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Io, Elena e... suo padre


di papiporcello
23.05.2020    |    23.193    |    8 9.6
"Lui si dimostrò indeciso alle mie parole, appariva scoraggiato da tutto ciò, credeva che forse sarebbe rimasto solo un eterno sogno erotico..."
Stava andando via lasciandoci soli, con passo lento sculettava ancora come quando ho iniziato a montarla, era completamente nuda con ancora le tracce sparse di sperma sul viso e prima di concedarsi aveva dato un bacino sul cazzo di entrambi come un tenero saluto. Non credevo ancora a quello che avevo appena fatto o meglio avevamo, perchè a scoparla insieme a me c'era anche il padre. Questa storia ha dell'incredibile, i miei consigli avevano dato i loro frutti tutto era filato liscio, ero stato l'artefice dell'inizio di questo rapporto incestuoso e così fui contattato perchè mi ero meritato una piacevole ricompensa. Il papà di questa troietta l'ho conosciuto la scorsa estate per puro caso in un villaggio vacanze, tra di noi c'è stata subito una certa sintonia, le nostre mogli una mattina avevano fatto amicizia in spiaggia e da lì è nato subito un susseguirsi di cene fatte insieme o di uscite presso il lungomare del luogo. Tutto ebbe inizio proprio una sera in cui passeggiavamo insieme e ci fermammo ad un chiosco per prendere una
birra mentre le nostre signore guardavano le bancarelle per acquistare qualcosa. Nell'attesa trovammo una panchina per sederci e chiacchierando del più e del meno cominciammo a fare commenti da maschi alle ragazze che ci passavano accanto. La scelta era vasta ed i nostri occhi erano attratti da quei corpi stupendi, alcune avevano belle gambe in mostra oppure altre con quei pantaloncini scosciati mostravano culetti invitanti. Inconsciamente azzardai un commento riferendomi a mia nipote, associando una dal fisico esagerato a lei, lui non fece una piega, senza scandalizzarsi stava ascoltando quello che gli stavo confidando, avevo un assurdo desiderio di scoparla, perchè quando la incontro nelle rimpatriate familiari ogni volta mi accorgo che diventa sempre più bona ed il mio cazzo non è più indifferente alla sua presenza. Immediatamente dopo aver parlato di questa cosa, mi venne il timore che lui potesse avermi giudicato male, non mi sarei dovuto esprimere così apertamente e quando cercai di porre rimedio a ciò, notai che i
suoi occhi si posarono altrove, stava scrutando una biondina vestita da troia che veniva proprio nella nostra direzione, la commentò a voce alta esaltando il suo bel fisico e definendola anche gran porca ma quando la distanza tra noi e lei diminuì si rese conto che quella ragazza era la figlia, venne da lui per chiedergli dei soldi per la serata. Andando via notai come lo sguardo del mio amico si perse sul suo culetto che muovendosi sensualmente spari tra la folla di gente.
In quel momento mi feci coraggio, abbandonai l'idea della giustificazione e gli chiesi se come me con la mia nipotina avesse anche lui un insano desiderio da confidare. Annuì solo con la testa, mi fece intendere per un si, non potetti aggiungere altro perchè proprio in quell'istante ci raggiunsero le signore per proseguire il nostro cammino. La mattina dopo in spiaggia non vedevo l'ora di incontrarlo, l'argomento era diventato interessante per sorvolarci su, avrei solo dovuto trovare l'occasione per riallacciarlo. Dopo un pò sulla passerella si materializò la figlia che scese al mare prima dei genitori, aveva ragione il mio amico, quella ragazzina faceva veramente girare la testa, quando aveva tolto il pantaloncino non si poteva non guardarle il culo, rotondo e sporgente nei punti giusti, poi nello stendere l'asciugamano sulla sabbia si era anche abbassata di molto mostrando ancora di più le sue forme. Le feci cenno di avvicinarsi chiedendole dove
fossero i suoi e come mai ancora non fossero arrivati, prima rispose a me dicendo che erano al market a fare la spesa e poi intavolò una chiacchierata con mia moglie sedendosi con lei sotto l'ombrellone. I miei occhi la stavano scrutando ovunque, il costumino che aveva indossato quella mattina metteva in risalto anche un bel paio di tette, stavo andando in erezione per lei così per calmarmi decisi di andare a fare una nuotata in acqua. Al mio ritorno erano arrivati il mio amico e la moglie, giusto il tempo di un saluto che lui mi portò al bar del lido a prendere una birra fredda. Voleva concludere la nostra chiacchierata intima della sera precedente, rivelandomi altri particolari piccanti che lo avevano reso schiavo per la bellezza della figlia. Svelò che un giorno di giugno, quindi un paio di mesi precedenti, per il forte caldo era andato a bere in cucina accorgendosi che sul divano in soggiorno c'era lei addormentata. Da buon padre cercò di scuoterla per farla andare nella sua cameretta ma alla mancata reazione dovette prenderla, sollevandola con le braccia per riportarla nel suo letto. Fin qui tutto bene ma non fece bene i conti con il corpicino sexy della figlia, avendolo a pochi centimetri dagl'occhi rimase incantato dalle sue tette che sotto la maglietta premevano esageratamente contro la stoffa e poi adagiandola sul materasso aveva involontariamente avuto un contatto diretto con la sua parte
posteriore. Il suo istinto da maschio prese il sopravvento, il cazzo gli diventò duro nello slip, non ragionava più e dopo essersi accertato che lei dormisse profondamente, iniziò con delicatezza a baciare e leccare le sue gambe scoperte. Ogni tanto si dava una tastatina al pacco gonfio, voleva osare di più, sollevare la maglietta sarebbe stato troppo rischioso, così delicatamente iniziò a palparle i seni da sopra la stoffa. Questo suo fare lo stava eccitando sempre di più, ultimamente a casa troppe volte quella troietta lo aveva fatto sbandare, ed ora ancora di più visto che per il caldo era mezza nuda. Non poteva più resistere, la voglia di godere stava aumentando, sentiva che il suo cazzo era pronto per esplodere a momenti, così abbandonò la stanza e si diresse in bagno e con pochi colpi di sega venne abbondantemente pensando alla figlia. A questo punto intervenni io, il suo problema andava risolto, gli suggerii di provarci, che ne valeva la pena, forse sarebbe piaciuto anche a lei provare certe cose peccaminose. Lui si dimostrò indeciso alle mie parole, appariva scoraggiato da tutto ciò, credeva che forse sarebbe rimasto solo un eterno sogno erotico. Gli proposi il mio aiuto affinchè riuscisse a realizzare
la sua perversione, accettò pur non sapendo da dove iniziare, in fondo anche io non avevo
bene nella mia mente un piano però al momento qualcosa di certo potevamo svilupparla.
Ritornammo ai nostri ombrelloni con quell'unica missione, incrociando lo sguardo della figlia la invitai a fare un bagno in mare con noi e lei accettò. In acqua raccomandai al mio amico di stare quanto più a stretto contatto con lei e se ci stava l'occasione di strusciarle il cazzo duro al corpo doveva farlo senza preoccuparsi di una sua reazione. Per quella bonazza mi ero eccitato anche io, con la scusa della capriola in più di un'occasione le palpavo il culo, lei non si scostava mai anzi a volte mi sembrava che veniva a cercarmi per sentirsi accarezzata. Dopo quella giornata ne seguirono altre simili fino al termine della nostra vacanza, solo l'ultima sera, prima della partenza, venne a prenderla lo zio per portarla a ballare in un localino nei paraggi, la cosa mi insospettì, dissi al padre che secondo me aveva una tresca con il familiare, però lui non fece una
piega rispondendomi che mi stavo sbagliando. Il mio sospetto si rivelò esatto, quando durante la notte, mentre stavo fumando una sigaretta sul balcone della mia stanza, vidi loro in auto che amoreggiavano fino a quando credendo di non essere visti, lei si abbassò con la bocca sul suo cazzo facendogli un pompino. Il mattino seguente non dissi nulla al padre di quello che avevo scoperto, invece alla figlia le feci capire di sapere ed aver visto tutto, non era per nulla un ricatto, ma lei così lo interpretò chiedendomi cosa avrei voluto in cambio del mio silenzio. A malincuore rifiutai quello spudorato tentativo, non potevo fare questo torto al mio amico però a lei confidai che nella sua famiglia ci stava una persona più importante dello zio che avrebbe voluto con grande piacere scoparla come una puttana. Da quel giorno della partenza era trascorso circa un mese che non li vedevo, non ero cascato nel tentativo di contattare la figlia, però sui social più volte ero ritornato a gustarmi in solitaria gli scatti provocanti che lei aveva pubblicato. Non nascondo che in piu di un'occasione mi sono segato pensando a lei ed a quel meraviglioso
corpo. Una sera ricevetti una telefonata da parte del mio amico, iniziò parlando di cose futili ma quando ebbe l'occasione di non essere ascoltato da nessuno in casa mi raccontò dei suoi sviluppi in merito a quel folle desiderio incestuoso. Il tempo era stato benevolo con lui e quei tentativi di approccio avevano portato i due a scopare insieme. In realtà tutto era scaturito dal fatto che aveva scoperto quella puttanella fare un pompino allo zio proprio il giorno della festa del suo diciottesimo, nel locale in cui stavano festeggiando. Mi raccontò di non essersi adirato per averli beccati in flagrante anzi si era eccitato a vederla fare la troia con lui. Sfruttò la situazione in suo favore la sera stessa, dopo aver invitato la moglie ad iniziare a risalire in casa, si era fatto accompagnare dalla figlia a posare l'auto in garage. Rimasti da soli portò il discorso a quello che aveva scoperto e lei, dopo averlo ascoltato, iniziò a fare la finta ingenua, si giustificò bonariamente, fino a sbottonargli il pantalone e liberare quel cazzo enorme che portò alla sua bocca per giocarci un pò. Alla fine della telefonata lui mi invitò a raggiungerlo a casa il mattino dopo perchè doveva e voleva ringraziarmi con un piacevole regalo. Quando bussai al campanello non avevo idea di cosa sarebbe accaduto, mi aprì lui, ci salutammo e mi fece entrare
dentro. Avevo portato con me un regalino per la figlia che tenevo in una busta, dopo esserci salutati mi condusse direttamente nella stanzetta dov'era lei per annunciarle del mio arrivo. Quando spalancò la porta a momenti mi veniva qualcosa, lei era distesa sul lettino di spalle a noi, vedevo una coda di capelli ben stretta sulla testa, indossava una maglietta e sotto solo una minuscola mutandina che copriva a malapena un culetto fantastico. Mi avvicinai per poterla salutare, lei si voltò verso di me e accostando la sua bocca al mio viso per un bacio, quasi mi sfiorò le labbra.
Lasciai il mio regalo sul suo comodino tanto lo avrebbe aperto con calma, intanto il papà
le aveva chiesto se poteva raggiungerci in salotto e intanto prepare un buon caffè. Lei per
nulla seccata sorrise sorniona e anticipandoci ci passo avanti permettendo a noi di bearci
dell'ondulare del suo culetto. Lui sottovoce mi disse che potevo fare tutto ciò che volevo senza avere timore di una sua reazione e se sua figlia mi chiedeva qualcosa dovevo solo stare al gioco.
In cucina lei stava preparando la macchinetta per metterla sul fuoco ma aveva difficoltà nel
prendere il barattolo posto in alto nel mobile. Alla sua richiesta di aiuto mi alzai dal divano
e senza pensarci su corsi in cucina, dovevo afferrare quella latta situata proprio sopra la sua testa, non si mosse neanche di un millimetro e dalla sua posizione assunta si stava sporgendo verso di me. Allungai la mano destra in su e con l'altra andai deciso a tastare la sua rotondità, il cazzo mi divenne duro se ne accorse anche lei perchè con una manina mi stava tastando il pacco gonfio. Nella mia testa pensai a quanto fosse stata troia con quella mossa, mi stava proprio provocando. Quando le resi il barattolo mi ringrazziò accostando questa volta bene le sue labbra sulle mie. Il padre non ci stava guardando, attendeva il mio ritorno in salotto, ne approfittai per stringerla più forte a me e aprendo la bocca iniziai a giocare con la sua lingua.
Ci sapeva proprio fare la ragazzina, la nostra saliva stava bagnando il mento di entrambi,
c'era troppa foga in quel bacio così perverso. Le sue mani non si fermavano mai, mentre io
strusciando le facevo sentire la mia erezione, lei raggiunse la fibia della cintura ed un secondo dopo avevo la sua mano dentro lo slip che stringeva forte il mio cazzo. Dopo un pò si divincolò dalla mia presa, portò le sue ginocchia a terra per avere il viso all'altezza del mio inguine, tirò giù tutto scoprendomi completamente, guardava e commentava con malizia la dimensione e la bellezza di ciò che stringeva con passione. Istintivamente come un cane che scova un odore, mi stava annusando, io invece strinsi nella mia mano la sua coda dei capelli all'altezza dell'elastico e mi bastò spingere di poco la sua testa verso di me che le sue labbra mi baciarono prima la cappella e poi schiudendosi accolsero il mio cazzo completamente in bocca.
Era stupendo, davanti ai miei occhi avevo una ragazzina inginocchiata che mi stava facendo un gran pompino, ogni parte veniva leccata con gusto e con piacere si prendeva cura anche delle mie palle massaggiandole con l'altra mano libera. Era veramente una gran porca la figlia del mio amico, non mi ero accorto della sua presenza dietro le mie spalle ma sentivo solo la sua voce dire alla figlia di farsi scopare la bocca. Quando si accostò accanto a noi notai che aveva il cazzo in mano e segandosi si stava godendo la scena. Io muovevo ritmicamente il mio bacino avanti e indietro, sentivo in me il piacere aumentare a dismisura, volevo resistere ancora di più ma non
seppi controllarmi e scaricai nella bocca di quella brava pompinara bollenti schizzi di sperma che mandò giù senza problemi. Il rumore della macchinetta si stava facendo sentire, il caffè era quasi pronto, però prima che lei si riuscisse a rialzare ci mostrò come aveva la lingua pulita da ogni traccia, aveva bevuto fino all'ultima goccia. Io e il mio amico ritornammo in salotto ad attendere lei che venisse a servirci. Alla meglio mi ero sistemato riallacciando il pantalone e la cintura, pensavo che il regalino fosse già finito ed invece no, lui mi chiese un parere su come si era comportata la figlia e se mi fosse piaciuto il trattamento, la mia risposta fu ovviamente positiva e poi rincarai la dose aggiungendo che è stata esageratamente troia in quel servizietto appena concluso. All'arrivo del caffè potetti bearmi ancora della vista di quel corpicino sexy, le gambe erano stupente, la sua camminata era eccitante e non mi ero accorto che ai piedi aveva indossato un paio di scarpe con tacco alto che la rendevano ancora più appetibile. Presi la mia
tazzina e cominciai a berla lentamente, lei venne a sedersi sulle mie gambe abbassandosi con la schiena sul mio petto, prese la mia mano sinistra e la portò sotto la maglietta per permettermi di palparle una parte del suo seno. Aveva due tette meravigliose, erano nude e si mantenevano su da sole, frutto ovviamente della sua giovane età. Il padre alla mia destra mi tolse l'ingombro della tazzina in mano liberandomi anche l'altra mano, d'istinto andai subito a cercare il centro delle sue gambe già abbastanza larghe da permettermi subito di accarezzarle la fica da sopra la sua mutandina. Lei aprì di poco l'elastico e mi permise di entrare dentro con due dita, per sentirsi più comoda sfilò anche la maglietta, la stavo masturbando, era completamente bagnata e ad ogni contatto con il suo bottoncino ansimava leggermente. Il mio amico disse di recarci tutti nella cameretta, scopare lì sarebbe stato più eccitante, in quel luogo dove prima giocava con le bambole adesso era lei la nostra bambola. Elena si alzò ed anticipandoci si avviò verso la sua stanza. Seguimmo infoiati quel suo splendido culetto invitante che lei scoprì togliendosi la mutandina appena che varcò la soglia della porta. Istintivamente raccolsi quel suo indumento e lo portai al naso per annusarlo e sentire il suo odore di donna eccitata. Giunta al letto ci salì a quattro zampe come una cagnolina e fermandosi così mi offrì la visione del suo culo completamente aperto. Il suo buchetto si vedeva chiaramente, il mio amico mi invitò ad assaggiarla e di sentire con la lingua il suo sapore. Mi posizionai dietro di lei in ginocchio, le mani le portai sul suo bacino e con la lingua fuori tirai indietro il suo corpo iniziando a leccarla tutta. Salivo e scendevo lungo tutto quello spacco aperto, liberai anche il mio cazzo duro dalla stretta del mio pantalone ed iniziai a segarmi leggermente. Il padre si liberò di tutti i vestiti ed andò a posizionarsi dal lato della sua testa, la figlia cacciò fuori la lingua ed imboccò la sua cappella. Sentivo i tipici rumori di risucchio, lo stava proprio spompinando per bene, lui ad un tratto alzò lo sguardo verso di me e come un comando mi disse di scoparla. Mi risollevai in piedi e puntai dritto il mio cazzo verso la sua fica bagnata, un colpo secco ed ero dentro di lei. Ebbi subito una raccomandazione, non dovevo arrivare al limite e godere dentro di lei ma appena mi sentivo pronto dovevamo schizzare sul suo viso da troia. A quella richiesta non obiettai, con lenti movimenti mi stavo godendo quella passera giovane, il papà invece era uscito dalla sua bocca e si stava godendo la scopata come uno spettatore mentre con la mano continuava la sua sega. Ero troppo eccitato per durare tanto, la scena si presentava troppo arrapante, questo triangolo di sesso era il massimo che poteva capitarmi, mai avuta un'esperienza simile nella mia vita. Quando sentii le palle gonfiarsi capii che era il momento di uscire fuori, lei si girò distendendosi a pancia in su, la raggiunsi sul lato continuando a segarmi con la mano e quando mi sentii pronto per esplodere puntai la mia cappella verso il suo volto e le arrivai sul viso con un gran numero di schizzi. Il mio amico con pochi secondi di ritardo, godette anche lui sulla faccia della figlia.
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