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Scambio di Coppia

Adult Garden parte 2


di Membro VIP di Annunci69.it Rosagiorg
05.04.2021    |    2.175    |    11 9.9
"Ci trovammo così, per la prima volta nella nostra vita, con un altro uomo svestito nella nostra camera, lascia pur che sia di stoffa, sempre camera è..."
«Belli e spregiudicati», fu il primo pensiero di entrambi.
«No intendevo per il materasso», tentò di correggere il tiro Anna.
«Si, si, va bene anche sul materasso», rincarò la dose Franco.
Scoppiammo tutti in una fragorosa risata, il ghiaccio era rotto, i vicini erano simpatici e di compagnia.
Per noi era una novità, avevamo conosciuto altre coppie negli anni passati, ma sempre nel momento in cui ci accingevamo a levare le tende, senza quindi la possibilità di approfondire.
Temevamo che quell’anno sarebbero stati loro ad andarsene presto, invece no, scoprimmo subito che erano arrivati da poco e si sarebbero intrattenuti fin dopo la nostra partenza.
Sandra si chinò all’interno della sua tenda per prendere l’oggetto da noi richiesto, all’occhio di Marco non sfuggì la perfetta rotondità del culo della vicina, con quel solco centrale che terminava nel frutto maturo di una splendida fica.
«Se lo desiderate, vi do una mano», disse Franco porgendo a Marco la pompa, «L’attrezzo è un po’ vecchiotto, ma usato nel modo giusto, pompa che è un piacere.»
E vai di allusioni e doppi sensi.
«Volentieri», rispose Anna, «i ragazzi se ne sono andati al mare e una mano fa sempre piacere», e daje.
Ci trovammo così, per la prima volta nella nostra vita, con un altro uomo svestito nella nostra camera, lascia pur che sia di stoffa, sempre camera è.
La situazione era questa: Anna a quattro zampe che teneva il tubo della pompa, Franco in piedi con l’arnese, che per effetto dell’azione sulla pompa, penzolava proprio davanti alla faccia di Anna, Marco e Sandra che nel tentativo di distendere il materasso si sfioravano pericolosamente.
Il caldo e il lavoro di gonfiaggio imperlarono tutti i nostri corpi di sudore mescolando i nostri odori e i nostri umori e provocando in tutti una strana eccitazione.
Finito il lavoro ci sedemmo all’ombra dei pini a conversare e ci concedemmo quattro belle birre fresche, il frigo era sempre la prima cosa messa in funzione.
Che fortuna trovare dei vicini così affabili, simpatici e con un modo di vedere la vita così simile al nostro, non ci saremmo certo annoiati in quelle vacanze.
Le prime giornate trascorsero così, con i bambini che giocavano assieme e gli adulti che, fra mare, pranzi, cene e chiacchierate approfondivano la conoscenza.
I vicini, come da primo approccio, si dimostrarono molto più spregiudicati di noi e sicuramente meno timidi.
Franco aveva sempre la battuta pronta, anche un po’ osé, rincalzato prontamente da Sandra che non si faceva mancare l’occasione di ammiccare ad Anna.
Dopo le lunghe serate insieme a chiacchierare, bere, giocare a carte, una volta addormentati i bimbi ci ritiravamo ognuno nella propria tenda eccitati all’inverosimile.
Anna, già bagnatissima, prendeva il grosso e durissimo cazzo di Marco in tutti i modi, erano scopate fantastiche e sicuramente, dai suoni che ci giungevano, anche nell’altra tenda non si stava lì a pettinar bambole.
Oltre al linguaggio verbale, anche i nostri corpi parlavano, la confidenza acquisita in questi primi giorni ci avvicinò sempre di più.
Dal sole, si sa, bisogna difendersi con le creme ma la schiena è difficilmente raggiungibile, così, una volta ben impomatati i bimbi, le mogli si dedicarono alle schiene dei rispettivi mariti, conclusa questa operazione, al momento del cambio, Anna e Franco furono richiamati dai bambini.
Sandra non ci pensò un attimo ed invitò Marco a spalmarle la crema: «in fondo», disse, «ormai siamo in confidenza.» Marco non se lo fece ripetere due volte, ma sentire la pelle calda della vicina sotto le sue mani ed il suo cazzo appoggiato sul suo bel culo, gli scatenò una tale tempesta ormonale che sarebbe stato imbarazzante far vedere in una spiaggia naturista per famiglie.
Sandra si girò, vide il grosso cazzo eretto e che cominciava a gocciolare umori, fece un grande sorriso, si guardò intorno, diede un bacio delicato sulla cappella e disse: «se c’è la goccia… sono bagnata anch’io, è meglio se ci stendiamo a pancia in giù, prima che qualcuno ci noti e cominci a protestare.» La scena si ripeté, più o meno negli stessi termini, con gli altri due che, tornati alle stuoie, trovarono i primi stesi e non disponibili a girarsi.
«Allora faccio io», disse Franco ad Anna, che accettò senza fare una piega.
La sera preparammo assieme la cena e i ristretti spazi attorno a tavolo e fornello provocarono vari sfioramenti e toccate, indipendentemente da sesso e coppia.
La birra prima, il vino rosso e lo Stravecchio fecero il resto nell’abbassare il livello delle inibizioni, messi a letto i minori i discorsi si fecero più espliciti, noi esprimemmo le nostre posizioni, loro ci raccontarono che frequentavano saltuariamente dei club (fra i quali, in particolare, proprio quello dove ci eravamo recati qualche volta anche noi, senza mai osare però di entrare nell’area privé).
Fu allora che ci proposero di mandare il giorno dopo i bimbi al Kinder garden, Marco fu più possibilista, mentre Anna si oppose fermamente: «siamo in vacanza una volta all’anno con i figli, non voglio assolutamente scaricarli in mani altrui!.»
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