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Il padrone di casa


di xxxNiky
06.05.2024    |    4.274    |    6 8.6
"Una bella casetta, lontana dal traffico a cui ero abituato, su due livelli..."
"Che ca**o, c'è lo sciopero dei mezzi pubblici" e l'autobus che mi dovrebbe riportare a casa non arriverà prima di domani. Sono troppo stanco per tornarmene a piedi quindi decido di fare l'autostop.
"Ottimo, sta passando una macchina" penso, si ferma un signore con un'utilitaria abbastanza datata e abbassa il finestrino...

"Oh, graziee..riuscirebbe a darmi un passaggio fino in Centro? C'è questo maledetto sciopero oggi..."
Non riesco a terminare la frase che mi interrompe subito chiedendomi, con un sorriso un pochetto malizioso, dove dovessi arrivare...

..."Va bene, ti dispiace se facciamo una sosta a casa mia prima, così recupero una cosa che ho dimenticato? Facciamo subito, è di strada"

Ho pensato che non avevo fretta, sempre meglio che andare a piedi..in fondo cosa poteva accadere, potevo venire rapito? Iniziai a ridere ed intanto arrivammo davanti alla sua porta.
Una bella casetta, lontana dal traffico a cui ero abituato, su due livelli...

"Entra, entra pure" me lo dice ponendomi un bicchiere d'acqua senza che glielo chiedessi. Si vedeva quanto avessi sete...

"Hai una bellissima casa, immersa nel verde, veramente bella"
"Grazie", rispose, "Vuoi vedere come è il secondo piano?"

Ero troppo curioso per rispondere di no così salii le scale ed avevo questa strana sensazione che mi stesse guardando il sedere. Ok, sarà perché ero davanti a lui sulla rampa però la sensazione era quella.

Poco dopo iniziai ad avere sonno, come se non avessi dato dormito la notte..al piano di sopra c'erano la camera da letto, un'altra stanzetta, un bagno ed un piccolo corridoio che portava ad un piccolo terrazzino.

L'errore che feci è quello di "aver riposato un attimo gli occhi", mi risvegliai nudo nel letto di quel signore. Lui era al piano di sotto che stava preparando una cena.
Lo chiamai, mi sentivo spaesato e gli chiesi dove erano finiti i miei vestiti. Venne su, mi guardò squadrandomi, soffermandosi dalla vita in giù e mi disse che li mise a lavare in quanto sporchi.
Avevo appena finito di lavorare e non mi cambiai nemmeno appena finito.
"Ti ho messo a lavare anche l'intimo, così facevo tutto, e visto che ti eri addormentato non te l'ho chiesto"
Questa cosa mi fece arrabbiare, però non dissi nulla perché mi fece risparmiare il lavoro di dover fare la lavatrice non appena rientrato a casa.

Non avevo il cambio e la taglia dei suoi vestiti era completamente diversa, lui era un poco in carne mentre io ho un fisico asciutto e quando vado a al negozio a comprare dei pantaloni jeans, cerco sempre le taglie skinny..sono sottopeso.
Aveva alcuni vestiti che mi potevano stare, ma erano della ex moglie che non ebbe la premura di recuperarli...

"Mi dispiace, ma gli unici vestiti che ti puoi mettere, sono di quella str***a della mia ex"
Piuttosto che restare nudo, li indossai.
Mi misi le mutande di un costume da bagno, "Ti stanno veramente bene, è incredibile" mi disse.
In effetti mi calzavano bene ed erano veramente comode, di solito non metto gli slip ma con quelli mi trovavo a mio agio.
Poi, ovviamente solo minigonne tranne un paio di leggings che preferii di gran lunga. La maglietta era però troppo corta ma visto come stavano le cose, era il male minore.

Restai a casa sua per cena e mi chiese se non avessi problemi a restare la notte da lui dato che la mia roba era ancora bagnata e c'era una cameretta libera.
Quello sconosciuto che mi aveva dato un passaggio si era dimostrato di piacevole compagnia, sembrava ci conoscessimo da anni dalla sintonia che si era instaurata tra noi...

Faceva caldo, andai a distendermi nel letto, tolsi i leggings e rimasi con il costumino e la maglietta che non copriva l'ombelico..per sentire più fresco tolsi anche il lenzuolo leggero, ero accaldato.
Ormai si era fatta notte e la temperatura percepita non mi faceva dormire e nemmeno il padrone di casa riusciva a farlo, così venne nella cameretta che era stata del figlio ed iniziammo a chiacchierare per un'ora circa o forse erano state due, sembravamo due ragazzini ai tempi della scuola che restavano a dormire assieme un weekend.

"Lo sai che stanno meglio a te, che alla mia ex, quelle mutandine? Hai una fisicità particolare, alto e magrolino..delle gambe slanciate che...da lontano potresti sembrare una ragazza. Poi, con questi capelli lunghi"

Fece un sorriso e poi mi baciò.
Non dissi nulla, lo fissavo negli occhi non capendo cosa stesse succedendo...
Gli risposi a mia volta con un sorriso e rimasi lì immobile in attesa di un altro bacio. Baciava dannattamente bene ed il gusto che mi fece sentire mi portò a tirarlo verso il letto, sopra di me.
Quell'uomo mi piaceva ed io sembrava lo feci eccitare, aveva il pisello duro, davanti ai miei occhi.
"Non sono gay" gli dissi e lui mi rispose che no, non lo ero, perché in quel momento ero una femminuccia ed era normale comportarsi da tale.
Si distese sopra di me, io mi misi a pancia in giù ed era così dolce mentre stavamo facendo l'amore, mi baciò sulla guancia una volta, una seconda e poi una terza, poi mi girai e ci dammo un ultimo sulle labbra. Io me le stavo mordicchiando mentre ansimavo, non avevo mai provato una sensazione così, come sentivo in quel momento e quando capii che stava per raggiungere l'orgasmo, mi girai, si sfilò il preservativo e lasciai mi venisse sulla pancia.
Toccavo, quasi giocando con esso, quello sperma caldo e me ne portai un poco sulla lingua..era buonissimo e ne desideravo ancora...

Non l'ho più incontrato da quella volta, ma non ho mai dimenticato come era riuscito a far uscire fuori quella ragazzina peperina presente in me. Una femmina a cui non dispiacerebbe tornare a giocare con quell'uomo, un'ultima volta
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