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Scambio di Coppia

CAREZZE DI CANAPA SUL SUO CORPO NUDO


di DesiderioImpuro
01.02.2022    |    7.571    |    2 9.1
"Mi sentivo oscena, legata a mezz'aria in un modo al tempo stesso scomposto ed armonioso in un volo senz'ali che portava i miei sensi vicini all'estasi del..."





Sentivo l'abbraccio delle corde di canapa sulla pelle.
Ero certa che la cura con cui mio marito aveva preparato i suoi strumenti mi avrebbe messa al riparo da qualunque segno o abrasione, ma sapevo anche che per il modo in cui quelle corde segnavano la mia mente non c'era rimedio capace di lenire la forza delle emozioni.
Mi sentivo oscena, legata a mezz'aria in un modo al tempo stesso scomposto ed armonioso in un volo senz'ali che portava i miei sensi vicini all'estasi del paradiso.
Il complesso disegno delle corde sul mio corpo mi teneva prigioniera ma lasciava ben esposti e disponibili tutti i miei orifizi.
Il mio uomo, fotografo di professione amava usarmi come sua modella e puttana per via della mia pelle bianchissima, il fisico elegante ma formoso e sopratutto per quella splendida cascata di rame che formava i miei capelli.
Il rosso ed il bianco si intonavano alla perfezione al colore delle corde di canapa scarlatte che ormai erano il marchio di fabbrica delle suo opere.
Quando venni liberata dalla benda di raso i miei occhi si adattarono in fretta alla luce soffusa della stanza.
I nostri ospiti erano seduti sull'elegante divano bianco di pelle a pochi metri da me che lentamente giravo sospesa nel vuoto.
Gli occhi di lui erano quelli di una fiera che assaporava il gusto della preda, mentre lentamente la sua lei gli accarezzava il collo usando la bocca.
Max li stuzzicava con gesti sapienti, fingendo di sistemare nodi che erano già perfetti solo per far scivolare le sue dita sulla mia carne e mettere in evidenza le mie forme perfette.
Il nostro ospite intanto aveva fatto girare sua moglie Elisa facendo scorrere la cerniera del suo abitino giú fino a lasciare scoperta una schiena perfetta ed un sedere sfacciatamente tondo.
Quando il tessuto dell'abito toccò il parquet Elisa rimase con indosso solamente i tacchi vertiginosi delle sue Manolo Blahnick ed un sorriso malizioso dipinto sulle labbra.
Li vidi entrambi avvicinarsi al mio corpo avvolto dalle corde scarlatte.
Si muovevano in silenzio già decisi a iniziare uno scambio sfacciato che non aveva bisogno di consensi.
Sentii le mani di lui sulla pelle, il mio uomo mi aveva preparata come il piú sontuoso dei regali natalizi e lui stava apprestandosi a scartarmi come un bambino impaziente.
Il calore della sua bocca tra le cosce mi fece trasalire mentre con la coda dell'occhio vedevo Elisa con i palmi delle mani appoggiate al muro mentre riceveva lo stesso servizio dal mio uomo.
I cazzi entrarono quasi all'unisono, violando la nostra intimità con la stessa decisione con cui i nostri gemiti avevano violato il silenzio nella stanza.
Persa nel vuoto e completamente impotente l'unica cosa che potevo fare era accogliere le sferzate di
piacere che invadevano il mio corpo in una sinfonia di emozioni suonata con dita, bocca e cazzo ad un ritmo sempre piú travolgente.
"Ora prendimi il culo!"
Le parole uscirono dalle labbra di Elisa con una decisione che non ammetteva deroghe, potevo vederla oscenamente esposta, mentre ogni botta faceva oscillare il seno intanto che il mio uomo si avvicinava ad un orgasmo travolgente.
Anche suo suo marito dopo una serie interminabile di affondi tra le mie cosce si stava avvicinando al piacere, il suo cazzo nerboruto ormai imperlato dai miei umori si faceva strada nel mio corpo senza alcuna fatica.
"Dove la vuoi?"
Me lo chiese con la voce rotta mentre sentivo il suo cazzo che stava per esplodere"
"Riempimi scaricami tutto de..."
L'osceno getto mi invase la fica, iniziando a sgocciolare per terra senza che io potessi fare nulla per trattenerla.
Il mio uomo si era staccato da Elisa ed ora i tre erano intorno a me gustandosi il mio corpo nudo che abbracciato dalle corde sgocciolava miele sul pavimento.
"Ti sei fatta usare anche questa volta come uno sborratoio...meriti di essere punita per questo lo sai vero?"
Cercai di rispondere, ma la larghezza del cazzo di Max piantato in gola mi impedí di farlo.
Le sue mani decise mi "usavano" in modo splendido, mentre simulava un amplesso con la mia gola, usandola come se fosse letteralmente una fica fradicia ed accogliente.
Le lacrime si mescolarono ai rumori di un orgasmo intensissimo mentre le sue dita mi toccavano sapientemente tra le cosce.
La sborrata arrivò sontuosa nella mia bocca.
Non feci nemmeno finta di ingoiare sapendo che la densa colata di miele dalle mie labbra avrebbe reso la "punizione" che agoniavo ancora piú decisa ed eccitane.
I due uomini si erano accomodati sul divano, completamente nudi e pronti a gustarsi l'atto finale della mia
serata di sottomissione e piacere.
"Me lo pianti in culo o in fica?"
Lo dissi con noncuranza, come se stessi chiedendo ad Elisa cosa desiderasse da bere.
L'enorme strap on di gomma nera che la mia amica portava allacciato in vita aveva le dimensioni del mio polso e dentro di me l'idea di mercanteggiare con lei come se io fossi un pezzo di carne da macello mi aveva fatto letteralmente allagare le cosce.
"Il tuo uomo mi ha appena scopato nel culo, ora é il tuo turno..."
Finsi orrore quando quella enorme punta nera si posizionó tra le mie natiche.
"Almeno bagnami!"
La mia supplica dipinse un sorriso sulle labbra di Elisa, la vidi avvicinarsi a me con aria sfacciata e sporgersi con il culo a pochi centimetri dal mio viso.
"Avanti zoccola, guadagnati lo sputo!"
La mia lingua si fece strada tra il calore delle sue cosce, buco del culo e clitoride accarezzati con una perizia degna di una cagna che lecca entusiasta la mano del padrone.
L'orgasmo che sentii lentamente sgocciolarmi sul viso fu accompagnato da un gemito di intenso piacere.
Sentivo gli occhi dei due maschi su di me mentre rispettando i patti Elisa mi lubrificava l'ano con una generosa dose di saliva.
Prima di chiudere gli occhi e lasciarla sprofondare dentro di me aprii la bocca per gridare, ma trovai sulle mie labbra la bocca dell'uomo che amavo e le sue braccia forti a tenermi ferma mentre lentamente il palo di gomma nera iniziava a farmi oscillare nel vuoto con le sue spinte feroci.
La mattina seguente, mentre facevamo colazione tutti insieme in riva al mare di quella notte fatta di emozioni proibite erano rimaste solo le carezze della canapa sulla mia pelle ed un espressione di piacere sui nostri volti..


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