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ed è questo quello che vuoi!


di MrCold
08.11.2023    |    3.783    |    3 9.6
"Le piaceva andare a cavallo e soprattutto quella sensazione di fare muscoli all'interno delle sue cosce..."
e se tu oggi sei qui, allora significa che in questo momento vuoi quello che voglio anche io!
E puoi far finta di nulla, ma io e te sappiamo che è proprio questo quello che vuoi!
Vuoi eccitarti, vuoi perdere per qualche minuto il senso del tempo, vivere l'illusione che qui lo stress non passa, resta chiuso fuori!
Hai voglia di sentire il caldo che ti spinge ad andare avanti, vuoi sentire l'odore, il sapore e il rumore di ogni dettaglio.
E alla fine, chi più chi meno, se siamo qui è perché siamo uguali!
Era questo senso di "bianco o nero" di tutto e subito che catturava la mente di Sabrina. Cercava delle certezze e sapeva che con quel ragazzo lei riusciva a capirsi.
Luis era nato in Francia e lì era rimasto fino all'età di 16 anni, poi si era trasferito a Parma dove aveva subito a lavorare all'interno di un maneggio. Aveva da poco compiuto 29 anni e Sabrina rappresentava per lui poco più che un passatempo.
Le era una donna "in carriera", sposata, matura, anche se dimostrava almeno 10 anni in meno dei sui 57 anni. Le piaceva andare a cavallo e soprattutto quella sensazione di fare muscoli all'interno delle sue cosce.
Era lì che una volta si era imbattuta in Luis, le aveva sellato il cavallo e l'aveva accompagnata fino a quando non si era unita con il resto gruppo.
Ne Luis e neanche Sabrina quel giorno avrebbero mai immaginato di scoprirsi all'improvviso e per certi versi amanti.
In realtà lei inizialmente considerava Luis solo un indomito stalliere, rozzo al punto giusto da farle pensare che la cosa più interessante da fare con lui era quella di farsi scopare con forza.
Lui invece pensava a lei come ad una donna nevrotica da cui tenersi alla larga. Niente di lei aveva suscitato la minima curiosità.
E invece dopo poche settimane tutto ha cambiato senso. Lei con infradito e un abito estivo e leggerissimo, pieno di colori ad un aperitivo con il gruppo del maneggio, lui finalmente pettinato e senza quelle camicie a quadri mezze strappate, con un paio di scarpe normali e un jeans così pieno e stretto che non lasciava alcun dubbio su quanto fosse grande la sua dote più nascosta.
Sabrina aveva bevuto qualche bicchiere e Luis forse recitava la parte di colui che aveva alzato anche lui il gomito.
Lei imbarazzata si era fatta scoprire ad osservare la forma di conchiglia piena che sembrava volesse esplodere fuori dal pantalone di Luis.
In poco tempo e forse accidentalmente si erano ritrovati sulla soglia del bagno. Sembrava un appuntamento concordato. Lei che tenta di uscire, lui che distrattamente non si ferma e continua ad entrare oltrepassando la porta.
I loro corpi si toccano per un istante. Lei avverte distintamente il contatto della spalla di lui tra i suoi seni grandi, Lui che nel tentativo di sottrarsi, girandosi che offre alle sue mani impacciate l'opportunità di sfiorargli il pacco.
La porta che si serra improvvisamente e tutti e due si ritrovano chiusi. Lei che resta un attimo interdetta e lui che le dice a questo punto aspetta un secondo, piscio e poi usciamo insieme!
Gli occhi si Sabrina cambiano improvvisamente come se fossero stati folgorati da un lampo di luce.
Resta in silenzio e in attesa di vedere la mano di Luis che fa scendere la zip. Lo libera dal suo boxer sapendo che lei lo guarda, divarica le gambe, si mette al centro della tazza e lascia andare fuori la sua urina. Lei è alle sue spalle e guarda nello specchio quel maschio che all'improvviso le sembra poco più che un ragazzo capriccioso.
Si avvicina alle sue spalle, passa la sua mano intorno al fianco e gli prende l'uccello nella sua mano bianchissima.
