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Servitù Ribelle - Coppia di schiavi


di Smithmarcus
12.12.2023    |    2.401    |    2 9.5
""Stai godendo, cagna, vero?" le dice Greta, sentendola ansimare vistosamente..."
Roberto apre la porta di casa. E' sera, è stanco, e vuole vedere sua moglie, Michela.
"Amore, sono tornato!" dice a gran voce.
Ma non ottiene alcuna risposta.
Inizialmente non ci fa tanto caso. Allora entra, chiedendosi come mai né Michela, né nessun altra persona in casa, abbia risposto. Dove è la governante?
Si addentra nell'ingresso, e arriva all'elegante sala principale.
E si blocca. Non crede ai suoi occhi.
"M-Michela..." balbetta sgranando le pupille.
Vede la sua dolce metà in ginocchio davanti a Luisa, l'esperta governante. Sua moglie è nuda completamente, i suoi capelli sono raccolti in una lunga coda di cavallo, i polsi dietro la schiena bloccati da due manette, e i suoi grandi capezzoli turgidi sono tenuti in tensione e strizzati da due pinzette, legate da una catenella. Dietro di lei è appostata Greta, la giovane ragazza delle pulizie, che completa l'umiliazione della sua amata, giocando con un dildo sui suoi glutei, passandolo sul buchetto del sedere, o sulla passera sempre umida. Forse sua moglie protesterebbe, o magari le verrebbe da ansimare, se ne avesse la possibilità, ma non ce l'ha. Infatti la governante Luisa, comodamente seduta di fronte a lei, le ficca un piede completamente dentro la bocca, costringendola a tenerla spalancata, e a emettere improbabili suoni gutturali. Inoltre con l'altro piedino quella donna infida le prende a calcetti le sue grandi tette, già duramente provate dalle pinzette sui capezzoli.
E' evidente come debba essere successo qualcosa, pensa lui. In qualche modo le due donne della servitù devono averla completamente soggiogata, e si stanno divertendo a giocare con lei. Ed è ancora più evidente come lei non sia assolutamente in grado di combinare nulla per potersi opporre alle sue inservienti.
Roberto sa di dovere intervenire, di dover fare qualcosa per interrompere quella situazione imbarazzante, ma inizialmente resta paralizzato, quasi affascinato da quanto sta vedendo. Si domanda se vedere sua moglie, ridotta così e trattata in questo modo non lo stia eccitando a dismisura. Sente il suo uccello crescere nelle mutande, e una parte di sé si vergogna di ciò enormemente.
"Venga pure, signor Roberto. Stavamo facendo capire alla signora quale sia il suo ruolo in questa casa..." gli dice Luisa, guardandolo con un malefico sorrisetto.
Così dicendo estrae il suo piede dalla bocca di Michela, la quale finalmente può riprendere a respirare a pieni polmoni. Il suo viso è arrossato e umiliato, e non ha quasi il coraggio di guardare suo marito.
"Roby, amore...loro...loro mi hanno...costretto..." farfuglia lei, con lo sguardo basso a terra.
"Tesoro...- fa lui cercando di essere protettivo – tranquilla, adesso è finita. Ci sono qua io. Non ti faranno più nulla, queste due."
Ma una parte di sé si domanda come una donna alta e prestante come sua moglie si sia potuta fare sottomettere così da una governante cinquantenne, non certo in gran forma, e da una ragazzetta delle pulizie, bassotta, magra, ventenne, o giù di lì.
Comunque, sentire queste parole riporta un minimo di speranza nell'animo di Michela, che abbozza subito un tentativo di alzarsi in piedi.
"Stai ferma lì, puttana. Non ti ho detto di alzarti. - le dice brutalmente la governante Luisa – Ora facciamo vedere alcune cosette al tuo bel maritino"
"Oh no, vi prego..." implora lei, precipitando di nuovo nello sconforto.
"Greta, cara, vuoi mostrare al signor Roberto come la sua gran donna, amasse farsi sbattere da noi come una cagna?"
"Ma certo, signora Luisa." ridacchia la ragazza contenta di poter infliggere un nuovo duro colpo alla reputazione della padrona di casa.
Mentre Greta si avvicina a Roberto, col cellulare in mano, frugando nella galleria delle immagini, Luisa appoggia entrambi i piedi sui seni grossi e nudi di Michela, in ginocchio davanti a lei. Ci gioca pressando lateralmente verso l'interno, o spingendo verso l'alto con l'alluce.
"La prego Luisa...no, non faccia questo..." piagnucola Michela.
Ma non può fare assolutamente nulla. E' a terra, ammanettata, e incapace di reagire a quelle due serpi che si divertono a degradarla di fronte a suo marito.
Greta in piedi mostra a Roberto le foto di qualche ora prima. Immagini che ritraggono Michela, che si fa succhiare le tettone da Luisa, mentre lei stessa, la sua ragazza delle pulizie, le tocca la passera da dietro, portandola all'orgasmo. Poi altre foto, con Michela a terra, nuda, che ha appena raggiunto il piacere. Roberto le guarda una a una, impietrito. Le espressioni sul volto di sua moglie sono inequivocabili. Completo abbandono al piacere fisico, nel sentire il suo stupendo corpo usato dalle sue due serve-padrone.
"Miky, ti sei fatta...fottere da loro...come può essere?!" dice lui con gli occhi sbarrati.
"...no, amore...non è come sembra..." tenta pateticamente di giustificarsi lei.
"E allora come è, troia, vuoi dircelo? - la insulta Luisa – Vuoi dire che non ti piaceva quello che ti stavamo facendo? Hai goduto come una cagna in calore!"
Così dicendo la perfida governante tira verso di sé, con il piede, la catenina legata alle pinzette fissata ai capezzoli turgidi di Michela, facendole letteralmente vedere le stelle dal dolore.
"Ahhh!! Luisa, la prego!! Si fermiiii.... - strilla lei. - Sì...sì...ho goduto come una cagna...ok, lo ammetto...lo ammettoooo...m-mi è piaciuto...molto..."
"Bene. - fa soddisfatta Luisa – Almeno ora sappiamo tutti la verità. Anche tuo marito."
Senza attendere nessun commento da parte di Roberto, completamente frastornato da queste rivelazioni, la giovane Greta gli poggia la mano sul pacco, tastandogli l'uccello attraverso i pantaloni.
"Ma che fai, Greta??" commenta lui spiazzato, ritraendosi.
"Oh signor Roberto...controllavo se tutto ciò le stesse piacendo. E, direi proprio di sì. Il suo uccello sembra di marmo." commenta ridacchiando la giovane, sfottendolo in modo irriverente.
"Ma..come ti permetti, ragazzina? Vedi di stare al tuo posto! E ora lasciate stare mia moglie. Subito!" dice lui, infastidito, ma al tempo stesso scosso dalla profonda vergogna di essersi fatto sorprendere con una potente erezione alla vista della sua stupenda moglie sottomessa alla servitù di casa.
"E su, stallone, facci vedere quanto ti piace vedere la tua bonazza trattata come una cagna!" lo incalza ancora Greta, rimettendogli insolentemente la mano sul cazzo duro.
"Ma basta, smettila! - dice lui, scostandole la mano bruscamente – Ora avete esagerato! Vi denuncio tutte e due!"
Roberto arretra, cercando di evitare l'invadente manina della giovane collaboratrice domestica che cerca il contatto col suo bel cazzo duro.
"Oh oh! Frase sbagliata. - interviene la signora Luisa – Credo che non ti convenga proprio denunciare nessuno. Per due ottimi motivi. Prima di tutto non abbiamo fatto nulla di male. Semplicemente un po' di sano sesso con una adulta ben contenta e consenziente. Stra-consenziente. Che non a caso è tua moglie. Secondo: abbiamo del bel materiale fotografico che potremmo facilmente divulgare un po' in giro. Michela è una delle donne più belle nel raggio di molti chilometri. Voi siete una coppia molto conosciuta. Credo che sarebbe interessante, no?"
"Siete delle maledette! E' un ricatto!" ringhia lui, rabbioso.
"Che brutta parola... - dice Luisa – Lo prenda come un gioco, signor Roberto, no? Un gioco in cui si invertono i ruoli, e a comandare sono io. Oh, e Greta ovviamente."
E così dicendo allunga il suo piede verso il viso di Michela, sfiorandole la bocca con l'alluce. Glielo poggia sul labbro. Lei, prima è un po' riluttante, poi tira fuori la lingua e comincia a leccare il ditone della donna, umiliandosi nuovamente senza alcuna dignità.
"Oddio, tesoro...." si fa sfuggire lui, sgranando ancora gli occhi incredulo. Ed eccitato.
Ora non riesce più a ritrarsi. Greta gli afferra l'uccello duro con una mano, mentre con l'altra comincia a sbottonargli i pantaloni.
"Si spogli, signor Roberto. Subito." gli sussurra la giovane, senza ammettere repliche.
Lui la guarda con schifato disprezzo. Ma sa che le due ce li hanno in pugno, lui e sua moglie. E quindi si trova costretto a eseguire. Si leva maglione, camicia, pantaloni, scarpe, e calze, buttando tutto di lato.
"Anche i boxer, maschione." gli ordina Greta.
"Oh, ma dai...è...è assurdo!" protesta lui.
Ma, senza nessun riguardo, lei ancora gli afferra cazzo e palle, stritolando con forza. E lui può solo urlare di dolore e frustrazione.
"Hai capito che devi fare ciò che diciamo?" lo incalza la giovane, perdendo la pazienza.
Lui per un attimo ha la forte tentazione di sistemarla semplicemente con un gran ceffone, e di scaraventare quelle due infide serpi fuori di casa loro, ma subito si figura, il giorno dopo, le cassette della posta di tutte le villette dell'elegante quartiere riempite di foto di sua moglie che gode sotto le dita di due donne. E, forzatamente, si rassegna.
"...ok, ok, Greta... - bisbiglia – mi lasci pure...mi levo i boxer..."
"Bravo signor Roberto, vede che ci capiamo?" lo irride lei, soddisfatta.
In un attimo lui è completamente nudo.
"E tra l'altro, - aggiunge la giovane donna delle pulizie riprendendo l'uccello eretto di lui in mano, stavolta con molto più riguardo – mi sembra che lo spettacolo sia di suo gradimento, no?"
Enfatizzare la sua eccitazione alla vista delle umiliazioni di Michela causa in lui profonda vergogna. Non sa letteralmente cosa dire, mentre sobbalza imbarazzato alle carezze della ragazza sul suo cazzo.
Lei gli gira in torno, assaporando il momento e palpandolo ovunque senza rispetto. Poi gli afferra i polsi, glieli porta dietro la schiena, estrae due manette dalla tasca dei suoi jeans, e in un attimo anche lui, come sua moglie, si trova nudo e ammanettato.
Michela è inginocchiata in terra, ma nel vedere suo marito nelle mani di quella odiosa streghetta, avvampa d'ira, e ha una reazione d'orgoglio. Furiosa, si alza in piedi, sotto lo sguardo divertito della governante Luisa.
"Wow, Michela, che grinta!" la sfotte quella.
"Ora...avete esagerato davvero!" esclama lei furiosa.
Si avvicina a grandi passi alla donna delle pulizie, che maneggia il cazzo duro di suo marito con estrema nonchalance, mentre Roberto può solo emettere dei sommessi gemiti. Gli occhioni azzurri di Michela lanciano letteralmente fulmini. Ma con le braccia ammanettate dietro la schiena e le tettone nude con le pinzette ai capezzoli, incute ben poca paura.
"Greta! Lascia subito mio marito!!" tenta di imporsi con autorità.
La ragazza però, la guarda con espressione di sfida, senza ovviamente alcuna paura di lei. Non la degna di grande attenzione e si rivolge ancora a Roberto.
"Tu, in ginocchio." gli ordina con un'altra vigorosa strizzata di palle.
E con un urlo sordo, lui, sbuffando e rosso in viso, crolla a terra sulle ginocchia, eseguendo le disposizioni della giovane.
"Credo che tua moglie non abbia capito nulla. Ha bisogno di una lezione." aggiunge lei.
"Certo! Fai la spavalda perché ho i polsi legati dietro la schiena, ragazzina! Vero?" strilla Michela, agitando le braccia bloccate dietro di se.
"Su, su, Michela, non siamo così antisportive... - ridacchia la signora Luisa, arrivando alle sue spalle all'improvviso – ecco, ora sei libera!"
E con la chiavetta le apre le manette.
Michela non crede quasi ai suoi occhi. E' libera. Nuda, ma libera. Si massaggia i polsi un po' dolenti, si sfila le pinzette dai capezzoli, scagliandole via rabbiosamente, e guarda verso Greta, la giovane e odiosa donne delle pulizie che stava maltrattando suo marito e abusando di lui.
"Oh sembra che avremo da divertirci..." commenta la signora Luisa, avvicinandosi a Roberto in ginocchio e carezzandogli i capelli.
Michela è più alta e prestante della giovane androgina Greta, e subito si avventa su di lei, afferrandole i capelli.
"Vediamo se fai ancora la spiritosa con mio marito, stronzetta!" le dice scuotendole la testa da una parte all'altra.
Gli scossoni di Michela sembrano disorientare e sbilanciare la povera Greta, che per alcuni momenti pare un fuscello in balìa della tempesta.
La ragazza, cercando di riordinare le idee, allunga le manine verso il seno nudo di Michela, e riesce a raggiungere i capezzoli, tenendoli stretti fra pollice e indice. Michela strabuzza gli occhi un po' sorpresa dalla subdola tattica della giovane. Continua a scuotere la testa della donna delle pulizie, con forza tirandole i capelli da una parte all'altra, mentre quella ora strizza e torce i suoi capezzoli con tutta la cattiveria che ha in corpo. Nessuna delle due vuole mollare di un centimetro, entrambe stringono i denti, dando tutto. Ora è Michela a sembrare più in difficoltà. Ovviamente il dolore lancinante al seno è ben maggiore di quello di una pur sostanziosa tirata di capelli. Retrocede verso il muro, incalzata dalla ragazza delle pulizie, che la spintona all'indietro, lentamente ma inesorabilmente, prendendo il sopravvento su di lei. Poi, annientata dal dolore, Michela molla, lasciando i capelli e cercando di afferrare i polsi della piccola vipera per staccarle le mani dal suo seno. Ma quella tiene, con una presa di acciaio. Anzi, la sbatte spalle al muro. Michela è nel panico. Quando Greta porta la bocca sui suoi capezzoli cominciando a mordere, non può far altro che urlare.
"Oh noooooooo!!!! Tiiii pregooooooo...." strilla terrorizzata, perdendo ogni contegno.
Greta allora comincia a succhiare le punte dei suoi seni, agitandola e confondendola ancora di più. Quindi solleva un ginocchio, insinuandosi fra le lunghe gambe di Michela. Lei è sconvolta da mille stimoli di ogni genere, e istintivamente apre le cosce alla sua avversaria.
Roberto, in ginocchio, assiste ipnotizzato. La signora Luisa si inginocchia dietro di lui, e, approfittando del fatto che lui sia ammanettato, comincia a toccargli rudemente il cazzo duro e le palle.
"Quella puttana di tua moglie...si sta eccitando a farsi menare dalla ragazza, non credi? Guardala. Hmm, e ti piace, vero maschione?" lo stuzzica.
Lui balbetta, bofonchia qualcosa, ma non riesce a reagire in nessun modo alla governante che gli maneggia l'uccello e gli stritola le palle, alternativamente, con durezza, ma al tempo stesso sapientemente.
"...Luisa....no...ohhh mi fa...male...."
"Ammettilo." ordina lei.
"Ahhh...s-sì...ok...ohhh...mi sta piacendo..." cede lui sopraffatto.
Vede Michela crollare a quattro zampe, davanti alla donna delle pulizie. La ragazza le prende la coda dei capelli e la fa camminare come un animale, nuda e sconfitta. La conduce un po' in giro per la sala, fino ad arrivare di fronte a lui, accompagnando la camminata con frasi intervallate a sonori percosse sui suoi rotondi glutei.
"Allora. Mi voleva sfidare, signora Michela?" seguito da un forte ceffone sul culo.
"...ahhhhhh...nooo...ho sbagliato, Greta...ho sbagliato....perdonami...." piagnucola lei.
"Chiedi scusa a tuo marito per essere così debole, e per la figura penosa che hai fatto." e altro schiaffone sul culo.
"...ahhh...s-scusa Roby...non sono riuscita...a...." farfuglia lei.
"E scusati pure essere troia. Lo sento benissimo che ti stai eccitando." altro schiaffo ancora.
"...ahhh....io...io...."
Altro schiaffo ancora. E ancora. Il culo di Michela sta diventando rosso fuoco.
"Bastaaaaaa.... - strilla la donna quasi in lacrime, rossa in viso – s-sì, ok...ok...mi sto...eccitando...sono una...una....troia."
L'ammissione sommessa genera un sorrisino di trionfo nella giovane ragazza delle pulizie. Allunga una mano verso la sua borsa, e afferra uno strapon di discrete dimensioni, che si assicura attaccandolo alla vita.
"Allora forse è ora di punirti come una troia si merita." sibila Greta soddisfatta e minacciosa.
"Oh no, non farlo! Non la fottere!" implora Roberto riavendosi per un momento.
Ma la signora Luisa gli punta un tacco sul petto, facendolo cadere schiena a terra. Con un tonfo sordo. Quindi si solleva la gonna, e si sfila le mutandine, infilando l'indumento in bocca di Roberto. Con le mani bloccate dietro la schiena lui può solo subire ogni genere di sopruso. La governante si siede sul suo cazzone eretto facendosi penetrare fino in fondo.
"E non sarà la sola ad essere fottuta, caro signor Roberto." gli dice.
Lui riesce solo a mugolare, senza proferire alcuna parola. Lei gli afferra il viso orientandolo verso sua moglie, e obbligandolo a guardare la completa disfatta della sua bella consorte.
"Ammira bene come Greta fotte la tua gran donna, idiota!" gli ringhia con cattiveria.
Lui è troppo eccitato per rispondere qualcosa. Non riesce a staccare gli occhi da Greta, che con un piede preme sulla schiena di Michela schiacciandole le tettone a terra, ma tenendole il culo ben rivolto verso l'alto con le mani. Sua moglie è nella posizione della gatta in calore, messa a novanta gradi. Quindi la ragazza le si inginocchia dietro, con una mano le afferra i capelli come se fossero briglie, e con l'altra riprende a darle devastanti schiaffoni sul culo.
"Greta, pietà!" strilla Michela, sentendo contemporaneamente lo strapon della ragazza che le penetra nella passera senza nessun riguardo.
"Ma sta zitta, che sei fradicia!" la deride quell'altra.
Effettivamente Michela non può negare la propria eccitazione, sentendosi vistosamente gocciolare dalla zona intima. Greta inizia a pomparla duramente. Il cazzone è bello grosso, e scuote Michela che prima spalanca gli occhi come se le mancasse il respiro, poi si adegua al movimento della ragazza delle pulizie, assecondando il membro che entra ed esce dalla sua passera bagnata, gemendo senza ritegno.
"Ma glielo dai mai alla tua dolce metà questo bell'uccello, Roberto? - ride Luisa ancheggiando col membro del padrone di casa al suo interno – Perchè sembra proprio avere fame di cazzo!"
"Oh no, non è vero! - biascica penosamente lui, eccitatissimo dalla sinuosità del bacino della governante, donna forse non bellissima, ma che indubbiamente ci sa fare nel muoversi – Miky è... è..."
"Tua moglie è una puttana, Roberto. E da oggi è la nostra puttana." lo zittisce lei, seduta sopra di lui, continuando a obbligarlo senza pietà a scoparla.
Michela sente le parole della governante, e non può evitare di vedere come lei si stia scopando suo marito sotto i suoi occhi, ma non può assolutamente rispondere nulla. Anzi con la giovane Greta che le tira i capelli all'indietro, percuotendo i suoi glutei duramente con l'altra mano e mettendola a novanta gradi, penetrando con colpi secchi la sua parte intima, queste oscene umiliazioni non fanno che eccitarla di più. Riesce solo a emettere gemiti di piacere.
"Stai godendo, cagna, vero?" le dice Greta, sentendola ansimare vistosamente.
"Oh maledetta... - sussurra lei – mi stai....ohhh...facendo...venire...."
"Schifosa puttana! Non hai nessun ritegno." le dice, voltandole il viso e sputando su una sua guancia.
"oh cazzo no! NO! Nooo, sto venendooooooooo!!!!" l'urlo di Michela devastata dall'orgasmo suona in tutta la sala. Roberto osserva la sua bellissima moglie fottuta come una cagna, crollare a terra, sfinita. Greta la volta a pancia in su, e soddisfatta del bel lavoretto si siede comodamente sulla sua faccia, cominciando ad muovere il bacino sensualmente su di lei.
Lui vorrebbe forse fare qualcosa, aiutarla, ma è totalmente sottomesso dalla governante, signora Luisa, che muovendosi abilmente sul suo cazzo, sta anch'essa raggiungendo l'orgasmo. Anche lui è vicino al piacere, ma Luisa lo anticipa, raggiungendo decisamente il piacere prima di lui. Godendo, gli regala una stritolata di palle che gli fa vedere le stelle, facendolo urlare di dolore. Spietata come non mai, Luisa si alza, facendo scivolare improvvisamente fuori da sé il bel cazzone turgido di lui.
"Oh no, Luisa, la prego! - supplica lui – Mi faccia godere, la prego! Ne ho troppa voglia!"
Vederlo implorare di essere appagato in questo modo patetico, fa uscire un sorrisetto malefico sul viso della governante, che lo osserva dall'alto in basso con disprezzo. Ma in tutta risposta lei gli schiaccia cazzo e palle con un piede, premendo con forza, fino a farlo urlare di dolore.
"AHHH!!!! Noooooo!!! LUISA TI PREGOOOOO!!!" strilla lui distrutto, contorcendosi a terra, inerme, mentre lei continua a premergli col piede con cattiveria nelle parti intime.
In quello stesso attimo, Greta, troppo eccitata da tutto, viene copiosamente sul bellissimo viso di Michela, prigioniera sotto la sua passera. Le rimane seduta sulla faccia ancora qualche secondo, in modo da deliziarla col gusto dei suoi umori, che gocciolano tra le carnose labbra della donna. Poi si alza, barcollante, ma decisamente trionfante.
I due coniugi, viceversa, sono a terra, devastati nel fisico e nel morale, riversi e abbandonati sul tappeto. Sono dominati, sconfitti, e umiliati. Nessuno parla, nessuno ne ha la forza, certo è che da oggi tutto sarà diverso in casa. La signora Luisa e Greta si rivestono soddisfatte, annuendo mentre si scambiano una occhiata di intesa.
Poi si alzano, dirigendosi verso la porta di casa. Ma prima di uscire, la governante si gira verso marito e moglie, ancora a terra sconsolati.
"Signori, credo che domani firmeremo un sostanzioso adeguamento del contratto, no? O avete forse qualcosa in contrario?"

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