima volta,in qualità di coppia, alla ricerca di un singolo. "Sai", mi scrissero, "da tempo fantastichiamo di far entrare nella nostra intimità un'altro uomo;le nostre fantasie si fanno ogni giorno che passa più prepotenti e abbiamo esaurito tutte le trame e i sogni del caso.Non riescono più ad esaudire il desiderio, anche se sono soprattutto io,il lui,a dare coraggio alla mia lei che vorrebbe, ma è ancora indecisa". Fu questa ammissione di asimmetria nella determinazione tra i due che più di ogni altra m'incuriosì ma, nello stesso tempo, mi mise in guardia rispetto ad una situazione pratica che mai e poi mai mi sarei voluto trovare,mio malgrado,a dover gestire. Fu proprio questo campanellino d'allarme che m'indusse a prendere tempo, spiegando,anche se Fabio era tutt'altro che inconsapevole,che un'esperienza così forte doveva essere ben metabolizzata dalla lei e tra loro due insieme e soltanto successivamente si sarebbe potuto svolgere un'incontro de visus,di natura puramente conoscitiva, a tre. Aggiunsi anche, più di una volta, che avrei gradito che i msg tra noi fossero condivisi anche da Chiara, perchè provavo un certo fastidio nel saperla,pur non conoscendola,all'oscuro di quanto "tramavamo" alle sue spalle. I nostri msg andarono avanti per circa due mesi, nel corso dei quali Fabio era sempre lì a rassicurarmi che Chiara sapeva tutto,leggeva tutto e che anzi, da qualche tempo, me li scrivevano insieme. "Non avrete difficoltà, allora spero, se una sera di queste c'incontriamo su skype, e proviamo ad approfondire la nostra conoscenza" intimai con un'ultimo msg che aveva appunto i toni dell'ultimatum. Da quel msg trascorsero due settimane senza che si facesssero più vivi, sin quando, un giorno, nell'aprire la posta trovai scritto il loro(o almeno presunto)account di skype, con la scritta: "Aggiungici.Stasera siamo on-line.Grazie. Chiara".Non tardai a farlo,sia pure con quella perplessità che credo giustificata da un misto di sopresa, incredulità e su tutte, timore della bufala(chi non ne ha prese e conosciute di bufale?).

Anche se nella penombra che la webcam rendeva più accentuata, non tardai a scorgere il viso di una donna che facendomi un gesto di saluto con la mano, esclamò un ciao sorridente postposto al mio nome. "Tu sei Chiara? Ciao, è un piacere vederti ed ascoltarti.Ho sempre temuto che non esistessi,ma per quel che vedo, magari faccio bene io a darmi un pizzicotto per capire se esisto. Fabio c'è?" risposi soddisfatto per quella battuta dalla comicità improbabile. Sorrise e rispose: "Si, Fabio c'è, ma abbiamo deciso che l'introduzione ai "lavori" in video conferenza sia io a gestirli anche se potrò apparirti un pò imbranata ed in imbarazzo, per gli argomenti che ci accingiamo ad affrontare. Ma mi sento per questo di aggiungere che così come gradevoli erano le tue e-mail, gradevoli sono anche la tua voce ed il tuo aspetto" E spritosamente aggiunse:"Sono brava a fare la Lilly Gruber della situazione?" In realtà Chiara,ad osservarla meglio, aveva una vaga somiglianza con la nota giornalista televisiva,(rossa di capelli anch'ella), e mi affrettai a risponderle che era senz'altro meglio, sia nell'aspetto che per la simpatia che sapeva infondere, unita alla spigliatezza con la quale stava introducendo i "lavori"."Sei bravissima e aggiungerei anche un'altro paio di "issima", ma li ometto: non vorrei che Fabio pensasse male, dandogli l'impressione,con troppi complimenti, di correre un pò troppo" aggiunsi, rassicurando così, più che altro, me stesso. Chiara sorrise dolcemente voltando lo sguardo, in segno d'invito a Fabio, che evidentemente le stava vicino, ma fuori del campo visivo della webcam. Quando apparve anche lui non potei non pensare che formavano davvero una bella coppia e già da quelle prime, poche immagini,davano la netta sensazione di essere fatti l'una per l'altro. Non tardarono a scambiarsi qualche bacetto innocente,subito dopo i quali Fabio, esclamò: "vedi,ci vogliamo bene,siamo innamoratissimi, eppure nell'intimità,sarà perchè sposati da oltre 10 anni, abbiamo entrambi questa strana smania di mostrarci agli occhi di qualcuno che sappia apprezzare il dono che gli promettiamo, come noi