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Lui & Lei

Cecilia e Maria - Amiche di sempre - Di nuovo assieme


di Membro VIP di Annunci69.it Capsulato
28.01.2024    |    1.971    |    4 8.5
"Uno dei loro giochi prevedeva che lei lo indossasse dopo aver fatto l'amore e sesso anale con lui e che lui ricevesse da lei lo stesso amore e piacere che..."
Cecilia, la mia amica di gioventù.
Eravamo inseparabili, prima dell'oblio, dell'orrore, della vergogna che mi ha coinvolto, azzerando tutto quel bello che c'era nella mia mente,
Maria non c'era più, sepolta nello schifo della disumanità.

Non eravamo solo inseparabili Cecilia ed io ma anche in sintonia.
In quasi tutto, gli uomini differenziavano le nostre 'scelte'.

Il mio vissuto ci divise per anni fino ad una notte che ha cambiato la vita ad entrambe.

Ma cominciamo dall'inizio.

Io sono Maria. Cecilia era, è stata, la mia spalla in un sacco di cose. I vestiti ad esempio.
Andavamo in un negozio, in tempi diversi, in giorni diversi, ma uscivamo con lo stesso identico abbigliamento.
Malgrado provassimo a stupirci vicendevolmente nell'occasione dei nostri incontri ci si ritrovava vestite uguali, anche nelle zone nascoste.

Gli eventi della vita ci fecero separare, e per anni non ebbi più sue notizie.

Qualche anno fa conobbi Massimo, qualche anno più di me, che seppe ridarmi la luce che si era spenta in me.

Fare l'amore con lui era stupendo e, piano piano, riacquistai quella fiducia, quella gioia di vivere che mi ha sempre contraddistinto.

Abitiamo in un paesino fuori da una grossa città toscana, leggermente in collina, in un vecchio cortile contadino, tante case affacciate a forma di ferro di cavallo.
La casa da, su un lato, verso il mare.
Massimo, anni fa, fece costruire un’immensa vetrata e in quella stanza coroniamo ogni notte il nostro amore e il nostro piacere.

L'evento straordinario si verificò il giorno in cui una di queste vecchie case fu venduta, così ci fu detto, ad una coppia, 40anni lui e 25 lei, proprio come noi.
Il giorno del loro arrivo io non ero andata al lavoro con Massimo ( lavoriamo assieme) e quindi assistetti al loro arrivo, in un grosso camper.
Vidi lui. Se non l'avessi visto andar via Massimo poco prima, avrei detto che fosse tornato indietro.
Lo stesso intercedere fiero, sguardo penetrante insomma un gran figo, di quelli che li vedi e ti cade l'intimo da solo.
E poi lei, Cecilia, la mia amica. Lasciai tutto e le corsi in contro urlando come una pazza tanto da attirare le solite 'suocere' del cortile.
Dovrei passare ore a scrivere per raccontarvi emozione, gioia e le ore di chiacchiere fra di noi, tanto che Roberto, questo il nome del suo uomo, alla fine si incazzo perché stava facendo tutto da solo, ricevendo un 'vaffa' in contemporanea, come ai vecchi tempi in perfetta simbiosi e sintonia.

Potete immaginare che testa feci a Massimo, Cecilia a Roberto tanto che i due per sfuggire alle nostre chiacchiere, rimostranze e sguardi da cerbiatta (qui un po' meno), iniziarono a frequentarsi ed a scoprire, o creare, cose in comune.
Fu una sera in casa loro che scoprii alcune cose di Cecilia e Roberto molto personali.

Cecilia mi stava facendo vedere gli ultimi acquisti fatti , è inutile che vi dica che io avevo comprati assieme a Massimo due giorni prima, le stesse identiche cose.
Una di quelle maglie, completamente trasparenti che Massimo voleva indossassi a pelle, una camicia bianca che mi faceva tanto segretaria, una gonnellina a balze nera, delle mutandine, chiamiamole così che al posto del filo avevano delle finte perle, un collant che mi vergogno a descrivervi e dei sandali con cinturino alla caviglia tacco 12.
Nell'aprire i cassetti per mostrarmi le cose Cecilia sbagliò cassetto, apposta pensai mesi dopo, in cui erano presenti accessori e materiale che integrava la loro vita sessuale.
Qualche dildo, succhia clitoride, plug a cuore, uno con la coda di volpe, preservativi di vario colore e tubetti di lubrificante , copricapezzoli, uno strap-on con un pene che mi disse, ridendo, grosso come quello di Roberto con attaccato un plug anale e uno vaginale e altre delizie da utilizzare assieme, mi disse Cecilia aprendo per un istante anche il cassetto dell'intimo per farmi sbirciare il contenuto.
L'ammetto, rimasi a guardare lo strap-on un po' di più del dovuto un po' perché il fallo montato era di discrete dimensioni che, avrei scommesso, avrebbero coinciso con quelle di Massimo.
Sfortunatamente ne ho passate di cotte e di crude nella mia gioventù ma non avevo mai utilizzato uno strap-on.
Cecilia mi raccontò allora che lei lo utilizzava con Roberto.
Uno dei loro giochi prevedeva che lei lo indossasse dopo aver fatto l'amore e sesso anale con lui e che lui ricevesse da lei lo stesso amore e piacere che aveva appena ricevuto.
Potete immaginare che chiesi a lei tutte le informazioni possibili, soprattutto come aveva convinto lui a questo gioco. Ma anche tanto altro.

