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ELISA LA MIA PRIMA SEGRETARIA PARTE 4


di Norman111
09.06.2013    |    23.990    |    3 9.8
"Intravedevo la sua testa dibattersi a destra a sinistra..."

Il Lunedi seguente non inizio’ proprio nel migliore dei modi.
Un cliente mi aveva infatti cancellato un ordine importante,mettendomi in seri casini e facendomi smadonnare non poco.

Fortunatamente la giornata mi fu ben presto allietata nel primo pomeriggio,quando mi collegai in chat per parlare con la mia adorabile porcellina Elisa,che intorno all’ora di pranzo mi aveva inviato un sms dicendomi che aveva delle novità che doveva raccontarmi.

“….ciao bellissimo….come stai…?....è stato proprio bello Domenica…hihihihihi….” esordi con tono biricchino

“….si…decisamente…mi è piaciuta molto la…corsa..al parco….dovremmo rifarlo piu spesso…”

“….mmmm….non mi ci far pensare che mi fai subito venire voglia….”

“…..ehehehhe…..allora che novità volevi raccontarmi…? ”

“…giustooo….mi ha scritto il signore…quello dell’altra sera….Renzo…mi ha mandato un sms stamattina….”

“….interessante….e che ti ha scritto ? “ chiesi subito curioso

“…ehm….se vuoi te lo giro cosi lo leggi….”

“….ok..manda manda…”

Pochi secondi e il mio cellulare vibro’ segnalandomi l’arrivo del messaggio,il cui contenuto non lasciava aditi a dubbi interpretativi.

“….ciao ciccinina…sono Renzo…anzi il sig.Renzo come piace a te…Domenica vengo giu a Roma….fatti trovare al posto dell’altra volta alle 20,ti avverto con un sms quando sto per arrivare…ho un paio di sorprese per te….mi raccomando mettiti pure comoda come quando vai all’università…mi piace vederti come ti vesti di giorno….saro’ carico di sborra….non vedo l’ora che mi svuoti i coglioni con la tua boccuccia santa…”

Era palese che al vecchio la Elisa era piaciuta e pure parecchio,e non era certo uno che usava giri di parole,avendone avuto prova anche durante la serata in pineta;ora non restava che scoprire quali fossero le intenzioni di lei a riguardo,ovvero se intendesse proseguire su quello su cui con tanto ardore avevamo fantasticato fino alla Domenica prima,durante il nostro ultimo incontro ravvicinato.

“….allora…hai letto…?? ” chiese lei impaziente,non vedendomi scrivere in chat

“…si….si….gli hai risposto…? “ le chiesi subito

“….no….Michele….aspettavo te….lo sai che mi piace che ci sia tu che mi dica cosa fare…come procedere ecco….”

Quelle parole sortirono un effetto immediato sulla consistenza del mio cazzo.
La porcellina voleva eccome proseguire,attendeva solo mie istruzioni a riguardo.

“…ti è piaciuto il messaggio che ti ha mandato…. ? ” le domandai subito

“….devo dire la verità….?...hihihihi…” replico’ quasi imbarazzata

“…certo….”

“…si…molto….è da questa mattina che non penso ad altro…o meglio non vedevo l’ora di raccontartelo…”

“…e a cosa hai pensato….? “ proseguii

“…beh…a Domenica prossima….quando sono in macchina con lui…e tu potrai sentire….vedere….”

“…cosa….? ” chiesi retoricamente

“….potrai vedere quanto sono….brava….quanto sono….zoccola….per te…”

“….mmmmm bene….ed io sono curioso di vederti nuovamente impegnata con questo sig.Renzo….”

“....ora bisogna studiare un po’ l’abbigliamento visto che a quanto pare l’ha colpito il tuo background di studentessa…” aggiunsi subito

“…si…si…! hai visto che mi ha chiesto di vestirmi semplice… ? che dici Michele..che posso mettere… ?? “ mi rispose tutta entusiasta ed intrigata dalla faccenda

“….per prima cosa domani ti prendo un appuntamento dal mio amico parrucchiere e cambiamo taglio e colore ai capelli….che ne pensi se li facciamo neri…? “

“…certo…se vuoi Michele….ma rosa non ti piacciono piu ?? “

“…certo che mi piacciano….è per cambiare….”

“…ok….ok….e per il resto… ? “

“…pensavo a quel paio di jeans che hai e che sono un po larghi dietro…..le autoreggenti blue….un maglioncino a V con una camicetta bianca,intimo direi piuttosto casto,considerata la sua richiesta,e un paio di ballerine nere…le hai ? “

“….ne ho un paio blue….vanno bene uguale che dici ? “

“…si…e il resto hai tutto ? “

“…si..si…e qualche accessorio…?? ” chiese sempre piu incredibilmente presa dalla preparazione a quell’incontro

“….a quello ci penso io…ti mando tutto in ufficio in settimana…solito pacchetto anonimo…”

“….ok!...non vedo l’ora di vedere cosa hai scelto per me….! “

Il mercoledi successivo ricevetti una foto sul cellulare dove Elisa mi mostrava la sua nuova acconciatura,creata ad arte dal mio amico coiffeur.
Il colore nero le donava da morire,con quegli occhialetti trasparenti la faceva apparire ancora piu in stile nerd-studentessa,quindi perfetta allo scopo.
In piu glieli aveva tagliati molto piu corti dietro,lasciando una bella frangetta lunga davanti con una riga da una parte.
Deliziosa,fu esattamente questa la parola che usai per commentare tra me e me quella foto.

Nel frattempo in quei giorni appena riuscivo a ritagliarmi un attimo di tempo lo dedicavo alla ricerca degli ultimi dettagli da aggiungere al suo abbigliamento,dettagli che potessero stuzzicare la mia fantasia e perché no,anche quella di questo vecchio maiale che sembrava infoiato come non mai all’idea di avere di nuovo sotto le sue mani la cara Elisa.

Trovai un simpatico cerchietto per capelli,con un piccolissimo fiocchetto da una parte,che faceva sicuramente molto collegiale e un collarino di raso blu con attaccato un grazioso e minuscolo campanellino,sicuramente meno da studentessa in quel look,ma che mi intrigava parecchio.
Impacchettai il tutto e lo spedii al suo indirizzo in ufficio come d’abitudine.

“….ho ricevuto il pacchetto Michele…il cerchietto è carinissimo…e il collarino…mmm…mi piace troppo…grazieeee…”

“…sono contento….e Carlo che ti ha detto della nuova acconciatura….? “

“…niente…ci credi ??...anzi ha detto che spendo troppi soldi per il parrucchiere….ma ti rendi conto ?? “

“….a proposito di soldi…visto che rompeva tanto….sai cosa ho fatto...?? i 300 euro che mi ha dato il sig.Renzo,glieli ho dati per riparare quello scassone di macchina che ha….hihihihi…” disse maliziosa

“….ahahah…e lui non ti ha chiesto dove li avevi presi…?? “

“…si..ovviamente rompiballe com’e’….gli ho detto che ho fatto un lavoro al computer per te…che stiamo collaborando via mail…ho fatto bene capo…? …hihihihi….“

“…bravissima….beh…ora dovrei pensare a qualcos’altro per i prossimi soldini che prenderai Domenica….mi sa che saranno un po’ di piu….”

“…hihihihi…è vero…beh….li terro’ da parte….potro’ dirgli che sono dei risparmi per il matrimonio quando sarà…”

“….matrimonio…???...non me l’avevi detto….quando ?? “ chiesi sorpreso

“…giusto….non te l’avevo raccontato ero troppo presa dalle nostre cose….dal pensiero di Domenica….beh…questo weekend mi ha detto che lui vorrebbe sposarmi….e vorrebbe riuscire ad organizzare per fine anno….”

