Racconti Erotici > Lui & Lei > Vanessa prima di cena
Lui & Lei

Vanessa prima di cena


di Spekkio
03.03.2023    |    88    |    0 6.0
"Ci guardavamo negli occhi mentre scopavamo e ci poggiammo la fronte l''uno sull'altro continuando a fissarci..."
Alle 20.00 in punto Vanessa si presentò alla porta di casa, già entrata nel piazzale, oltre il cancello di ingresso. Forse aveva trovato aperto, o forse le aveva aperto qualcuno.

Era davanti alla porta con la mano poggiata sull'asta del trolley rosa che si era portata dietro. Un cappello di lana in testa ed i lunghi capelli biondi che sbucavano fuori fino all'altezza del seno. Occchiali rotondi con le lenti abbastanza massicce da deformare leggermente il contorno degli occhi azzurri. Pelle chiara, leggermentee arrossata sulle guance. Un cappotto di lana, di quelli anni '70, pantaloni di velluto verde opaco e un paio di adidas bianche ai piedi.

Le aprii la porta completamente nudo. D'altronde questi erano gli accordi ed anche se non ci eravamo mai visti prima, gli accordi sono accordi. Anche lei stava dimostrando di aver ottemperato a quanto detto e si era portata dietro il cambio nella valigia.

"Ciao...", le dissi quando aprii la porta-persiana, poggiando il braccio destro sull'anta rimasta chiusa, "Benvenuta!".

Lei mi guardò un po' sorpresa ma nemmeno tanto. Vidi il suo viso scrutarmi più volte dalla testa ai piedi. Non sembrava a disagio e la invitai ad entrare in casa prendendole il trolley e facendole spazio con l'altra mano.

Mi passò accanto e iniziò a scrutare la stanza. La porta di ingresso del mio appartamento dà direttamente sulla cucina e notò suubito il tavolo già apparecchiato con due calici ed una bottiglia di bollicine tra di essi. I piatti erano ancora vuoti ma si sentiva l'odore del pesce in cottura nel forno.

Chiusi la persiana e la porta per non far uscire il calore dei termosifoni accesi a regime da più di un'ora. La guardai di spalle mentre faceva dei piccoli passi di perlustrazione della stanza e la aiutai a togliersi il cappotto.

Sembrava più interessata alla stanza che a me, poiché si sfilò il cappotto continuando a guardare le pareti.

"Ti piace?", le chiesi con decisione.
"Molto carino qui", rispose con sufficienza.

"Spogliati", le dissi sempre con tono deciso, "in questa stanza possiamo stare solamente nudi".

Lei si voltò allora verso di me e dopo avermi guardato in faccia per alcuni secondi, scese lo sguardo verso il mio uccello, soffermandosi su di esso con una smorfia di sorriso. Sempre fissandolo iniziò a sbottonarsi i pantaloni ed a sfilarseli dalla vita ancheggiando leggermente, fermandosi però dopo pochi secondi. La maglia di lana che indossava non lasciava intravedere niente dei suoi seni ma era talmente larga da disturbarla nello sfilarsi i pantaloni. Perciò, ruotando le braccia verso l'alto, mi fece cenno di togliergliela.

Mi avvicinai a lei e le tirai su la maglia dal basso, fino coprirle il viso ma scoprendo due seni molto piccoli ma perfettamente rotondi, con i capezzoli induriti e dritti come chiodi. Puntavano verso di me e per sfilare del tutto la maglia, mi avvicinai a lei mentre ancora era bloccata con le braccia, sfiorando il mio petto sui suoi seni facendola muovere repentinamente indietro.

Le sfilai del tutto la maglia gettandola sul divano dietro di lei. Standole vicino, il suo calore ed il suo fiato, mi avevano già fatto indurire leggermente il cazzo, e lo sistemai con la mano per non averve noia.

Riprese a sfilarsi i pantaloni alternando il suo sguardo tra il mio viso ed ilmio uccello. Tutto questo avveniva completamente in silenzio ma lei si muoveva sinuosa ancheggiando. Una volta scesi sotto le cosce, intravidi l'intimo bianco ricamato che Vanessa indossava. Un paio di mutandine che lasciavano intravedere la striscia longiitudinale della sua fica che nella parte superiore sbucava tra ii merletti sopra al pezzetto di stoffa al centro delle mutandine.

Mi stava venendo una voglia matta di toccare proprio lì ma ero troppo distante e poi volevo lasciarla fare. Stava facendo il suo show e mi piaceva molto.

