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Da sola in vacanza


di angietrav
20.05.2020    |    22.081    |    15 9.6
"Solo il pareo mi copre parzialmente l’inguine, lasciando intravedere molto del mio corpo già abbronzato e depilato, indosso il reggiseno giallo del bikini..."
“Ti ho fatto male?” dice Alberto, “no perché?”, “sono stato un po’ duro, ma quel culo che hai mi stimola a sculacciarti”, “non ti preoccupare caro, a me fa piacere dar piacere”. Sono stesa sul letto completamente nuda (ma ben truccata e con la mia nuova parrucca a caschetto biondissima), totalmente depilata con solo un triangolino di peluria sopra il pube; sdraiata a pancia in giù col culo leggermente rialzato e la figa anale che ancora pulsa per la lunga cavalcata, le gambe unite e leggermente ripiegate. Mi giro di fianco per rispondere ad Alberto, lui è nel bagnetto di fronte al letto, si sta sciacquando e mi vede dallo specchio che ha davanti a se. Lo guardo, è bello: spalle larghe, gambe possenti da giocatore di calcio, bei glutei sodi. Sento colare il suo sperma dalla figa-anale, istintivamente lo raccolgo con un dito ed assaporo guardando Alberto col dito in bocca. Si eccita, si gira, ce l’ha duro di nuovo, “vieni qui...mi fai impazzire te!”: mi prende per le gambe e mi tira vigorosamente a se, lo sbatte di nuovo dentro sdraiandosi sopra di me, prende le mie dita tra le sue, mi abbraccia intorno al collo, poi mi scopa violento mordendo e baciandomi le spalle. Godo al sentire il maschio focoso che mi possiede e gode nella mia figa-anale umida di gel e del suo sperma. Geme, mi morde come uno stallone con la sua cavalla e, dando gli ultimi colpi violenti, viene ancora una volta dentro di me.
Si è fatto tardi per lui, Alberto ha guidato 60 km per venirmi a trovare il secondo giorno che sono nell’appartamentino che ho affittato in un residence a Torre del lago. Sono qui per passare tre giorni da sola come Angie a fine maggio. Per me è perfetto: vicino al mare, è una stanza con angolo cottura, lettone, divanetto ed un tavolino con due sedie; un bagnetto proprio davanti al lettone ed un terrazzino.
Sto parlando di una decina di anni fa, ero proprio in forma in quel periodo, lavoravo all’estero, vivevo sola, ed Angie si era appropriata di me psicologicamente e fisicamente. Andavo in palestra ed avevo un fisico tonico ma non muscoloso, con un bel culo sodo e prominente. Completamente depilata, con unghie di mani e piedi curate, così come le sopracciglia ridotte ad un filo.
Per questa mia prima esperienza al mare ho scelto il guardaroba con cura. Per il giorno un paio di vestiti colorati e corti fin sopra il ginocchio, scollati e senza maniche; uno dei due è bellissimo con rose rosse e foglie verdi su bianco crema, aperto davanti, lo lego in vita sovrapponendo i due lembi, quindi lascia un bel décolleté e dall’apertura, se voglio, si intravedono le gambe fin quasi all’inguine mentre cammino. Di giorno indosso sandali a zeppa di sughero da 10 cm di pelle rossa, aperti in punta. Per la sera ho portato un paio di tubini elasticizzati neri e un copri-spalle di cotone con maniche lunghe, nero anch’esso, e corto fin sotto il seno. Di copri-spalle ne ho anche uno beige, ma più lungo, per il giorno. Poi, sempre per la sera, calze autoreggenti nere fumé, o nere a rete, o trasparenti. Il giorno non indosso calze e godo delle mie belle gambe cremose e depilate. Ho anche portato un tailleur beige chiaro di cotone elasticizzato con gonna attillata corta sopra il ginocchio e giacca, sotto la quale solo metto un reggiseno, giusto per attrazione giacché non sono ormonata e non ho seni, ma sì ho dei bei capezzoloni da ciucciare e mordere. Le scarpe per la sera sono dei sandali neri a piattaforma con tacco 12 cm, o delle classiche décolleté nere (tacco 10); ho portato anche un altro paio di décolleté leopardate. Infine una decina di tanga e perizomi di tutti i colori, sempre col filo dietro e più o meno sgambati ed elasticizzati per contenere il mio "clitoride". Inoltre ho una valigetta con creme, gel lubrificanti, trucchi, smalto rosso corallo per le unghie e rossetti (rosso corallo e rosa chiaro), profumi, salviette: insomma tutto il necessario per una signora come me. Ovviamente ho anche portato i guanti e gel per il fisting, non si sa mai; non mancano preservativi in quantità, il popper, ed il clistere: obbligatorio per i lavaggi della figa-anale. Ho due parrucche, ambedue a caschetto, una castano chiaro e la nuova biondissima.