Lui lascia fare ma non riesce a trattenere un'erezione appena terminato la sua minzione.
Restano così per qualche istante, lei inizia lentamente a muovere la mano per capire quanto grande e grosso fosse quell'uccello.
Dentro di lei aveva sempre avuto la curiosità di scoparsi uno così dotato. Voleva sapere se lei dentro aveva una fine e se quella fine un cazzo lungo e grosso fossero capace di trovarla.
Mentre continua quella sega restando in piedi dietro di lui, gli sussurra all'orecchio che non lo ha mai fatto con un superdotato. Gli passa l'altra mano dietro la nuca fino a fargli salire la pelle d'oca lungo la schiena e mentre lui cerca di girarsi lei lo spinge contro la tazza per fermarlo contro il muro.
Gli dice ora stai fermo così e fai scendere i tuoi pantaloni e i tuoi boxer.
Lui ubbidisce e lei inizia a passargli l'altra mano sulla curva rotonda e perfetta dei sui glutei.
Luis tenta di girarsi, avvertendo la sensazione di una violenza psicologica. Lei lo ferma e gli dice di restare tranquillo perché in questo momento è lei che da le carte da gioco.
E mentre lei scende con la mano messa di piatto lungo il solco delle sue natiche, lui cerca di opporsi. Le dice che non ha mai trovato nessuna a cui interessasse il suo culo e che non aveva alcuna intenzione di lasciare che le sue mani continuassero a stare lì.
Lei lascia il suo cazzo e si porta dietro di lui con un sorriso beffardo. Adesso tu fai come dico io. Io voglio che tu mi scopi ma prima io voglio che tu accetti da me qualcosa che userò contro di te se per caso, uscendo di qua vai a dire in giro che ti sei scopato la Sabry!
Ora è Luis a restare interdetto. La mano di lei, in fin dei conti, non era poi una situazione così sgradevole. Quasi senza accorgersene decide di assecondare le richieste di Sabrina.
Alza le mani al muro restando con le gambe appena avanti alla tazza del Water. In quella posizione Sabrina ha gioco facile. Si mette in bocca il dito, lo bagna, poi si lecca il palmo della mano e inizia a scendere fino a poggiare la sua mano su un gluteo. Poi prende il cellulare, avvia la videocamera e inquadrando verso lo specchio riprende il momento in cui scendendo lungo il solco arriva alle sue palle.
Gli chiede di girarsi a guardarla dallo specchio. Lui ubbidisce e lei lo riammonisce. Quello che accade qui resta qui! e senza esitare, lasciando la presa di quei testicoli duri tenuti da dietro, risale appena fino a trovare la forma perfetta del suo ano.
Lui resta fermo con i suoi occhi su di lei e lei mentre continua a riprendere la scena, viola inesorabilmente quel buchetto che da stretto improvvisamente cede e abbandona ogni resistenza.
Luisi avverte un misto di bruciore, di tensione, di piacere, di voglia che lei continui. Il suo cazzo sembra che abbia una marcia in più- Duro, sensibile, diritto contro il muro.
Lei, da navigata donna che passa il tempo a liberare la mente mentre galoppa a cavallo, inizia il suo lento gioco di tortura.
Scende dentro, torna indietro, riabbassa il dito ancora più dentro, lo tria fuori e poi scende allargando il buco. In pochi secondi si accorge che lui schizza contro la tavoletta del water, abbassa gli occhi e a stento trattiene un urlo.
Lei resta soddisfatta e anche contrariata.
Ma ora sarai capace di farmi sentire qualcosa?
Lui fatica a riprendersi, si sente violato ma soddisfatto, appagato. Prende la mano di lei, spegne quel cellulare e gli dice che non aveva mai avuto quel tipo di orgasmo!
Lei torna appena indietro di qualche passo, si posa con il culo sul top del lavandino e sollevandosi il vestito si abbassa lo slip. Poi fa un salto per sedersi sul lavabo e apre le sue cosce, le apre avvertendo tutta la potenza di quei muscoli coltivati cavalcando.
Luis! ora tocca a te!
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