apprezzeremmo ,e tanto, il dono delle sue attenzioni, regolate però, da quanto, di volta in volta, saremmo in grado di lasciarlo fare senza che ci forzi la mano e soprattutto senza che la forzi a Chiara". E Chiara,sentitasi chiamata in causa, aggiunse nel mentre Fabio ancora le schioccava un bacio sulla guancia:"ti sembrerà strana la disinvoltura con la quale parliamo, ma ti assicuro che in queste due settimane che non ci hai sentito, non abbiamo fatto altro che provare e riprovare per trovare le parole giuste;e siamo" ma subito corregendosi,"sono stata indecisa,sino all'ultimo, prima di accendere il PC questa sera. Ma desso che parliamo,sia pure a distanza,tutto mi appare più facile".Subentrò qualche momento di silenzio tra noi, attribuibile al sottoscritto che doveva replicare senz'altro qualcosa di confermativo alla loro esigenza così bene espressa e che però un pò mi aveva stupito per il modo effettivamente tanto disinvolto con il quale erano subito entrati nel nocciolo della questione. Mi affrettai a replicare che mi sentivo onorato di aver suscitato la loro fiducia e pur consapevole di quale impegno stavo assumendo in quel momento, non tardai a rassicurare entrambi che mai e poi mai mi sarei spinto oltre le loro attese e oltre i loro desideri, fossero stati anche soltanto di puro esibizionismo. Per essere ancora più convincente aggiunsi:"Ognuno di noi ha i suoi tempi per realizzare i suoi desideri, come voi è giusto abbiate i vostri.Nel frattempo,alla prima occasione,immaginate il vostro amico discretamente presente nell'assistere alle vostre reciproche effusioni;non pensate ad uno sconosciuto, ma chiamatelo con il mio nome;adesso potete dargli anche un volto,una voce ed il piacere che si moltiplica nella tua eccitazione Chiara, sarà nel sapere di questo vostro amico che vi guarda da un angolo della camera;sarò lì che lentamente mi libero di degli abiti e lentamente inizio a toccarmi, facendo crescere il vostro ed il mio desiderio; ma non intervengo,statene certi, se non quando richiesto o lasciato intuire esplicitamente dalle circostanze con la quali vi lasciate andare.Potrebbe,per te,Chiara,essere già sufficiente così; attraverso qualche sguardo proibito tra noi o anche volerti sentire accarezzata, concedendo qualcuno dei tuoi intimi "lamenti" a quelle carezze, pronte però a farsi più audaci solo che tu lo voglia.Incoraggiata e rassicurata da Fabio, potresti desiderare di andare oltre, come ad esempio giocarci con le mani, sino poi a portartelo sulle labbra e infine sentirtelo crescere e pulsare in bocca.Gli stessi ritmi e le stesse pulsazioni,familiari come quelle con le quali contemporaneamente cavalchi Fabio ....Un'atmosfera soft insomma, ove se escalation dovesse esserci,sarà soltanto quando e come la vorrete". Al termine di questa, chiamiamola così,suadente descrizione della scena, li vidi scambiarsi un'occhiata e poi baciarsi con passione nella frenesia delle lingue che si cercavano, del tutto incuranti della mia virtuale presenza.Sorrisi, convinto di averli fatti felici già così, ma mai quanto fecero felice me quando Fabio, sottovoce e quasi scherzando soddisfatto, disse: "hai fatto bagnare la mia Chiara;peccato tu non possa constatarlo di persona". Chiara, dal canto suo, adesso un pò in imbarazzo aggiunse:"mi avete fregato;tutto questo non era previsto;dovevamo soltanto fare conoscenza ma ...meglio così!" concluse con l'aria rassegnata, ma di chi sentiva di aver superato un esame a pieni voti e per il quale era stata in ansia sino ad allora. Ci scambiammo la buonanotte , raccomandandomi,per scherzare,che non avrei tollerato in alcun modo che continuassero a fare i porcellini in mia assenza. "Ci spiace, non te lo possiamo promettere" rispose Fabio "ma se proprio dovessimo,adesso che hai scaldato Chiara, sono sicuro che seguiremo il tuo consiglio di poco fa. "Quale consiglio?" chiesi io. "Quello di dare un nome,una voce, un volto e un..."rispose Chiara senza profferire quell'ultima parola che tutti avevamo capito quale fosse.Proseguì con un "ciao a presto, ci facciamo vivi noi" congedandosi con un gesto di saluto, somigliante ad un bacio accarezzato sul palmo della mano in segno d'invio.

