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Inconsapevole


di Masternero
07.07.2017    |    1.180    |    0 9.4
"Partìì con colpi assestati e potenti visto che ero poggiato sui miei piedi e non in ginocchio..."
Si parla di un fatto accaduto più o meno 10 anni fa. Un incontro casuale, un complimento buttato lì per caso improvvisamente si trasformavano in qualcosa di reale. Lei, bona è dir poco, era una collaboratrice dello studio di un mio amico . L'avevo già notata in qualche incontro di lavoro di mesi addietro nello studio in cui lavorava. Impossibile non notarla. Avevo chiesto indirettamente notizie sul suo conto e avevo appreso che era separata e che lavorava li da cinque anni. Trascorse parecchio tempo e un giorno passò lei nel mio studio a consegnarmi delle pratiche da parte del suo capo, la ricevetti nella mia stanza e li esaurite le consuetudini lavorative, detti qualche sano apprezzamento sulla competenza con cui mi aveva esposto le tematiche concludendo che raramente mi era capitato di conoscere una persona così bona (non dissi proprio così) e così brava nel suo lavoro. Fini lì e nulla accadde per un paio di settimane, tranne qualche fantasia su di lei e su come potesse essere gustoso montarla. Arrivò il giorno in cui convocai il suo capo per un'incontro nel mio studio, che egli girò alla sua collaboratrice considerata la sua assenza dalla città. Detto fatto lo stesso giorno si presentò lei in realtà in ritardo, giusto quando i miei collaboratori uscivano dallo studio per la pausa. La ricevetti e in un quarto d'ora avevo esaurito il mio compito e feci per accompagnarla alla porta, quando le chiesi se anche lei facesse pausa a quell'ora. Mi rispose di si, spiegandomi che però non aveva intenzione di pranzare bensì di andare a prendere un pò di sole in montagna, al punto che aveva già il bikini sotto il vestito. Prontamente inizia una raffica di battute circa il fatto che "non immaginavo proprio come potesse essere in bikini". Vi risparmio tutto il repertorio di doppi sensi che riuscii a produrre, avendo la precisa convinzione che tutto accade sempre per precisa volontà della donna e mai o quasi mai per capacità di convincimento da parte dell'uomo. Arrivo al dunque. Fece la mossa per sollevare la gonna e mostrarmi il suo abbigliamento da sole e.... le afferrai la chiappa immediatamente. Non oppose nessuna "finta" resistenza e dopo un attimo ero già con la lingua nella sua bocca e con le dita controllavo la sua umidità vaginale che c'era, Cazzoooo se c'era. In genere mi piace sempre assaggiare una donna per ricordarne il suo intimo sapore, così come si fa con i vini d'annata che annusi prima di bere, ma quella volta saltai questo rito e trascinata in una stanza dello studio la piegai sulla scrivania e scostatole il perizoma con due dita la impalai di brutto, con colpi fortissimi. Insomma avevo paura che cambiasse idea e volevo concludere subito. Ancora qualche minuto nella stessa posizione avendo cura, giusto per mostrarle che sono un bel maiale, di esplorarle il culo con il pollice e voilà una bella spruzzata sulle chiappe con qualche goccia incauta sulla gonna tirata su. Saluti e baci e l'inconsapevole "ciao ci vediamo" e andò via. La cosa proseguì allo stesso modo per qualche tempo fino al giorno in cui mi chiese di farle il culo, cosa che (disse enfaticamente) con il marito non aveva mai fatto. Gattoni sulla moquette del mio studio, mi porse l'abbrozzante che aveva con se, si chè io potessi lubrificarla per bene. So che con la mia lingua avrei potuto fare lo stesso, ma volli renderla tranquilla nel fare ciò che mi diceva, Lo infilai con cura allargandole il buco lentamente e...partìì con colpi assestati e potenti visto che ero poggiato sui miei piedi e non in ginocchio. Ero dentro di lei sino alla palle quando squillò il suo telefonino, parecchie volte , fino a che io rallentai lo stantuffamento. Mi chiese di passarle il telefono dalla sua borsa e rispose: Era il suo Capo che era di sotto al portone. Candidamente gli rispose dicendo "capo non ho ancora finito, aspettami in macchina tra dieci minuti scendo". E siamo ripartiti esattamente nella profondità del suo culo fino a quando non gliel'ho riempito. Me l'ha ripulito con la lingua e si è messa in piedi andando in bagno poi a svuotarsi chiedendomi di starle accanto mentre faceva ciò. Qulache minuto per ricomporsi e mi lasciò solo in quanto ero preoccupatissimo per il fatto che il capo potesse sospettare qualcosa. Insomma non avevo capito nulla. Passarono ancora tre mesi di scopate furiose a casa sua,in ufficio da me , in macchina, per strada fuori città, primi di sentirmi chiedere "ma tu mi faresti il culo sotto gli occhi del mio Capo ? Sai.......... lo farei tanto felice quel cornuto segaiolo! Non avevo capito ancora nulla, ma si, ero stato usato dal primo momento. La mia reazione? Ovvia. Sotto gli occhi del capo le ho fatto di tutto e di più oltre il culo..........
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