Lei mi raccontò che avevano iniziato questo gioco una sera in cui gli aveva proposto di pescare da una ciotola un bigliettino contenente qualcosa da fare a lui o a lei.
Lui fu il primo, un lungo e soddisfacente massaggio al corpo che culminò in un massaggio prostatico. Non fu subito d'accordo visto la particolarità del gioco che riteneva sminuente della sua virilità ma che alla fine apprezzò molto fino ad arrivare a quel livello di complicità ora raggiunto nei giochi. Guardai Cecilia e le dissi che se stanotte avessero sentito delle urla non avrebbero dovuto preoccuparsi.
Scoppiammo entrambe in una fragorosa risata.

Le nostre rispettive confessioni continuarono per un po', anche se i nostri uomini chiamavano spesso per tornare da loro.

Cecilia mi raccontò anche che loro erano naturisti, e di quanti scappellotti riceveva Roberto ogni volta che vedeva il suo pene eretto perché aveva visto una bella ragazza, ma che lo premiava con piacere quando succedeva per lei.
Prendevano il camper andavano in spiagge autorizzate a prendere il sole e, ogni tanto, era capitato di fare anche l'amore in spiaggia.
Una notte di queste si erano avventurati in spiaggia con l'intenzione di 'guardare la luna' ma che invece avevano guardato una coppia, che avevano incontrato la mattina, fare l'amore sul bagnasciuga.
Presi dalla passione si erano avvicinati, senza interagire con loro, ma sentendoli godere avevano iniziato anche loro a fare l'amore, senza mai guardarli perché sarebbe sembrato di tradire ma ascoltando il loro piacere e regalandogli i loro gemiti.
Il racconto, le labbra di Cecilia e i suoi movimenti mi avevano terribilmente eccitato. Mi vergognavo del solo pensiero ma avrei volentieri accarezzato il mio sesso lì, seduta stante, con Cecilia che mi guardava.
Questa cosa mi sconvolse non poco ma tornati a casa, presi rapidamente una ciotola, la riempii di una decina di biglietti, 5 miei e 5 suoi, e scrissi cosa mi sarebbe piaciuto fare o ricevere.
È inutile che vi racconto come è andata a finire, vi dico solo che il primo a beneficiare del massaggio che mi aveva appena descritto Cecilia fu lui.
Nel climax post giochi dissi a Massimo, con i miei occhioni da cerbiatta, che mi sarebbe piaciuto provare l'esperienza del naturismo magari iniziando con un topless e vedendo poi come ci saremmo sentiti e lui, dopo un po' di ritrosia iniziale mi aveva detto

“Cucciola, parlane con Cecilia e se ti senti rassicurata dalle sue parole andiamo volentieri anche assieme, l'unica cosa non prendermi continuamente a coppini se lui si alza, magari prima rendilo per bene stanco, ti va?”
Iniziai subito a stancarlo per bene, così bene che lui mi disse che potevamo già andarci subito.

Il giorno dopo dissi a Cecilia che ci sarebbe piaciuto provare l'esperienza del naturismo, anche se un po' ci sentivamo preoccupati della cosa, vederci reciprocamente nudi, e che non volevo che questo potesse guastare la nostra amicizia finalmente ritrovata.
Lei fu fantastica mi mise a mio agio, raccontandomi che incontravano e frequentavano coppie con la stessa passione ormai da anni e che non era ancora successo che si fossero creati dei dissapori fra le coppie, la chiave di tutto era stato parlarne e condividere le sensazioni.
Ci abbracciamo.
Ma questo abbraccio mi creò una sensazione che non avevo ancora provato, avrei voluto qualcosa di più.
Tornata a casa, corsi in camera a prendere il toy che Massimo mi aveva regalato, quello bellissimo a forma di rosa.
Mi sdraiai sul letto ed in brevissimo tempo venni.
E venni ancora e ancora quando Massimo si collocò in mezzo alle mie cosce e le riempi di caldi baci.
Non volli altro, ma lo ricompensai del piacere che mi aveva donato ancora una volta. Gli raccontai del motivo per il quale mi aveva trovato così.
Fu stupendo mi disse solo “Ti amo Cucciola”.
Fui felice di quello che mi disse.
Ma lui di più.
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