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trio

a letto


di Antinoo_71
28.12.2009    |    7.352    |    2 8.4
"E così aveva iniziato a chiedergli se fosse gay, o bisex, e se avesse mai avuto qualche esperienza di quel tipo..."
IL REGALO

Premessa
Da tempo Vittoria aveva intuito che il suo ragazzo le nascondeva qualcosa. Una volta, per gioco, gli aveva stuzzicato il buchino, e Andrea aveva iniziato a mugolare come una ragazza. Un po' troppo per essere una normale zona erogena. E così aveva iniziato a chiedergli se fosse gay, o bisex, e se avesse mai avuto qualche esperienza di quel tipo. Ma lui aveva sempre negato con decisione. "Mi piacciono solo le donne, stai tranquilla" le aveva sempre risposto. Ma lei non si era convinta del tutto. Una sera, appena finito di bere un aperitivo, Andrea aveva bevuto un po' troppo e si era lasciato sfuggire qualche parola di troppo. Lo aveva incalzato e lui, disinibito dall'alcol, si era confessato. Qualche anno prima, una sera anche quella volta sotto effetto dell'alcol, aveva giocato con un suo amico e aveva finito per prenderlo in bocca. "E ti è piaciuto?" le aveva detto subito lei. "A dire il vero sì, era buono" aveva risposto Andrea, euforico e rilassato per togliersi un peso e dire finalmente la verità.
Vittoria aveva ottenuto finalmente quello che voleva, lo aveva portato ad ammettere il suo lato gay, e da quel giorno non aveva più smesso di chiamarlo frocio. Quello che non aveva previsto era che a lui questa cosa piaceva da morire, lo eccitava. E così Silvia iniziò a divertirsi con quel buchino, infilandoci di tutto, e lui mugolava sempre di più. E ogni volta che mugolava, lei lo chiamava frocio! E lui che timidamente cercava di non ammetterlo, diceva che gli piacevano gli oggetti, ma che non ci sarebbe mai entrato un vero cazzo, perché ce l'aveva stretto. Un giorno, a forza di stimolarlo, Silvia lo aveva dilatato per bene ed era arrivata a mettergli 3 dita dentro. "Ehi, qui c'entrerebbe eccome un bel cazzone!! Quasi quasi te lo regalo per compleanno!". Dopo quella sera però non ne parlarono più.

Racconto
Pioveva a dirotto in quella sera di dicembre. Il giorno dopo sarebbe stato il suo 34esimo compleanno e Andrea e Vittoria stavano rientrando a casa abbracciati. Appena in casa, Vittoria saltò addosso ad Andrea dicendogli che voleva dargli un antipasto della feste del giorno dopo. Andrea iniziò a fantasticare...cosa gli avrebbe fatto...un pompino? magari con l'ingoio? oppure lo avrebbe implorato di spaccarle il culo? Qualsiasi cosa lei avesse deciso, non c'era che aspettare e in quel momento di ricordò della massima di Oscar Wilde che "l'attesa è essa stessa piacere".
"Sdraiati a pancia in giù" gli disse lei. E lui già immaginava uno splendido massaggio erotico. "Ora chiudi gli occhi mentre ti lego, perchè ad occhi chiusi le sensazioni sono amplificate...". Lui lo fece pensando ai brividi che lo attendevano; magari avrebbe giocato con il ghiaccio oppure con la cera e mentre fantasticava lei lo aveva legato e bendato. E poi era sparita. Si fa desiderare pensava, mi lascia qui a morire di attesa. passato qualche secondo lui cominciò a chiamarla - dai vieni qui, dai che ho voglia -
e fu a quel punto che una voce maschile gli chiese "Ah sì, hai voglia? E di cosa?"
Andrea trasalì e la voce si spezzò. Chi era quest'uomo? Chi lo aveva fatto entrare? E la risposta gli fu chiara in un momento. evidentemente Vittoria aveva fatto sul serio. Quell'uomo era entrato in casa per scoparlo! E ora? Che fare? Dire di sì, di no? E dire di sì subito oppure fare finta di dire di no? E se era uno conosciuto? Non sapeva cosa fare quando a toglierlo di imbarazzo ci pensarono le dita di lui che iniziarono a percorrere il solco del suo culetto.
"Allora? Me lo dici di cosa hai voglia bel frocetto?" A quel punto i pensieri si spensero e Andrea iniziò a gemere, come sempre. La stanza si riempì dei suoi gridi di piacere. Voleva il cazzo, era più forte di lui, non poteva resistere. Voleva scopare, finalmente sentire cosa si prova ad avere un pezzo di carne, calda, pulsante, scatenata, dentro di sè. E intanto immaginava questo maschio sconosciuto, cercava di dargli un volto, quando lui iniziò a scoparlo! "No dai, mi fai male...ti prego fermati..." ma poi non appena il maschio tolse la cappella dallo sfintere, ne sentì subito la mancanza... voleva quel caldo, voleva sentirsi pieno " Dai riempimi, sì che lo voglio, lo voglio ancora..." Che cosa vuoi frocetto?" "Il cazzo voglio! Il tu!!"
E a quel punto il maschio sconosciuto entrò deciso dentro di lui, senza più freni, sentì lo sfintere allargarsi e capì che da quel giorno non sarebbe stato lo stesso! Il maschio pompava sempre più forte e lui gemeva sempre di più! "Vittoria dove sei?" disse mentre godeva. "Qui, a filmarti mio caro". A quel punto Andrea si eccitò ancora di più e iniziò a muovere il suo culetto per far vedere che gli piaceva davvero! Dopo pochi secondi di questo su e giù, il maschio sconosciuto gli disse: "Vengo troia ti riempio tutta come una vacca!". "Sì dai, voglio la tua crema....dammela dammela"
Appena venne, il maschio si rivestì e se ne andò e mentre Vittoria lo slegava Andrea pensava che si era comportato proprio come una troia, senza nulla da invidiare alla più zoccola delle ragazze.

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