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Scambio di Coppia

“Voi…baciate?”


di JackAndSally
06.02.2023    |    11.617    |    27 9.9
"Con l’ausilio anche del diversivo che io chiamo “Coraggio Liquido”, ma i puristi sostengono si tratti di "Gin Tonic", rompiamo il ghiaccio con..."
Iniziamo con il dire che dopo varie esperienze più o meno belle maturate nell'anno d'esordio in questo fantastico mondo, possiamo iniziare a considerarci una coppia scambista non più alle prime armi e che può eliminare l'appellativo di #nuovaesperienza.
Dopo tutto però al curriculum manca ancora la partecipazione ad un party dal sapore libertino, non vogliamo essere ipocriti e quindi non si nascondono un misto di emozioni che contrastano, quali una grande curiosità a riguardo condita da un pizzico di paura dell'ignoto.
Un giorno si presenta una ghiotta occasione dove riceviamo un'invito da una coppia, che seppur all'epoca non avevamo ancora scoperto sotto le "vesti" potevamo già considerare fidata, il loro fare assai rassicurante durante un pranzo e la nomea di grandi organizzatori d'eventi swinger ci spingono ad accettare tale invito di pancia, senza neppure confrontarci lasciando in sospeso la conferma, un rapido scambio di sguardi tra me e Sally e un - "si va bene!" - quasi all'unisono.

Manca un mese alla data prefissata che ci da il tempo di metabolizzare la cosa;
i giorni trascorrono veloci e percorriamo una montagna russa di emozioni che comunque non ci fa desistere.
Il giorno arriva, ci prepariamo meticolosamente.

Sally un giro dall'estetista con parrucchiera a corredo, a seguire uno sfoggio d'abiti che manco ad una kermesse milanese alla settimana della moda, con la scelta infine del "solito" nero con scollatura, corto al punto giusto, per lasciare un vedo non vedo all'immaginario collettivo, la vedo soddisfatta allo specchio mentre si analizza come farebbe un critico, un suo sorriso sancisce la scelta, perfetto pensa lei, era ora penso io.
Le dà il giusto tocco e la conseguente confidenza di cui ha bisogno per affrontare nuove conoscenze, senza la paura che siano messi in evidenza i tanto temuti difetti femminili di cui è sempre preoccupata, per paura di critiche. Che alla fine siamo sinceri; Tanto "difetti" non sono, ma bensì caratteristiche che rendono unici ognuno di noi e ne dovremmo fare vanto per non scadere nell'omologazione a unico modello generale.

Completa L'opera un trucco che esce dalla routine e scarpa con tacco che osa più del solito, slanciandola ben oltre la mia altezza.
Ok, adesso si palesa davanti ai miei occhi quest'opera compiuta, una figa colossale di 188cm tacco incluso;
cazzo è mia moglie questa? siamo sicuri? Penso io tra me e me mentre attendevo pronto, con jeans della misura perfetta, camicia buona e capello ingellato.
Un sorrisetto da maschietto orgoglioso e pensieri scabrosi di difficile realizzazione accompagnano la visione. Torno sulla Terra.
PRONTI!

Controlliamo rapidamente in chat il messaggio inviato dagli organizzatori che indicava il luogo designato all’evento .
Inserisco l'indirizzo e il navigatore calcola l’itinerario;
Benissimo penso.
La buona notizia è che si trova a poco meno di un’ora da casa, se qualcosa va storto si fa presto ritorno; perché si sa, il viaggio d’andata vola sempre spedito, mentre di solito tornare è sempre la parte più pesante.

I discorsi con Sally vertono più che altro sul comportamento che dovremmo tenere all’arrivo, domande come: "bisogna dare i veri nomi?", "Chissà chi c’è?", "Sono bella?", "Speriamo bene" e altre banalità da inesperti leggermente ansiosi;
e il leggermente è volutamente ironico.

Non ci rendiamo conto io e mia moglie infatti, che stiamo affrontando la cosa in auto con lo stesso timore di presentarsi ad un colloquio di lavoro, dove l’impressione che si vuole fare è la migliore possibile per essere assunti, non in questo caso da un nuovo datore, ma dall’ancora misterioso gruppo di partecipanti.

Arriviamo ad un parcheggio poco distante e ci lasciamo la vettura alle spalle allontanandoci a piedi diretti verso lo stabile rassicurante che si denota, contornato da alte piante in un verde giardino, rinchiuso da un alta cinta di pietra perimetrale, che incornicia un grosso cancello in lamiera con suffisso il logo della struttura.