Qui a Torre del lago nessuno mi conosce, quindi sarò libera di vivere ed uscire sempre come Angie. Il sole di fine maggio è già caldo e la prima mattina mi sono spalmata ben bene di crema abbronzante al carotene, verso mezzogiorno sono andata alla spiaggia libera per prendere il sole, ho rinnovato un mini bikini giallo con tanga elasticizzato costituito da solo un filo dietro ed un triangolino davanti. Sopra indosso un pareo di tela trasparente, ciabatte infradito ai piedi. La parrucca bionda e poco trucco: fondo tinta coprente, un poco di cipria (non mi abbronzo il viso), rimmel sulle ciglia, rossetto rosa. In testa un bel cappello di paglia a falde larghissime ed occhialoni da sole.
Come sempre, quando sono Angie, faccio colazione abbondante la mattina, poi non mangio più fino alla notte, durante il giorno solo bevo, in modo da restare sempre pulita dentro grazie ai frequenti clisteri.
Il primo giorno, prima di andare al mare, sono andata a fare la spesa e poi a prendere un caffè sul viale lungo il mare. La mattina ancora non c'è quasi nessuno, ma la notte è qui che c'è vita. Indosso il vestitino leggero ed ampio, colorato con disegni astratti rossi, blu e verdi e le zeppe di sughero rosse; sotto, un perizoma rosso e nient’altro, senza calze, ma con dita di piedi e mani ben curate e smaltate di rosso corallo. Emozionata, ricordo gli sguardi al supermercato ed al bar. Mi eccita sentire l’aria carezzare il corpo nudo sotto il vestito ed il vellutato delle gambe quando le accavallo. Non mi sono presa questi tre giorni al mare solo per fare sesso, ma principalmente per essere Angie. Però se capita certo non resisto alla tentazione di un maschio eccitato che mi vuol prendere.
Verso le 3 pm rientro all’appartamentino dalla spiaggia per prepararmi per la serata. Con calma, comincio con accurati lavaggi (clisteri), poi crema rilassante dappertutto. Metto il butt-plug (8 cm di diametro) per mantenere dilatata la figa-anale: lo terrò finché non mi vesto. Passo al trucco: fondo tinta coprente più scuro del solito, in tinta con l’abbronzatura; voglio essere sensuale ed attraente, quindi marco bene il contorno degli occhi con la matita nera, carico di rimmel le ciglia, per il pomeriggio sulle palpebre metterò ombretto bianco e beige, per la notte vedremo; rossetto rosa. Lascio passare il tempo, fumando, bevendo succhi di frutta e redbull. Sono le 7 pm, mi vesto per andare a fare due passi sul lago, voglio essere elegante. Quindi metto il tailleur beige, autoreggenti trasparenti, le décolleté leopardate, sotto una tanga nero. Prendo la borsetta a sacco di pelle blu opaco e mi avvio in auto. Passeggio indisturbata, mi siedo al tavolino di un bar per un caffè. Guardo intorno, qualcuno mostra curiosità, altri indifferenza; mi sento bene, una MILF in vacanza da sola. Cammino ancora un po’ perché mi eccita: ben eretta, sculettando il giusto, mi piace sentire i glutei che si muovono attorno alla figa-anale umida e l’aria fresca che carezza le gambe sotto la gonna.
