La sauna

Il sospetto che fosse stato preso in giro cominciava ad insinuarsi. Era sdraiato nell’area relax di quel centro termale ormai da una mezz’oretta. Accappatoio e boxer, di quelli stretti ed aderenti. Stava sorseggiando una di quelle bevande rilassanti dal sapore indefinito. Lei sarebbe dovuta arrivare già diversi minuti prima.
Di lei sapeva quasi niente. L’età, qualcosa sui suoi gusti, poco sulle preferenze sessuali. Abbastanza comunque per rendergliela molto stuzzicante. Era bella e la cosa non guastava. Non ne conosceva il viso e neppure il nome. Piuttosto normale per una conoscenza su un sito di incontri. Sapeva che non possedeva mutandine di pizzo nero, ma solo brasiliane. Se tutto fosse andato come sperava, avrebbe dovuto vederla in costume da bagno. Ma forse aveva azzardato troppo con quell’invito in spa. Entrambi erano sposati e forse per un primo incontro sarebbe stato meglio qualcosa di più tranquillo e riservato.
Per scrupolo guardò nuovamente la chat del sito. Un messaggio suo. “Arrivo, mi sto cambiando”. Era di alcuni minuti prima. Non fece in tempo ad alzarsi e la vide. Capirono immediatamente entrambi chi erano. Accappatoio, ciabatte, una piccola borsa: elegante nella sua semplicità. Era come se la aspettava. Un ciao per rompere il ghiaccio e un bacio sulla guancia. Lei si sdraiò vicino a lui senza togliersi l’accappatoio. Intuì che indossava un costume nero intero.
Iniziarono a parlare, le solite banalità. Le cose importanti le avevano già dette in chat. Lui la voleva ed era certo che il desiderio fosse reciproco. Stava sbirciando sotto l’accappatoio che si stava aprendo. Il seno era invitante come in foto. Chissà se lei aveva notato l’erezione ormai evidente anche sotto l’accappatoio.
Era il momento di rischiare, di giocare a carte scoperte, per non fare scivolare quella giornata nel nulla. “Vado in sauna - disse lui - qui è possibile farla nudi”. Era un invito e lo sapevano entrambi. Si alzò, ma lei non lo seguì. Si tolse il costume ed entrò in sauna, calda e umida come piaceva a lui. Si stese sulla panca centrale. C’era una coppia, che uscì quasi subito. Era una mattina lavorativa e le persone erano davvero poche. Si stava rilassando fin quasi ad assopirsi senza cognizione del tempo. Sentì aprire la porta e vide una sagoma avvicinarsi tra il vapore. Era lei. Era nuda. Si sdraiò sulla panca sotto a lui. Immobile. Lui non fece niente. Lei neppure.
Quel tempo sembrava dilatarsi all’infinito. Non sapeva come muoversi. Avrebbe voluto accarezzarla, ma temeva di compromettere tutto. Si sentiva nel pieno di una partita a scacchi. A rompere ogni indugio fu lei. Improvvisamente sentì la mano della donna scorrergli lungo la coscia. “Non vedevo l’ora” fu la frase che neppure riuscì a completare. “Shhh. In sauna si sta fermi e in silenzio” lo zittì la donna.
Intanto la mano si era spostata sul petto e scendeva. Aspettava e sperava che afferrasse il sesso. Invece no. Era sdraiato e la sentiva muoversi appena più in basso. Il vapore era tanto e quasi si faceva fatica a respirare. A bloccargli il respiro furono però le due mani della donna che avvolsero letteralmente le sue palle. Il suo scroto depilato era ora in pieno possesso della donna, che sembrava volerlo scoprire in tutti gli angoli. La mano volava sulla sua pelle, ben attenta ad evitare l’asta ormai in piena erezione.
Lui provó a cercarla. Riuscì appena a stringere quel capezzolo che tanto aveva ammirato in foto. “Non ora” disse la donna. Che sembrava volesse sfruttare al meglio quel tempo che poteva interrompersi da un momento all’altro. Lo stava masturbando. Ma era riduttivo definire masturbazione quelle sensazioni. La mano sembrava conoscere tutte le zone del piacere: la punta, il glande sempre più gonfio, l’asta. La studiata lentezza sublimava il piacere.
Tutto si interruppe improvvisamente. Tanto le l’uomo alzó appena la testa per capire se fosse entrato qualcuno. Invece no. Invece era lei che stava di nuovo stringendo le palle tra le due mani e con la bocca aveva iniziato un pompino. Lentissimo. Il sesso era tutto nella sua bocca. Poi fuori. Leccate lunghe dalla base e di nuovo dentro. L’uomo era ad occhi chiusi inebriato tra il vapore ed il piacere.
“Adesso basta” sembrava un ordine fuori luogo. Si alzò e fece uscire la donna. Nudi si ritrovarono nel piccolo atrio di fronte alla sauna. La condusse dentro la piccola saletta doccia e chiuse la porta. “Doveva essere un incontro conoscitivo….allora conosciamoci davvero” le disse mentre la faceva appoggiare al muro e si inginocchiava dietro di lei. Ormai entrambi avevano capito ciò che sarebbe accaduto. Nessuno dei due si tirò indietro. Non lei quando le arrivó il brivido della lingua dell’uomo lungo le grandi labbra. Non lo fermó neppure quando iniziò a penetrarla con la punta della lingua. Tantomeno quando con un dito spinse sul buchino del culo. Era fradicia. E non era certo il vapore della sauna.
“Cosa aspetti? Tu oggi volevi questo…” mugolò la donna. Sentì la sensazione del sesso che entrava dentro di lei. La cappella strusciarle sulle grandi labbra. Lo sentiva combaciare perfettamente sulla sua schiena quando iniziarono le spinte. La posizione scomoda non le impediva di percepire la profondità del sesso che sembrava perdersi in lei. Sempre di più. Iniziò a sentirlo vibrare, segno inequivocabile dell’imminente orgasmo. Lui fece per uscire ma lei lo tenne dentro. Lo sentiva sul clitoride e all’ultima spinta venne anche lei, proprio quando si sentì inondare del suo seme. Avrebbe voluto urlare, ma non poteva. Rimasero così qualche istante, poi lui scivoló fuori. “Adesso una doccia ce la meritiamo” le disse. “Chissà come è il bagno turco” rispose lei.