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Estrema Dolcezza


di Thelovlers
08.01.2023    |    936    |    1 9.2
"La sua stretta forte sicura e rassicurante donava piacere guidando i miei fianchi verso il suo respiro tra le mie gambe..."
Dolce come la neve che si posa su un petalo
le sue mani su di me.

I miei occhi bendati abbandonata totalmente.
Su quel tavolo da prima freddo e poi caldo
dal calore che emanavano i suoi baci su di me
come se conoscesse la mappa per navigare
dentro il mio animo accendendo fiamme di passione.

La sua stretta forte sicura e rassicurante
donava piacere guidando i miei fianchi verso il suo respiro
tra le mie gambe.

Abbandonata, in quel nodo paradisiaco che si scioglie nella
pancia e rigonfia il mio frutto aperto alla sua bocca,
come se si nutrisse di me.

Le mie gambe completamente divaricate come un opera
d'arte esposta al museo mentre quel tavolo era il mio piedistallo.
Lo sento sopra la mia testa, allungo la mano afferrando
il suo frutto maschile, caldo gonfio e corposo, sporgendo
il collo, desiderandolo dentro al mia bocca, lo impedisce
con decisione sostituendolo ad un bacio di passione incontranda,
le nostre lingue in un amplesso mentre allontana la
mano dal frutto stringendo il polso con premurosa forza
al tavolo.

L'altra mia mano non resisteva nel voler immergersi tra le
gambe che sgorgavano miele, lo stesso trattamento in quel
lungo amplesso respiro nel respiro.

Ogni parte del mio corpo era punto di piacere.
Lo sapevo che soli non eravamo, quel tavolo era il piedistallo,
quasi un palco per un pubblico che solo percepivo.
Lo spettacolo ero io e lui il maestro di teatro che presentava
la sua opera divina.

Con le sue dita divaricava le labbra del mio fiore come
il maestro di scena apre il sipario allo spettacolo.
Una mano estranea raggiunge la mia pancia.
Una i miei fianchi.
Altre due i miei seni.

Non riuscivo a contarle e in tutto questo la mia testa
galleggiava in un dolce abbraccio in quel ininterrotto bacio.
Fu stavolta la sua mano questa volta a guidare la mia bocca
verso il suo frutto da sapore che amavo, come droga, come la mia estasi.
Lo desideravo nella mia bocca e lo accoglievo
senza alcuna costrizione impazzendo per
il suo glande turgido cullato dalla mia lingua.
Il mio gesto innescò la platea, altri peni duri e caldi
tutti intorno a me.

Come una dea cieca li sentivo sulla mia pelle desiderosi
di entrare in contatto con me.
Cullata dall'amore e osannata al centro aspettando il
mio consenso per accogliere il mio pubblico.
Non resistevo, le gambe erano completamente aperte come
se non potessero più essere chiuse.
Godete di me.

Uno, poi ancora un altro, gemiti, piacere su di me
Vulcani che eruttavano su di me, euforia di piacere
tutta su di me.
Dolci baci e carezze degne di un angelo posseduta
da demoni che obbedivano al maestro di questa
opera.

Fiumi caldi sopra di me, fiumi caldi dentro di me, in sospensione
tra il paradiso e completamente immersa nella lava infernale
che sgorgava dal mio frutto e copriva il mio corpo.

Allo stremo delle forze fui sollevata, posata sul morbido letto
nessuno più a torno a noi, il corpo del mio amore sopra di me
in quell'angelico abbraccio e lui dentro di me depurando ogni
cosa con un orgasmo condiviso l'uno nelle braccia dell'altro.
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