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Lui & Lei

Un culetto brasiliano


di Dinamite_Bla
27.09.2011    |    23.568    |    0 8.9
"Mi stesi accanto a lei, spossato ma decisamente felice..."
Trovarsi in un ambiente internazionale ha decisamente dei vantaggi: scoprire culture nuove, lingue nuove, mondi nuovi stimola decisamente la curiosità e l'interesse...
Era stato così che io e Suzanna avevamo iniziato, con un battibecco sul periodo storico di Enrico VIII: figurarsi, lei prof di storia non poteva non richiamarmi all'ordine, ma non sapeva che davanti non aveva esattamente uno sprovveduto in materia.

Come al solito, era stata una mezza antipatia reciproca, nessuno dei due aveva voluto lasciare l'ultima parola.

Però il gruppo era quello che era: un periodo all'estero per adulti per imparare l'inglese raduna gente da tutto il mondo, decisamente di tutti i tipi, e non è che si possa scegliere visto che si esce tutti insieme.
Che cosa potevano avere in comune una prof brasiliana e un businessman italiano?
Nulla, appunto...

Tranne la strada per tornare a casa, ovviamente, visto che eravamo ospiti di famiglie che abitavano nella stessa zona del paesino che ci ospitava.

Fu così che una sera ci ritrovammo a tornare da soli.

Iniziamo a chiacchierare per ore, seduti fuori casa sua: contro ogni previsione non era quella streghetta che sembrava a primo acchito...

Ci salutammo senza far nulla, solo con una piacevole sensazione di intrigo...

La sera dopo si riuscì con lo stesso gruppo, ma i nostri occhi erano decisamente monotematici... non ci allontavamo più di qualche metro, e non perdeva occasione per mettersi in braccio a me.
I miei ormoni salirono alle stelle quando la invitarono a ballare una musica brasiliana al centro del pub della scuola: ragazzi, come agitava quel culetto...
Era uno spettacolo: al centro della pista, il vuoto intorno a lei, il suo sedere si agitava ad un ritmo vorticoso, alzando a tratti il vestitino che portava addosso e lasciando ben poco all'immaginazione.

Tra i pantaloni il mio cazzo iniziava a dare decisi segni di risveglio, soprattutto quando lei mi fissava durante quella specie di lap dance senza palo.

Finita la musica mi si ributtò in braccio, mezza sudata... inutile dire che l'avrei stuprata immediatamente sul posto se avessi potuto.

Quasi inconsapevolmente le toccai con le dita il palmo della mano e lì si scatenò l'inferno... o meglio il paradiso!
Senza nemmeno accorgermene, mi ritrovai con la sua lingua in bocca e iniziò un balletto di mani e lingue decisamente fuoriluogo per un locale pubblico.
Fu un attimo guardarsi e decidere di uscire!

Nemmeno il tempo di superare la soglia che la feci entrare nel vicoletto lì accanto: nel buio di quella strettoia la sbattei contro il muro e mentre la baciavo iniziai a toccare ogni centimetro del suo corpo.
Una mano andò a saggiare quelle tette perfette, che solo dopo scoprii opera di un abile chirurgo: erano sode e stupende da toccare, un piacere da mangiare!
L'altra andò diretta sotto il vestito: scostai quel perizomino che copriva davvero poco ed iniziai ad esplorare la sua fica.
La natura mi ha dotato di mani particolarmente grandi, fu un attimo sentirla godere tra le mie mani, che si riempirono del suo nettare.

Mentre lo assaggiavo, lei rapidamente mi slacciò i jeans ed infilo una mano nei miei boxer: sentì la sua mano stringere il mio cazzo con la sicurezza che solo una donna che ha voglia di essere sbattuta ha.
Per un attimo chiusi gli occhi e mi lasciai masturbare da quella abile ragazza, che evidentemente di esperienza ne aveva eccome... ma pensai subito che sarebbe stato un peccato venire lì, nei miei pantaloni.

Alla mia offerta di andare a casa, ovviamente non trovai resistenza: entrammo in silenzio, per non svegliare la padrona di casa e ci chiudemmo nella mia camera.
Nemmeno il tempo di accendere la luce che mi ritrovai col cazzo nella sua bocca: come pompava, mai più avuta una così, sembrava me lo volesse strappare via.
Con una mano con la sua testa, iniziai ad accompagnare quel movimento, fino a ritrovarmi a scoparle la bocca, con sommo piacere mio... ed anche suo a giudicare dagli occhi arrapati che mi fissavano!

Ormai era durissimo, sarebbe stato un peccato limitarsi a quello.
Ovviamente la mia idea era una sola: quel bel culo brasiliano che avevo fissato per tutta la serata!

La feci mettere a pecora sul letto e mi misi subito tra le sue gambe, dietro di lei
Qualche leccata, giusto per sentire ancora il sapore del suo piacere, e subito feci entrare il mio cazzo in quella figa, ormai fradicia di umori.
La presi per i fianchi ed iniziai a fotterla con forza, quasi con violenza: barcollava ad ogni colpo, nella stanza si sentiva solo il rumore del mio corpo che sbatteva contro il suo culo prorompente e qualche parola sconnessa in brasiliano, che non faceva altro che infoiarmi di più.

Con un dito iniziai ad esplorare il suo ano, che immediatamente si aprì con la prima pressione, risucchiando dentro il mio pollice.
Iniziai a giocarci, mentre la scopavo, perchè una buona inculata va preparata con dovizia e passione.
Le dita diventarono due, poi tre... ormai stavo letteramente massaggiando il suo retto.

Quando ormai era completamente aperta, finalmente cambiai buco, sfruttando la lubrificazione data da quella fica grondante.
Posai la punta del mio cazzo sul suo ano ed iniziai a fare pressione...
Non trovai la minima opposizione e dopo qualche colpo delicato per farla abituare, presi a incularla col massimo della foga, col solo desiderio di rompere quel culo che aveva fatto arrapare mezzo pub.

Lei stava là, a pecora, col mio cazzo in culo, che godeva come una vacca.

Era decisamente troppo: dopo alcuni minuti sentì arrivare il piacere e lo tirai fuori proprio un attimo prima: volevo ricoprirla del mio seme, come se la stessi marchiando, da degna vacca.
La mia sborra schizzò ovunque: la sua schiena divenne un piccolo lago bianco, ma parte arrivò sui suoi capelli, uno schizzo perfino sul cuscino, cosa che la lasciò alquanto stupita in un secondo tempo.

Mi stesi accanto a lei, spossato ma decisamente felice.
Lei, dopo qualche minuto che rimase distesa accanto a me, si ripulì e si rivestì: l'indomani c'era lezione e non potevamo certo dormire insieme lì.
Mi baciò prima le labbra, poi la punta del cazzo, augurando ad entrambi la buonanotte.

Fu la prima di una serie di belle nottate... ma questa è un'altra storia! ;)
Ovviamente se qualcuna volesse ripetere l'esperienza, non ha che da contattarmi
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