Torno al residence che sono le 8,30. Mi preparo per la notte sul lungomare. Mi spoglio nuda, una doccia rinfrescante, rifaccio i lavaggi alla figa-anale, ed ancora crema dappertutto; rimetto il butt-plug e sistemo il trucco: risalto di più gli occhi con ombretto nero che sfuma ai lati, ancora rimmel sulle ciglia e marco le sopracciglia con la matita nera. Adesso i miei occhi brillano attraenti. Emozionata, questa prima sera (mercoledì) voglio essere sexy ed un po’ … puttana, quindi metterò un perizoma di pizzo nero, un reggiseno senza spalline aiuta a sorreggere il tubino che lascia scoperte le spalle, il copri-spalle. Sotto le autoreggenti nere a rete, poi le piattaforme da 12 cm. Indosso la biondissima nuova parrucca, inoltre una collanina e braccialetto dorati. Il tubino è sexy e pratico: facilmente lo tiro su e rimane arrotolato in vita; poi è un attimo rimettere tutto a posto.
Sono sul lungomare verso le 10 pm. Parcheggio l’auto vicino al bar del mattino, mi siedo ad un tavolino, il cameriere mi fa un bel sorrisone. Prendo un caffè, fumo una sigaretta, mi guardo intorno: c’è già via vai di auto con uomini soli dentro o gruppi di ragazzi in vena di fare scherzi (mi fanno paura e li eviterò accuratamente). Poi mi decido, comincio a passeggiare con la borsa in mano guardando gli automobilisti che passano lentamente. Ho un po’ di timore, non ho mai passeggiato così da sola la notte, l’unica volta che l’ho fatto ero con un amico che vegliava su di me; di solito ricevo gli amici a casa mia. Adesso però sono sola, eccitata ma anche intimorita. Gli automobilisti sono per lo più uomini soli ed adulti, diciamo dai 40 in su. Mi passano accanto, rallentano, tirano giù il finestrino, “vieni?”; li guardo, sorrido, non rispondo a tutti, poi mi decido per un maschio sui 50, virile ed elegante. Mi avvicino all’auto e, proprio come una puttana, mi appoggio al finestrino: “ciao bella”; “ciao caro, dove mi porti?” chiedo, “non lo faccio in spiaggia”; “non ti preoccupare andiamo in pineta qua vicino”, prendo il rischio: “va bene”. Nel breve tragitto si presenta, comincia a carezzarmi le gambe e va su in cerca del ... clitoride, al ché gli tolgo la mano. Parcheggia in uno spiazzo buio, ci sono già altre auto. Lo tira fuori, “vieni” e mi prende da dietro la nuca indirizzandomi verso il cazzo già duro (niente di eccezionale, però pulito): pompo in silenzio facendo il mio dovere, viene quasi subito. Scendo dall’auto, sputo lo sperma, mentre lui si riabbottona; poi, tornata nell’auto, rivedo il trucco e ripasso il rossetto sulle labbra. L’amico mi lascia dove mi ha presa, proprio come una prostituta, ed io ci provo: “mi fai un regalino?”; ridacchia, “ciao cara”. Ci sono già altre auto in fila dietro di me, passano lentamente e, come prima, guardo e seleziono. Si ferma un signore anziano, mi dà più fiducia e mi avvicino: “Ciao, andiamo?”, apre la porta e salgo. Anche lui comincia a toccare, carezza le spalle, le gambe, sale su e, come prima, tolgo la sua mano. Si chiama Aldo, è gioviale, parla molto, mi fa i complimenti, mi chiede di dove sono, se lo faccio per lavoro, ed io “se mi fai un regalino lo accetterò volentieri e spero di soddisfarti”. Andiamo al solito posto, però parcheggia dentro la pineta. Si fa pompare, poi mi fa uscire, vorrebbe succhiarmi il clitoride, ma gentilmente gli dico di no. Di mia iniziativa mi appoggio sul cofano della macchina e gli dico “vieni leccami”, si vede che l’idea gli piace, sposta il filo e mi lecca la figa-anale facendomi impazzire di goduria, lo fa bene; poi gli metto il preservativo, ha un bel cazzo e mi scopa a lungo. Godo io e gode lui: il massimo. In auto mi rassetto ed al ritorno ci sediamo al tavolino del solito bar, mi offre da bere. Passiamo il resto della notte parlando e guardando la fila di maschi dentro le auto che in processione cercano sesso con le trav, non ci sono solo io. Sono contenta, ho avuto successo: altri si fermano e mi chiedono di andare, ma sono già le una, ho fame e vado al residence. Scambio il numero di telefono con Aldo: “Sentiamoci domani e saremo più comodi nell’appartamentino che ho in affitto, ciao buonanotte”, “ciao cara, a domani”. Bacetto sulla bocca.
Il giorno dopo, giovedì, per il pomeriggio sono già occupata, verrà Alberto, un bell'amico 40enne che conosco da tempo, ma è da quando sono all’estero, circa tre anni, che non ci si vede. La mattina dopo colazione, verso le 11 vado alla spiaggia libera, torno alle 13 e comincio a prepararmi. Alberto ha detto verrà verso le 16: è stato puntuale ed ha mostrato di essere un vero maschio, con lui è stato bellissimo, come descritto all’inizio del racconto.
Sono le 18, Alberto se n’è andato, una doccia veloce e mi preparo per uscire a fare una passeggiata sul lungo lago. Metterò il vestito a fiori con il copri-spalle beige. Passeggio sola e tranquilla, appagata della mia femminilità. Mi eccitano gli sguardi ora invitanti ora sarcastici dei passanti, non tutti capiscono, però nessuno mi importuna e sto benissimo. Mi piaccio e mi sento femmina.
Torno al residence che sono circa le 7,30 pm, mi preparo per la notte. Fremo ancora per l'eccitazione, sarà per come mi ha scopata Alberto, ed io più lo faccio e più mi vien voglia. Aldo, il signore anziano, non si è fatto sentire, meglio così, andrò a “battere” di nuovo sul lungo mare, la tentazione è grande ed ho già imparato a conoscere l’ambiente. Comincio con il consueto lavaggio della figa-anale. Metterò il solito tubino nero ma nuda sotto, con le calze a rete, sopra il copri-spalle. Il trucco l’ho fatto più marcato e sexy: carico con più ombretto nero le palpebre sfumando sul bianco in alto ed un po’ di bianco anche sotto gli occhi, molto rimmel sulle ciglia; rossetto rosso corallo con contorno di matita rosso scuro; marco di più e lo faccio più lungo il filo nero delle sopracciglia. La parrucca biondissima completa l’opera.
Alle 9,30 sono già sul lungo mare. Parcheggio l’auto, mi risiedo al solito bar del giorno prima ed il cameriere mi fa i complimenti: cominciamo bene. Mentre fumo una sigaretta, accavallo le gambe lasciando intravedere le cosce fino alla fine delle calze, seguo con lo sguardo insistentemente gli uomini dentro le auto in processione. Alcuni si fermano e mi invitano. Mi alzo, comincio a passeggiare sculettando in cima alle piattaforme, c’è tensione, non sono la sola trav, ma sento le auto dietro che mi seguono. Ogni tanto qualcuno mi chiede di andare, ancora non ho trovato il maschio che mi piace. Di solito scelgo quelli adulti, mi fido di più, però arriva un’auto con un paio di giovani sui trent’anni, belli, e non so resistere: mi aprono decisi la portiera posteriore e subito entro. Ci presentiamo mentre guidano verso la pineta, parcheggiano all’interno. Scendo, scendono anche loro. Cominciano a carezzarmi e palparmi dappertutto: fremo come una gatta in calore. Tirano fuori i loro cazzi e comincio a succhiarli eccitata mentre continuano ad assaggiare con le mani il mio culo e la figa-anale. Poi uno mi si mette dietro e lo sbatte dentro mentre pompo l’altro; dopo un po' si danno il cambio. Gli metto i preservativi ed a turno continuano a scoparmi, alla fine uno si toglie il preservativo e mi viene in bocca, l’altro termina nella mia figa-anale. Contenti ed appagati, mi riportano dove mi avevano preso, “ciao belli!”. Non ancora contenta e fremente per l'emozione, mi risiedo al bar, controllo e sistemo il trucco, bevo un red bull, accavallo le cosce lasciando intravedere …”tutto”: mi diverto allo spettacolo dei passanti arrapati. Godo.
Ricomincio a passeggiare, mi eccita quando mi accosto ai finestrini aperti delle auto che si fermano e, mentre definiamo il da fare, cerco di capire se il maschio mi piace o no. Alla fine prendo la decisione per un anziano arrapatissimo, gli faccio un pompino mentre guida, una cosa veloce e mi lascia dove mi ha preso. Finalmente si ferma un maschio elegante, gentile, ma deciso: “vieni monta che ti porto dalle trans e ci divertiamo”, non ci avevo pensato e mi eccita l’idea. Sono le 11, una buon’ora. Viaggiamo verso Migliarino e prendiamo la parallela all’uscita dell’autostrada. Durante il viaggio lo carezzo, ce l’ha duro, “vai ... pompami un po’ mentre guido”. Eccitata passo all’azione e nemmeno mi accorgo che, quando l'auto si ferma c’è già lì una trans grande e formosa che lui conosce e, con accento brasiliano commenta, “ciau belo vedo che non ti annoi, andiamo?”; “certo vieni “. La trans mulatta è praticamente nuda, un mini bikini e due zeppe altissime ai piedi; gambe robuste ed infinite, un gran culo e due tettone al silicone: femminilità esagerata. “Allora come va cara, ti diverti?”, “sì molto, grazie” rispondo io; “adesso ti farò divertire ancora di più vedrai”. La trans ci ha guidato in un piazzale dietro un capannone; mi hanno fatto scendere, e tutti e due hanno tirato fuori i cazzi già duri, quello della trans è bellissimo (forse 6 cm di diametro per 15), mi abbandono a leccarmeli e succhiarli tutti e due mentre il maschio succhia le puppe della brasiliana. Poi la trans mi prende con forza, me lo sbatte dentro con grande gioia da parte mia, mentre io pompo il maschio; quindi lui si mette a scopare la trans ed a me non resta altro che succhiare il bel cazzone di lei. Dopo che il maschio ha goduto siamo rimontati in auto, lasciata la trans dove l’abbiamo presa, l’amico mi ha riportata sul lungomare di Torre del lago: “ciao caro, è stato bello, grazie”. Mi avvio in auto al residence, sono circa le 1 della notte, è stata una giornata intensa, devo struccarmi e finalmente cenare. Domani è l’ultimo giorno qui a Torre del lago. Ricevo un messaggio, è Aldo: "posso vederti domani sera? “, “sì se vieni al residence verso le 9”, “va bene ci sarò”.
