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La mia ragazza e io: pranzo a sorpresa 2ª parte


di 85bisexcouple
03.09.2015    |    16.358    |    1 7.5
"Sono palesemente in iper ventilazione, e i livelli di ossigeno nel mio sangue cominciano a essere alterati..."
2ª e ultima parte. Premessa: come gli altri nostri racconti, quello che state per leggere è una cronaca di una nostra esperienza realmente vissuta. È raccontata in prima persona dal lui della nostra coppia. Per chi non ci conosce, siamo una coppia con lei Padrona e lui schiavo. Nei nostri racconti leggerete cose estreme, a volte disgustose per le persone normali. Se vi danno fastidio i racconti di penetrazioni estreme, scat, pissing, umiliazioni, vi chiediamo di interrompere qui la vostra lettura. Grazie.
Sono ancora in ginocchio, con il buco del culo dolorante per la doppia penetrazione subita senza la cortesia di un po di lubrificante. Anche i genitali sapientemente legati con un laccio per impedirmi l'erezione mi fanno male. Marika sparisce un attimo, andando a cercar qualcosa in un altra stanza. La sua voce ci raggiunge, e istruisce Davide e Domenico. "Portatelo in bagno!" esclama, mentre sento che sta armeggiando vicino al mobile della cucina. Mentre Davide e Domenico mi scortano nel bagno grande al pian terreno, sento Marika dietro di noi nel corridoio raggiungerci a passi spediti. In bagno vengo rimesso in ginocchio, ormai la mia posizione di riposo. Marika ha con se un piccolo bicchierino usa e getta, come quello nel quale viene servito il caffè nei distributori automatici. Marika mi ordina di aprire la bocca e di sollevare la lingua sul palato. Mi versa sotto la lingua il contenuto del bicchiere, quindi accartoccia quest'ultimo e lo butta nel cestino sotto il lavandino. "Cos'è?" Domanda Domy. "Plasil gocce. Un antiemetico... Gli servirà! Ehehehe" spiega Marika. Non è la prima volta che mi somministra questo farmaco... Io so cos'è e perché me lo ha dato... Inizio ad essere ansioso. Ormai da tempo, arrivato a questo punto, la mia mente è sconvolta da un misto di eccitazione e panico. Da una parte voglio scappare di corsa, ma dall'altra so che non lo farò, permettendo a Marika di abusare di me in ogni modo. Sono confuso, eccitato, il mio respiro è irregolare, avverto un peso sul petto e le estremità cominciano a formicolare. I sintomi sono quelli di un attacco di panico. Sono palesemente in iper ventilazione, e i livelli di ossigeno nel mio sangue cominciano a essere alterati. Marika ha il potere di ridurmi così, e ci gode! Inizio a perdere il controllo. Davide mi fa sdraiare sul pavimento, facendomi appoggiare la testa su un improvvisato cuscino fatto con un cencio logoro. Marika si è di nuovo assentata qualche istante, tornando con una scatola di cartone. "Ecco il regalo di Domenico..." Sento che apre la scatola. Ne tira fuori qualcosa avvolto nel pluriball. "Oh! Grazie tesoro! È bellissimo..." dice lei a Domenico, porgendo il regalo a Davide ed abbracciando Domy. Lo accarezza e lo bacia, succhiando fra le sue labbra carnose e sensuali la lingua del ragazzo. Davide ha finito di liberare il regalo dal pluriball. È una comoda: un asse da vater fissato su un supporto con quattro gambe: in parole povere uno sgabello per cacare. Davide lo posiziona sulla mia faccia. "Allora Domy! A te l'onore... Ehehe" dice Marika, distendendo entrambe le braccia per indicare la seduta. Domenico sorride e si accomoda. Il suo sguardo verso il mio corpo, i suoi piedi ai lati del mio busto, il suo culo sul mio viso, il suo cazzo penzola flaccido sul mio mento. "È la prima volta... Sono quasi emozionato..." esclama Domenico. Marika e Davide ridacchiano, mentre vedo che Davide l'abbraccia da dietro e inizia a solleticarle la vulva, cosa che lei apprezza, sottolineando con un mugolio il suo piacere. Domenico si sporge leggermente in avanti con il capo, e mi guarda negli occhi attraverso l'asse da vater, alla stessa maniera di come si può guardare l'acqua sul fondo della tazza del wc standoci seduti. "Apri la bocca" mi dice. Lo faccio, e lui con due dita guida il suo cazzo nel mio cavo orale. Un secondo dopo inizia a pisciare. La mia bocca è subito piena del caldo piscio amaro di Domenico. Inizio a trangugiare, bevendo quanto più velocemente possibile, mentre una parte dell'urina mi cola sul viso e va a inzuppare lo straccio ripiegato che ho sotto la testa. Appena finito di pisciare, con un leggero movimento Domenico fa uscire il suo grosso uccello flaccido dalla mia bocca, liberandola. Subito inizia a spingere, e un peto leggero ma odoroso mi riempie il respiro. L'ano di Domenico si dilata. Vedo lo sfintere aprirsi fra i peli e uno stronzo quasi nero uscire lentamente dal suo corpo. La mia bocca e lì sotto, forse meno di dieci centimetri, ed è aperta. Lo stronzo di Domenico non ha ancora finito di uscire dal suo culo quando inizia a entrare nel mio cavo orale. L'antiemetico che mi ha somministrato Marika ha già iniziato a fare effetto: ho solo un leggerissimo conato, quasi impercettibile. Domenico sta osservando tutto, da sopra, mentre Marika e Davide limonano e si toccano infoiati. Inizio ad avvertire sulla mia lingua la sensazione di caldo e amaro... Lo stronzo mi sta scivolando sulla lingua, poi si stacca dall'ano di Domenico e mi cade completamente in bocca. Lo mastico. È duro e caldissimo. Il sapore è terribilmente amaro. Domy spinge ancora. Il suo ano si apre di nuovo. Un altro stronzo, non molto grosso, mi entra in bocca. Ho solo il tempo di inghiottirlo, senza neppure masticarlo, che dal culo di Domenico ne esce un altro. Domenico non mi lascia tempo, ma la sua merda è formata da stronzi non molto grossi e disuniti fra loro e intervallati da alcuni peti. Mangio e ingoio tutta la sua merda, con la mente così scombussolata da paura ed eccitazione da non riuscire a capire ne cosa sto facendo, ne dove mi trovo. So che Marika sta traendo un enorme piacere perverso dal vedermi così umiliato. Le basta il potere assoluto che ha sulla mia mente per costringermi a subire di tutto, e poche gocce di un farmaco per piegare al suo volere anche i riflessi incondizionati del mio organismo ed impedirmi di rigettare: a questo serve il Plasil. "Avevi mai cagato col pubblico?" Domanda Davide a Domenico. "Ehehe! No no! Ma, se è per questo, non avevo neanche mai cagato in un cesso come questo! Ahaha! E tu?" "Ahaha! Io ci ho fatto l'abitudine! Negli ultimi mesi uso più lui che il cesso di casa mia! Mi piace di più! Ahahah!" Risponde Davide, riferendosi a me con tono di scherno. E poi aggiunge, rivolto a Domenico: "se è vero il detto che uno è quello che mangia, il nostro michele qui è almeno metà fatto con la mia merda! Ma ancora un po di tempo, continuando a mangiarla, lo sarà del tutto! Ahahaha! Vero amore?" conclude rivolgendosi alla mia donna. "Hai ragione cucciolo... Lui è solo la tua merda! Ahahaha". Ridono, umiliandomi anche a parole, mentre Marika e Davide si scambiano un tenero abbraccio e un complice bacio. Domenico spinge ancora, e nella mia bocca cade un ultimo stronzo morbido che mi si scioglie fra la lingua e il palato. "Ho finito! Wow! È stato stupendo... Grazie Marika!" dice Domy, mentre Davide gli passa un rotolo di carta igienica. "Oh, di nulla Domy! Per me è stato un vero piacere vederti cacare in bocca a quel finochietto! Ehehe... Lo puoi usare ogni volta che desideri!" risponde lei, mentre Domenico si pulisce il culo con la carta e, infine, si alza dalla seduta. "Questa dove la butto?" domanda, riferendosi alla carta igienica sporca che tiene in mano. "Ovviamente nel vater! È suo dovere mangiare anche quella!" gli spiega Marika. Domenico mi butta in faccia la carta sporca, che ricade a lato del mio viso. So che cosa vuole Marika... Prendo la carta ripiegata e sporca di merda e me la ficco in bocca. Assorbe velocemente la mia saliva ed inizio a masticarla. Lentamente, un piccolo pezzo alla volta, la inghiotto completamente... Intanto Domenico si è seduto sul bidé e si sta accuratamente lavando culo e genitali, usando il detergente intimo posato sulla mensolina li accanto. Marika da qualcosa a Davide, una pastiglia che lui prende con una sorsata d'acqua. Lo stesso fa con Domy, che ha finito di ripulirsi... Marika ha somministrato ad entrambi del Viagra. Li vuole a cazzo duro per tutto il pomeriggio... Ora è Davide a prendere posto sulla seduta. Anche lui non mi risparmia una abbondante pisciata in bocca. Davide, per volere di Marika, mi sottomette a queste pratiche 3 o 4 volte la settimana ormai da alcuni mesi. Al contrario di quanto fatto poco fa da Domy, controlla il getto del suo piscio, consentendomi di bere tutto, senza far cadere una goccia. Inizia a spingere. Subito un pezzo di cacca viene espulso con forza dal suo culo nella mia bocca. È duro e irregolare, e masticandolo sento come dei semini di verdura o di frutta, scarto dei pasti di Davide. Continua a spingere, e un lungo stronzo molle e disgustoso mi entra in parte in bocca e in parte mi lorda la faccia, tappandomi addirittura il naso. Sono costretto, con una mano, a liberarmi le narici per poter respirare. L'odore è fortissimo e terrificante, e il sapore assolutamente nauseante, ma devo mangiare e inghiottire. "Ieri ho mangiato un po di schifezze! Ehehehe... Scusate la puzza!" dice Davide, rivolto a Marika e Domenico. "Ahaha! Non scusarti amore mio! È peggio per lui, ma a me fa piacere... Ehehe" le risponde lei, con un tono sadico. Davide mi ha lasciato il tempo di ingoiare tutto, quindi inizia di nuovo a spingere e cacarmi in bocca. Dal suo buco del culo esce violentemente un altro getto di merda, direttamente nella mia bocca. La consistenza è quasi nulla, e sapore ed odore è il peggio che sia mai stato costretto a ingerire. Ormai è diarrea, provocata da qualche porcheria mangiata e bevuta ieri da Davide. I tre ridacchiano divertiti guardando cosa sono costretto a fare, vinto dalla mente perversa di Marika e dalla farmaceutica, che aiuta lei a realizzare le sue perversioni, non certo me che devo subirle. Lei si avvicina, accovacciandosi accanto a me. Con pochi movimenti scioglie il laccio che mi stringe i testicoli e il pene, liberandoli. Con un rapido e sapiente massaggio di mano, Marika mi masturba facendomi drizzare il cazzo. Poi si rialza e mi lascia li, a cazzo duro, a ricevere ancora merda dal culo di Davide. "Segalo con i piedi. Fallo venire!" dice lei a Davide. Mentre continua a scaricarmi diarrea in bocca, Davide inizia a fregarmi energicamente il suo piede destro sul cazzo. Il suo massaggio è rude e veloce, ma non gli serve molto per farmi sborrare. Alcuni copiosi fiotti del mio sperma sporcano la pianta del piede di Davide, che lamentandosi con un mugugno si ripulisce sul mio petto, come uno zerbino. Ora che sono venuto, l'inizio del periodo refrattario fa svanire dalla mia mente ogni traccia di eccitazione. Immediatamente la mia mente riprende il controllo e mi rendo subito conto di cosa ho fatto e quanto ho dovuto subire. Mi faccio letteralmente schifo, e l'ansia fa aumentare il forte dolore al petto che sto patendo. Marika conosce bene ogni reazione del mio corpo, e ha deliberatamente deciso di farmi venire proprio perché la mia coscienza liberata dall'eccitazione mi provocasse questo dolore fisico e mentale. Lei ci gode! La eccita fisicamente ridurmi così. Davide finisce di usarmi, non risparmiandomi una lunga scorreggia acida che mi spruzza sul viso ancora diversi pezzi delle sue feci. Poi, come Domenico prima di lui, si ripulisce con la carta gettandomela in faccia perché io la possa ingurgitare. È finita... Mentre anche Davide si lava sedere e genitali nel bidè, Marika mi istruisce: "tu pensa a ripulire tutto qui. Noi tre andiamo in camera. Ho voglia di cazzo e loro sanno soddisfarmi, al contrario di te. Gli ho dato il viagra, quindi scoperemo per tutto il pomeriggio. Tu, stronzetto, quando hai finito rimani a disposizione. Magari a qualcuno scapperà da pisciare! Ahaha!". Detto questo, mi lasciano da solo e si dirigono al piano di sopra, nella nostra camera da letto. Davide e Domenico, già entrambi a cazzo duro, squasseranno con i loro potenti uccelli la mia donna, facendola urlare di piacere in un crescendo di godimento e porcaggine. Lo faranno nel letto nel quale io stasera andrò a dormire, e dove sentirò ancora l'odore dei loro corpi, dei loro sessi e della loro perversione. Mi addormenterò così, come sempre, vinto e sconfitto dalla mente sadica di Marika e dei suoi sodali.
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