Solo qualche volta mi ero incontrato con una coppia in webcam;mai nella realtà.Chiara e Fabio mi lasciarono una curiosità tale che pur riflettendo sulla promessa che si sarebbero fatti vivi,commisi l'errore di inviare loro,qualche giorno dopo, una e-mail di saluti;una pura e semplice cortesia senza alcun accenno a quanto ci eravamo detti e visto qualche notte prima,tanto meno per sollecitare d'icontrarli o rivederli in cam. Mi risposero con la gentilezza di sempre,seppure velata da un qualche accenno al rispetto dei loro tempi di maturazione per un incontro reale. Ancora oggi mi dolgo di quella mia inopportuna e intempestiva interferenza tra loro, nella convinzione di aver fatto fare passi indietro sui tempi, se non addirittura sulla possibilità,di poterli mai incontrare.E questo lo dico, non tanto per il timore di aver potuto mandare in fumo un incontro con due persone dolci e carinissime,quanto per aver,sia pur ingenuamente,determinato un qualche elemento di disturbo nel loro rapporto di coppia, alterando così la già delicata dialettica instauratasi a margine della volontà di aprirsi ad una esperienza trasgressiva dall'alto tasso erotico, ma il cui rovescio della medaglia può avere esiti imprevisti. Mi sentivo in colpa e non sapevo come rimediare.Per fortuna furono soltanto mie elucubrazioni mentali,dal momento che pochi giorni dopo la loro risposta, m'invitarono a prendere un caffè presso il loro circolo sportivo che scoprii,con piacevole sorpresa, essere anche il mio. Abitiamo, io e loro, nemmeno tanto distanti in linea d'aria, in un grande quartiere di Roma e pur frequentando addirittura la stessa palestra, non avevamo mai avuto occasione d'incontrarci prima. Non di meno, questa nostra comune appartenenza,rese l'incontro al circolo ancor più familiare e non tardammo molto a prendere quella confidenza che in webcam resta pur sempre di scarsa genuina consistenza.

Come mio solito, sia per lavoro che per diletto, arrivai all'appuntamento in abbondante anticipo;ma quella volta nello scambiare due chiacchiere al bar o nel guardare distrattamente alcune lezioni di zumba e di pilates, il tempo sembrò volare, nonostante avvertissi un'innegabile, leggero stato d'ansia, che penso sia normale in questo tipo di attese. La primavera inoltrata aveva suggerito di vederci ai bordi piscina esterna e non tardammo molto a riconoscerci a vicenda. Entrambi indossavano un abbigliamento sportivo, ma particolarmente curato, non come di chi dovesse, di lì a poco, svestire la tuta per frequentare una lezione.Erano bellissimi da guardare;si tenevano la mano sorridenti mentre,con passo svelto, si avvicinavano a me che temevo di non reggere il confronto. Risposi ai loro sorrisi, sorridendo a mia volta. Chiara era una donna sui 35, ma aveva delle espressioni del volto così dolci e una vocina, da farla sembrare molto più giovane. Non molto alta, sull'1,60 avrei detto,anche perchè con le scarpe da ginnastica e senza tacchi, c'è poco da barare.In compenso le sue proporzioni erano perfette e la silhouette slanciata le conferiva da lontano molti cm.in più. Per un attimo l'ho immaginata in tiro, senza alcuna difficoltà a vederla come una gran bella gnocca, di quelle che paiono inavvicinabili per un comune mortale.I suoi variopinti leggings, aderenti al massimo, tradivano gambe e cosce toniche,affusolate;sia pure con discrezione, diedi una veloce sbirciatina alla delicata prominenza del suo monte di venere che me ne fece apprezzare l'altrettanto,appena accennata forma, delle sue grandi labbra.Le spalle dritte, ed il busto bene eretto, dopo essersi slacciata la giacca della tuta, facevano si che il seno, contenuto a stento dentro una canotta bianca ,mostrasse pur senza reggiseno, la capacità di far guardare verso l'alto i due teneri bottoncini. Fabio era un ragazzone sull'1,80, di circa 40 