“….e….e tu….cosa gli hai detto…? “ chiesi sempre piu incuriosito e sconcertato dal fatto che non avesse reputato degna di nota una notizia simile

“…beh lo sai Michele io a lui voglio bene……anche se di certo non è come con il mio capo…comunque alla fine gli ho detto di si….boh….mi sa che sono un po pazza….vero ? ”

“….no….no….” mi limitai a commentare incredulo

“…ma non è che poi tu non mi vuoi piu…?? “ si affretto’ a chiedermi leggendo la mia laconica risposta

“…certo che no….sei sempre la mia segretaria di fiducia…giusto… ? “

“…certo!...e non solo….hihihihihihi….”

Alla conclusione di quella conservazione ebbi la consapevolezza che a breve mi sarei trombato la ragazza del mio migliore amico nella nuova veste di fresca sposina.
Elisa e i suoi propositi si svelavano ogni giorno di piu nella loro perversa luce.
E la cosa mi intrigava non poco.

Anche se a dire il vero i miei pensieri in quei frangenti erano tutti rivolti alla nostra prossima escursione in pineta a cui mancavano ormai solo tre giorni.

Quella Domenica finalmente arrivo’.
Erano da poco passate le 19 e come da accordi ero sotto casa sua.
Anche per quella serata aveva inventato la balla che si sarebbe vista con l’amica del weekend precedente per andare ancora una volta al cinema.
La cosa aveva funzionato e quindi come si usa dire,balla vincente non si cambia…
Tra l’altro appena salita in auto mi racconto’ che aveva anche aggiunto che si erano iscritte a questo fantomatico cineclub e che quindi le sarebbe capitato spesso di uscire la Domenica sera.
Tanto per spianarsi la strada per nostri futuri potenziali incontri serali…

Il suo abbigliamento era perfetto.
Aveva indossato tutto quello che le avevo suggerito compreso ovviamente il collarino con il campanellino,di cui sembrava andare molto fiera.
Aveva anche abbellito le labbra con un filo di quel delizioso lucidalabbra rosa che spesso usava mettere.

Arrivammo con un certo anticipo in pineta e parcheggiammo nello stesso posto della volta precedente.

A differenza della settimana prima,non c’era quasi nessuno,probabilmente a causa del tempo parecchio nuvoloso.
Non ci volle molto che le nostre bocche si ritrovarono incollate l’una all’altra.
Iniziammo a pomiciare selvaggiamente.
Elisa,se mai fosse possibile,mostrava un ardore ancora piu intenso del solito nel cercare la mia lingua con la sua.

“…Michele….ho una voglia pazza….mmmm…” sospiro’ sulle mie labbra

“….buona....stai buona….non vorrei rovinare la tua bella acconciatura….c’e’ un cliente…che tra poco arriva….” le risposi maliziosamente

“…hihihi…è vero….mmm….sono un po’ agitata lo sai Michele….” disse rallentando la forza dei suoi baci e continuando a sfiorarmi le labbra con le sue

“….beh lo sai che ci saro’ sempre io nei paraggi….e che ti ascoltero’….stasera voglio che gli fai vedere quanto sei brava…”

“….mmmm….lo so….che ci sei…vedrai saro’ bravissima…per te….”

In quell’istante sentimmo il suo telefono emettere un suono.
Era un messaggio.

Elisa si risistemo’ sul posto del passeggero ed estrasse il telefonino dalla borsa.
Era lui,il sig.Renzo,che la informava di essere a cinque minuti e le chiedeva se lei fosse gia li.
Invitai Elisa a mandargli un messaggio di risposta per confermargli la sua presenza nel posto concordato.

Composi poi il numero di lei,il suo telefonino comincio’ a trillare con quella suoneria un po’ pacchiana che usava da quando l’avevo conosciuta.
Mi guardo’ intensamente qualche istante senza rispondere poi avvicino’ il cellulare al suo orecchio e sempre mantenendo il suo sguardo su di me,mi chiese maliziosa “ ….capo…mi senti… ? “

Mi avvicinai a lei dandole un ultimo bacio,facendole poi riporre il telefono nella borsa,dopo aver alzato il volume al massimo del vivavoce,assicurandomi che rimanesse aperta la conversazione.
Questa volta avevamo infatti deciso di evitare lo stratagemma delle cuffiette,avrebbe potuto dar adito a qualche sospetto.

Elisa scesa dalla macchina e attraversata la strada si riposiziono’ sotto il lampione della volta precedente.
La strada era completamente deserta,passarono un paio di minuti e vidi poi arrivare la station wagon nera del vecchio che rallento’ fino a fermarsi davanti ad Elisa.

“….ciao ciccinina….sali dai….” disse lui aprendo lo sportello

Appena l’auto si mise in marcia cominciai a seguirli a debita distanza,avendo avuto cura di azionare il vivavoce della mia auto collegato col telefono ed iniziando ad ascoltare la loro conversazione.

“….ma brava…ti sei vestita come ti avevo chiesto…mmm….sei molto carina cosi….lo sai piccolina…”

“…grazie….sig.Renzo…”

“…mi piaci anche quando vesti da zoccola…pero’ anche cosi mi fai arrapare da morire…”

“….beh…al tuo fidanzatino dove hai detto che andavi stasera…? “

“…ehm…al cinema…con una mia amica…come l’altra volta ”

“…e ogni volta che vai a battere gli dici che vai al cinema ?? “ chiese lui sarcasticamente

“….si…” si limito’ a rispondere lei sommessamente

“..ahahaahah….una bella furbetta sei….ecco siamo quasi arrivati….” disse lui svoltando a destra in un'ampia piazzola completamente deserta e buia.

Il posto non era lo stesso della volta precedente,l’avevo gia’ intuito dalla strada che aveva preso all’inizio e questo mi faceva pensare che conoscesse bene la zona nonostante non fosse di Roma.
Tutto intorno era pieno di frigoriferi,lavatrici e materassi abbandonati vicino a diversi cassonetti stracolmi di spazzatura.
Piu che una piazzola di sosta era una discarica a cielo aperto,come capita purtroppo spesso ormai da decenni in questa maledetta città.

Parcheggio’ l’auto in un angolo abbastanza distante dalla strada proprio vicino ad uno di quei cassonetti;fui cosi costretto,per non farmi notare,a fermarmi dalla parte opposta della carreggiata a fari spenti.
Fortunatamente non vi erano alberi che mi impedissero una libera visuale e soprattutto avevo avuto la felice intuizione di portare con me un vecchio piccolo binocolo,regalatomi anni prima e che finalmente trovava per la sua prima volta un sensato utilizzo.

Lo avvicinai agli occhi e cominciai ad osservarli.

“….ecco questi sono i tuoi 500 euro….e questi sono altri 500…” disse poco dopo aver spento il motore dell’auto voltandosi verso di lei dandole due banconote da rosa

“….grazie…ma….” provo’ ad obbiettare Elisa sorpresa da quell’importo aggiuntivo che gli veniva offerto

“…contenta…?...te l’avevo detto che avevo qualche sopresa per te…ora ciccinina comincia a spogliarti e fammi vedere quanto sei bella…”

Cominciavo ad immaginare quale potesse essere la sorpresa a cui si riferisse,anche perche’ non credevo di certo volesse regalarle 500 euro cosi,senza aver nulla di addizionale in cambio.
Probabilmente voleva anche scoparsela.
Mille euro erano infatti esattamente la “tariffa” che Elisa aveva sparato la volta precedente,quando quel gioco era all’inizio,quando ancora non sapeva se fosse pronta a spingersi cosi oltre e quell’importo era quindi servito quasi da deterrente a che le cose non prendessero la piega che poi invece avevano piacevolmente preso.
Ora aveva trovato un uomo pronto a darglieli quei mille euro.
Non mi restava che seguire gli sviluppi e la sua reazione.