Si sfilò le scarpe l'una con l'altro piede e le spinse via prendendole a calci. Ai piedi, sotto ai pantaloni aveva due calzini gialli e lasciò cadere i pantaloni per terra, sollevando i piedi e fuoriuscendone.

Con l'alluce di un piede tolse il calzino dell'altro e viceversa. Fece un passo in avanti ravvivandosi i capelli e legandoseli con un elastico che aveva probabilmente estratto dalle tasche prima di spogliarsi. Mentre guardava in basso facendosi la coda, la stavo osservando e realizzai che avevo davanti davvero una bella ragazza.

Era un appuntamento al buio. Avevo messo qualche giorno prima un annuncio in cui avrei organizzato a casa mia una cena completamente nudi e Vanessa aveva risposto. Ero stato davvero fortunato a trovare lei.

Dalla testa ai piedi era una biondina davvero attizzante, con i capelli lunghi biondi legati, un viso decile con degli occhi azzurri dalle pupille dilatate ed il naso longilineo e perfetto. Le guance non troppo pronunciate e leggermente rosse. Il collo esile e scoperto. I piccoli seni con i capezzoli ancora dritti. La linea della vita che ondeggiava tra i seni ed i fianchi con una curva perfetta. I fianchi non troppo pronunciati su cui stringevano le mutandine semi trasparenti. Delle cosce fini e longilinee che terminavano con delle ginocchia rientranti ed in basso delle caviglie sottilissime poggiate su dei piedi esili.

Ogni tanto sentivo il cazzo che reclamava per diritto di dover fare qualcosa. Quella sensazione che tutti gli uomini conoscono, in cui non puoi sottrarti dal muoverlo, tirando il muscolo dell'erezione.

Mi avvicinai a lei fissandola e giunto a distanza ravvicinata, le misi le mani sui fianchi e le tirai giù le mutandine. Lei non si sottrasse e continuava a fissarmi. Una volta scese in prossimità delle ginocchia, le lasciai cadere senza guardare in basso e alzando la mano destra la feci sfiorare salendo tra le sue cosce sfiorandole le labbra esterne, morbidissime.

Lei fece un respiro profondo e la afferrai con le mani ai fianchi, tenendola ferma con forza e decisaione. Si irrigidì ed il mio cazzo, in precedenza indurito quando l'avevo sfiorata, si mise di prepotenza tra noi due.

Morivo dalla voglia di toccarla con il cazzo e la avvicinai a me tirandola con le mani finchè l'uccelllo ormai duro non fu stretto tra il mio ed il suo addome. Inserii la mano destra tra la mia e la sua pancia, afferrandomi il cazzo ed indirizzandolo verso il basso dove trovò sfogo tra le sue gambe.

Avevo il cazzo talmente duro che spingeva con una forza elastica verso l'alto, premendole l'asta lungo la fessura della sua vagina. Sentivo dei grandi sospiri e vidi che iniziando a muovere impercettibilmente il bacino, si sfregava la fica sul dorso del cazzo. La sentivo umida, appiccicosa e l'uccello mi si stava indurendo facendo fuoriuscire la cappella divenuta incontenibille.

Iniziai a muovermi leggermente avanti e indietro anche io e lei diresse la mano destra verso la parte inferiore del ventre, facendo pressione con due dita. Si tirava la pelle verso l'alto per scoprire ancora di più la vagina lì sotto.

Dopo un po' questo suo tirarsi la pelle, divenne un tira-e-lascia e poi un movimento rotatorio in cui si sfregava la parte superiore della vagina.

Con la schiena si inarcava indietro e con il bacino si spingeva in avanti, tantochè con un movimento deciso mi afferrai il cazzo con la mano destra e strusciandolo lungo tutta la fessura, lo portai all'inggresso e glielo misi dentro improvvisamente.

La fica era talmente accogliente e bagnata che non trovai difficoltà. Sentii la cappella farsi strada e la poca pelle ancora rimasta a coprirla, aprirsi completamente fino a scoprire il glande che penetrava in profondità. La fica era accoogliente ma stretta a tal punto che avevo la sensazione di penetrarla solo con il glande mentre la pelle alla sua base era rimasta stretta dall'ingresso.

Godevo a quella sensazione e lei iniziò ad ansimare "Ahhh... ah... aahhh..."...

Ci guardavamo negli occhi mentre scopavamo e ci poggiammo la fronte l''uno sull'altro continuando a fissarci. La scopai con forza per alcuni minuti ed il cazzo le entrava dentro sempre meglio al punto da sentirla così bagnata, da farglielo scivolare lentamente e godere di quella splendida sensazione di sfregamento.