anni, che però, a gurdarlo più da vicino, non poteva vantare lo stesso stato di forma di Chiara. Una certa pancetta,ora che anche lui si era slacciato la giacca della tua, ne tradiva l'appesantimento complessivo, al quale contribuiva un faccione reso tale anche dalla rasata che aveva in testa.Ma nel complesso poteva dirsi un bell'uomo, anche grazie ad una simpatia unica che faceva passare in secondo piano qualche piccola imperfezione."Ciao,come state? E quale piacere vedervi, o meglio, rivedervi! Dal vivo è tutt'altra cosa senza la mediazione di un display. Però vi vedo in gran forma e serenamente determinati a volermi conoscere. Per quello che mi riguarda anch'io vivo in piena serenità , grazie al vostro modo genuino di porgervi ho la possibilità di carpirvi qualche segreto".Iniziai così la conversazione, strizzando l'occhio sulle ultime parole,forse un pò troppo dirette e decise, ma che ebbero il merito di rompere subito il ghiaccio senza troppi giri di parole su chi siamo,cosa facciamo,e che tempo che fa. Fabio rispose alle mie sollecitazioni verbali con altrettanta franchezza ,e pur dandomi indirettamente del vecchio con quel suo accenno alla mia maturità che li rassicurava , mi confortò molto sapere che pur tra i diversi tentativi di approccio preliminare che avevano avuto in passato ,proprio Chiara fosse stata a dirgli ,sia pure con la reticenza del pudore, "o questa volta con lui, o mai più". Guardai Chiara che nel frattempo, con un evidente segno d'imbarazzo, sembrava essersi assentata dalla conversazione e come a richiamarla bonariamente alla responsabilità di quelle sue parole, la invitai a confermarle aggiungendo,non prima scherzosamente di averle ricordato che il confronto con Lilly Gruber lo aveva già vinto :"per me è già stato molto appagante l'altra sera su Skype sapervi un pò eccitati per qualche parola detta a distanza;prenditi,prendetevi tutto il tempo che ritenete necessario,ma sappiate che a me va bene tutto,anche il solo conoscerci,stringere un'amicizia e magari ritrovarci qualche volta in sala macchine o sulla cyclette a fare due pedalate insieme.Per stuzzicare gli appetiti in camera da letto c'è sempre tempo". Chiara si voltò d'apprima verso Fabio e avutone un cenno impercettibile di assenso,fece un sospirone come a volersi liberare di quel tappo d'aria che impedisce la parola e guardandomi fisso negli occhi, come non aveva mai fatto fino ad allora esclamò:"ebbene si, quella sera, e molte altre successive, come promesso su skype e su tuo consiglio,abbiamo fatto l'amore evocando la tua presenza. Se fossi stato lì davvero..." s'interruppe un attimo,poi riprese"se fossi stato lì davvero con noi non avremmo,non avrei avuto esitazione a farti prendere parte al nostro piacere. Sei o almeno sembri perfetto per il ruolo che spesso abbiamo sognato nei nostri desideri".Chiara adesso parlava con estrema naturalezza,finalmente la vedevo rilassata e serena; i suoi occhi verdi si erano persino fatti un pò provocanti o almeno così mi sembrò di vederli. Chiara era stata abilissima a rimettere il pallino nel mio campo e quelle sue espressioni di compiacimento a me rivolte pensai dovessero essere stemperate coinvolgendo più direttamente Fabio al quale chiesi cosa ne pensasse.Non se lo fece chiedere due volte.Stringedola a se e dandole dei bacini sulla guancia esclamò: "Non ho mai visto Chiara così in estasi come in questi ultimi tempi. E più la sua eccitazione cresce e più la mia eccitazione la sopravanza.E poi costretto a rincorrerla ancora.E' bastato questo solo vagheggiato salto nel proibito ,ma un pò più reale rispetto alle fantasie del passato, che a letto siamo diventati degli assatanati. Non riesco ad immaginare cosa succederà quando, quanto prima...." e qui s'interruppe, a lasciar intendere di voler fissare sedutastante la data e l'ora della provaverità.