La vidi armeggiare un po’ impacciatamente per sfilarsi il maglione da sopra la testa per poi iniziare a sbottonarsi la camicetta.
Rimase in reggiseno e si volto’ per appoggiare gli indumenti sul sedile posteriore.

Lui era appoggiato allo sportello di guida e dai movimenti del suo braccio intuii che doveva aver tirato fuori il cazzo e preso a smanettarselo mentre la osservava svestirsi.

Lei nel frattempo si era sbottonata i pantaloni,e dopo essersi piegata in avanti per sfilarsi le ballerine,li fece scivolare lungo le caviglie fino a toglierli del tutto e riporli insieme agli altri indumenti di cui si era già liberata.

Aveva indossato esattamente l’intimo casto che le avevo suggerito.
Un reggiseno semplicissimo bianco in pizzo non trasparente e un paio di mutandine che riuscivo a intravedere appena,bianche anch’esse.
Insieme ovviamente alle autoreggenti blue scure.

“…devo togliere anche..anche il resto…. ? ” chiese incerta,non essendo probabilmente ancora sicura per quale scopo il vecchio le avesse dato quei 500 euro in piu.

“…certo ciccinina….togliti tutto….voglio vederti nuda come ti ha fatto la tua mammina…le autoreggenti puoi tenerle pero’….”

Ormai doveva essere evidente anche per Elisa che le intenzioni del vecchio per quella sera sarebbero potute andare ben oltre il pompino.

“….va…va bene….” le sentii dire soprendemente,mentre allungava le mani dietro la schiena per sganciare il reggiseno.
Era chiaro che era pronta a tutto quello che sarebbe potuto accadere.
Il mio cazzo reclamava ormai legittima libertà e sfogo dall’angusto pertugio cui i miei pantaloni lo costringevano,ma ero troppo impegnato a seguire ogni suo movimento,totalmente rapito da quello che stava accadendo in quell’auto.

Pochi istanti dopo vidi comparire le sue meravigliose tette nude,illuminate dalla luce interna dall’auto.
Il vecchio allungo’ la mano destra e prese a pizzicarlie i capezzoli tirandoli delicatamente in avanti.
Elisa sospiro’ di piacere quasi impercettibilmente a quelle rozze carezze.

“…che tettine deliziose che hai…mmm….dai togliti le mutandine….”

Elisa esegui come le era stato richiesto e le sfilo via’,rimanendo solo con le autoreggenti.

“…no…dammele qui…voglio sentire l’odore della tua fichetta…” chiese lui facendosi consegnare i suoi slip prima che lei li riponesse con gli altri indumenti.

“….mmmm…che buon odore che hai….” disse lui come inebriato,annusando le sue mutandine,mentre con la mano destra continuava a massaggiarsi evidentemente il cazzo

“….dai ora mettiti al lavoro….fammi sentire la tua bella boccuccia sul cazzo…è una settimana che aspetto….” proseguii impaziente ed eccitato

Elisa dopo essersi alzata per un attimo in ginocchio sul sedile del passeggero si accuccio’ sul fianco destro,andando a poggiare la testa sulle sue gambe.
La posizione in cui ero,a circa un metro di altezza superiore rispetto alla loro e l’ausilio del mio prezioso binocolo,mi consentivano di intravedere parte del suo viso e del suo corpo nudo.

“…brava cosi…accarezzalo….mmm….abbassami le mutande ora…voglio che mi ciucci bene le palle prima…” disse lui apprezzando il tocco della mani di lei sulla sua verga.

Lo vidi sollevare il bacino ed Elisa spostarsi verso la pedaliera dell’auto tirando giu i suoi pantaloni,probabilmente insieme alle mutande,come gli aveva richiesto.

“….mmmmm…brava cosi….massaggemele….lo senti come sono piene…mmm ” prese a mugugnare lui pochi istanti dopo

Purtroppo quelle manovre di Elisa erano fuori dal mio campo visivo,e mi dovevo accontentare solo di ascoltare quello che stava accadendo.

“….dai…succhiamele ora….” le chiese con tono perentorio.

Elisa scivolo’ di nuovo con la testa piu avanti verso la pedaliera per mettersi evidentemente piu comoda nel compiere quella operazione.

“….ohhhhh…siiiii….cazzoooo che boccucia che hai…succhiaaaa…succhia cosi….mmmmm…” disse lui allungando una mano verso il basso,probabilmente ad indirizzare il capo di lei nel dargli piacere.

“…prendine una alla volta tutta in bocca e succhia forte……mmmmm…cosi….guardami mentre lo fai…..mmmm…cosi…..dai ora la destra….”

Elisa stava cominciando a darci dentro di brutto nell’eseguire gli ordini che le venivano impartiti dal vecchio e i risucchi della sua bocca erano chiaramente avvertibili,tanto da rimbombare nella mia macchina attraverso la pur gracchiante comunicazione cellulare.

“….viene ora piccolina…comincia a leccarti questo bel calippo …”

Elisa si risollevo’ riposizionando la testa sulle sue gambe.
Ora potevo intravedere parte del suo viso.
Le gote erano completamente arrossate ed aveva i capelli tutti arruffati e il cerchietto che portava in testa,mezzo storto.

Anche il vecchio ci fece caso.

“…ehi…aspetta mettiamo a posto bene i capelli e questo cerchietto….ecco meglio cosi….” disse lui ristemandoglieli un po grossolanamente con quelle mani grassoccie che si ritrovava,in un momento che sembro’ quasi di tenerezza paterna.

Momento di tenerezza che fini pochi secondi dopo.

“…ora fammi vedere come lecchi bene la cappella….lucidamela bene dai….”

“….mmmmmm….bravissima…cosi…tutto intorno…..mmmmm….” disse apprezzando evidentemente i primi contatti della lingua di lei con il suo cazzo

Ogni tanto per qualche frangente,riuscivo a intravedere parte del viso e della bocca di Elisa.
I suoi occhi erano fissi su di lui e la sua lingua avvolgeva con ardore ogni centimetro di quella cappella gonfia ed arrossata,tenuta ben in posizione dalla mano sinistra che manteneva il suo cazzo diritto davanti alle sue labbra.

Sembrava parecchio presa da quello che stava facendo,sapeva che la stavo guardando e come mi aveva promesso,voleva mostrami quanto fosse capace di essere zoccola per me.
Dovevo riconoscere che stava superando se stessa.

“…l’altra volta mi hai detto che ultimamente hai fatto piu di cento pompini….”

“….s…si…” si limito a rispondere Elisa

“....bene….allora ora ficcatelo tutto in bocca….e comincia a pompare….fammi vedere che brava ciucciacazzi sei….”

Come richiesto la testa di Elisa prese a scorrere con ritmo deciso lungo il suo cazzo.
E il campanellino che aveva al collo comincio’ a tintinnare unendosi al rumore dei riuscchi della sua bocca.

