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Le wine lover e il contadino


di Membro VIP di Annunci69.it Messere_and_Pink
18.02.2024    |    8.471    |    4 8.8
"“E non hai visto ancora niente, mio caro”..."
Che domenica di febbraio spettacolare, caldo, luminoso! Ventidue gradi a mezzogiorno e i raggi solari picchiano sul piccolo ma ordinato vigneto nel cuore della Val d’Orcia. Che delizia! L’alta temperatura permette di lavorare alle potature della vite nelle condizioni ideali.

A Simone, convinto vignaiolo biologico, non pare vero di potersi muovere tra i filari in canotta bianca e bermuda, come se fosse estate piena. Tralci da sfrondare, barbatelle da innestare nel terreno, rami da tagliare, fili da aggiustare: è un lavoro duro e meticoloso quello del viticoltore, tanto più se devi farlo da solo. Ma Simone lo ha scelto con convinzione più di vent’anni fa e ora che è un maturo quarantenne - viso abbronzato tutto l’anno, muscoli forgiati dall’attività nei campi, braccia forti e mani da contadino - non ha più grandi fantasie per la testa. Per lui la vita in campagna è tutto!

Tipici pensieri da vignaiolo, quando Simone sale sul suo trattore verde per rivoltare un pezzo di terreno e sente il suono del clacson dal vicino sentiero che porta in azienda. E’ una decappottabile rossa con due donne a bordo che richiamano la sua attenzione.

Un po’ infastidito per essere stato interrotto, ma anche incuriosito, Simone scende dal trattore e va incontro alle visitatrici inattese.
“Come posso esservi utile”?
“Ciao, scusa il disturbo. Io sono Giada, lei è Fiammetta, la mia amica. Ti abbiamo visto dalla strada e abbiamo deciso di farti visita. Noi siamo due wine lover, appassionate di vino. E’ davvero bellissimo il tuo vigneto, oggi baciato dal sole”.

“Piacere, io mi chiamo Simone e sono il proprietario”. Il primo pensiero però è fastidio puro - interrotto nel bel mezzo del lavoro (“Ma come si permettono queste due, io ho da fare!) – che lascia subito il passo alla sorpresa.

Giada è una fascinosa trentenne, lunghi capelli lisci e neri, in giubbotto e pantaloncini jeans, top corto bianco e stivaletti di cuoio stile cowboy; di qualche anno più grande Fiammetta, caschetto biondo e viso d’angelo, che mette in risalto le sue forme prosperose attraverso un prendisole giallo, senza ombra di reggiseno, e una minigonna attillata verde bottiglia. Uno stile campagnolo sexy ammorbidito da sneakers blu.

“Beh, riesci a parlare?”, incalza Giada.
“Siamo due donne normali con tette e culo”, aggiunge Fiammetta.
Simone praticamente è rimasto a bocca aperta e un po’ interdetto, oltre che già un pizzico eccitato da simili visioni femminili: non riesce a spiccicare parola. “Beh, no, stavo lavorando. Siete arrivate all’improvviso e io di solito non ospito nessuno…”.
“Sei proprio un bell’uomo, avevamo visto bene dalla strada”, riprende Giada che bisbiglia qualcosa all’orecchio di Fiammetta. E’ tutto un susseguirsi di sorrisi di complicità fra le due amiche. Simone è in palese imbarazzo, fra l’idea di mandarle via oppure accompagnarle nel suo vigneto e magari bere dopo un buon calice di rosso fatto da lui, con le sue mani.
“Suvvia, non ti mangiamo mica!”, prova a convincerlo Fiammetta, spianando un sorriso a 32 denti bianchissimi.
“Va bene. Dai! Venite con me e vi racconto la storia della mia cantina”.
“Evviva, evviva!” urlano in coro le due.

Ben presto si stabilisce un clima di cordialità e confidenza sempre più intensa. Giada e Fiammetta si dispongono ciascuna a fianco di Simone che parla, parla, parla di vitigni, vini, tipologia dei suoli – cercando di essere più professionale possibile (ma non ci riesce) – e le porta a spasso tra le sue amate viti. Ad un tratto Giada poggia una mano sulla spalla del vignaiolo e, come ad un preciso segnale, la sfrontata Fiammetta, gli tocca il culo. Simone non si ritrae e si blocca là in piedi tra i filari. Il pressing delle due si fa più intenso. Lui sente di essere diventato oggetto del desiderio sessuale di quelle due bellissime donne e prova a reagire allungando a sua volta le mani sul seno di Fiammetta che però, inaspettatamente, lo blocca.

“No, mio caro! Devi avere pazienza e sarai premiato”.
“Non ci toccare, per ora”, aggiunge Giada che intanto si è spogliata del giubbotto e del top bianco mettendo in nostra un seno piccolo e tondo con due capezzoli dritti come spilli.
“Stai fermo così, non ti muovere”. E in un lampo Fiammetta è in ginocchio davanti a lui: gli sbottona i pantaloncini e la sua bocca e già pronta a ingoiare il membro del contadino già discretamente eccitato. In pochi secondi Giada gli leva la canottiera bianca e comincia a baciarlo sul petto depilato senza trascurare di mordicchiarne i capezzoli.

Simone non se l’aspettava ma ora che è in ballo vorrebbe partecipare attivamente. Al momento però è solo il suo pene in attività. Lo vede dall’alto che prende vigore, sotto le abili slinguate di Fiammetta che alterna delicate leccate a decisi ingoi, fino a toccare le palle gonfie. Il suo membro è diventato un signor cazzo, grosso e duro. Giada, invece, si occupa del suo lato B: è scesa più giù e insinua la sua lingua fra le natiche del contadino, soffermandosi sul buchetto.

Un lavoro da “professioniste” del sesso, è il pensiero dell’uomo di campagna. E sbotta: “Ma quanto siete troie!. Mai nessuna donna me lo ha succhiato così bene e mai nessuna si era azzardata a leccarmi il culo!”
“Vedo che ti piace tanto”, risponde Giada. “E non hai visto ancora niente, mio caro”.

All’improvviso le due scatenate si fermano, staccandosi da Simone.
“Ora facciamo un bel gioco” – spiega Fiammetta. “Devi sapere che noi siamo bisex vere, cioè ci piace allo stesso modo il cazzo e la fica. Perciò tu adesso ti metti qua seduto e ci guardi mentre facciamo sesso. Noi ci eccitiamo solo così. Se vuoi, puoi farti una sega”.
E nel dirlo, Giada prende dal portabagagli dell’auto un plaid da picnic bianco a quadretti rossi, invitando Simone a stendersi sopra, insieme a loro. “Ma stai a distanza”, si raccomandano.

Se qualche altro vignaiolo si fosse trovato a passare alle 13 dal terreno vicino, avrebbe visto la seguente scena: nello spiazzo all’inizio del filare centrale di Sangiovese, due donne nude che si baciano lingua in bocca e seduto a un metro da loro, un uomo anch’egli nudo, seduto accovacciato intento a masturbarsi.

“Ti piace lo spettacolino?” dicono a cantilena in coro le due. “Abbiamo sete. Vai in cantina a prenderci due calici del tuo Sangiovese”. Simone, a membro dritto, non se lo fa ripetere. Va e viene di corsa in meno di un minuto.
Giada ora ha la lingua infilata fra le grandi labbra di Fiammetta e di tanto in tanto le morde il clitoride, diventato duro come un piccolo membro. Il sessantanove è completato da Fiammetta che col viso sta sopra alla figa di Giada che gronda liquido di piacere.

E’ così che Simone le ritrova tornando dalla cantina, nudo, con una bottiglia di rosso e tre calici su un vassoio mentre il membro sempre dritto non accenna a cedimenti, anzi!
“Dai, ragazze, fatemi partecipare! Ecco il mio Sangiovese: è una riserva della migliore annata”.
“Dai, vogliamo berlo”, dice Giada.
Detto fatto. Simone, ormai euforico, versa nei calici alle sue sexy ospiti e versa anche per sé.

“Fresco e fruttato” dice convinta Fiammetta, dopo averne assaggiato un sorso. “Tannini fini”, aggiunge Giada. Le due bevono con piacere mentre Simone osserva, sconcertato, Giada innaffiare di rosso la vagina aperta di Fiammetta per poi leccare insieme vino e gocce di piacere. “Ora che lo bevo, leccandoti la figa, aggiungo che questo rosso è pure sapido”, commenta Giada.

Una situazione inebriante che non fa altro che aumentare l’eccitazione del trio, soprattutto quella di Simone che non può far altro che continuare a menarsi.
L’intensità del sessantanove lesbico aumenta finché Giada non gode fra le labbra di Fiammetta e quest’ultima bagna di umori la bocca della sua amica.

E Simone? Simone non ne può più, vorrebbe andare in buca … ma le sue ospiti non glielo permettono.
“Sai, noi siamo un po’ cattivelle”, dice beffarda Giada. E Fiammetta: “Ti concediamo di farti una sega sulle nostre facce”.
“Mi accontento, sarà bello lo stesso”. Eccitazione, voglia, arrapamento. Simone è lì in piedi che si mena il membro a più non posso, proprio in faccia alle due lesbiche che continuano a fare lingua in bocca mentre si infilano le dita a vicenda nelle fighe ancora bagnate di piacere misto a vino.

Una masturbazione affannosa, a tratti violenta, pure a due mani, finché finalmente Simone gode abbondantemente cospargendo di sperma volti e bocche aperte, protese a raccogliere ogni più piccola goccia.
E poi l’ultima sorpresa: Giada e Fiammetta si baciano passandosi e ripassandosi il liquido dell’uomo, guardandolo dritto negli occhi. Un prolungamento dell’eccitazione e del piacere che sembra senza fine.
“Caro Simone, se vuoi, ora puoi baciarci”. Prosit.
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