Suonai al citofono della loro casa al mare la sera stessa all'ora convenuta;un villino bifamiliare sul litorale laziale. Portai con me una bottiglia di Ferrari ed un piccolo cadeau floreale per Chiara. Una'orchidea stilizzata in un vaso di vetro soffiato che seguiva le stesse forme dello stelo.Mi piacciono le orchidee.Ho sempre considerato l'orchidea come il più sensuale e femminile dei fiori. Oltrepassato il cancello, mi avviai verso il portoncino d'ingresso dell'abitazione e mi venne aperto da Fabio. "Ciao,ma non dovevi disturbarti. Chiara è di sopra che arriva subito.Sta facendo un'ultima telefonata ai nonni per sapere se Marco,nostro figlio di 5 anni già dorme". Non feci in tempo a scambiare poche altre battute con Fabio, che vidi scendere Chiara dalla scala di legno che presunsi portasse alle camere da letto del piano di sopra. Se al circolo sportivo avevo solo immaginato come potesse essere Chiara in tiro, adesso potevo averne conferma. Ed era ben superiore all'immaginazione di qualche ora prima. I suoi capelli di un rosso caldo erano raccolti all'indietro;un trucco leggero ma con sapienti tocchi di lineliner mettevano in risalto e facevano apparire più grandi i suoi due smeraldi; l'abito a tubino azzurro modellava, ma senza alcuna piega fuori posto, le forme del suo corpo. Le scarpe di un semplice decoltè non avevano un tacco altissimo , ma sufficiente per farla apparire alta ed armoniosa. Rimasi un attimo lì ad ammirarla che scendeva le scale e a pregustare il momento durante il quale si sarebbe lasciata andare;non sapevo ancora sino a che punto, ma mi sarebbe stato bene anche solo vederla scambiarsi un bacio di passione con Fabio al quale dissi la cosa più sciocca e scontata: "Fabio scusami, ma è stupenda. Però tranquillo, che non le salto addosso" anche se nel frattempo facevo qualche passo nella sua direzione per andarle incontro. Rispose al mio sorriso con il suo, e ormai giuntole vicino feci la cosa più antiquata di questo mondo senza essere mai riuscito a spiegarmi quel gesto in disuso: le afferrai delicatamente la mano e avvolgendola tra le mie, gliela baciai con ben altro ardore di un semplice sfiorar di labbra. Sembrò gradire questo gesto inatteso tanto da esclamare sottovoce: "un signore, anche se un pò emozionato, lo si capisce subito , ma rinfrancati, lo siamo anche noi emozionati". Quell'improvviso accendersi di desderio ,così immediato ed incontrollato, che mi parve di vedere corrisposto nei suoi occhi e nella sua voce, suggerì a Fabio di rompere opportunamente l'incantesimo, avvicinandosi a noi e mostrando a Chiara l'orchidea che le avevo portato. Presi la parola e balbettai,scusandomi che per come consideravo quel fiore, esso potesse sembrare troppo allusivo, ma la sua sensualità somigliava moltissimo a quella di Chiara."E poi guarda!" aggiunsi rivolgendomi a lei " è persino dello stesso colore del tuo abito". I nostri dialoghi avevano preso una piega decisamente galante, quasi aulica starei per dire;ma c'era in essi un' atmosfera di complice intesa, alla quale lo stesso Fabio contribuì con quel suo modo di dire le cose, tra il serio ed il faceto, quando esclamò:"allora non ci resta che vedere quali altre assonanze il nostro amico riesce a trovare tra questi due splendidi fiori ed il loro modo di essere seducenti, come ad esempio con la fascia ricamata delle autoreggenti che indossa Chiara" e così dicendo fece segno a Chiara di alzare leggermente il tubino per mostrarmi la veridicità della sua affermazione. Rimasi allibito e incredulo per l'ardire così spigliato di una coppia che aveva sino ad allora negato di aver avuto qualsiasi tipo di esperienza con un estraneo, ma venni sconfessato da Chiara che infatti disse, per spegnere un pò l'atmosfera già satura di quei commenti: "ragazzi,mi sembra che la miccia sia già troppo corta,non vi sembra il caso di stappare quella bottiglia e rimandare a dopo il brindisi i fuochi d'artificio?". Ci sedemmo in salotto ;io sulla poltrona, davanti al divano dove,su quest'ultimo, presero posto i miei due amici.