Il venerdì, come le altre mattine, sul tardi, vado alla spiaggia libera; non c’è mai nessuno in questo periodo. Mi metto sdraiata sul pareo bocconi a prendere il sole, con il cappello a farmi ombra. Il corpo è ben cremoso di abbronzante ed ho già il segno del tanga. Qualcuno si avvicina e sento come una piuma che mi solletica tra le natiche, istintivamente inarco il culo e mi giro per vedere chi è: un giovane in piedi mi guarda: ”ciao, che fai?”, “beh, prendo il sole, ma tra poco vado perché ho già caldo”, “posso accompagnarti?”. Devo camminare un duecento metri tra le dune per raggiungere l’auto e lui ne approfitta per mettermi una mano sulla nuca, massaggiando, non dico niente curiosa; poi scende giù al culo, lo palpeggia, lascio fare; infine mi prende per la vita mi tira a se e mi bacia con forza, mmm che bello! E' un giovane carino, forse sui 20 anni, sa di pulito ed è gentile. “Vuoi venire con me al residence?" chiedo, “volentieri”; “bene, seguimi”, lui è in motorino. Giunti al residence gli offro da bere, "aspettami che vado in bagno a rinfrescarmi". Mi doccio, mi lavo bene dentro e metto del gel nella figa anale, rivedo il trucco. Abbiamo fatto poi l’amore con dolcezza. Il giovane è amante delle trav e sa come accontentarci, mi ha leccata dappertutto, mi ha anche scopata benissimo (con preservativo), mi ha baciato con foga e quindi si è messo a carezzarmi la figa-anale: “mmm è proprio una figa!”, “sai mi piacciono le dilatazioni, ed è bella aperta perché mi piace ricevere il fisting”, “anche a me farlo!”. E così si è messo il guanto di lattice, ha preso il gel, io il popper, e mi ha fistato con “savoir faire” entrando con delicatezza e poi stantuffandomi con la mano e gran determinazione; cosicché ogni volta che usciva mi lasciava svuotata ed in ansiosa attesa di un’altra entrata della sua mano. Penso di aver gridato per l’orgasmo e mi avranno certo sentito i pochi clienti del residence. Nel pomeriggio mi riposerò sul terrazzino e verificherò. Il giovane appagato se n’è andato e mi ha lasciata in estasi, con la figa-anale pulsante, aperta ed ancora vogliosa.
Fuori c’è un bel sole caldo. Ho fatto ancora una doccia rinfrescante, lavandomi dentro e fuori. Mi siedo sul terrazzino a fumarmi una sigaretta e bere un succo di frutta. Solo il pareo mi copre parzialmente l’inguine, lasciando intravedere molto del mio corpo già abbronzato e depilato, indosso il reggiseno giallo del bikini. Mi guardo intorno, sembra non ci sia nessuno, però forse qualcuno sbircia da un terrazzo, per provocarlo mi passo un dito sul figa anale e lo succhio: non succede niente, pazienza. Poi mi preparo per fare la consueta passerella pomeridiana sul lungo lago: ben truccata, senza eccedere questa volta, con il vestito a fiori, senza calze sulle gambe cremose e già abbronzate, le zeppe rosse ai piedi, la parrucca bionda. Sono le 5 pm di venerdì e c’è più gente. Passeggio avendo cura di mantenere un portamento eretto e con i fianchi che ancheggiano. Siedo su una panchina e subito si siede anche un giovane sui trent’anni, ben vestito: “Ciao, piacere Mario, sei tu che hai un appartamento al residence, se non mi sbaglio ti ho vista sul terrazzino, mi hai incuriosito e ti ho seguita; perdonami, ma non sei una donna…”; “ciao, piacere mio, non devi scusarti, sono contenta di conoscerti; sì sono io e non sono una donna, però sì, mi sento molto femmina”, “mmm, bella risposta, interessante, che facciamo?”, “al momento niente” dico io. “Posso venirti a trovare verso le 8? Magari usciamo a cena, ti va?”; "grazie, ti aspetto per le 8 all’appartamento 3c, questo è il mio telefono”, “a dopo cara”: bacetto.
