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La mia ragazza, il mio migliore amico e io: Marika la Padrona (parte 2 di 4)


di 85bisexcouple
14.01.2015    |    6.709    |    3 9.2
"“Comunque lo scoprirai presto se è grosso o se ti piace..."
Parte seconda
Il suo corpo è completamente imperlato di sudore, così come il mio d'altronde. Mentre gli dono queste profonde ed intense succhiate, le sue mani sono appoggiate sui suoi fianchi, in un postura virile che mi fa trasalire. Le gocce di sudore gli stanno colando dal mento e dal collo, scorrendo fra i pettorali e scivolando sull'addome, fino a raggiungere il pube. Lascio uscire il suo uccello dalla mia bocca e a lingua aperta mi prodigo a leccargli via piccole perle di sudore salato dal pube e dalle palle. Infine, mi stendo a pancia in su come mi ha chiesto, portando le ginocchia verso le spalle ed aprendomi le natiche con le mani, offrendo il mio buco del culo aperto a Davide per il secondo round.
Davide mi aiuta a sistemarmi meglio, sovrastandomi col suo corpo. Quindi afferra il suo cazzo con la destra guidandolo verso il mio buco. Lo accarezza per un istante con la cappella, e subito mi infilza ricominciando a sodomizzarmi. Le mie gambe sono appoggiate alle sue spalle, ed il suo busto spinge verso di me. Davide trova la posizione che gli è più congeniale, quindi inizia a chiavarmi il culo con veemenza, costringendomi a mordermi le labbra per non gridare e a stringere nei pugni la fodera del divano alla quale mi sono aggrappato.
In questa posizione la sua potenza è notevolmente superiore, così come la profondità che il suo uccello raggiunge nel mio corpo. I nostri sguardi non si lasciano per un solo istante... Davide gode, alternano pompate veloci ad altre incredibilmente potenti, quasi violente, che mi fanno trasalire. Io sono compresso, piegato sotto il peso di Davide, con il culo esposto ed il buco completamente offerto e disponibile alla sua lussuria. Sto godendo, eccitato dalla sua dominanza e completamente in balia del suo grosso uccello.
Davide mi sta inculando da diversi minuti. I nostri corpi sudati, fusi nell'amplesso, pulsano di piacere e le nostre bocce si cercano per scambiarsi baci e saliva, con la sua lingua che abbraccia la mia nella mia bocca.
Non abbiamo neppure sentito il cancello aprirsi, o la macchina entrare in cortile... Ma abbiamo sentito entrambi una porta aprirsi al piano inferiore. Per un istante Davide si blocca, scrutando interrogativamente il mio sguardo... Rimaniamo come paralizzati.
“Sono a casa...” cinguetta Marika salendo le scale.
Davide e io non abbiamo il tempo di decidere se farci sorprendere nella nostra prima scopata a due senza Marika, oppure se staccarci e tentare di nascondere l'evidente. Marika è già qua, entra nella stanza facendo cadere a terra una grossa scatola della Fedex, e ci trova ancora incastrati l'uno nel culo dell'altro...
“Bravi! Vi lascio soli un paio d'ore e scopate senza di me?” ci rimprovera divertita, fingendo disappunto. “ Scommetto che sei tu, piccola puttana, che lo hai sedotto!” aggiunge rivolta a me.
“Ah... Ehmmm... Uh... No no... Non stavamo facendo nulla, non è come sembra...” ribatto, stando al gioco di Marika. “Maaa... Cosa hai portato?” chiedo, indicando la scatola.
“Qualcosa per raddrizzarvi entrambi! Hihihi” ridacchia lei.
Nel frattempo Davide mi ha sturato il culo e si è avvicinato a Marika per salutarla con un tenero bacio.
“Aspettatemi qua!” ci intima Marika, ostentando ancora il suo tono severo da finta incazzata. Riprende la scatola e sparisce, chiudendosi in camera...
Davide e io ci guardiamo, incuriositi, mentre finalmente possiamo iniziare a gustarci le nostre birre, ormai da troppo tempo aperte sul tavolino.