“….mmmmm….cristo che pompinara che sei…..pompa pompa cosi….piccola zoccola ciucciacazzi….dai che mi fai godere come un porco….mmmm……” prese a ripetere tenendole la mano destra appoggiata alla testa e prendendone poi,con la punta delle dita,le orecchie di modo da aiutarla in quegli affondi sul suo cazzo,usando la sua testa a mo' di anfora

Elisa ando’ avanti per circa dieci minuti in quell’intenso pompino.

“….aspettta….aspetta….fermati un attimo che senno’ mi fai schizzare subito…..cazzo…come ciucci….sei un'aspiracazzi favolosa…” disse lui sbuffando e cercando di riprendere fiato

“…riesci a infilartelo anche in gola ? “ prosegui lui in quell’attimo di pausa

“….ehmm…non lo so…” rispose lei guardandolo quasi intimorita

“…ma con quello del tuo ragazzo ci riesci…? “

“…si…ma…”

“…ah…giusto…ricordo ora....l’altra volta me lo avevi detto...c’ha il cazzetto piccolo…ahahahah “ replico’ lui sarcasticamente

“….dai fammi vedere con le dita quanto è grande rispetto al mio.…”

“….ahhahaha…” comincio lui a ridere qualche secondo dopo,vedendo evidentemente quanto fosse piu piccolo il membro del povero Carlo

“…ne hai mai visto uno cosi grosso….eh zoccoletta… ? “ dissi il vecchio sempre piu fiero della sua verga

“….ehmmm…no….” rispose sommessamente Elisa

In effetti il vecchiaccio da quello che potevo intravedere era dotato di una mazza davvero notevole e la cosa ad Elisa doveva averla intrigata non poco.

“…ora prova ad infilartelo tutto in gola…” le ordino’ lui di nuovo

“…ma…tutto…. ? “ chiese lei evidentemente non certa di riuscire ad assecondare quella richiesta

“…si tutto….fino alla base…voglio sentire le tue labbra sulle mie palle….fammi vedere che li vali tutti questi 500 euro come pompinara…”

La testa e la bocca di Elisa ripresero a lavorare quel batacchio,cercando con qualche timido affondo di farne scorrere qualche centimetro in piu in bocca e poi in gola.

Il vecchio comincio’ a istruirla adeguatamente a che avesse successo in quella operazione.

“….fai piano e rilassati….respira con il naso…coooosi…..brava…..mmmm…ancora un poco piu giu dai…dai che ci sei troietta…dai che l’hai preso quasi tutto….mmmm…” le suggeriva lui tenendole la mano destra bene ferma sulla testa a spingere verso il basso

“…ohhhh cristo santoooo…l’hai preso tuttoooo…brava cosi…..mmmm….” disse qualche minuto dopo lui evidentemente sopreso che fosse alla fine ruscita in quella piccola o forse grande impresa.

“…ora metti le mani sulle mie cosce e scopati la bocca da sola….spingitelo fino in fondo come hai fatto ora…”

Elisa si sistemo' in ginocchio sul sedile del passeggero e posizionate le mani sulle gambe del vecchio prese a spingere autonomamente il suo capo a fondo su quel grosso batacchio.

Piu passavano i minuti e piu la sua bocca riusciva scivolare fino alla base del suo cazzo,con sempre maggiore velocità.
Era evidente che avesse ormai preso confidenza con quel grosso arnese.
Sicuramente i centinaia di pompini che mi aveva fatto in quei mesi avevano dato i loro frutti riguardo le sue abilità.

“....mmmmm….si cosi….fottiti la bocca…mmmm….dai ciccinina che tra poco schizzo….ti piace la sborra…. ? “ chiesi lui ormai evidentemente al limite della resistenza facendole riappoggiare la testa sulla sua gamba.

“..un po …..ehm….dipende….” replico’ lei,che ora si limitava ad osservarlo mentre lui si smanettava il cazzo a pochi centimetri dal suo viso

“….come dipende… ?...quella del tuo ragazzo la ingoi o ti fai schizzare in faccia…? me lo puoi dire….“ chiese lui con quel tono da porco morboso che lo caretterizzava

“……no….con lui no….non mi piace....” rispose lei con un filo di voce

“….come con lui no…e quella degli altri....quella dei tuoi clienti….la ingoi ?? “ prosegui’ lui sempre piu arrapato e evidentemente sorpreso

“….qualche volta si….”

Avevo l’impressione da quello che potevo vedere e sentire che ad Elisa questo genere di domande cosi apparentemente volgari e inopportune,piacessero e non poco.
Gli piaceva evidentemente calarsi sempre piu a fondo in quel ruolo di puttana.
E a pensarci bene poteva essere anche un modo indiretto di farmi sapere altre cose di lei e di Carlo.

“…mmmm….che troietta che sei….senti…la vuoi assaggiare la mia di sborra…eh…vuoi provarla…? “ disse sempre piu affannato

“….va…va bene sig.Renzo….” rispose sommessamente lei.

“…..brava la mia zoccoletta….ok….allora piccolina ora apri bene la bocca….bene cosi brava…tuuuutta spalancata…..cosi….mmmm….allargatela con le dita che voglio vedere bene quando ti ci schizzo dentro….perfetto cosi…bravissima…preparati che arrivo eh….ecco…si…siiiiii…cazzo…..cazzooooooooo…sborrrroooooooooooooo……” urlo’ poi liberatoriamente

Dalla mia posizione riuscii solo a vedere Elisa inclinare la testa un poco all’indietro e appoggiarla sul volante dietro di lei,mentre due dita della mano destra tiravano la guancia verso l’esterno,a tenere spalancata la bocca come le aveva chiesto il vecchio.

“….che sborrata cristo santo….guarda quanta cazzo ne hai in bocca….aspetta aspetta,non ingoiare….voglio farti una bella foto…”

“...tranquilla ...lo sai che puoi contare sulla mia discrezione…” disse lui intuendo probabilmente dai gesti di Elisa che non voleva essere fotografata

“….facciamo cosi…ti do altri 300 euro…va bene…? “

“…ohhhhhh…brava….lo so che con le brave zoccolette come te si trova sempre un accordo….”

“…ora guarda bene qui nell’obbiettivo del telefono e spalanca bene la bocca…cosi..perfetto…”

Dopo pochi secondi vidi una flashata illuminare la macchina.
Aveva accettato di farsi fotografare.
Conoscendola ormai bene,intuii che se l’aveva fatto aveva compreso che la cosa probabilmente non avrebbe comportato rischi particolari.

“…..ora puoi ingoiare….brava….cosi….mandala giu tutta ”

“….allora ti piace la sborra del sig.Renzo ciccinina…. ? “

“….s….si….”

“….si…e quanto ?...dimmi da uno dieci….quanto ti piace quella del tuo ragazzo ? “

“….due….”

“….e la mia… ? “

“….set…otto….” disse lei un po’ imbarazzata

“…allora ti e’ piaciuta parecchio piccola troietta….dai pulisci bene il cazzo….che ora ci facciamo un altro giro di giostra….”

Capii a quel punto che le mie previsioni iniziali si erano dimostrate esatte.
Il vecchio ora avrebbe voluto probabilmente scoparsela.

“…sei sorpresa che ancora è bello duro eh... ? una doppietta quello sfigato del tuo ragazzo o quei cazzi mosci dei tuoi clienti non te l’hanno mai fatta fare…vero? “ chiese spavaldamente

Elisa non rispose,sentivo solo il rumore della sua lingua sul suo cazzo.

“…guarda come sei bella con la bocca piena di sborra…hai visto quanto ce n’e’…” disse lui mostrandole evidentemente la foto sul telefonino che le aveva fatta pochi istanti prima

“…si…” si limito a replicare lei,rimboccando poi il suo cazzo

“…..ciccinina…come ti ho detto l’altra volta se vuoi ti faccio guadagnare un bel po di soldini….ti posso presentare degli amici….a cui piacciono molto le zoccolette studentesse come te…se vuoi eh…invece di stare a battere qui per la strada….” disse lui carezzandole amorevolemente il capo

“….ehm…non...non lo so sig.Renzo….non vorrei che….”

“…te l’ho gia detto…siamo persone riservate….li vuoi o no guadagnare qualche migliaia di euro in poche ore…? “

“…si….cioe’…mi farebbero comodo…pero’ non vorrei che il mio ragazzo…sa io gli voglio bene…”

“…non ti preoccupare…il tuo bel coglioncello non saprà mai nulla…stai tranquilla…allora preferisci clienti giovani….o della mia età… ? sai conosco molte persone per il mio lavoro…”

“…forse…della….della sua età….preferirei…se fosse possibile…ecco…”

“….ahahah….ti piacciono gli uomini maturi eh….bene…fai molto bene piccola…”

“…ma fino a che età…? io ho amici anche abbastanza piu vecchi di me…è un problema ? “

“….no….sig. Renzo…pero’ …basta che….”

“…si…si…basta che il tuo fidanzatino non sappia nulla….tranquilla…” la rassicuro’ lui
ancora una volta accarezzandole il capo

Non rimasi sorpreso da quella sua esternazione riguardo la sua preferenza per gli uomini piu che maturi.
Elisa aveva già avuto modo di palesarmi come in quella situazione si sentisse piu a suo agio con uomini cosi piu grandi di lei,da una parte probabilmente perché per quanto spesso non particolarmente attraenti,erano persone in media piu mature che di certo diffiicilmente avrebbero potuto conoscere suoi coetanei ne tantomeno far girare voci e racconti su quegli incontri e dall’altra,era ormai evidente che fossero a lei gradite persone che la guidassero,la conducessero,un po come era successo con me,nonostante fossi suo coetaneo circa,ero probabilmente solo l’eccezione che confermava la regola.
Mi domandai per un momento se questa preferenza derivasse solamente dalla poco presenza di spina dorsale mostrata dall’uomo che aveva al suo fianco nella vita di tutti i giorni,ovvero Carlo,o se nascesse da qualcosa di piu profondo,che forse dovevo ancora scoprire.

Quella conversazione da una parte era evidentemente utile al vecchio per recuperare le energie per i propositi che a breve intendeva attuare con la mia cara Elisa e dall’altra aveva chiaramente il fine quasi perfido nel farle domande ed ascoltare risposte decisamente scabrose,quanto obbiettivamente eccitanti.

“…te l’ho detto quanti anni ho…giusto…. ? “ chiese lui

“…si…65….”

“...e tuo papà quanti ne ha ?....continua ciucciare il cazzo piccola mentre mi rispondi…”

“…mio…mio papà ne ha 58…” replico’ lei sommessamente

Ormai era evidente che anche lui aveva compreso che poteva spingere sull’accelleratore nel porle quelle domande sempre piu morbose,lei gli avrebbe comunque risposto in qualche modo.

“….cazzo...potrei essere tuo nonno ahahah….ed immagino che tuo papà non lo sa che batti per la strada per pagarti l’Univerità…giusto ? “

“…ehm…no…no….”

“….ok…ora apri il cruscotto…e prendi quella scatola…c’e’ la seconda sopresa della serata….”

Vidi Elisa sollevarsi e tirare fuori una scatola rettangolare di cartone.
La sua pelle candida fu nuovamente illuminata per una attimo in modo diretto dalla luce interna dell’auto.

“…su….aprila…”

Elisa ne estrasse quello che sembrava essere vibratore gigante.
Una perfetta riproduzione di un fallo di almeno trenta centimetri di lunghezza e quattro o cinque di diametro,di color carne,apparentemente.

Lo tenne in mano per qualche istante,mostrandosi evidentemente sorpresa ed indecisa sul da farsi.

“…ne hai mai usato uno….? “

“…ehm….no…sig.Renzo…”

“…ok…sdraiati qui ora e ricomincia a succhiarmi il cazzo,che io mi occupo un po della tua fighetta….te la voglio preparare bene…”

“....mah sig.Renzo….vuole….” chiese a quel punto un po’ impaurita Elisa comprendendo che a breve sarebbe stata posseduta da quel vecchio porco.

“…ciccinina…ti ho dato mille euro come da tua richiesta….te l’ho detto…l’altra volta non li avevo…altrimenti già te l’avevo sfondata la fichetta…”

“…pero’ guarda io sono un gentiluomo…se hai cambiato idea…mi ridai i 500 euro…e ti riscarico li dove ti ho preso….dimmi tu….che vuoi fare ? “ aggiunse con tono fermo e spazientito

“….…ehmm….no…no….va bene…..è solo che…”

“…su piccola…deciditi…”

“….ok…va bene….sig.Renzo…”

“….va bene cosa….? dimmelo... “ replico a quel punto perfidamente,capendo di averla in pugno

“…mi puo’…mi puo’ scopare….” rispose lei arrendevole

Ero scioccato e allo stesso tempo estasiato nell’ascoltare quelle parole.

Riappoggio’ poi il viso nel suo grembo riprendendo a succhiare alacremente il cazzo.

Lui la posiziono’ di fianco,di modo che quella specie di mostro fallico di gomma avesse facile accesso alla sua morbida micetta.

Quando Elisa avverti’ la punta del fallo artificiale avvicinarsi tra le sue gambe,sollevo’ leggeremente verso l’alto la coscia sinistra.
Lui comincio’ ad usarne la punta per stuzzicarne evidentemente il clitoride e poi con l’aiuto delle dita fece si che la prima parte del vibratore scivolasse in lei.
Elisa alzo’ per un attimo il capo come incuriosita di vedere quello che stesse accadendo tra le sue cosce,per poi ritornare pochi secondi dopo alla sua opera spompinatoria.

Questa volta la mia posizione era strategica,potevo vedere perfettamente quello che stava accadendo.

Il vecchio teneva il fallo dalla base e con decisione e lentezza inizio’ a spingerlo sempre di piu all’interno del grembo di lei.
Quando raggiunse poco piu della metà inizio’ a stantuffarla con piccoli colpi,che sortirono un immediato effetto.

“…mmm…sig. Re…Renzo…..fac….faccia pieno….mmmm…” inizio a mugugnare con il cazzo che le occupava costantemente la bocca

Quei mugugni sommessi iniziali aumentarono incredibilmente di intensità non appena il vecchio,armeggiando alla base di quel mostro di gomma,ne accese il motorino interno atto a farlo vibrare.
Dal ronzio che si comincio’ ad avvertire doveva averlo messo probabilmente alla potenza massima ed i fianchi di Elisa presero istintivamente a muoversi come se posseduti da una creatura invisibile.

Il sig.Renzo si riposiziono’ sul sedile per godersi evidentemente la scena di lei presa a ciucciargli il cazzo mentre allo stesso tempo nella sua morbida fessura erano affondati venti centimeri circa di un fallo di gomma vibrante.

“…ti piace eh zoccoletta….? brava ciuccia...ciuccia….cosi….”

“….lo sai che tra poco ti sfonda la fighetta…eh…. ? “ disse lui eccitato sollevandole la testa tenendola per i capelli

“…s…si….” rispose lei ormai provata dal piacere che quella specie di tentacolo vibrante le stava donando

“….ti voglio inondare l’utero di sborra….”

“…sig.Renzo…non…non posso….” obbietto’ lei

“…guarda che per una sborrata in figa ti do il doppio….sono pieno di sghei stasera…ma tanto prendi la pillola no ?….hai il ragazzo….”

“...ehmm…no…non lo facciamo quasi mai….ho smesso di prenderla da un po’…”

Ecco,questa era un’altra rivelazione.
Se le cose stavano veramente cosi,ed era plausibile che lo fossero’,aveva rischiato non so qualche volte di rimanere incinta,considerando le numerose ocacsioni che le ero venuto dentro.
Di certo non era il tipo che voleva farlo per incastrami,era invece palese a questo punto,quanto anche il rischio di farsi mettere incinta da me all’oscuro di Carlo,la eccitasse.

“….e con gli altri clienti…come fai ? “

“…beh…uso il preservativo….”

Ora stava improvvisando ovviamente,per non far scoprire al vecchio porco che al momento lui era l’unico cliente.

“….e quindi mi devo ritenere fortunato visto che stasera non l’hai usato….”

“…li ho……dimenticati…” si limito’ lei a rispondere continuando a leccargli il cazzo come lui le mostrava dovesse fare

“…sai ciccinina….i miei amici sono perbene ma molto viziosi….quando ti presentero’ ,se ti scoperanno,molti di loro vorranno venirti dentro….a loro piace farlo alle troiette fidanzate o sposate…e se accetti di farlo senza alcuna protezione,ti danno il quadruplo di quello che prenderesti….” le disse lui staccandole ancora una volta la bocca del cazzo e accarezzandole il viso

Elisa da quello che potevo vedere teneva lo sguardo basso.

“….ehm…non…non lo sig.Renzo….”

“….ok….ne riparleremo quando sarà il momento….ora abbassa il tuo sedile….” la istrui lui mentre faceva lo stesso con quello del guidatore,dopo averle sfilato quel mostro di gamma dalla sua micetta

Con tutti e due i sedili anteriori abbassati,quella station wagon era diventata quasi una perfetta micro stanza con letto doppio.

La fece sdradaiare circa nel mezzo,poi si posiziono’ tra le sue gambe.

Ora il vecchio era perfettamente visibile.
Era la prima volta che potevo avere idea di come fosse effettivamente fatto fisicamente.
Si era tolto la camicia e anche una squallida quanto tremendamente pacchiana canottiera della salute.
Aveva una pancia enorme e prominente,come aveva già avuto modi di dirmi Elisa,ricoperta da una folta peluria brizzolata che si estendeva in maniera irregolare fin sul petto.
Era quasi calvo,se non per un paio di di ciuffi bianchi scomposti nella zona vicino alle tempie.
Il viso grassoccio e l’evidente quantità di sudore di cui era imperlato in quel momento,non costituivano certo gli elementi peculiari di un adone,tutt’altro.

In basso,dai suoi pantaloni aperti sbucava il suo attrezzo di cui andava evidentemente e giustamente fiero.
Attrezzo che poco istanti dopo afferro’ con la mano sinistra,e dopo averci sputato grossolanamente sopra,indirizzo’ verso la dolce fessura di Elisa.
Riuscii a intravedere poi un lento e deciso movimento in avanti di lui e sentire un lungo sospiro’ di lei, probabilmente sorpresa e ancora non perfettamente abituata ad accoglierlo.

Era dentro di lei.

Le sollevo’ le gambe appoggiandole sulle sue spalle e si piego' poi in avanti su di lei.
Per un momento ebbi quasi paura che potesse schiacciarla con il suo peso vista la sua mole.
Poi prese a muoversi dentro di lei in maniera decisa e sempre piu ritmata.

I piedini di Elisa erano appoggiati al tettuccio dell’auto,in tensione,quasi a cercare di controbilanciare quelle spinte.
Scendendo poi di nuovo verso il basso con la mia osservazione attraverso il binocolo,vidi le sue dolci mani appoggiate alla pancia di lui,come a contenere e regolare i suoi affondi,mani che apparivano incredibilmente piu piccole di quello che fossero,rispetto a quel ventre dilatato su cui ora giacevano.

“….ti piace eh zoccoletta…lo senti come ti riempe il mio cazzo eh….un vero cazzo…mica come quello di quel coglione minidotato del tuo ragazzo….”

“…mmmm….s…si….per favore faccia piano…mmm….” rispose lei mugugnando e mostrando l’evidente piacere che quella penetrazione le stava donando

“….piano….? ….no ciccinina….ora comincio a scoparti come si deve….te l’ho detto che te la sfondavo questa fighetta…disse ansimando….” e nel terminare quelle parole,dopo essersi ben appoggiato con i piedi,prese improvvisamente a scoparla con una irruenza inaudita.

Elisa inizio’ ad emettere mugugni misti a grida ogni volta che lui glielo spingeva tutto in fondo.
Intravedevo la sua testa dibattersi a destra a sinistra.
Dopo qualche minuto che la sbatteva,notai che le mani di Elisa si erano spostate dalla pancia ai fianchi del vecchio.
Ora ne accompagnava le spinte dentro di se invece di contenerle,evidentemente la sua morbida micetta si era finalmente abituata alle dimensioni ragguardevoli di quel batacchio e ne stava ora traendo il massimo godimento possibile.

“….tra poco sborro piccola zoccoletta….dove la vuoi….? ” annuncio’ lui continuando a pomparla con vigore sempre chino su di lei,mentre sempre piu gocce del suo sudore cadevano dalla sua fronte per finire sul candido petto di lei.

“…do…dove vuole…no…non dentro…per favore….”

“….ok piccola….vorrà dire che ti faccio gustare un’altra bella dosa di sborra visto che ti è piaciuta tanto….eh…piccola mangiasborra… “

“…mmh…s…si……” si limito a mugugnare accondiscendente Elisa

“….pero’….la prossima volta ti fai sborrare dentro la figa….eh…dimmelo che ti fai allagare l’utero….ti do 4000 euro…tariffa quadrupla…non me ne frega un cazzo…eh…che ne pensi…? ” comincio’ a dire sempre piu perso nelle sue porcate e nella sua eccitazione

“….va..beh…mmm…mmm…siiiiii….” disse contenendo a stento un urlo segno di un probabile orgasmo

“…brava zoccoletta…godi….godi….cosi….vieni…che ora il tuo sig.Renzo ti scopa sul cofano…”

“…mah…ci possono…vedere…” provo’ ad obiettare Elisa con tono affannato mentre ancora si stava riprendendo dal godimento da poco raggiunto

“…...ciccinina…non mi dire che non l’hai mai fatto con gli altri tuoi clienti….”

“…ehm…no…cioe’ si ma non…” rispose farfugliando qualcosa

“….qui è una zona tranquilla…ci ho già portato altre tue colleghe…dai su mettiti le scarpe e usciamo….”

Elisa con fatica si risollevo;la vidi armeggiare nel basso della macchina probabilmente per reindossare le ballerine.

Il problema che si poneva è che uscendo dall’auto non avrei piu potuto sentire quello che accadeva.
Ma la mia astuta porcellina sembro’ a quel punto leggermi nei pensieri.

“…sig.Renzo…posso prendere le borsa…? non vorrei che mi chiamassero…” chiese,mentre lui era gia in piedi fuori dall’auto con i pantaloni mezzi calati,che si massaggiava il cazzo.

“…ahahahah….e chi ti deve chiamare…?...ahhhh…l’amoretto tuo….ahahah….si si basta che ti sbrighi che voglio continuare a fotterti….”