Per le 8 sono pronta, ben lavata, lubrificata e profumata, indosso il solito tubino nero, questa volta con perizoma nero sotto, senza calze (le gambe brillano e profumano di olio di cocco), le décolleté nere. Parrucca bionda, borsetta con il necessario ed il copri-spalle nero corto. Suonano, è Mario, nel frattempo mi arriva un messaggio, è Aldo: “ci sei?”, mi ero scordata di lui e rispondo: “scusa, contrattempo, troviamoci sul lungomare al solito bar verso le 11 se vuoi”, “ok” dice lui.
“Ciao, allora ceniamo assieme?”, “sì andiamo sul lungomare” suggerisco. Siamo andati con la sua auto ed ho fatto in modo di sederci al ristorante del bar dove mi son fermata le sere precedenti. Ho mangiato quasi niente, bevuto vino bianco fresco. Mario, rappresentante di non so cosa, è stato gentile, mi ha fatto la corte, prendendomi la mano; quasi sono le 11 quando mi chiede di andare al residence. Gli spiego con imbarazzo che fuori c’è un altro amico che mi aspetta, “mi ero scordata di lui, se vuoi, venite tutti e due, se no vedo di risolvere in qualche modo, non ti preoccupare", rimane perplesso, ci pensa, “ va bene andiamo”. Usciamo, mi avvicino all’auto di Aldo (il signore anziano della sera prima) e gli dico che andiamo al mio appartamento: “seguici”. Così è stato che mi son trovata nell’eccitante situazione di avere due maschi nell’appartamentino, che non si conosco, che non sono smaliziati, e quindi evitano di guardarsi l’un l’altro, però hanno voglia di me. Sono stata quindi io a condurre i giochi eccitatissima: è la prima volta che mi capita.
Mi dedico soprattutto a Mario perchè è bello, mi piace e forse è la sua prima volta con una trav, comincio quindi baciandolo eccitata; lascio fare Aldo che dietro mi tocca il culo, toglie il tanga, lecca la figa-anale. Chiedo a Mario di spogliarsi e poi comincio a leccarmelo tutto, baciarlo e pomparlo con lui sdraiato sul letto. Aldo sembra che non si sente emarginato e si dà da fare, continua a leccare ed ora me lo sta mettendo. Mario è il più imbarazzato e non voglio che se ne vada, ma si sta sciogliendo. L’altro dietro sta godendo e finalmente viene. Sussurro a Mario " aspetta un attimo per favore che mi libero del vecchietto, scusami"; "ciao Aldo, come vedi sono un po' occupata. E' stato un piacere conoscerti, arrivederci". Finalmente sola con Mario. Lo bacio, "vieni tesoro, prendimi"; mi scopa benissimo, dura molto, mi giro sulla schiena con le gambe aperte a V, lo rimette dentro; gli prendo la testa e ci baciano mentre lui continua a scoparmi finché non terminiamo tutti e due con l’orgasmo gemendo.
Il giovane resta sul letto spossato, mi rilasso tra le sue braccia,” scusami, ma da quando ti ho incontrato mi sono scordata dell'appuntamento con Aldo, spero non ti abbia disturbato”; “per niente cara, sei stata bravissima”. “Mi piaci molto sai”, dico io e lo carezzo e lecco dappertutto, glielo prendo in bocca: ce l’ha duro di nuovo. Facciamo ancora l’amore. Poi ci congediamo: “domani devo andare via presto, sai. E’ stato bello conoscerti e farlo con te”; “anche io me ne vado presto" -dice Mario- "anzi avrei dovuto essere a casa già stasera ma inventerò una scusa, e per essere sincero è la prima esperienza con una trav, ma è stata bellissima, speriamo di rivederci”; “speriamo”. Ancora un ultimo lungo ed appassionato bacio, “ciao Mario, tesoro”.
Il sabato pomeriggio ho ripreso l’aereo per il nord Europa dove lavoro, a malincuore ho dovuto cessare per alcune ore di essere Angie. Ma la sera, giunta a casa, Angie si è riappropriata di me.
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