Dopo cinque minuti abbondanti sentiamo Marika uscire dalla nostra camera da letto ed entrare in bagno. Sentiamo che utilizza il lavandino per qualche minuto, ed infine ci raggiunge in salotto. Davide ed io rimaniamo semplicemente a bocca aperta! Marika indossa un bustino di cuoio nero che le lascia scoperto il seno, chiuso da una cerniera sull'addome. Il seno è sostenuto da due mezze coppette che ne esaltano le forme e la grandezza. La sua mise sadomaso è completata da un paio di stivaloni neri che le arrivano a metà coscia e con tacchi vertiginosi, che fanno svettare Marika su me e su Davide. Sotto gli stivali indossa autoreggenti a rete e, infine, un paio di guanti neri in materiale gommoso. Nella mano destra impugna un frustino da cavallerizza mentre nell'altra porta con se la sua scatola Fedex, ricevuta palesemente da qualche Sexyshop dove Marika ha fatto acquisti qualche giorno fa, a mia insaputa.
“Se non vi è chiaro, qui comando io!” esordisce la mia ragazza con voce divertita. “E si scopa solo quando lo decido io! Quindi voi due siete in debito con me, e meritate una punizione!”
Armeggia nella scatola e ne tira fuori un enorme dildo a due teste, di quelli che di norma usano le lesbiche. Ma non ne ho mai visto uno di simili dimensioni. È lungo, ad occhio, cinquanta centimetri ed ha un diametro che, paragonato con gli altri nostri giochi, potrebbe aggirarsi sui sette o otto centimetri.
“Cazzo Marika! Non è un po grosso?” domanda Davide un po preoccupato, quasi leggendo nella mia mente le mie perplessità.
“50 centimetri per 24 di circonferenza... Ci ho messo un po a trovarne uno abbastanza grande per i vostri buchi da finocchietti...” ci apostrofa lei.
“Comunque lo scoprirai presto se è grosso o se ti piace. Davide, a pecora!” intima Marika, divertita nel suo ruolo di padrona.
“Ma... A dire il vero... Io...” prova a protestare Davide, ma Marika lo zittisce con un deciso colpetto di frustino su una coscia.
“A pecora!” ribadisce lei.
Davide ubbidisce, mettendosi in ginocchio ai piedi di Marika.
“Bravo! Vi voglio così, ubbidienti e remissivi! Hihihi” ridacchia la nostra padrona, accarezzando la nuca di Davide col suo frustino nuovo.
Marika armeggia di nuovo nella scatola, prendendo un barattolo di lubrificante su cui spicca la scritta For Fist! e il disegno stilizzato di un pugno chiuso. Prende anche un cuneo anale gonfiabile, che già era presente fra i nostri giochi. Si accomoda alle spalle di Davide ed inizia ad armeggiare con il suo culo, mentre io osservo la scena e aspetto il mio turno.
Marika apre il barattolo, ancora sigillato dalla stagnola, ed immerge due dita nel prodotto, ricavandone una noce. Inizia a spalmarla sull'orifizio di Davide e quasi subito lo penetra con due dita ed iniza a masturbarlo energicamente. Davide tira un profondo respiro, resistendo al massaggio poco delicato di Marika. Lei non perde tempo, immergendo il cuneo anale nel lubrificante. Toglie le dita dal buco di Davide e ci infila facilmente il cuneo che, da sgonfio, non è che pochi centimetri di circonferenza. Marika chiude la valvolina della pompetta ed inizia a gonfiare. Quando il cuneo ha raggiunto la dimensione di una lattina di redbull, Marika lo prende per la base ed inizia a masturbare lentamente il culo di Davide. I suoi sfinteri si dilatano, mentre il cuneo entra e esce. Marika lo lascia dentro e riprende a gonfiare. Ora ha le dimensioni di una pallina da tennis.
“Spingi!” dice Marika a Davide. E lui ubbidisce.
Inizia a spingere ed il grosso ingombro del cuneo gonfio gli dilata il buco. Davide emette un mugolio lamentoso, ma continua a spingere. Il suo buco si apre in modo impressionante, finche il cuneo non viene espulso dal suo culo. Il buco rimane dischiuso, livido e slabbrato. Marika è contenta. Riprende il dildo a due teste, ne cosparge abbondantemente una estremità di lubrificante e la infila facilmente nel culo di Davide. Lo pompa con decisione per alcuni secondi poi, rivolgendosi a me, mi chiede di mettermi a pecora con il culo di fronte a quello di Davide. Lo faccio e, in pochi istanti, mi sento il buco del culo dilatato dall'altra testa del dildo. Davide e io siamo uniti, sodomizzati dallo stesso enorme dildo.
“Dai, spingete. Deve sparirvi in culo!” ci esorta lei.
Marika si siede a cavalcioni, senza alcun riguardo, sul bacino di Davide, con il viso rivolto ai nostri culi. Mi afferra per i fianchi e mi tira verso il corpo di Davide. Sento il mio culo bruciare, tremendamente aperto dall'enorme dildo gommoso. Il mio retto, già ben aperto dalla scopata ricevuta dall'uccello di Davide, sopporta a fatica il nuovo giocattolo di Marika. La testa smussata e lubrificata del dildo si fa strada nelle mie viscere. Lo sento arrivare in fondo, ma la spinta di Davide e l'azione decisa di Marika permettono al dildo di andare oltre. Percepisco la sua punta superare il sigma del mio retto e penetrarmi ancora più in profondità. Infine sento le chiappe di Davide contro le mie, e Marika che canta vittoria soddisfatta:
“Tutto dentro! Brave le mie troiette! Ahahaha!...” ci annuncia divertita, aggiungendo: “Miky ne ha preso di più... Sei il solito ingordo! Egoista sfondato! Ehehe... Dai, su, chiavatevi!” ci ordina, sempre seduta su Davide, afferrando i miei fianchi e spingendomi il bacino avanti e indietro. L'enorme uccello mi scorre nelle viscere, facendomi provare sensazioni di libidine perversa e insano dolore. Scruto da sotto il mio petto attraverso le mie gambe... Vedo il mio cazzo mezzo flaccido e le mie palle sbattere contro l'uccello e le palle di Davide. Lui ha la fronte appoggiata al braccio e sembra sofferente, forse più di me.
Marika si alza:
“Senza farlo uscire, stendetevi su un fianco... Lentamente...”
Con qualche fatica facciamo come dice.
“Sdraiatevi di schiena e mettetevi a forbice... Piano piano...”
Di nuovo, riusciamo a posizionarci come ci ha chiesto Marika, aiutandoci anche con la forza delle braccia a far passare una mia gamba sopra una di Davide e l'altra sotto la sua.
“Attaccatevi bene... Bravi... Vi voglio culo a culo, palle a palle, cazzo a cazzo!”
Con qualche fatica, Davide e io riusciamo a metterci a forbice, così come chiesto da Marika, senza che il grosso dildo che ci impernia esca dal suo buco del culo o dal mio.
Appena in posizione, Marika ci guarda soddisfatta. Io osservo il viso di Davide: è visibilmente sofferente, completamente imperlato di sudore, ma non si tira indietro. Il suo cazzo è flaccido, mentre il mio è ancora abbastanza duro. Marika si fionda affamata sui nostri cazzi e inizia a spompinare avidamente Davide, mentre sega il mio. In breve, sia quello di Davide che il mio sono completamente eretti. Marika li stringe insieme con due mani, mentre le nostre palle premono le sue sulle mie, dandomi qualche dolore. Continuando a tenere i nostri cazzi con una mano, Marika fruga nella scatola e ne tira fuori un preservativo. Apre la bustina con i denti e lo estrae. Inizia a srotolarlo su entrambe le cappelle, aiutandosi quindi con entrambe le mani e vestendo i nostri cazzi col medesimo goldone. Il lattice, estremamente elastico e resistente, li stringe entrambi in un unico abbraccio. Così uniti, vedo la cappella di Davide svettare di almeno un paio di centimetri sulla mia, eclissandola per dimensione. Il suo cazzo, così attaccato al mio, mi sembra più grosso e potente che mai...
Marika si prodiga a prendere in bocca le due cappelle, facendo attenzione a non strappare il preservativo con i denti. Ci succhia qualche secondo, poi prende un po di lubrificante e lo applica con scrupolo sul preservativo. Si mette a cavalcioni sulla nostra forbice, massaggiandosi la vulva con la mano unta dal lubrificante. Apre le labbra, si masturba qualche istante con tre dita, quindi si appoggia sui nostri cazzi uniti e inizia a lasciarsi calare verso il basso... Un leggero lamento di dolore, poi i nostri uccelli stretti nel preservativo penetrano nell'utero di Marika, che li accoglie riuscendo a stento a trattenere un grido. I nostri cazzi gli spariscono dentro la fica... Qualche istante, poi lei prende a muoversi lentamente sui nostri cazzi.
“mmmm... Tutti e due... Vi voglio così.... Ahhh!”
segue
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