Brindammo allegramente, ma quasi subito dopo, calò uno strano silenzio tra noi.Sembrava che all'improvviso ci fossimo resi conto di quanto di lì a poco sarebbe avvenuto e forse ,chissà, un momento di titubanza colletiva aveva preso il posto della supponente certezza con la quale avevamo dato inizio alla serata. Quel guardarci tra noi per pochi istanti, senza una parola, poteva essere il presagio del tutto o niente o più semplicemente del troppo presto per andare avanti. Erano naturalmente soltanto mie impressioni ma percepivo quanto pesante, e senza una ragione apparente, si fosse d'un tratto fatto il clima. Decisi di prendere l'iniziativa raccontando una barzelletta,tanto per esorcizzare la catalessi nella quale eravamo piombati. La prima che mi venne in mente;anche se feci fatica a ripescarne una nel vuoto mentale più assoluto nel quale la mia testa ora versava. Ma si, pronunciai:"quella del dialogo tra il maschio e la femmina dei funghi."Lui dice a Lei: ma lo sai che sei proprio tanto profumata, seducente, ammaliante e vorrei ricoprirti con tutte le mie spore sino a farti illanguidire e farti venire in un orgasmo che non hai mai provato? E Lei per tutta risposta: porcino che sei!" Non era un granchè come barzelletta e forse risero proprio per questo,ma in compenso, con un pò di coraggio,mi diede modo di rivolgermi a Chiara per chiederle, azzardando, se Fabio un pò porcino lo fosse. "E me lo chiedi?" fu la sua risposta. Non hai sentito poco fa cosa mi ha chiesto? Icredibile Chiara . Aveva saputo riallacciare le fila di quel discorso da ella stessa interrotto sulle sue autoreggenti che Fabio aveva chiesto di mostrarmi. E' vero confermai io a Fabio, porcino che sei, però non se n'è fatto più niente. "Ma sei ancora in tempo Chiara per mostrargliele" aggiunse Fabio mentre, così dicendo, pose una mano sulle sue ginocchia.Sentitasi così improvvisamente chiamata in causa, fece dare il cambio alle sue gambe accavallate,facilitando il gesto di Fabio nel sollevare con naturalezza il vestito. Finalmente potei vedere le autoreggenti,sin dove il ricamo cedeva il passo alla pelle vellutata delle cosce di lei; Fabio fermò la mano di Chiara che tentò timidamente di ricoprirsi e presa più decisamente l'iniziativa, fece scivolare lentamente la sua mano, insinuandola tra le cosce di lei; superò dapprima una leggerissima resistenza, facendole scavallare le gambe, e poi divaricandole di quel tanto che mi fu sufficiente per ammirare la prorompente forma della fica di Chiara, appena in grado di essere contenuta e celata sotto le mutandine piccole, rosa,trasparenti e ricamate.Persino adesso che ne sto ricordando l'istante,quell'immagine mi regala lo stesso immediato impulso all'uccello,stimolato nella malizia dei gesti che avevano svelato il primo segreto di Chiara.Quest'ultima, forse per nascondere o, forse meglio, per alimentare il gioco erotico del quale sembrava avesse preso piena collaborativa coscienza, con le cosce ormai spalancate senza più alcun pudore davanti a me, si volse verso Fabio, lo abbracciò e iniziarono a baciarsi sulla bocca. L'uno con la lingua nella bocca dell'altra.Così facendo, Fabio aveva ormai fatto capitolare ogni resistenza di Chiara e con la mano che adesso era nelle sue mutandine, non faceva mistero di qunto le stesse "torturando" la figa. Iniziarono i primi lamenti di Chiara, ai quali non seppi più resistere. Avevo inziato già a toccarmi l'uccello attraverso i pantaloni, ma adesso cominciavo a sbottonarli ormai sempre più eccitato. Mi alzai dalla poltrona e, avuto un cenno di assenso da Fabio, me li sfilai,rimasi con i box, e mentre lui con dolcezza faceva ruotare il capo nella mia direzione a Chiara, mi avvicinai a quest'ultima con l'uccello ormai gonfio ,duro,violaceo per uno spettacolo che da rallenty, aveva preso