Un uomo per Lei…

“Ciao, sono la Lei di coppiaxxx, conosciuti sul quel sito di incontri. Hai lasciato il tuo numero al mio Lui, ma vorrei prima parlarti in privato.”

Ricevo questo messaggio nel pieno di una noiosa riunione di lavoro. Ricordo di aver scambiato qualche riga di chat con un lui di coppia che cercava un singolo per corteggiare la sua signora.

Dubito sia davvero la lei di coppia a contattarmi, ma la riunione e’ noiosa e decido di stare al gioco:

Io : “Cosa posso fare per te ?”

Lei : “Dal tuo profilo sembri un vero gentleman nei menage a troix e le cose che hai scritto a mio marito sembrano gentili. Sei davvero cosi’ ?”

Io : “Non ti resta che scoprirlo. Te la senti ?”

Lei : “Cerco un vero gentleman, null’altro. Chiamami ora, ma soltanto se disposto a non combinare nulla con me, altrimenti scusa il disturbo e cancella questo numero”.

Devo decidere velocemente se stare al gioco o abbandonare, decido di andare avanti, più che altro per curiosita’. Esco dalla sala riunioni lasciando intendere di dover rispondere ad una telefonata importante. Poi chiamo quel numero :

Io : “Ciao, sono il gentleman disposto a non combinare nulla”.
Lei : “Ciao, sono Elena, la donna che mio marito vorrebbe tra le braccia di qualcuno altro”.

Inizia cosi’ una breve ma intensa telefonata con quella donna, che con molta franchezza mi racconta del desiderio del suo compagno di farle conoscere qualcun altro e di quanto lei sia poco convinta di farlo, pur riconoscendo che quell’argomento tra loro due la intriga un po e sta già migliorando la loro assopita vita sessuale.

In sintesi, lei mi chiede di stare al gioco di suo marito, fino ad uscire io e lei, senza tuttavia combinare nulla, lasciando invece intendere al marito che tutto sia accaduto. In cambio avro’ fatto un regalo ad entrambe, a lui perché avra’ appagato il suo desiderio ed a lei perche’ avra’ fatto felice il marito senza realmente concedersi ad altri.

“Questa e’ la proposta più indecente che io abbia mai ricevuto, Elena. Credo che lo faro’ soltanto per te !”.

Concordammo poche altre cose e chiusi la conversazione davvero divertito per questa insolita situazione, che trovavo tuttavia decisamente intrigante.

Nei giorni successivi tornai più volte a chattare con il Lui di coppia, che mi disse di aver fatto vedere il mio profilo alla sua compagna, che lo aveva trovato molto interessante. Lui mi confesso’ anche che avrebbe preferito un uomo più giovane e prestante, ameno nelle foto, ma che sua moglie sembrava decisamente più disponibile nei miei confronti.

A breve concordammo con lui ogni cosa, come avrei incontrato sua moglie, dove l’avrei portata, come l’avrei corteggiata ed ogni altro dettaglio di come, secondo lui, avrei dovuto scoparla. Mi era già accaduto di dover concordare cose del genere con altri mariti, ma questa volta il gioco era molto diverso, forse perché sapevo già che non avrei mai avuto il piacere di possedere quella donna.

Quella sera mi feci trovare nel luogo concordato per l’incontro.
la loro auto si fermo’ qualche al fianco della mia, non cosi’ vicino da poter vedere dentro. Passo’ un po di tempo prima che lei scendese, venendo decisa verso la mia auto. Lui rimase in macchina a guardarsi la scena, probabilmente scosso, turbato e molto eccitato per quel che stava accadendo.

Elena e’ una donna molto graziosa, avevo già visto delle sue foto nuda, ma vederla vestita e conoscere le vere ragioni del nostro incontro fu ancor più eccitante, forse perche’ già sapevo che non l’avrei avuta mai.

Scesi dall’auto, le andai incontro, le sfiorai un fianco ed accennai un bacino sulla guancia, sussurrando a lei di farci vedere bene da lui. Poi, sempre cingendole la vita, la guidai fino a sedersi nella mia auto. Chiusi gli sportelli, le dissi di stare tranquilla e di godersi la serata, che sarebbe andata proprio come avrebbe voluto lei.