Il ticchettio dei tacchi di Sally sul marciapiede mentre ci avviciniamo in riverente silenzio, cattura l’attenzione di un giovane in attesa fuori da esso, ben presto si accorge che chi si sta avvicinando a lui non può che trattarsi di una coppia di invitati, l’abbigliamento non lascia dubbi, almeno che la chiesa poco distante sia in carico ad un prete assai largo di manica nel far rispettare i ligi comportamenti di costume dettati dalla chiesa cattolica e chiuda non un occhio nei confronti di Sally, ma direttamente la luce.
Ok; appurato che non ci stiamo dirigendo alla funzione liturgica del sabato sera, ci accenna un sorriso, che noi ricambiamo aggiungendoci un temerario, Ciao.

L’alto ragazzo possente dall’accento ispanico spulcia una lista e dopo averci dato conferma, ci fa accompagnare lungo un viottolo in fine ghiaia rumorosa da un altro ragazzo molto giovane, vestito di tutto punto, verso una porta da cui già si sente provenire della musica, la apre e ci fa accomodare.

Le persone già presenti all’interno ci scannerizzano rapidamente, mentre sfoggiamo in volto il sorriso falso delle occasioni importanti, che dovrebbe donarci sicurezza, ma in realtà ci rende ancora più impacciati ai loro occhi; o almeno così pensiamo noi.

Velocemente cerchiamo la coppia che ci ha invitato, unica conoscenza fino a quel momento e non si rileva difficile compito essendo di statura sopra la media e facilmente individuabili, loro si accorgono del nostro arrivo e finalmente il nostro sciocco stato d’allarme lascia spazio ad un sospiro di sollievo, baci abbracci ed inizia il carosello delle presentazioni.

Con l’ausilio anche del diversivo che io chiamo “Coraggio Liquido”, ma i puristi sostengono si tratti di "Gin Tonic", rompiamo il ghiaccio con alcune coppie molto belle e simpatiche, spaziando tra discorsi che a tutto farebbero pensare fuorché alla partecipazione ad un party Libertino, posto dove nell’immaginario delle persone fuori dal giro, masse di corpi senza coscienza si avvinghiano senza sosta in pratiche ludico sessuali disorganizzate.

E invece no, con stupore, ai party scambisti persone normali dotate di un apertura mentale sopra la media, parlano, ballano e fanno festa, allo stesso modo di un gruppo di colleghi o amici ad un evento mondano, con la sola aggiunta però, di qualche limone e palpata intima alla consorte… di qualcun altro… che, non destano comunque alcuno scalpore, ma semplicemente ci confermano che siamo nel posto giusto.

Saliamo su invito a raggiungere il piano superiore, dove tre camere organizzate con dovizia, saranno da lì a poche ore teatro di piacevoli scorribande, quando gli animi al piano terra saranno belli caldi e gli ormoni di cui l’aria è già pregna non riusciranno più a rimanere al loro posto. Letti con lenzuola profumate, asciugamani bianchi soffici impilati e cestini in vimini contenenti dei condom sono ben disposti, una luce soffusa e le tende tirate danno quell’atmosfera giusta, dove anche il più timido, favore la Penombra può lasciarsi andare.

Riscendiamo non ancora consci di come la serata possa trasformarsi, ma la donna in ginocchio di fronte ad un uomo eccitato con alcuni spettatori divertiti, comincia a darci qualche palese indizio.

Le persone sono una quarantina, tutte belle e di età mista.
Si vede che chi organizza ama la selezione.
Nuovi volti si palesano ai nostri occhi e il gruppo ormai sembra al completo, perché ora anche i ragazzi che erano fuori fanno parte della festa, brindando ed intrattenendosi con i partecipanti.

Mi stappo una birra e lascio Sally gironzolare tra gli sguardi di qualche interessato, lei si intrattiene con un bell’uomo alto con gli occhiali, sorride, arrossisce e si tocca i capelli, lo fa sempre quando riceve un complimento, che comunque nella sua testa percepirà come di circostanza, perché lei la mia Sally, è umile e pecca sempre di quel pizzico di autostima, di cui io abbondo, ed infatti affianco ad una scala sono solo, ad osservare; altro che complimenti.

Dietro una colonna vedo comparire una donna ancora di spalle che mi colpisce, accompagnata da un baldo giovane, rapida scansione e deduco potrebbero avere la nostra età, l’atteggiamento è come il nostro, con la differenza che il sorriso di lui è di persona scafata, altro che la maschera di gomma che ho sfoggiato all’ingresso… dà la mano a qualcuno, serpeggia tra i presenti con la Dama al suo fianco, lui di sicuro è un habitué, si vede.

La distanza che separa me da loro si riduce e riesco per un momento a togliere lo sguardo da lui e mi soffermo su di lei, che ora si presenta a volto rivolto verso il mio, alta come o più della mia Sally, con un vestitino a fiori chiaro e delle scarpe decoltè verde salvia non troppo alte, bionda, con un caschetto di capelli stirati perfetti, pelle chiara, guance che il fard evidenzia alla perfezione e poi due occhi azzurro cielo vitrei, trucco leggero ed un po’ di illuminate. Riassumendo. Bellissima. Spariscono tra i convenevoli dei presenti ed io torno dalla mia Sally, con il pensiero che una coppia così esperta non si degna di conoscere i novellini della serata, ma non ne faccio un rammarico, sapete com’è, l’autostima di cui parlavo prima.

Mi trovo così anche io a parlare con questo bell’uomo, che si scopre anche molto simpatico e ci raggiunge sua moglie, una donna sulla cinquantina che ne dimostra quaranta, ha una voce molto particolare, di quelle che riconosceresti tra cento, tono basso e caldo, ti ispira subito le peggio fantasie e complice l’atmosfera e la birra che sento ormai leggera tra le mani, iniziano a farsi interessanti.

Ben presto però un’amica passa accanto a lei confabulando qualcosa.

Sorridendo alle loro spalle un ragazzo, quello più giovane, rimane in attesa, cerco di incrociare il suo sguardo ma lui rimane concentrato su ciò che le due donne coetanee hanno così tanto interesse a scambiarsi, ci congedano con un “a dopo”, si voltano e prendendo per mano il giovane singolo salendo le scale.

- "EHHHHH caro, le due milfone ti mangiano!, penso subito…" .

Il marito che era affianco a me smette i discorsi con Sally e per un secondo si volta, non parla, ma dal sorriso, mentre fissa sua moglie scomparire dietro la rampa curva della scalinata, deve aver già visto più volte tale scena.
Si capisce che io e lui parliamo la stessa lingua.

Iniziano le danze.
Coppie miste salgono le scale a gruppi, risate e musica lasciano ben presto il posto a gemiti e ai rumori inconfondibili del sesso.

Anche noi saliamo, ma percepisco che qualcosa non va, siamo una coppia, ovvero un meccanismo ben oliato e collaudato, che manda avanti la carretta da ormai 20 anni, se anche un ingranaggio smette di girare, tutta la macchina si ferma, arranca, ha bisogno di manutenzione, o come minimo di un analisi profonda per capirne il problema.

Le stanze che si palesano aperte davanti a noi sono affollate, i gruppi e le coppie si erano organizzate all’aperitivo, oppure già si conoscevano, noi eravamo allo sbaraglio in quel nuovo contesto, come potevamo gettarci nella mischia con persone che non sapevamo se provassero del reale interesse nei nostri confronti, in fin dei conti anche noi che di sesso di gruppo non eravamo avvezzi siamo a conoscenza che ci sono delle regole non scritte e che non si va con “tutto quello che passa”.
Sally appoggia la schiena alla parete del corridoio che unisce le camere del piacere, quasi a volersi fare piccola, lo sguardo è intimorito, le passo le mani lungo la schiena e sento che pure i glutei sono contratti, la ragazza non è a suo agio, lo sento, la conosco; fingo falsa tranquillità sussurrandole belle cose all’orecchio e sento i muscoli rilassarsi tra le mie mani ma la situazione non cambia, lei lì dentro attualmente non ci vuole entrare.

Una frase si fa spazio tra i miei pensieri e rimane mezza incastrata fra lingua e denti;

“Se vuoi ce ne torniamo a casa Amore”.

Mi trattengo.

Ci chiudiamo un po’ in una bolla tutta nostra, mentre corpi nudi fanno via vai sorridenti ed eccitati dietro di noi, non curanti della nostra presenza, come se il mio abbraccio ci avesse reso invisibili per un istante, l’istante necessario per accorgermi con la coda dell’occhio che alla mia destra, dall’altro lato del corridoio, si svolgeva la stessa scena; una ragazza schiena alla parete con il suo uomo che la abbracciava.

Lo so lo so… non serve che mi puntiate il dito con domande come:

- “Jack! Come fai a sapere che quello è il suo uomo, se sei ad un party scambista”.

- "Ve lo dico io che quello è il suo uomo".

Quello è l’abbraccio che dai alla persona che ami e si sa; di amore nello scambismo uno ce ne, l’altro si chiama sesso.

- " Quindi contenti? Questione chiusa. Lui è il suo uomo" .

Quel caschetto lo conosco è il biondo di quella ragazza dagli occhi azzurri, mah? Come? Lui quindi, il ragazzo scafato dal sorriso magnetico e lei sono come noi?

L’istinto mi apre la bocca, mi lascio andare una frase sciocca ma d’effetto, indico una stanza e rivolgendomi a loro dico composto:

- “Prego ragazzi prima voi”.

Non so per quale motivo ma una loro breve risata mi conferma che quattro parole a caso sono riuscite ad attirare la Loro attenzione, si avvicinano, ma ben presto capiamo che non avendo più le donne aderenti alla pareti, quasi stessero tentando di sorreggerle, siamo diventati un quartetto ingombrante in quel corridoio, che come normativa vuole, sia largo 110cm e stiamo intasando il passaggio.

Ci appartiamo quindi al pianerottolo dove parte una lunga conoscenza fatta di aneddoti più o meno interessanti e la scoperta di divertenti cose in comune, che ci scatenano un irresistibile ilarità, veniamo a conoscenza che come noi, non hanno mai partecipato ad un party e semplicemente sono solo più bravi a mascherare il loro timore verso la nuova esperienza.
I nostri nuovi amici li chiameremo Andrea e Cristiana.

Sally si intrattiene persa nei discorsi di Andrea, dimostratosi bravissimo e rassicurante oratore.
La conosco; lo vuole.

Andrea presta qualche malizioso sfioro alle cosce nude di Sally, che il corto abito in viscosa lascia scoperte fin troppo; lei non si sottrae ma non ricambia.
La vuole; la fissa.

Io sono assorto nello sguardo profondissimo di Cristiana, probabilmente ho un espressione ebete che cerco di nascondere.
La desidero da impazzire.

Cristiana infine non riesco ancora a capirla, sembra la più distaccata nei miei confronti, anche se partecipa attivamente alla discussione con interesse.
Il suo accento e risata sono contagiosi.

Vabbè; una Coppietta sembra già calda, io sono ancora in forse, dopo tutto non importa, sembra che il gioco sia stato ormai accantonato in favore di una piacevole conoscenza e anche se fosse, io ho sempre davanti al mio il piacere di mia moglie.

Inizia a finire il primo round e gli orgasmi maschili inconfondibili che giungono all’orecchio, lasciando intendere che ci sarà un attimo di pausa.

Noi quattro decidiamo di entrare, complice un po’ di curiosità nel verificare lo stato di conservazione, in una delle stanze appena liberatasi, dopo che i rumori che provenivano dal suo interno ci avevano lasciato intendere che chi l’aveva animata, si era pesantemente divertito.

Ecco non ci voleva, sapevo che sarebbe successo; un silenzio improvviso e una mancanza di argomenti momentanea, ci mette in quattro, dritti a fissarci uno all’altra, tutti immobili, quasi fossimo i semafori ad un incrocio, è uno stallo!

Qui però Sally stupisce tutti, con tono pacato pone una domanda:

-“ Voi baciate?”.

Due sole parole secche, come una sciabola che fa saltare il tappo di un prezioso champagne.

Ormoni e testosterone a mille fanno il resto; il timer del detonatore ormai è partito, la bomba è innescata e non possiamo far altro che lasciarla esplodere.

La dea bionda che mi sta davanti si avvicina al mio volto, con due occhi che ti fanno capire tutto il desiderio che si era accumulato.
Le mie braccia la cingono stretta e le bocche si cercano in breve tempo.

"Cazzo se bacia bene, lingua in giusta misura e un mordicchio al labbro che resusciterebbero pure i bollenti spiriti di un morto…"

Sono eccitatissimo.

Ci godiamo a vicenda questo momento senza fretta, nel silenzio della stanza e del piano attualmente deserto, ci distacchiamo dal bacio solo per dare uno sguardo ai nostri compagni, che si prodigano nello stesso gesto con molto ardore.

Non lascio la presa di quella lunga schiena dritta di donna con gran portamento, nessun segno di timidezza, nessuna gobba.
Capiamo di essere tutti a nostro agio e scendo lentamente con le mani scorrendo sul caldo cotone fino ad un culo che scopro monumentale, lo palpo deciso con entrambe le mani stringendola a me, un suo forte sospiro dal naso mi fa capire quanto questa cosa la stia eccitando e le premo il pube sul mio, che dimostra ormai un'erezione incontenibile.

Sally attira la mia attenzione con l’inconfondibile rumore di chi sta armeggiando con una cintura da uomo, inconsciamente stacco lo sguardo da Cristiana e mi volto verso Andrea, che con un sorriso furbo che gli solca il viso, annuisce leggermente nei miei confronti, mentre Sally gli sta devota in ginocchio; io non posso che ricambiare il gesto.
Infatti sappiamo entrambi senza bisogno di parole, che le nostre donne da li a un momento ci avrebbero fatto divertire, essendo noi perfettamente consci delle capacità amatorie della rispettiva partner.

Neppure il tempo di rivolgere lo sguardo nuovamente su Cristiana, che la sento scivolare verso il basso tra le mie braccia. La osservo accovacciarsi allargando le cosce, rimanendo in equilibrio sui tacchi, mentre con movimenti decisi mi libera dalla morsa dei jeans; rivolto verso il basso non posso che ammirare la riga che le divide il folto caschetto in due perfette metà, attendendo l'istante in cui il suo sguardo si fisserà nuovamente al mio; i pantaloni sono ormai alle ginocchia e Cristiana sfilandomi i boxer si ritrova ormai a pochi centimetri dal mio cazzo eretto, che impugna con decisione a tastarne la consistenza, senza incertezza inizia un pompino magistrale, fatto di saliva e affondi decisi, mentre con occhi pieni di malizia mi guarda soddisfatta senza un battito di ciglia;

"in cuor suo sa che a noi maschietti il contatto visivo ci rende schiavi".

Sono in estasi, con le mani accompagno il movimento della sua testa sulla mia asta e decido con timidezza di premerla leggermente per provare fino a quanto in profondità riesca a farlo sparire nella sua gola, lei con la mano cinge la base del mio pene e mi fa capire che quello è il limite del mio azzardo, accetto e decido che per quella volta è sufficiente così, lasciadola continuare quello spettacolare pompino che si dimostra all'altezza di quelli della mia Sally.

Sally è sempre stata la mia brava pompinara, non voglio che sia interpretato come termine dispregiativo, in quanto secondo il mio modesto parere la passione che ci mette non può essere ridotta a "sesso orale", l'espressione sul volto di Andrea conferma la mia tesi, se la confidenza fosse stata di amici di lunga data ce lo saremmo detti a vicenda,

"Abbiamo due brave pompinare!!!"

Ma certe cose si sanno e basta, non serve spiegare, soprattutto se ti conosci solo da alcune ore.

Faccio alzare Cristiana, voglio sdraiarmi sul letto e continuare a godere di quella novità che solo lo scambismo offre.
Andrea e Sally ci seguono e finalmente stiamo per condividere quello spazio orizzontale.

Mi sbottono la camicia, velocemente getto quel che resta dei pantaloni appesi ad una delle mie gambe e rimango svestito completamente, con quel pizzico di imbarazzo che si manifesta ogni qualvolta debba presentarmi nudo di fronte a qualcuno; per stemperare, mi occupo con sensibilità e senza veemenza di sfilare quell'abitino a fiori; ormai poco rimane all'immaginazione e anche le forme su cui fantasticavo si palesano alla mia vista, rimane coperta solamente di un intimo bianco molto sensuale, che in breve tempo cade sul pavimento, ormai disseminato dei nostri indumenti.

I seni delle nostre due donne sono un immagine fantastica, tanto belli quanto diversi; Andrea osserva Sally nella sua totale nudità con ammirazione.
Quanto amore ci vuole per pensare di abbandonare totalmente la propria compagna tra le braccia di un altro; ci vuole rispetto e in cuor mio so che Cristiana da quel momento è mia responsabilità e merita le attenzioni di un galantuomo senza egoismo.
La fiducia fra Me e Andrea sembra ormai totale.

Cristiana mi spinge sul letto, cado schiena al materasso e rimango disteso con i gomiti che mi sostengono leggermente, per non perdere mai un secondo della scena che ho di fronte.

Quanta passione, quanto eccitamento, succhia con gusto, la lascio fare, mi sento alla massima erezione, movimenti rapidi di lingua e un mugolio che costante accompagna quel pompino che non sembra finire mai, ogni tanto cerca il mio sguardo.

La timida ragazza di poche parole, conosciuta di sfuggita all'ingresso, ha ormai lasciato spazio ad una donna, che si sente a suo agio maneggiando il piacere di un uomo, ricorda molto la mia Sally e per fortuna aggiungerei, altrimenti pochi saprebbero resistere a tanta bravura; lascia sempre un filo di bava continuo sulla mia cappella quando si stacca per prendere fiato, respira un po affannata e poi si rituffa con tutta la voglia che ha.

Piccole lacrime di piacere le fanno cadere il trucco. Devo distogliere lo sguardo da quell'espressione porca o credo che potrei capitolare da un momento all'altro e non è mia intenzione finirla così.

Mi presto così ad osservare cosa accade alla mia sinistra; sento Sally respirare affannata tra i complimenti di Andrea, mentre si affoga del suo cazzo, sicuramente i nostri compagni di letto sono più rumorosi e non di poche parole come noi; sorridono e si complimentano a vicenda.

Andrea seduto sui suoi polpacci fa svettare la sua erezione accompagnando la testa di Sally nel suo pompino, con una mano raccoglie i capelli scuri di mia moglie formandone una coda, con l'altra si sostiene all'indietro inarcando la schiena e inclinando la testa da un lato per non perdersi la vista di ciò che sta accadendo tra le sue gambe; il suo sorriso dolce e rassicurante, formato da una schiera di denti bianchissimi, ora con labbra tirate e occhi socchiusi ha lasciato il posto all'espressione del piacere.

Non ce la faccio più, Cristiana mi ha messo alle corde, quella sensazione di formicolio che precede il mio orgasmo è arrivata, decido di prendere in mano la situazione e mi alzo per riposare un pò, si gira su un fianco cercando di capire quali siano le mie intenzioni; con decisione la afferro per le cosce, la tiro verso di me e mettendomi in ginocchio al fianco del letto decido che ora finalmente è il mio turno; un sorriso e i suoi occhi chiusi mentre si rilassa supina sul materasso mi fanno intendere che gradisce ciò che le sto per fare e allargando le gambe fa spazio alla mia lingua.

E' la prima volta che la vedo, una figa rosa dal clitoride pronunciato, tutta lucida della sua eccitazione; inizio alternando leccate veloci a lente per prendere le misure e cercare di capire come le piaccia, le poso una mano sulla pancia per capire se si contraggano i muscoli addominali, con l'altra alla cieca raggiungo le sue tette e pizzico leggermente i turgidi capezzoli; infine accelero il mio movimento ascoltando il suo respiro in maniera da concentrarmi sul ritmo giusto senza mai abbandonare quel bottoncino sensibile, fino a che non arriva la prova inconfutabile che indica il suo gradimento, ovvero quando inconsciamente mi prende la testa tra le mani indicandomi di non fermarmi. Sono in estasi.

Purtroppo non posso staccarmi e alcuni dei miei sensi in questa pratica sono limitati, ma non uno; l'udito è al massimo della sua sensibilità e il concerto di versi che fa mia moglie mi eccita, non posso vederla ma solo immaginare, tra me e me penso,
"Cavolo Andrea la sta facendo venire con la lingua. Chissà quanto sarà bravo e io lo sarò altrettanto se lei è abituata così bene?".

I versi rumorosi del mio amore mi danno ancora di più la carica e continuo a leccare Cristiana con gusto, la mia bocca è piena dei suoi umori che si mescolano alla mia saliva formando un mix dolce e denso che mi inebria, la sua schiena si inarca, non posso mollare, non la conosco, non so a che punto siamo.

Sally nel frattempo sta venendo perchè riconosco il respiro forte e quel gemito prolungato che io ormai ho registrato nelle mia mente, i complimenti poi che fa ad Andrea sono inequivocabili; ha raggiunto l'orgasmo.

Ma ecco il fatto che riporta tutti alla realtà, la porta della stanza si spalanca, entra un uomo gridando

- E' permesso? Si può? -

Ci giriamo di scatto verso la fonte di quella voce tutti assieme, non proferiamo parola muti e immobili come statue.

Non servono risposte, probabilmente le nostre espressioni sono eloquenti, capisce di non essere gradito e piano piano ritira a se la porta andandosene in proverbiale silenzio; scoppiamo a ridere e riprendiamo come se nulla fosse tanto eravamo presi l'un l'altro.

Purtroppo mi rendo conto che il piccolo imprevisto ha interrotto il raggiungimento del climax alla mia attuale compagna di giochi.
L'eccitazione è tanta e decidiamo di affrontare l'ultimo passo di una serata che scorre perfetta, un cenno d'intesa fra tutti e decidiamo vista la complicità di consumare un rapporto completo.

Andrea si volta, prende rapidamente un preservativo dal cestino di vimini posto sul comò e lo indossa, Sally lo attende sul letto eccitata ma preoccupata al tempo stesso, causa un piccolo inconveniente era un mese quasi che io e lei non facevamo sesso penetrativo, il mio compagno di avventure ne era al corrente ed io non chiedetemi perchè ero completamente a mio agio nell'affidare a lui questo compito, nei suoi occhi leggevo la sua sensibilità, mai avrebbe fatto del male, mai avrebbe osato di più del concesso.
Sorrido e mi presto ad osservare la scena, bisbigliano qualcosa entrano in confidenza, si sorridono, per me è sempre un emozione vedere un uomo che scopa mia moglie, una piccola parte di me è con Sally ne percepisco le sensazioni, intravedo la sua bocca aprirsi, gli occhi chiudersi e capisco che gradisce averlo sopra di lei, lui parte piano cerca la sua approvazione e quando le espressioni di mia moglie lo rassicurano si lascia andare a spinte decise e profonde che appagano entrambi.

Io faccio lo stesso, armeggio nelle tasche dei miei pantaloni, ed indosso quella sottile guaina di lattice che ci dividerà, con estrema eccitazione riprendo dalla posizione che avevamo lasciato ma sostituendo la lingua con il mio cazzo ancora perfettamente duro, un senso di calore mi invade, entro in lei con calma, affondo godendomi ogni centimetro di quella stretta fessura, sembra gradire.

La voglia accumulata e le sue mani che mi stringono a lei mi fanno capire che posso osare a spinte più vigorose, siamo un bel quartetto di sesso, che spettacolo.

La scopo con foga tenendole le gambe rannicchiate, sento scivolare il mio cazzo con velocità dentro di lei, mi guarda, limoniamo con passione e ci fissiamo dritti negli occhi, quegli occhi dal trucco sbavato che le danno un espressione da porca incredibile; tiene la bocca aperta sospirando e muove repentinamente la lingua da destra a sinistra, che fantastica novità, eccitante è dire poco.

Sally ora è con il viso vicino a quello di Cristiana, io e Andrea siamo affiancati, tutti ci cerchiamo con lo sguardo senza smettere quella fantastica scopata, le donne sdraiate girano il capo di lato una verso l'altra ed accennano un timido bacio mentre noi uomini sudati le riempiamo di complimenti sul quanto siano belle e porche, oltre che di cazzo.

Il respiro di Andrea si fa sempre più affannato sta per venire, lo sento, Sally lo incita a non fermarsi, non rallenta, mantiene il suo ritmo e con un verso di piacere si lascia andare riversando il suo orgasmo dentro al preservativo.
Si baciano e sorridono; che bella scena .

Nel frattempo ho fatto girare Cristiana e la scopo a pecora;

che splendida visuale la sua schiena inarcata e quel culo sodo che frena i miei colpi, mi sento un maiale; la tiro a me e la sbatto, ormai ho pochi freni inibitori, il ritmo con cui la scopo le fa muovere i capelli, le mie mani la toccano ovunque, ma non riesco a vederla in viso, esco da lei mi sfilo il preservativo e prendendola per un braccio la accompagno in ginocchio davanti a me, le non si sottrae, con due mani afferra il mio cazzo e ricomincia a succhiarlo fissandomi negli occhi.

Ormai non ce la faccio più, sento che se continua cosi dovrò esplodere, qualcosa però mi blocca, non so se la mia venuta sia cosa gradita, non ne abbiamo parlato, non abbiamo la confidenza; il mio istinto in quel momento avrebbe desiderato lasciarsi andare sporcandole tutto il viso di sperma, ma la mia razionalità ha avuto il sopravvento, così la fermo da quello che ormai era un orgasmo raggiunto e le chiedo se mi voglia ancora dentro di lei. Mentre indosso nuovamente un preservativo mi sono accorto che Andrea si accinge a far raggiungere nuovamente l'orgasmo a Sally con la lingua, quanta passione ed altruismo, ci somigliamo molto.

Mi metto sopra e ricomincio nuovamente a scopare Cristiana, che accetta di buon grado il godurioso trattamento; la pausa che avevo fatto seppur minima mi aveva allontanato dall'orgasmo quel tanto che bastava per godermi appieno quel momento, mi ero isolato nuovamente nella bolla, ciò che accadeva attorno a noi era offuscato ed ovattato, ed infatti non ci eravamo accorti che due ospiti nel frattempo avevano preso spazio tra noi accomodandosi nel letto che ora in sei pareva molto affollato, sicuramente più di quanto chi lo avesse imbottito in origine potesse immaginare.

Avvicinandomi al suo viso sentivo il respiro che si incrociava con il mio, i suoi versi sommessi e discreti mi entravano nelle orecchie, siamo caldi e sudati pelle su pelle e il mio orgasmo finalmente sta arrivando, chiudo istintivamente gli occhi, apro la bocca e mi lascio andare; sento i fiotti caldi pulsare all'interno del preservativo e mi svuoto di piacere ed energie, le sostanze del benessere ormai mi invadono totalmente, pochi secondi di estasi e torno nella realtà; la scena che avevo davanti era duplice, Cristiana aveva un aria sorniona e soddisfatta, mentre poco distante da noi Andrea e Sally ci stavano fissando sorridendo a pieni denti, mentre attendevano il mio momento; che imbarazzo! Non mi ero reso conto che stessero aspettando me, un ironico applauso di Andrea stempera un pò la tensione ed io paonazzo dalla vergogna accenno pure una risata.

Quella piccola parentesi si era conclusa nel migliore dei modi con tutti appagati e felici.

Scherziamo, ridiamo, carichi dell'euforia che il sesso con le sue endorfine sa regalare, battute tra noi come amici di lunga data, girovaghiamo nudi per la stanza non curanti dei nostri due recenti compagni di letto che continuano le loro "faccende" amorose.

Una volta raggiunto il bagno, Andrea e Cristiana decidono per una rapida doccia, ma io mi ero accorto che non c'erano gli asciugamani e già me la ridevo sotto i baffi indicando a Sally il rotolo della carta igienica, che mi risponde sghignazzando.
Faccio notare ad Andrea la mancanza e vedo in Cristiana la preoccupazione di doversi rivestire zuppa d'acqua.
Poi il colpo di genio; la coppietta di amici decide di asciugarsi integralmente con un piccolo phon; tutto è surreale.

Ci rivestiamo.

Una volta scese le scale troviamo tutti giù e qualcuno addirittura rivolgendosi a noi ci dice -

- "Era ora! Siete stati su due ore".

Completiamo quella serata parlando ancora tra noi, mangiando delle prelibatezze dolci al gusto di nutella e biscotti.
"Mmmm se ci penso, quasi meglio del sesso. Scherzo, hahaha è colpa delle endorfine".

Nessuno vuole andarsene, continuiamo a tergiversare su ogni argomento possibile immaginabile, inclusa la promessa di rivedersi.
Addirittura, Andrea propone a Me e Sally di accompagnarli al mare durante la notte con l'invito allettante di poter gustare con loro degli squisiti muffin salati, che in quel momento erano la risposta alle fame dovuta alle nostre "fatiche".
Siamo costretti a declinare l'invito.
Il sonno supera anche il più grande impulso della fame.

Sally lentamente si sta spegnendo dalla stanchezza e decidiamo di abbandonare la festa, non prima però, di ringraziare chi fosse ancora presente e chi ci aveva invitati.
Andrea e Cristiana fanno lo stesso.

Ci troviamo così a ripercorrere assieme il marciapiede che ci divideva dalle rispettive auto, sotto una leggera pioggia notturna, che rendeva ancora più triste quell'abbandono.

Il mio cuore e quello di Sally ci dicevano che una scintilla aveva fatto nascere qualcosa, forse un amicizia, ancora non lo sapevamo; fatto sta che avevamo piantato un semino e ora era compito di tutti deciderne il destino.
Poteva crescere e diventare un enorme e forte pianta, oppure sparire nell'arida terra di una promessa fatta prima di un saluto.

Sicuramente il tempo ce lo avrebbe fatto capire.

Ma per ora, noi quattro, abbiamo vissuto una notte dove ci sono stati due Re e due Regine.
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