Elisa usci dall’auto con la borsetta in mano quasi con circospezione,nonostante in effetti non passasse anima viva già da almeno quaranta minuti,fece il giro dell’auto ed appoggio’ la borsa sul tettino posizionandosi infine davanti a lui.

Il contrasto del suo corpo candido nudo,se non per autoreggenti e le ballerine,in quella sorta di discarica,era tremendamente eccitate.

Il vecchio le prese per i fianchi e la sollevo come un fruscello appoggiandole il culo sul cofano dell’auto.
Le allargo’ le gambe con decisione,tenendole leggermente piegate con le mani sulle caviglie.

“…dai ciccinina ora prendi questo bel cazzo e fammi vedere come te lo infili da sola in figa..”

Elisa afferro’ quella specie di salsicciotto e lo guido’ all’ingresso della sua morbida micetta.
Con un deciso colpo di reni fu di nuovo dentro di lei e riprese immediatamente a scoparla con la stessa irruenza che aveva usato poco prima nell’auto.

Ogni tanto lei volgeva il suo sguardo nella mia direzione,doveva aver intravisto dove ero posizionato con la mia auto,e il fatto che ora la potessi vedere in maniera piu diretta in quello che stava facendo fui certo dovesse darle ancora piu piacere.
E sicuramente incise sull’intensità del suo impegno nel mostrarmi quanto potesse essere puttana per me.

“…ohhhh cazzo…si…ecco..cosi…cosi ti posso sfondare meglio….senti come sei bella larga ora….lo senti come ti sbattono le palle sulla figa….eh…lo senti….? ”

“…s…si…..” si limito’ a rispondere lei

In efftetti abbassando un po il binocolo notai come i due notevoli testicoli piuttosto allungati e penzolanti di quel vecchio maiale,andassero a colpire la sua fighetta ogni volta che lui affondava tutta la sua verga dentro di lei.

Continuo’ a farla sua in quel modo per altri dieci minuti circa in maniera piuttosto silenziosa,a parte qualche sporadico grugnito,poi riprese improvvisamente a diventare loquace.

“….mmmm…come mi fai godere…piccola zoccoletta….e tra un po’….dopo che ti sei fatta sfondare bene la figa….tornerai dal tuo fidanzatino a preparargli la cenetta…eh…dimmelo…che gli prepari….? ” chiese perfedimente

“…mmm…no…non …lo so…” rispose Elisa quasi impercetibbilmente

“….su ciccinina….che gli prepari al tuo minidotato…? voglio sapere questa bella zoccoletta come fa la brava quando è a casa….mmm…” insistette lui

“….le…le bi…bistecche panate….”

“…aahahha…gli fai la bistecchina….lo senti quanto è grossa questa bella bistecca quando te la spingo tutta dentro la pancia…eh…ti piace…zoccola… ?....pensa quando ti schizzero’ tutto dentro…perché ti farai schizzare tutto dentro la prossima volta….vero…?...dimmelo dai puttana.…”

“…s…si….”

“…brava ciccinina…mmmm….sei pronta per la pappa ora….? “

“….si…” rispose Elisa probabilmente immaginando a cosa si riferisse il vecchio,che nel frattempo non aveva interrotto neanhce per un attimo i suoi affondi dentro di lei.

“….ora farai la brava gattina….lo sai come si fa…eh zoccoletta… ? “

“…n….n…no…sig.Renzo…” rispose sempre piu affannata,probabilmente vicina ad un secondo orgasmo

“….vieni con me….piccola mangiasborra…ti faccio vedere…”

Questo appellativo con cui aveva cominciato a chiamarla era,per quanto decisamente volgare,sicuramente adatto a lei,considerata la sua propensione a riguardo.

Cosi dicendo si sfilo’ da lei facendola scendere dal cofano e poi,prendendola per mano,la guido’ vicino al materasso abbandonato a terra,ad un paio di metri da loro.

Lo sistemo’ alla buona,di modo che la parte alta fosse appoggiata ad un montarozzo di terra e poi invito’ Elisa a sdraiarvici sopra con la testa appoggiata in modo tale da rimanere comodamente sollevata.

“….spalanca bene le gambe…..cosi….brava….”

Ora potevo avere una perfetta visione della sua fighetta che tanto avevo avuto modo di apprezzare in quei mesi,completamente aperta al mio sguardo attraverso il binocolo.

Il vecchio si posiziono’ in piedi sopra di lei,dandomi le spalle,con un piede lungo ognuno dei suoi fianchi,tenendo le gambe leggermente piegate,di modo che il suo cazzo fosse un po’ piu vicino alla sua bocca.

“…ora fammi una bella sega con quelle manine…come mi hai fatto Domenica scorsa….e apri bene la bocca….”

Dalla mia posizione non potevo seguire i movimenti di Elisa,dato c’era di mezzo l’ingombrante presenza di quel panzone,ma ne intuivo ovviamente gli sviluppi anche dall’audio.

“….brava cosi… prendi le palle e stringele…mmmm…cosi…bravissima….dai che sto per schizzare….dai si…cosi….apri bene la bocca pero’…..altrimenti ti becchi uno schizzo in faccia e poi che gli racconti a quel coglione….eh….? ahahahahha....mmmm...”

“….s…si….” sentii sussurrare ad Elisa

“….brava….ecco che arriva la sborra zoccoletta….dai spalanca bene la bocca…cosi..si…piu veloce…dai che schizzo….dai siiiii….siii….dai che sborroooooooo…..” urlo’ animalescamente

“….uhhmmmf….cazzo….come mi fai sborrare….ci voleva proprio...dai alzati ora che andiamo…” disse evidentemente soddisfatto,richiudendosi i pantaloni e avviandosi verso l’auto.

Elisa si alzo' seguendolo,e dopo aver recuperato la borsa dal tettino,sali in macchina con lui.
La vidi poi recuperare i suoi abiti dai sedili posteriori e cominciare a rivestirsi.

“….ci sai proprio fare lo sai ciccinina….mi hai svuotato i coglioni per bene stasera…te li sei proprio guadagnati questi mille euro….ecco questi sono gli altri trecento per la foto....brava…” disse dandole un buffetto su una guancia

“…gr…grazie…” si limito a rispondere sommessamente lei

Dopo pochi minuti il vecchio rimise in moto la Mercedes e con una rapida accelerata che fece alzare una parte della terra di quella piazzola,riparti’ riemmetendosi sulla strada principale della pineta.

Rimanenendo a fari spenti per le prime centinaia di metri feci lo stesso,seguendoli a distanza.

“….allora ti riporto dove ti ho preso….? “ chiese lui

“….si…grazie…”

“…ma come torni di solito a casa… ? “

“….ehm…prendo….prendo l’autobus…” rispose lei improvvisando di nuovo

“…l’autobus ?...ahahah….dai stasera ti riaccompagno io…”

“….mah…veramente…” provo’ ad obbiettare lei…”

“….su dai dimmi la strada che io in questa città del cazzo a parte la pineta non conosco una strada..ahahahah…”

A quel punto della conversazione avvertii il telefono gracchiare e la comunicazione cadere improvvisamente.
Probabilmente era venuto a mancare il campo oppure il telefono di lei doveva essersi scaricato.
Pensai per un attimo di provare a farle uno squillo,ma poi decisi fosse meglio continuare a seguirli per vedere quali fossero le intenzioni del vecchio.

La loro auto poco dopo svolto’ decisa a destra per uscire dalla pineta e prendere la strada principale che portava verso il centro della città.
Era evidente che ad Elisa non era rimasta scelta che accettare il passaggio a casa propostogli da lui.