Con la mano destra le spingevo il bacino verso di me, lasciandole qualche sculacciata ogni tanto. Con il cazzola penetravo fino in fondo, alzandomi a volte sulle punte dei piedi per spingerla il più possibile verso l'alto. Sollevandola quasi.

Mi piegai leggermente in avanti per raggiungerla da sotto, con le dita della mano destra. Iniziai ad accarezzarla tra la fica ed il buchetto del culo, attingendo dal nettare fuoriuscito mentre la scopavo ed usandolo per far scorrere meglio il dito.

Con il medio ben intinto dei suoi umori, iniziai ad strusciare roteando sul suo buchetto, esercitando sempre più di pressione ad ogni giro.Lei ad ogni giro godeva sempre di più e si irrigidiva.

Ad un certo punto, feci scorrere il medio dal basso verso l'alto, premendolo con forza e quando esso, nel suo strusciare, incontrò il buchetto ci si inserì automaticamente col polpastrello.

Lei fece un piccolo urlo di piacere e con il polpastrello iniziai a farmi spazio nel suo culetto, mentre intanto la stavo scopando davanti. Riuscii ben presto ad inserire mezzo dito ed a quel punto lei iniziò a stringere. Sentivo il dito stretto all'inverosimile ed io lo forzai il più possibile dritto. Lei godeva ogni volta che lo drizzavo tirando i muscoli della mano.

Ad un certo punto iniziò a dire "Basta... basta... basta..." e ad ogni "basta" allontanava il bacino dal mio, ma prontamente la tenevo ferma con la mano sinistra e la tiravo nuovamente a me dandogli dei colpi decisi mentre la penetravo.

"Basta... basta... basta... "... dopo una trentina di "basta" mi strinse il dito quasi a farlo soffocare e sentii il cazzo spinto fuori dalla sua vagina. Con un balzo all'indietro, quasi stesse cadendo, saltellò su un piede solo perdendo l'equilibrio e dalla fica le uscì un getto di liquido che con forza si schiantò sul mio cazzo, bagnandolo completamente. Nel mentre lei gemeva "Ahh.. ahhh... ahhhh", ma poi, si piegò su se stessa ruotandosi in avanti e mantenendo le gambe dritte e tirate. Era sostanzialmente piegata a 90 gradi in avanti, con i muscoli delle gambe tiratissimi. Le testa verso il basso e le mani protese in avanti con il palmo aperto come se stesse dicendo di aspettare. Continuava a gemere piano, quasi come se non ce la facesse ad inghiottire la saliva. Dopo alcuni secondi piegò le ginocchia come per fare pipì e fece un grido incredibilmente forte "AAAAAHHHHHHHH..." come una liberazione. Un grido lunghissimo mentre si piegava sulle ginocchia. Un grido lungo diversi secondi durante il quale, spingendosi sul clitoride e tirando verso l'alto con due dita della mano, partì un getto di liquido dalla fica con una pressione incredibilmente enorme. Un getto d'acqua massiccio, frastagliato e fortissimo che si infranse in terra sulle mattonelle, facendo un fortissimo rumore di acqua che schizza.

Riprese fiato e via un altro getto... e poi un altro... e ancora un altro... sempre più deboli ma sembrava che mentalmente fosse totalmente fuori controllo. Con una mano sulla fica e l'altra a in avanti col palmo aperto a dire "Basta... basta..." si ripiegava sempre più su se stessa, per cadere infine per terra, sdraiata completamente nuda sulle mattonelle ormai molli da tutto il liquido che le esa fuoriuscito dalla vagina.

Ancora stordita ed in catalessi, la presi per le mani e gliele misi intorno al mio collo. Era un peso morto ma cosciente. La trascinai in bagno, aprii la doccia caldissima ed entrai lì sotto con lei.

Si ravvide e mi mise le mani sulle guance, balbettando qualcosa come se stesse supplicandomi.

Presi il sapone e la lavai da capo ai piedi mentre restava immobile ed impassibile. Poi uscimmo dalla doccia e le porsi un accappatoio bianco appena lavato. Un paio di ciabatte di due numeri più grandi. Le offrii una sigaretta e la accese da sola mentre la accompagnavo in cucina. La misi a sedere sulla sedia marrone a lei riservata e le dissi "Bene... ceniamo".
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 6.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Vanessa prima di cena:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni