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Moglie distruzione totale parte 2


di luigigigi
24.04.2024    |    2.344    |    4 7.8
"Le sue urla erano devastanti, ma anziché smettere, la fecero alzare e camminare per la casa..."
...... Infilato anche il secondo vibratore nel sedere, smontarono la paletta per il clitoride e ne rimontarono una con dei piccoli dentini di ferro.
Azionarono la macchina molto lentamente, i vibratori entravano e uscivano lentamente, la palettina sul clito lo aveva già arrossato.
Aumentarono la velocità e lei urlava: vi prego basta, sento solo dolore e niente piacere.
Incuranti delle sue suppliche, aumentarono la velocità, lei piangeva dal dolore, il culo era mostruosamente dilatato e arrossato, il clito incominciava a sanguinare.
Dopo una decina di minuti di questo trattamento, mia moglie raggiunse un violentissimo orgasmo.
Ma anche dal culo cominciava a uscire sangue.
Fermarono la macchina, estrassero in modo violento i due vibratori e tolsero la paletta dal clito.
Il culo era talmente dilatato che ci entrava un grosso pugno chiuso, e sanguinava parecchio, il clito era gonfio a dismisura e tutto sanguinante.
Presero allora uno stura bottiglie con setole molto rigide, lo infilarono nel suo culo e aspettarono che si richiudesse
Nell'attesa le infilarono nel buco della vescica un piccolo ferro molto ruvido, iniziarono a farlo roteare e a spingerlo in profondità.
Mia moglie si dimenava per il dolore, ma il torturatore non smetteva con il suo lavoro.
Smise quando vide uscire parecchio sangue dalla vescica, allora estrasse il ferro ruvido in modo violento.
Nel frattempo il culo si era richiuso, allora attaccarono un piccolo trapano allo stura bottiglie e azionarono il motore.
Spingendolo in profondità per almeno cinque minuti.
Mia moglie si dimenava dal dolore ma non riusciva né a urla né a parlare, tanto era il dolore che le toglieva il fiato dalla gola.
Finito, presero l'alcool per disinfettare le ferite, presero delle siringhe, ne iniettarono una intera nella vescica, una grossa nel culo, e una grossa nella figa.
Tanto era il bruciore, ma mia moglie esausta, non riusciva neppure a muoversi o a supplicarli di smetterla.
I quattro si riposarono per una decina di minuti, non prima di averle allargato le gambe oltre l'inverosimile.
Riposati, la slegarono, avendo avuto le gambe molto dilatate provò un piacevole dolore a poterle di nuovo stringere.
Ma quel piacevole dolore durò poco, la fecero girare e la legarono di nuovo.
Presero quattro tubi di gomma, si posizionarono due a destra e due a sinistra.
Le dissero: questo è il gran finale.
Iniziarono a batterla sul sedere e sulle cosce, dapprima lentamente e leggermente poi sempre più violentemente, fino a quando il culo e le cosce diventarono viola e si ricoprirono di sangue.
La slegarono, la presero per i capelli e la trascinarono in cucina, la fecero sedere, appoggiare le tette sul tavolo, le infilarono un legno sotto le tette e tenendola ben ferma le inchiodarono le tette al legno, con quattro chiodi per tetta di cui uno nel capezzolo.
Le sue urla erano devastanti, ma anziché smettere, la fecero alzare e camminare per la casa.
Il pezzo di legno era molto pesante e trascinava le tette verso il basso, ma loro tenendola per i capelli la costringevano a camminare eretta.
La riportarono a letto e la legarono nuovamente, ma col culo rivolto verso l'alto.
E con le gambe molto divaricate, che le procuravano molto dolore alle anche.
Smisero, riposero i loro attrezzi nei borsoni, le pisciarono su tutto il corpo e mentre uscivamo dalla camera le dissero: ti ricorderai a lungo di noi e non vorrai mai più ripetere questa esperienza.
Prima di uscire mi dissero: lasciala così per almeno un'ora.
Usciti, aspettai ben tre ore,tornai in camera, la slegai, le tolsi i chiodi dalle tette e la portai in doccia, sorregendola per il gran dolore alle anche.
delicatamente la lavai e la stesi sul divano, prima di addormentarsi mi sussurrò: non permettermi mai più di assecondare le mie fantasie e sì addormentò.
Per più di un mese ogni volta che pisciava o defecava, aveva dei dolori terribili, ma che le stimolavano la masturbazione, lei ci provava, ma il dolore al clito era insopportabile e quindi desisteva.
Il grande gonfiore sulla guancie le sparì in una settimana.
Guarita mi disse: da oggi solo sesso normale.
Al lavoro i quattro mi chiesero se avessero esagerato, ma io risposi loro che era la lezione che si merita.
Dissi loro anche che se volevano divertirsi ancora, aveva un'amica come lei anche se non così estrema .
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