Li seguii fino a che non furono arrivati sotto casa di lei,o meglio del mio amico Carlo.
Arrestai la mia macchina a pochi metri da quella del vecchio e rimasi ad osservare mentre scambiavano una breve conversazione;poi Elisa scese dall’auto dirigendosi verso il portone di casa,avendo per un frangente volto lo sguardo nella mia direzione,sincerandosi che fossi li anche io.

Aspettai qualche minuto e poi la vidi scomparire dietro il cancello di ingresso della palazzina.
Quando girai lo sguardo davanti a me,il fatidico sig.Renzo se ne era già andato.

La serata non era terminata esattamente come avevo previsto,ma purtroppo ormai non mi rimaneva che tornare a casa e attendere nuovi sviluppi.

Circa un’oretta dopo mi ritrovavo spaparanzato sul divano di casa a seguire distrattamente la musica del mio stereo,ripensando a tutte le immagini che quella serata mi aveva lasciato impresse nella mente e a chiedermi cosa stesse facendo lei in quel momento.

Quando erano ormai le dieci e mezza passate il mio cellulare mi segnalo’ l’arrivo di un sms.
Era lei che mi chiedeva se potevo collegarmi in chat,cosa che feci pochi minuti dopo.

“…ciao capo ! ” esordi’ lei

“….ciao bellissima….Carlo ti fa usare internet la sera ora ? “ chiesi curioso,ben sapendo quanto fosse contrario a che lei lo facesse quando era in casa

“…si….non sai che palle…ma volevo parlare un po con te…e quindi gli ho detto che dovevo fare una ricerca di vino per te…hihihihiih….ora sono qui in camera…lui è di la che si guarda il commissario Derrick….è proprio vecchio...hihihihi....”

“….ma che è successo col telefono prima… ? “

“…mi si è scaricato ufffiii…ma tu sei riuscito a sentire tutto…?? “ chiese curiosa e allo stesso probabilmente inquieta che mi fossi perso parte di quella sua performance serale col vecchio

“…si….si…ho sentito tutto fino a quando ti ha chiesto di riaccompagnarti a casa…e soprattutto…ho visto tutto….” risposi maliziosamente

“…hihihihhihi…sono stata brava capo….? “

“….molto brava….ma che ti ha detto mentre ti riaccompagnava a casa…. ? “

“…beh…che vuole rivedermi e farmi conoscere i suoi amici…..”

“…e tu… ? “

“….beh…gli ho detto che questo periodo sono un po’ ipegnata con gli esami dell’università…volevo prima parlarne col mio capo…hihihihihi…”

“…..che porcellina….beh ora che hai superato la prova con il tuo primo cliente….vorrei proprio vederti se sai essere cosi brava anche con piu di uno….”

“…hihihhihih….beh se so che al mio capo piace…lo faccio volentieri…..” rispose audacemente lei

“…pero’...ora mi piacerebbe stare sola soletta con te Michele….ho tanta voglia di te….” aggiunse

“…anche a me ….tocca che escogiti uno dei tuoi piani….”

“…hihihih…si si…ci sto gia pensando ! ” rispose tutta contenta

“….bravissima….e questa stasera…ti è piaciuto….” le chiesi tornando con morbosa curiosità ad indagare su quella piu che trasgressiva serata

“….si….molto….cacchio…c’ha un arnese assurdo sai Michele….sono tutta indolenzita…hihihihihi…”

“….si….ho intravisto…quindi ti ha sfondata per bene…eh…” risposi cambiando evidentemente tono,eccitato dal richiamo nella mia mente,attraverso quella sua constatazione,dell’immagine di lei posseduta con forza da quel panzone

“….si….mi ha sbattuto fortissimo….Michele….”

“…che brava zoccoletta che sei….”

“…e ti ha fatto anche una foto….ho visto…” aggiunsi

“…si….me l’ha inviata anche sul mio telefonino…..la vuoi….vedere… ? “

“…certo….”

Pochi secondi dopo’ il mio telefono’ mi segnalo’ l’arrivo di quell’immagine.
Era un suo primissimo piano,come avevo immaginato,che la ritraeva con la bocca e gli occhi totalmente spalancati,bocca che era piena di una sorprendete quantità di sperma,apparentemente piuttosto denso e giallastro,decisamente diverso dal mio.

“…..cazzo…ma quanta ne aveva… ?? “ risposi sopreso ed eccitato

“….hihihih…hai visto quanta….?!....devo avergli fatto proprio un bell’effetto…hihihihi….”

“…si…decisamente….e ti è piaciuta…? “ chiesi,volendo avere conferma che quel voto che lei gli aveva dato non fosse solo di circostanza

“….mmm….si….è diversa dalla tua….è piu densa….e sa di….fammi pensare…qualcosa di speziato ecco….pero’ quella che preferisco è sempre quella tua Michele…lo sai...mi…piaceva tanto quando….quando eravamo in ufficio e potevi schizzarmi in bocca tutti i giorni….”

La conversazione si stava evidentemente riscaldando;adoravo i momenti in cui si lasciava andare completamente e mi diceva tutto quello che le passava per la mente senza alcun filtro od attenuatura nel linguaggio.

“…eheheheh…vedrai che ci saranno molte altre occasioni per saziarti di me….”

“….mmmmmm….non sai che voglia ne ho Michele….”

“….ma ho sentito che il caro sig.Renzo….vorrebbe farti dono del suo seme..non solo nella tua bocca…” dissi ritornando con il discorso sulla serata appena passata

“…ed ho anche sentito….che non prendi piu la pillola....ma è vero o era solo una scusa per lui? ” aggiunsi

“….ehmm…si…ecco….è…vero….con Carlo ormai non lo facciamo quasi mai…e….ma ti sei arrabbiato……?....non vorrei che pensassi….”

“….no….assolutamente….anzi….” mi affrettai a rassicurarla

“….ero un po’ preoccupata per questa cosa….non sapevo cosi avresti pensato….”

“….mi piace molto….ecco quello che penso….mi piace molto venirti dentro senza alcuna protezione….”

“….mmmm….non sai quanto mi eccita che tu me lo dica Michele…mi piace da morire quando lo fai….”

“…e mi piacerebbe che te lo lasciassi fare anche dal sig.Renzo….” aggiunsi provocatoriamente

“…...davvero...?...se vuoi….lo faccio….faccio tutto che mi chedi di fare…lo sai che sono tua…lo sai vero…? ” chiese mostrandomi tutta la sua dedizione nel volermi compiacere

“…bene…e poi da quello che ho sentito la cifra che ti è offerto non è per niente irrilevante…”

“….si…si….hai sentito…??....quattromila euro mi darebbe….cacchio….! poi pero’ mi devo fare una cassaforte con tutti questi soldini….hihihihihihi….”

“….ahahahaha….hai ragione…beh…dai…vedremo quello che accadrà….ora pero’ comincia a farti venire qualche bella idea per nostro prossimo incontro che ho voglia di te….”

“…ok….agli ordini capo!...non vedo l’ora….”

Pochi minuti dopo chiudemmo quella conversazione in quanto Carlo aveva cominciato a dirle dall’altra stanza che spendeva troppo con Internet e di spegnere quindi il computer.
La taccagneria del mio amico,era veramente di proporzioni patologiche ed obbiettivamente imbarazzante.

Ma poco mi importava,i pensieri di quelle successive ore erano tutti concentrati su di lei e su quando avrei potuto rincontrarla per sfogare il’eccitazione accumulata in quella lunga ed intensa serata.





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