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Kinky (parte 2)


di iltopolino
01.06.2022    |    4.505    |    7 8.7
"Lo rassicurai dicendogli che non avrei mancato di rispetto a nessuno e quanto trovassi corretto che avesse indicato i limiti del gioco..."
Mi invio' una lista dettagliata delle cose che potevo fare e di quelle che non avrebbe gradito.
Ribadiva di continuo il sentimento di forte gelosia nei confronti della ragazza.
In cima alla lista c'era: " Non devi chiederle il nome e non dovete fare amicizia sui social"
Davvero, leggevo e non riuscivo a credere che non fosse uno scherzo.
Seguivano consensi e divieti alternati senza un filo logico:
"- Cazzo in bocca si.
- Dito in culo no.
- Penetrazione no .
- Sperma in bocca no."
Mi scrisse che dovevo attenermi a quello che mi avrebbe chiesto lei, di non rivolgerle la parola e sopratutto di non chiamarla troia o rivolgerle offese di nessun tipo.
Lui avrebbe partecipato ma non mi era chiaro ancora come.
Ribadi' nuovamente il concetto di non essere cuckold e di non voler essere trattato come un cornuto.
Lo rassicurai dicendogli che non avrei mancato di rispetto a nessuno e quanto trovassi corretto che avesse indicato i limiti del gioco. In seguito scoprii che i limiti valevano solo per me.
Prenotarono un soggiorno in un appartamento nella mia citta' e ci avrebbero trascorso qualche notte. Durante quei giorni avremmo trovato il modo di organizzare l'incontro.
Non vi era alcuna attrazione fisica nei loro confronti, tuttavia, il coinvolgimento mentale era talmente forte che mi spingeva ad andare fino in fondo.
Cercavo di immaginarmi la situazione e di focalizzare sull'aspetto cerebrale della faccenda, di contro, avevo il terrore che i sensi mi avrebbero guidato nella direzione opposta e che per istinto di conservazione avrei rifiutato ogni coinvolgimento.
La sperimentazione nel sesso e' importante e aiuta a conoscere meglio se stessi.
Certo e' che, in ogni caso, un aspetto fisico gradevole, per me, aveva sempre giocato un ruolo importante nelle esperienze passate ed i loro corpi non avevano nulla di attraente per me.
Avevo una paura fottuta. Maledetto cervello.

Il giorno dell'appuntamento pioveva, mi scrisse l'indirizzo dove avrei dovuto raggiungerli, era una casa fuori citta' ed ebbi qualche difficolta' a trovare il posto e la pioggia incessante non aiutava.
Vidi dall'esterno una casa singola con un giardino, un parallelepipedo rosa che si stagliava sullo sfondo di un cielo grigio. Mi si apri' davanti un cancello ed entrai con la macchina. Seguii i segni del percorso carrabile segnato sull'erba che cresceva folta tranne in quel punto. Arrivai in una zona sul retro dove vi era parcheggiato un furgone. Fermai la macchina. Vidi una porta aprirsi nella zona di un loggiato e calcolai la direzione piu' breve per raggiungerla sotto quella pioggia incessante. L'ombrello non servi' a molto per via delle raffiche di vento e come se non bastasse i miei piedi furono investiti da un rivolo d'acqua che tentai di superare con un salto maldestro.
"cazzo!" esclamai finendoci dentro. Mi sentivo teso e a disagio, ed ora anche zuppo.
Arrivai nella zona del loggiato coperto, scrollai l'ombrello e lo posai.
La porta era aperta. Esitai qualche secondo in attesa, forse sperando che non ci fosse nessuno.
"Va bene, ci siamo" Pensai.
Entrai chiedendo permesso e richiusi la porta alle mie spalle.
Doveva essere un ingresso di servizio perche' dava su un locale lavanderia.
Lui comparve dalla porta che avevo di fronte.
Non sorrideva, teneva la testa quasi completamente china e il suo disagio presto divenne anche il mio.
"vieni, seguimi" mi disse. Lo seguii attraverso un corridoio mentre sentivo il rumore dei miei piedi zuppi dentro le scarpe madide .Il corridoio dava su diversi ambienti tra cui un grande salone dove mi indico' di entrare.
"Aspettaci qui noi ci stiamo preparando" e proseguì dandomi le spalle,
"Mi devo togliere le scarpe scusami" dissi vedendolo scomparire in una delle stanze piu' avanti. Non ottenni risposta.
Il salone conteneva un mobilio scarno, come se fosse arredato per brevi soggiorni di vacanza. Essenziale e decisamente povero.
In un angolo un grande divano. Un camino, spento.Sul pavimento un grande tappeto e alle pareti quadri con le cornici piu' disparate che raffiguravano per lo piu' scorci campestri. Mi sfilai le scarpe e le calze, appoggiando i piedi sul tappeto.
Nell'altro angolo attiro' la mia attenzione la cuccia di un cane. Un grande cuscino a vaschetta, con soffici bordi alti 30 centimetri. Pensai che dovesse essere di un cane bello grosso perche' ci avrebbe potuto dormire anche un cristiano. Per fortuna del cane però nemmeno l'ombra.
Sulla ciotola vuota, c'era scritto "Kinky".
Pensai che il nome "Kinky" fosse piu' adatto ad un cane di piccola taglia, come un barboncino o uno yorkshire, quella sembrava piu' la cuccia di Brutus o Zorro.
Per qualche secondo la mia testa riusci' ad estraniarsi dal contesto e allontanare quello stato d'ansia che aveva montato crescente dal mio ingresso.
Iniziai a domandarmi dove fossero e quanto ancora avrei dovuto aspettare, se mi avrebbero chiamato per raggiungerli da qualche parte o sarebbero arrivati.
La mia curiosita' fu subito soddisfatta. Sentii dei movimenti provenire dalla porta che dava sul corridoio.
Pensai che stessero trascinando o spostando qualcosa perche' oltre ai passi c'era dell'altro .
Lei comparve sulla soglia della porta avanzando di mezzo metro.
Sorridente quasi raggiante, irriconoscibile rispetto al primo incontro, addosso un babydoll celeste XXL trasparente in ogni sua parte e straripante di carne.
Le braccia lungo i fianchi distese dritte facevano pensare ad una bambola di porcellana di uno stravagante carillon.
Il viso oltremodo truccato, specialmente sulle guance a disegnare due ampie circonferenze rosse. La bocca segnata dal rossetto oltre la linea delle labbra e gli occhi marcati da un trucco scuro e delle ciglia posticce, la facevano apparire una bambola da collezione in attesa di confezionamento.
"Ciao" disse "Siamo qui".
"Ciao" risposi continuando a guardarla. Poi i miei occhi finirono sui suoi fianchi e sulla pancia abbondante che ripiegava sul pube nascondendolo completamente e rendendo impossibile capire se avesse o meno l'intimo addosso. Poi ancora piu' giu' sulle cosce dove due grandi pieghe inguinali interne spezzavano la linea della silhouette e riprendevano all'altezza delle ginocchia.
Piedi nudi e alla caviglia destra una fascia scura stretta da una robusta fibbia.
Alla sua caviglia era appesa quella che poteva apparire una fune abbastanza spessa dai trefoli fitti e scuri, che, dopo aver disegnato alcune anse a terra, spariva dietro la porta.
Pensai che probabilmente era cio' che sentivo trascinarsi per terra qualche istante prima che lei comparisse davanti ai miei occhi.
Sentii qualche rumore provenire dal corridoio nella direzione in cui la fune spariva e per un istante mi si gelo' il sangue nelle vene.
Quello che in una frazione di secondo mi baleno' per la testa da li a qualche attimo si sarebbe trasformato in realta'.
Pensai che all'altro capo della fune ci fosse Michele ed il mio viso di certo non riusci' a trattenere una smorfia di sgomento al solo pensiero che fosse cosi'.
Lei cambio' espressione e dopo aver avanzato di qualche passo verso di me, tendendo la corda al suo piede, disse:
" Ti presento Kinky, il mio fedele cane da guardia"
Poi girandosi di tre quarti verso la porta:
" Vieni Kinky da bravo.."
La corda inizio' a blandire nuovamente a terra e sull'uscio comparve Kinky.
Tra le cose bizzarre che avrei visto in vita mia quella di sicuro le avrebbe superate tutte.
Non riuscivo a capacitarmi che fosse vero quello che stava succedendo davanti ai miei occhi.
A carponi sulla porta comparve Michele completamente nudo ad eccezione di un guinzaglio in cuoio che cingeva il collo dalle spalle fino alla base della nuca.
Mi usci' spontaneo un saluto imbarazzatissimo " Hey, ciao...ciao... Kinky"
Capii di essere precipitato dentro il loro gioco nella piu' totale inconsapevolezza.
Pensai che se mi avessero parlato di questo nei mesi che avevano preceduto il nostro incontro, di certo, non mi sarei ritrovato in piedi di fronte a loro adesso.
" Kinky non parla, ma capisce quello che dici vero Kinky?" rivolgendosi a Michele " Vero Kinky?"
Kinky per tutta risposta abbozzo quello che poteva sembrare un abbaio sordo e sottomesso.
Capii in quel momento che avevo travisato completamente il ruolo di lei nel contesto e capivo solo ora che in realta' fosse stata lei a decidere tutto e ad organizzare ogni cosa, a partire dal primo contatto in chat. Avevo sempre e solo avuto a che fare con lei.
Sorrise e torno' a guardarmi dicendomi "Tranquillo, non morde, e' un bravo cane".
Non riuscivo a muovere neanche un dito. "Certo..ok..." risposi.
Kinky aveva lo sguardo rivolto a terra.
Lei mi disse " Vorrei vederti nudo adesso, ma non spogliarti, lo faro' io"
Avanzo' verso di me, io per istinto feci un passo indietro ma lei mi raggiunse tendendo dietro di se la corda e inducendo Kinky a seguirla.
Era piu' bassa di me ed ora la vedevo vicina e notai ancora di piu' il trucco scolpito sopra uno strato di cerone.
Sembrava una maschera di un film Felliniano ed ebbi il forte dubbio che tutto questo mi potesse eccitare.
Inizio' a sbottonarmi i pantaloni e abbasso' la zip facendo in modo che cadessero ai miei piedi. Si inginocchio' davanti a me e fece in modo di sfilarli completamente gettandoli sul divano qualche metro dietro di me. Mi guardo' e fece un sorriso, tiro' fuori la lingua e la poggio' sul labbro superiore emettendo una risatina accennata.
" Adesso sei tutto mio" disse
Prese l'elastico dei miei slip all'altezza dell'inguine e lo tiro' in avanti in modo che il mio pene uscisse di lato.
Spalanco' la grande bocca e fece come per divorarlo.
D'istinto mi ritrassi di qualche centimetro inarcando il bacino all'indietro ma fu tutto inutile, mi afferro' le palle e il cazzo alla base e mi riporto' verso di lei.
"Dove vai? Non penserai che ti lasci scappare adesso!" Disse ridendo.
Mi guardai intorno cercando la via di fuga piu' vicina, pensai che se avessi corso verso la porta ci poteva essere l'incognita di un morso di Kinky.
Guardai le finestre, i miei pantaloni sul divano e le scarpe vicino al tappeto.
"Cazzo!" pensai "Che situazione del cazzo!"
Lei mi teneva l'uccello stretto in mano e con la bocca torno' al suo pasto,. Ancora una volta tentai di ritrarmi ma piu' indietreggiavo piu' lei tirava dalla sua parte.
Di colpo lascio' la presa e mi ritrovai sbilanciato di spalle. Feci qualche metro all'indietro e caddi seduto sul divano.
Lei in un attimo mi fu addosso strattonando Kinky nella foga di raggiungermi.
La differenza di massa tra lei e Kinky fece in modo che lui venisse quasi catapultato nella nostra direzione emettendo accenno di quello che poteva sembrare un guaito.
"Fermo seduto!" mi disse piombando con il peso delle sue braccia le mie cosce.
Poi prese uno degli elastici che le reggevano le codette sulla testa.
In un attimo lo ebbe tra le dita. Mi afferoo' nuovamente le palle e il cazzo e mi infilo' l'elastico alla base.
La stessa cosa fece con l'elastico della seconda codetta aggiungendolo al primo e stringendo ulteriormente il cilicio sotto le mie palle.
Capii subito che il sangue avrebbe potuto fluire in una sola direzione e che, se mai mi fossi eccitato, sarei rimasto cosi' per sempre.
Apri' nuovamente la bocca, una bocca enorme piena di denti.
Non so perche' pensai all'alito che poteva avere quella bocca e se mai potesse aver puzzato di sperma di cane.
Non mi sarei perdonato una erezione in questo contesto.
Calo' inesorabilmente su di me prendendomi in bocca tutto fino alla base.
Ebbi la sensazione di un forte calore e sentii la sua lingua roteare vorticosamente intorno ai miei testicoli.
Continuava a succhiare e a leccare instancabilmente e il calore inizio' a salire verso la mia pancia.
Sentii la mia cappella diventare piu' grossa rispondendo a quelle continue sollecitazioni.
Quando il mio cazzo inizio' ad essere troppo grande per contenere tutto in bocca si ritrasse emettendo un verso animalesco di godimento.
Era piegata con le ginocchia sul pavimento e allargando le gambe si giro'.
"Kinky!" Esclamo'.
Come un cane addestrato in un attimo lui fu con il suo muso dentro l'enorme spaccatura del suo culo e presumibilmente inizio' a cibarsi dei suoi umori.
Lei tiro' su la testa, godendo e allargando le fauci.
Per qualche secondo si concentro' sul lavoro di Kinky poi si ricordo' di avere il mio cazzo davanti e lo riprese in bocca.
Stavolta inizio' a succhiare la punta e poi scese facendolo scomparire.
Stavo godendo sentendo scivolare la sua lingua verso il basso. Inizio' a ripetere il movimento sempre piu' veloce e fui vicino a schizzarle in bocca.
Mi ricordai della promessa fatta a Michele di non farlo ma nello stesso tempo ebbi il dubbio che Michele fosse nella stanza insieme a noi e Kinky.
Poi nuovamente si stacco', afferro' i miei slip e me li sfilo'. Come alzai le gambe per levarli, scese piu' giu' e infilo' il naso tra il mio culo e il divano. Allungo' piu' che pote' la lingua andando a cercare il mio ano.
Lo trovo' ben presto, costringendomi con le sue mani ad allargare le gambe e ad inarcarle.
Con la mano cerco' e trovo' nuovamente il mio uccello e continuo' a masturbarmi mentre era intenta a leccarmi il buco del culo...
Pensai che Kinky stesse facendo lo stesso con lei. Sarebbe stato terribile il trenino inverso.
Quell'ordine di vagoni sarebbe stato l'unico ad eccitarmi.
Inizio' a tentare di infilare la sua lingua e ci riusci' con la punta.
Stavo godendo e non poco. Quella bambola gigante sembrava sapere esattamente come stuzzicare i miei sensi e mandarmi in estasi.
Vidi il mio cazzo violaceo tra le sue dita. Sembrava volesse esplodere da un momento all'altro.
Iniziai a temere nuovamente per la mia incolumita'.
La sentivo con la lingua dentro il mio culo ansimare e godere, io ero arrivato al limite.
Il mio cazzo era teso e la mia pelle tirata all'estremo. La cappella gonfia e lucida.
Non avrei resistito a lungo, stavo per venire.
Lei mi abbasso' le gambe e la sua bocca vorace fu di nuovo sul mio cazzo.
Sembrava che anche lei stesse per venire. Lo aveva fagocitato e inizio' ad urlare in modo sordo con la bocca chiusa. Poi riusci' a sentire rivoli di acqua e piacere scorrere in direzione del muso di Kinky che continuava il suo egregio lavoro di segugio tra le sue gambe.
Il tappeto inizio' ad inondarsi.
Lei urlava con il mio uccello in bocca e capii' di non poter mantenere la promessa fatta a Michele. Il mio sperma inizio' a fuoriuscire generoso e ad ogni pulsazione seguiva un corrucciato movimento delle sua sopracciglia. La sua espressione manifestava diniego ma sua bocca voglia di ingoiarlo fino all'ultima goccia.
Kinky se ne accorse.
Fuori pioveva forte. il cielo era scuro e in un parallelepipedo rosa un uomo godeva urlando, mentre una bambola deglutiva e un cane, adesso, abbaiava forte.
(Fine)
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