improvvisamente velocità; iniziai a masturbarmi a non più di 20 cm. dai suoi occhi.Lo sguardo di Chiara era perso tra il piacere corporeo che la mano di Fabio le dava, quello della vista di un'altro uomo che si masturbava davanti ai suoi occhi e quello che pregustava per effetto delle sollecitazioni verbali ma dette con affanno, di Fabio. "Ecco amore,vedi,è stato più facile di quello che pensavamo e sei stupenda , meravigliosa, sto quasi per venire al pensiero che il tuo ed il mio sogno si sta realizzando. Se vuoi prendiglielo in mano, in bocca, è tutto tuo come hai sempre desiderato e come tu sei sempre e resterai mia". Appena il tempo di aiutare Fabio a toglierle il vestito ,spogliarsi anche lui, ammirarla un attimo distesa sul divano in preda all'attesa , ed ero già tra le sue cosce a leccarle la fighetta, impreziosita da una strisciolina di pelo folto che, a mò di brasiliana, disegnava per pochi cm. lo spazio di ventre poco sopra la sua fighetta;la figa di Chiara era ora gonfia e dalle grandi labbra inermi,inondata dagli umori del suo piacere uniti a quello della mia saliva. La succhiavo,giocavo con il suo clitoride che si donava alla mia bocca come adesso il cazzo di Fabio si donava alla bocca di Chiara. Ogni barriera era ormai caduta. Riprese a parlarle eccitato Fabio.La esortava a spompinarlo e a prometterle che adesso avrebbe potuto godere a suo piacimento prendendone due in bocca.Io, più delicatamente, avevo preso a leccarle il culo e poi a profanarlo con l'anulare. Era davvero uno spettacolo Chiara.I suoi gemiti raggiunsero l'armonia di un'orchestra quando si fece impalare nella fica da Fabio e mi chiese, con filo di voce deciso,dopo avermi spompinato, guardandomi negli occhi:"adesso voglio che m' inculi". Fabio che aveva sentito tutto , aggiunse: "si,inculala ,facciamola venire con una doppia questa porcina ". A fatica riuscii a staccarmi dalla sua bocca avida,raggiungere i pantaloni e indossare in fretta uno dei preservativi che tenevo in tasca. Fabio e Chiara erano entrambi eccitatissimi ;lei lo cavalcava senza soste e i loro ritmi si coordinavano alla perfezione.Poi ogni tanto lei si piegava con il viso verso quello di Fabio per scambiarsi dei baci interminabili; fu in uno di questi frangenti che dopo averle leccato nuovamente il culo per lubrificarla più di quanto già i suoi umori non avessero provveduto a fare, le entrai in quel culetto molto più accogliente di quanto le sue piccole dimensioni mi avessero lasciato immaginare. Dapprima ne saggiai la "resistenza" con un dito e poi,lentamente la penetrai .L'affondo la fece rialzare dal bacio che stava scambiando con Fabio,inarcò leggermente la schiena e mentre la possedevamo le facevamo succhiare a turno le nostre dita. Chiara era letteralmente fuori di se e noi con lei. Scatenata, venne in un orgasmo di una durata senza fine, quasi stesse aspettando di godere ancora del mio e di quello di Fabio. Quest'ultimo in effetti l'accontentò subito dopo, mentre io, sfilatole il cazzo dal culo e tolto il preservativo , mi riavvicinai alla sua bocca e non tardai a capire,da come mi porse la lingua, che avrebbe gradito di essere inondata di sborra caldissima. Cosa che avvenne nella sensualità più assoluta del viso e sotto lo sguardo compiaciuto di Fabio che aveva appena terminato di dissetarsi del nettare di Chiara.

Non sto qui a raccontare oltre, dolcezze comprese, scambiateci succesivamente;ma quella fu la mia e la loro prima volta. Non mi sono più incontrato con altre coppie,non escludo che possa però ancora avvenire. Con Chiara e Fabio siamo sempre restati buoni amici e ogni tanto ci vediamo, senza mai farci mancare una spaghettata con i funghi,purchè rigorosamente porcini.

Nomi, ambientazione e località sono di pura fantasia.
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