Lasciai quel parcheggio assicurandomi dal retrovisore che lui non ci seguisse, cosi’ come avevamo concordato e mentre ci scambiavamo le prime frasi un po imbarazzate, guidai verso un piccolo ristorantino asiatico che conoscevo da quelle parti. Il personale era discreto e garbato ed il menu prevedeva tante cose gustose da assaporare. Scelsi per lei un vino gentile ma ricco di carattere e di fragranze.

L’atmosfera intima del ristorante, il buon cibo ed il buon vino contribuirono a scogliere l’iniziale imbarazzo ed il tempo trascorse con il piacere di due amici che si incontravano dopo tanto tempo, anche se quella donna l’avevo appena conosciuta e probabilmente non l’avrei più rivista. Tutto questo rendeva la serata piacevole, intrigante ed al tempo stesso preziosa, come la magia di una bolla di sapone, destinata ad affascinare per pochi attimi per poi sparire con un semplice “pluff !”.

Il programma concordato con suo marito prevedeva che dopo cena io l’avessi portata a casa mia, che l’avrei fatta bere ancora un po, per poi iniziare tutto il repertorio del caso. Poi, all’ora prestabilita, l’avrei riaccompagnata nel luogo dell’incontro, dove suo marito l'avrebbe attesa.

La cena duro’ a lungo, tanto piacevole era il cibo, il vino e la sua compagnia.
Non la portai a casa mia. Ad onor del vero glie lo chiesi, sperando in un suo ripensamento, ma lei, con un garbato sorriso, mi ricordo’ il nostro patto. Vagammo un po per la citta’ e ci fermammo in un un luogo dove gli innamorati e qualche turista si fermano spesso ad ammirare la vista sulla citta’.

Decidemmo di concordare cosa avremmo raccontato a suo marito, rispetto alla nostra notte di sesso. Fu al tempo stesso divertente ed un po imbarazzante per entrambe. Poi, all’ora concordata, tornammo al luogo dell’appuntamento.

La sua auto era la, con lui dentro, appena illuminato dalla flebile luce dell’abitacolo. Passai lentamente al suo fianco, per mostrargli sua moglie nella mia auto, per poi fermare l’auto qualche metro più avanti.

Lei era diventata taciturna, le chiesi il motivo, ma rispose soltanto con un accenno di sorriso.
Si rimise il rossetto, qualche spruzzo del suo profumo dolce ed intenso, scompiglio’ un po i suoi capelli e con un’eleganza ed una sensualita’ del tutto inattesa, inarco’ la schiena sul sedile, tiro’ un po su la sua gonna, sfilo’ le sue mutandine muovendo un po i fianchi, le appallottolo’ e le mise nella sua borsetta, commentando quel gesto con un ammiccante sorriso di complicita’.

Poi, sfiorando le mie labba con le sue, mi disse: “Sono stata davvero bene con te, sei un vero uomo”. Usci’ dalla mia auto, senza dire altro e dallo specchietto la vidi tornare verso suo marito, aggiustandosi un po la gonna prima di di salire nella loro auto. Poco dopo quell’auto passo’ a fianco della mia e vidi per l’ultima volta quel suo sorriso, forse appena un po triste.

Il giorno successivo e per qualche giorno ancora lo dedicai, un po annoiato, a raccontare a suo marito ogni dettaglio su come avevamo passato la serata, scoprendo ben presto di quanto lui fosse poco interessato alla piacevolissima conversazione avuta con sua moglie e molto più interessato a come e quanto l’avevo scopata a casa mia, dove peraltro non l’avevo mai portata.

Chiesi più volte a suo marito cosa Lei avesse raccontato di me, ma le risposte furono superficiali ed evasive, del tipo :”Le’ e’ piaciuto molto farsi scopare da un estraneo”.

Pur conservando il numero di telefono di Elena, non la chiamai mai, perche’ la stima che provavo per quella donna mi aveva convinto che chiamarla sarebbe stato inutile, innamorata com’era di suo marito. Finche’ un giorno non ricevetti proprio da Lei un nuovo messaggio…

([email protected])