Lady D

La sua fama era eguagliata solo dalle fantasie più sordide scaturite dal solo nominarla.

Come un ragno tesseva la sua tela e tirava i fili al comando del suo club di perdizione,
circondata dalle sue damigelle offriva piacere nutrendosi di esso, la regina del suo alveare.

Come potevo immaginare.

Un biglietto, un drick gentilmente offerto dalla padrona di casa, ne fui lusingato, come potevo immaginare.

Lei era li, occhi neri come un predatore che scruta la sua preda nella penombra.
Un cenno, una lama taglia via lembo per lembo ogni indumento, una persona in questa situazione avrebbe avuto paura, ma quegli occhi, magnetici, ipnotici.

Due sedie, uno di fronte all'altro: “Lady D cosa sta succedendo?” “Lady D”
Ispirando come qualcuno che sente la fragranza dell'estasi solleva la sua elegante gonna,
Gambe coperte da calze nere fino alle cosce, divaricate, non riuscivo a non guardare
Le sue mani sul suo corpo come se posseduta da un demone arcaico inducendo piacere a se stessa,
“D” l'unico filo d'aria che mi era rimasto nei polmoni.

Si poteva scorgere dal suo frutto lo sgorgare indotto dal piacere che lei si dava dinanzi ai miei occhi,
le mie labbra desideravano come un assetato desidera l'acqua nel deserto.

Il cuore mi esplodeva dal petto, il desiderio era una tortura, non potevo nulla se non guardare.
Come in un gesto di misericordia porse le sue dita offrendo il nettare alla mia bocca,
il suo sapore era il peccato primordiale: “Per favore ancora”
Con il piede spinse la mia sedia, la mia schiena al pavimento, era sopra di me, le ginocchia ai lati della testa, il suo frutto a pochi centimetri.

La sentivo, vedermi inerme anelare alla sorgente sporgendo la testa come a staccarmela sorrideva,
sorrisi intrisi di piacere mentre il mio membro sembrava voler esplodere dal furore di quell'attimo.
Il suo piacere faceva si che una goccia scendeva mentre con le dita presentava il suo frutto aperto, colmo.

Scese, la mia bocca divenne sua, le sensazioni diventarono come ultraterrene, le sue mani sul mio volto come a guidarmi verso il suo piacere, completamente immerso, completamente perso.
Sentii ogni contrazione, ogni suo respiro, una donna in grado di provare un vero piacere al punto da darne solamente prendendo

I suoi respiri orgasmici mi avevano trasportato al paradiso, nonostante sia stato legato in un inferno peccaminoso, sentivo che con un soffio sarei giunto anche io al culmine, ma tutto questo era come il resto un potere nelle mani di Lady D.

Fine