Racconti Erotici > bdsm > Rapito e Femminilizzato. Arrivo a casa del Padrone
bdsm

Rapito e Femminilizzato. Arrivo a casa del Padrone


di Membro VIP di Annunci69.it Danyelle
16.07.2023    |    5.145    |    8 9.2
"Ma questo è stato il minore dei mali..."
Dopo una buona prima colazione a base di cappuccino e cornetto e dopo esserci anche assicurati il pranzo a sacco, riprendiamo il viaggio verso la dimora del Padrone. Nelle poche parole che Lui mi ha rivolto, vengo a sapere che in serata arriveremo a destinazione e che già da stasera inizierà il mio addestramento da schiava, che mi condurrà ad abbandonare il mio aspetto mascolino per assumere quello di una femmina.

“Diventerai la mia Sissy”. Questa frase mi sta martellando la testa da questa mattina....”ma che significa Sissy?” ...ripeto nella mia mente. E' un termine che non fa parte del mio vocabolario e di cui ben presto ne apprenderò il pieno significato.
Per non perdere tempo in soste inutili, durante il viaggio il Padrone ha usato la mia bocca per pisciarci dentro ed il mio culo per rilassarsi dopo il pranzo e prima di una piccola pennichella pomeridiana, mentre i miei bisogni li ho dovuti fare in una area di sosta, sempre all'ombra della grande ruota del camion, come fanno i cani.

All'imbrunire finalmente arriviamo a destinazione. Il Tir viene custodito all'interno di un deposito industriale nel cui piazzale è parcheggiata la sua auto, con la quale ci rechiamo a casa.
Nel mentre scendiamo dal Tir un collega del padrone, vedendomi vestito solo con una tunica e gli infradito, lo chiama dicendogli: “Ehi! Stronzo. Ne hai trovata un'altra di zoccola?. Questa mi sembra migliore dell'ultima e mi raccomando faccela provare al più presto” e, ridendo sguaiatamente, lo saluta con un cenno della mano.

Lo guardo incuriosito e Lui, avviando la macchina, mi dice: “Tutti i miei colleghi conoscono le mie preferenze sessuali e ne hanno anche benefici. Dopo averti resa più donna vedrai come sarai richiesta ed usata anche da tutti loro e, ti assicuro, che godrai come una scrofa”.

“E' questo, allora, il mio destino?. Ma perché proprio io?” Questi ed altri pensieri affollano la mia mente durante il tragitto che ci porta a casa sua, una villetta isolata in una campagna.
Arriviamo con la macchina fin sotto al porticato della casa e non appena scendiamo dal veicolo un cane di grossa taglia, dal pelo corto ma nero come la pece ci viene incontro, ringhiando e mostrando i suoi affilati denti che fuoriescono dalla sua bocca, da cui cade una quantità enorme di bava che sporca tutto il selciato ed anche i miei piedi.
Sono immobile accanto al mio padrone che, vedendomi visibilmente terrorizzato, mi tranquillizza accarezzando l'enorme bestia sul petto e sotto il mento. Il cane diventa docile e smette di ringhiare e ora lecca le mani del suo padrone in senso di felicità.

“Darko”, questo è il nome del cane, “sarà la tua guardia del corpo ed il tuo custode, per cui dimenticati di fuggire perché sarà la tua ombra, giorno e notte, e ti consiglio di non fare gesti improvvisi in sua presenza se non ti vuoi trovare con le sue zanne dentro le tue carni”, dice il Padrone mentre si accinge ad aprire la porta di casa.

”Come te la cavi ai fornelli, puttana?”.
Vivendo da solo mi arrangio per cui rispondo positivamente ma con margini di miglioramento.
“Bene. Mentre io vado a farmi la doccia tu vai in cucina e prepara qualcosa da mangiare ma solo per me. Tu mangerai gli avanzi se te lo concedo e se te lo meriterai, quindi impegnati” e, nell'indicarmi la porta della cucina, si avvia al piano di sopra.
Rimango immobile e lo accompagno nel suo percorso con lo sguardo e non appena lui raggiunge la camera al piano di sopra, senza pensarci più di tanto, mi avvio velocemente verso l'uscio di casa per tentare la fuga, ma non appena impugno la maniglia per aprire la porta, Darko mi afferra la parte inferiore della tunica impedendomi di muovermi.
Incrocio il suo sguardo e nel vedere i suoi occhi inferociti e i suoi denti aguzzi che afferrano il mio vestito, dopo aver fatto un minimo tentativo di strappargli il tessuto dalla bocca, senza alcun esito positivo, interpretando il suo grugnito animalesco come una minaccia di maggiori sciagure, desisto dall'intento e mi avvio verso la cucina, per come mi aveva ordinato il Padrone.

La dispensa non era molto fornita a riprova della lunga assenza fuori casa, per cui riesco a preparare uno spaghetto al pomodoro pelato ed una frittata con cipolle, il cui buon profumo mette di buon umore il Padrone.
Apparecchio per una persona e quando si presenta al desco per consumare la sua cena lo accolgo con un bel calice di vino rosso che, nel frattempo, avevo stappato nell'attesa.
Si presenta completamene nudo, con i capelli bagnati ed un buon profumo di bagno schiuma che apprezzo. Consapevole delle scarse scorte alimentari della sua dispensa, si complimenta per quanto ero riuscito a preparare.

“Spogliati, inginocchiati e ficcati sotto il tavolo” è stato il suo primo ordine della serata “e abbi cura di tenermi in caldo l'uccello mentre mangio. Questo è il tuo compito ogni volta che consumerò un pasto e mi leccherai e succhierai fino ad un mio contrordine. Se sarai una brava cagna allora, forse, ti metterò nella tua ciotola un po' di avanzi, altrimenti ti nutrirai solo con il mio caldo latte”.

Lo sento sorridere in maniera beffarda mentre finisce di parlare perché sono già scivolato sotto il tavolo dove, nel frattempo, mi ha raggiunto Darko che inizia a girarmi nervosamente intorno, guaiendo e sbavando.

“Dimenticavo di dirti che Darko vigilerà sul tuo operato e ti consiglio di fare bene il tuo lavoro di cagna e vedrai che sarai anche da lui premiata, ah,ah,ah”.
Non ho fatto neanche in tempo di captare le sue parole che sento la lingua rasposa e bavosa di Darko leccare la mia rosellina, attratto probabilmente dal suo odore.

Mentre sono occupata ad ingoiare il cazzo del Padrone che intanto è cresciuto a dismisura dentro la mia bocca, il grosso cane è concentrato a leccarmi il buco del culo con ritmo sempre più crescente al punto che mi accorgo di avere il cazzo bello duro.
Vengo preso dalla voglia di toccarmi per dare sollievo alla mia eccitazione ma il Padrone, come se mi avesse letto nel pensiero, mi ordina di mettere le mie mani sulle sue gambe.

La lingua frenetica di Darko, unita al sapore del cazzo del Padrone che grazie al mio lavoro di bocca sta rilasciando i suoi liquidi pre spermatici, stanno suscitando in tutto il mio corpo delle sensazioni di piacere, mai provate prima e di cui me ne vergogno.
Non avrei mai lontanamente immaginato di poter provare piacere in simili situazioni.
L'inconfondibile rumore di un rutto mi fa rendere conto che il Padrone ha finito e gradito la cena ed infatti le sue possenti mani mi afferrano i lati della testa, imponendomi un ritmo più intenso al pompino.
Il mio cranio viene sbattuto su e giù ad una velocità elevata al punto da procurarmi un lieve giramento di testa, dovuto in realtà anche alla sensazione di piacere che provo ad essere scopata dalla lingua del cane.

“Puttana, ti riempio. Non ingoiare e trattieni in bocca tutta la mia sborra, lurida cagna”, e con un urlo di compiaciuto godimento il Padrone svuota i suoi rigogliosi coglioni, depositando tutto il suo denso sperma sulla mia lingua.
E' davvero difficile tenere la bocca chiusa mentre Darko continua a leccarmi freneticamente il buco del culo che viene ulteriormente sollecitato dalle mucose umide del suo naso che tentano di entrare nel mio ano.
Il Padrone, soddisfatto dal mio lungo bocchino, si alza e lancia un ordine a Darko che, malvolentieri, si allontana dal mio corpo e si va ad accucciare ai piedi del divano.

“Esci da sotto il tavolo, lurida cagna, e rimani a quattro zampe”.
Mentre attendo il nuovo ordine del Padrone, vedo che lo stesso nel frattempo si è procurato una ciotola con all'interno della poltiglia che non riesco a decifrare. Me la porge vicino alla bocca e mi ordina di riversare sopra quell'ammasso informe, tutta la sborra che gli avevo succhiato dal suo cazzo.
Mi accorgo solo ora della quantità di sperma che avevo in bocca e che ora ricopre interamente questa poltiglia. Mi ordina di avvicinarmi alla postazione di Darko e di sdraiarmi accanto a lui e di attendere, mentre si avvia in cucina.
Subito dopo ritorna con due ciotole. Una è ricolma di croccantini e la stessa viene messa sotto il muso di Darko mentre l'altra, contenente la poltiglia ricolma di sborra, viene avvicinata alla mia bocca.
“Questa è la tua cena. Ti ho conservato un po' di spaghetti e di frittata che ho preventivamente pre masticato per te. Spero che sia di tuo gradimento. Buon appetito e sbrigati a mangiare perché prima di andare a dormire devi pulire la cucina. Ah! dimenticavo. Se hai sete puoi bere nella tazza del cesso”. Ti aspetto sul divano.

E così, da quella sera, è iniziata la mia trasformazione da uomo a donna o meglio da uomo a schiava sessuale di un individuo di cui non conosco nulla di lui.
Le uniche informazioni che sono in mio possesso è che svolge il lavoro di autista di Tir, abita in una villetta di campagna insieme ad un cane di nome Darko ed è conosciuto tra i suoi colleghi per la sua passione di schiavizzare e trasformare uomini in donne.
Nella sua casa non esiste nessuna foto e nessun documento che mi possa far risalire alla sua identità. E' come se vivessi in una realtà parallela, una realtà virtuale dalla quale ho sperato un giorno di svegliarmi. Ma non è stato così.

Quella sera, dopo aver riassettato la cucina, mi avvicino al divano dove Lui è sdraiato con le gambe larghe e tutto nudo dalla cintola in giù, con il suo cazzo appoggiato su una coscia e due grossi testicoli che penzolano imponenti tra le sue muscolose gambe.
Mi ordina di mettermi a quattro zampe e di avvicinarmi a Lui come una cagna affamata ed assetata, con la bocca aperta e la lingua penzoloni e salivosa.

Mentre mi avvicino al divano, sento il ringhio poco rassicurante di Darko che mi accorgo che mi segue da molto vicino.
Sono completamente nudo e con il culo esposto che si muove sinuosamente vicino al muso del cane che, attratto probabilmente dall'odore di sudore che emana il mio buco, non ha smesso un minuto di leccarlo.
I miei occhi si incrociano con quelli del mio Padrone che si gode divertito la scena, umiliandomi con le sue parole di disprezzo e di scherno ed evidenziando come l'espressione del mio viso fosse la prova inconfutabile del piacere che stavo effettivamente provando, a seguito delle incessanti leccate del cane.

“Sei peggio di una cagna in calore, lurida puttana. Sei rossa in viso e ti manca il respiro proprio come una troia che non aspetta altro di essere riempita da un bel cazzo duro e pieno di sborra”.

Allunga le sue massicce mani e, afferrandomi per i capelli, mi tira letteralmente tra le sue cosce infilandomi quell'ammasso di carne interamente nella gola. Ride di gusto nel vedermi annaspare in quanto sono in debito di respiro, sia per le vigorose leccate di Darko, sia a causa del suo cazzo che, diventato immediatamente duro come una pietra, si è letteralmente impadronito della mia bocca.

Mentre sono concentrato a succhiare la verga del Padrone, il cui movimento di entrata e uscita dalla mia bocca non mi da tregua, mi accorgo che anche il mio cazzo è diventato bello duro e penso che sono ormai parecchi giorni che non godo e ne sento davvero il bisogno.
Ho le palle piene e doloranti e, senza accorgermene, mi trovo a strusciare il cazzo sul bordo del divano, proprio come fanno i cani durante il periodo in cui sono in calore.

Per mia sfortuna il padrone se ne accorge e, mentre il cane dietro continua imperterrito a riempirmi il buco del culo con la sua bava, facendomi vivere delle sensazioni di immenso piacere al punto di avere dei veri e propri brividi, il Padrone mi afferra la testa, mi stacca dal suo cazzo e, guardandomi negli occhi, inaspettatamente mi chiede: “puttana, vuoi godere?”.

Sono talmente preso dal piacere che sto provando dallo strusciarmi al divano che non ho ascoltato la domanda e mi dimeno come una ossessa, appoggiando il mio culo sul muso del cane e contemporaneamente strofinando il mio cazzo al divano.

“Puttana merdosa, ti ho chiesto se vuoi godere?” ripete con voce più alta il mio Padrone che con un calcio mi allontana dal divano, facendomi cadere a terra supino e con le gambe in aria, dalle quali si erge in tutta la sua vigoria il mio cazzo voglioso.

“Sì mio Padrone, non ce la faccio più. Ho una disperata voglia di godere. Ti prego, concedimi l'orgasmo”.

Non avrei mai pensato, prima di questa sera, che un giorno mi sarei trovato ad implorare un altro uomo per farmi godere, umiliandomi a questo modo.
Ma questo è stato il minore dei mali.
Infatti il Padrone, approfittando di questo mio stato di soggezione, con espressione del viso pieno di sadismo, decide di concedermi l'autorizzazione a masturbarmi ad una sola condizione.

“Sei una cagna in calore, stai sbavando di piacere grazie alla lingua di Darko ed allora sarà proprio Darko che ti farà godere. Potrai svuotare le tue ovaie solo se ti farai inculare da Darko. Non voglio obbligarti e se rifiuti non succederà nulla. Non sarai punita, ma non ti sarà possibile masturbarti e te ne andrai a dormire con la voglia in corpo”.
E mentre proferiva queste parole mi accorgo che in mano ha una gabbietta di silicone color rosa, in cui sarà rinchiuso il mio cazzo.

“Pensaci, puttana. In ogni caso sappi che ti ingabbierò quel tuo cazzetto e le chiavi le terrò io. Non potrai toccarti e soffrirai le pene dell'inferno. Ti insegnerò a godere solo con il culo, ma ci vorrà del tempo. Nel frattempo ti posso concedere di godere ancora con il tuo cazzetto, solo se me lo chiederai tu e solo se farai godere il mio fidato Darko”.

Non posso credere alle parole che ho appena sentito ma è la dura realtà.
Mi trovo a terra supino, con le gambe aperte ed il cazzo duro come il marmo, con Darko che nel frattempo si è avvicinato al mio cazzo leccandolo. Ho la pressione a mille, sono ricoperto di sudore e faccio fatica a respirare.
I miei occhi colmi di lacrime osservano l'uomo che mi ha rapito, che con il cazzo duro come un obelisco si trova in piedi davanti al divano, con una gabbietta rosa in mano che mi sorride compiaciuto.
La mia mente si rifiuta di sottostare a questa ennesima umiliazione ma l'istinto animalesco prevale sulla razionalità e, pertanto, cosciente a cosa sarei andato incontro, mi inginocchio ai suoi piedi e iniziando a leccarglieli, lo imploro di farmi godere.

“Padrone, ti imploro. Sto impazzendo. Ho bisogno di godere. Fai di me quello che vuoi”.

E' la resa dei conti. Non avrei mai pensato di capitolare con questa facilità e soprattutto a causa della lingua di un cane.

“Bene, puttana. Da questo momento, oltre a essere la mia schiava, la mia puttana, sarai la cagna di Darko e ti farai montare ed ingravidare ogni volta che lui ne avrà voglia. Ti consiglio di abituarti a lui perché è molto focoso ed esigente. Mettiti a pecorina con la testa a terra e con il culo in alto”.

In preda ai miei istinti animaleschi obbedisco tutto fremente, mentre il Padrone si avvicina al grosso cane e, accarezzandolo al petto, lo incita a salirmi con le zampe sul mio corpo.
Mi irrigidisco non appena avverto le unghie di Darko lambirmi e graffiarmi leggermente le spalle, ma la voce imperiosa del Padrone mi invita a rilassarmi, se non voglio essere dilaniato dal cazzo del cane. Lo sento umido che si appoggia alla mia rosellina che, sebbene non più vergine, è ancora poco abituata alla penetrazione.

Vista la difficoltà del cane di trovare la via giusta, il Padrone mi invita ad abbassare leggermente il culo ordinandomi nel contempo ad aprirmi le chiappe, offrendo il mio buco burroso al pene dell'animale.
E' bastato questo accorgimento che Darko, con un colpo di reni, sale nuovamente con le zampe anteriori sulla mia schiena, avvicinando pericolosamente il suo cazzo al mio culo.

Respiro in maniera affannata in attesa di essere penetrato, unica contropartita per il mio tanto e desiderato orgasmo. E' davvero incomprensibile pensare a che cosa una persona è disposta a fare quando i sensi prevalgono sulla ragione.
Nel mio caso sono disposto ad avere un rapporto anale con un animale, pur di soddisfare il mio desiderio sessuale che ormai ha raggiunto un livello di insoddisfazione tale che non mi permette di usare la ragione.

Chiudo gli occhi e attendo di essere posseduta da Darko, quando mi accorgo che dal mio cazzo inizia a colare del liquido pre spermatico a causa dell'intensa e prolungata eccitazione che ancora non posso soddisfare, perché attendo l'ordine del Padrone che mi autorizzerà alla masturbazione.

Sono ormai rassegnato alla penetrazione, quando avverto la mano del Padrone che si frappone tra il mio buco ed il cazzo del cane che, con grande maestria, viene masturbato dal Padrone, fino a farlo sborrare sulle mie chiappe.

“Godi anche tu, lurida puttana. Godi insieme al tuo Darko, sporca cagna” e così, senza farmelo ripetere due volte, afferro il mio cazzo tutto appiccicoso e dolorante e, dopo nemmeno due menate, sborro come non mai.
“Ahhh, godo padrone, che bello. Sono la tua puttana, sono la cagna di Darko. Sono la vostra troiaaaa” e così, urlando tutto il mio piacere, mi distendo a terra con le gambe larghe e con il cazzo di Darko ancora appoggiato sulle mie chiappe, in attesa che si sgonfiasse.
Il Padrone si avvicina al mio viso, stravolto dal piacere e, dopo avermi ordinato di aprire la bocca, si svuota i coglioni belli pieni, facendomi degustare tutto il suo nettare, ringraziandolo per la benevolenza concessami.

“Eri disposta a farti scopare da un cane pur di godere. Questa è la dimostrazione della tua vera natura di troia.
Tu sei nata per essere sottomessa ed usata senza limiti, ma non potevo farti scopare da Darko perché avrebbe devastato il tuo culo, che invece sarà destinato a ben altro”.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Rapito e Femminilizzato. Arrivo a casa del Padrone:

Altri Racconti Erotici in bdsm:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni