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DOPO I COLLEGHI IL VICINO DI CASA (II)


di porcelli321
27.10.2020    |    6.380    |    3 9.5
"I porci iniziarono ad alternare frustate sul mio culo e su quello di mia moglie poi smisero con lei e le ordinarono di continuare a frustarmi per punirmi della..."
La mattina dopo la vidi prepararsi con largo anticipo per andare al lavoro e quando chiesi il perché mi rispose che aveva del lavoro arretrato e doveva andare prima in ufficio.
Come al solito si vestì in modo provocante e notai che non si mise l’intimo. Quando uscì la vidi prendere l’ascensore come al solito ma mentre chiudevo notai di sfuggita che l’ascensore invece di scendere saliva.
Li per li non ci feci caso e chiusi continuando a prepararmi anch’io per uscire. Dopo un po’ iniziai a sentire dall’appartamento di sopra degli strani gemiti ma il nostro vicino scapolo e porcello non era nuovo a quelle situazioni. Ovviamente non collegai i fatti a mia moglie e me ne andai tranquillo al lavoro invidiando un po’ quell’insaziabile toro da monta.
Lei intanto era alla mercè del porco che se la inculò subito rinfacciandole che il giorno prima aveva concesso al barista il suo lato B senza prima averlo dato a lui. Le disse che era molto arrabbiato con lei per questo e che per farsi perdonare lei avrebbe dovuto fare la brava con lui e che avrebbe dovuto invitarlo a cena nel fine settimana per presentarmi a lui. Le disse che ciò avrebbe soddisfatto la sua perversione di vedere come era da vicino un marito cornuto e capire se ero consenziente.
Dopo lei di corsa andò in ufficio e quando arrivò si sentì rimproverare da Enzo, il suo capo, per il ritardo e subito la volle punire davanti a tutti con il solito frustino usato in questo casi. Purtroppo per lei quando la piegarono sulla scrivania mettendo in mostra il suo culo si accorsero subito che era stato da poco sfondato.
Le chiesero spiegazioni ma lei per evitare casini disse che ero stato io a volerla inculare prima di farla uscire e che lo avevo fatto nonostante le sue resistenze. Vedendo che non la credevano lei giurò e spergiurò che era la verità e ciò li fece calmare.
Decisero però che meritavo una punizione e che quella sera stessa l’avrebbero messa in atto. Mi invitarono in ufficio dopo la chiusura e mi dissero di arrivare alle 17.30
Io come al solito dovetti ubbidire e all’ora stabilita andai a prendermi mia moglie. Li trovai tutti nervosi e Teresa in particolare mi guardava stranamente. Appena entrato mi dissero se fossi consapevole che Teresa, pur essendo mia moglie, non poteva soddisfare le mie voglie sessuali a mio piacimento senza una loro autorizzazione. Io non capivo e dissi loro che non sapevo di cosa stessero parlando.
Loro senza rispondermi si avvicinarono a mia moglie e la piegarono su una scrivania mettendole in mostra il suo bel culo; poi Enzo prese un frustino e me lo diede ordinandomi di punirla perché aveva fatto la troia con me. Io continuavo a non capire per cui mi presero con forza e ordinarono a mia moglie di togliermi i pantaloni e scoprirmi il culo. Lei così fece e poi si rimise in posizione sulla scrivania; quei porci depravati mi piegarono anche a me accanto a lei mettendo il mio culo nudo vicino al suo.
Io tremavo perché non sapevo cosa aspettarmi da quei porci ma subito capii. Senza preavviso sentii il mio culo colpito da una frustata che mi fece lasciare senza fiato. I porci iniziarono ad alternare frustate sul mio culo e su quello di mia moglie poi smisero con lei e le ordinarono di continuare a frustarmi per punirmi della inculata del mattino. Lei con un po’ di ritrosia iniziò a eseguire l’ordine e mi sentii continuare a colpire con sempre più forza. Cercavo di protestare ma quelli non si impietosirono fino a che vedendo le mie chiappe tutte rosse non decisero di cambiare gioco.
Mezzo nudo mi fecero stendere per terra e ordinarono a mia moglie di fare un bel 69 con me . Lei subito si mise a gambe larghe sulla mia faccia e piegandosi iniziò a leccarmi il cazzo lentamente. Mi sembrava di essere arrivato in paradiso dopo l’inferno delle frustate sul culo. Mi stavo leccando goduriosamente la fica di mia moglie ancora intatta e senza sborra che le usciva fuori come spesso invece trovavo.
Purtroppo però appena il cazzo iniziava a godere della sua lingua la fecero smettere e uno di loro iniziò a ficcarle il cazzo in fica. Io subito smisi di leccarla ma uno mi prese i coglioni in mano stringendomeli forte e dicendo che se non volevo farmeli staccare dovevo continuare a usare la lingua senza tentennamenti.
Nel frattempo mi coprirono gli occhi per cui non potevo più vedere nulla ma il dolore era troppo forte per resistere e poco dopo cedetti e inizia a leccare. Mi trovai a leccare senza vedere per cui oltre alla sua fica ogni tanto mi trovavo a leccare anche i coglioni del porco. Subito smettevo ma l’altro mi ristringeva i coglioni così forte da non poter resistere e ricominciavo a leccare alla cieca pur di non farmeli staccare.
Alla fine il porco che si stava fottendo mia moglie si divertiva a metterle la cappella appoggiata sulla fica per farsi leccare da me che non potendo fare altro continuavo a leccare alla ceca per evitare ulteriori sofferenze ai coglioni. In tutto questo mia moglie si stava eccitando ulteriormente vedendo come da bravo cagnetto leccavo fica e cazzo e mi insultava senza ritegno ”Non ti bastava essere cornuto ora mi vuoi anche fare concorrenza sbocchinando i miei amanti. Non mi dire che vuoi essere anche frocio. Porco depravato. E voi fategli sentire il sapore della vostra calda sborra al cornuto”
Non mi aveva mai parlato così e ormai non la riconoscevo più. Ma non ebbi molto tempo per riflettere sulle sue parole perché il porco che si divertiva a scoparmi la moglie e a farsi leccare il cazzo e i coglioni da me decise che era arrivato il momento di scaricarsi e con 4 colpi ben assestati in fica a Teresa inizio a sborrare giocando a far entrare e uscire il cazzo. Mi sentii inondare la faccia e la bocca di un succo caldo nauseante per me ma che visto il trattamento ai coglioni che stavo ricevendo dovetti leccare tutto fino in fondo. E dovetti pulire sia la fica di mia moglie che la cappella del toro.
Stavo per vomitare ma avevo paura di ben peggiori punizioni da quella banda di sadici depravati .
Alla fine Enzo mi si avvicinò e mi disse se avessi capito la lezione. Non mi era permesso fottermi mia moglie in nessun modo e soprattutto senza il loro assenzo. Per cui la prossima volta che la mattina volevo togliermi uno sfizio era meglio farmi una sega.
Così dicendo mi buttarono fuori dall’ufficio ancora con il viso imbrattatto degli umori della fica di mia moglie misti con la sborra del porco. In auto non riuscii a parlare per parecchio tempo ma alla fine chiesi a mia moglie cosa diavolo fosse successo.
Lei non mi rispose e mi disse che la scena che aveva visto era veramente umiliante per lei; mai si sarebbe aspettata di vedere suo marito leccare il cazzo ad un uomo e bersi la sua sborra.
Io rimasi senza parole.
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