Racconti Erotici > bdsm > Servitù Ribelle
bdsm

Servitù Ribelle


di Smithmarcus
06.12.2023    |    4.635    |    6 9.0
""Sa, signora Michela, la sua spocchia l'ho sempre trovata fastidiosa..."
"Cosa significa questo?" domanda Michela, sgranando gli occhioni azzurri, mentre osserva le fotografie stampate e ingrandite sul tavolo.
"Mi sembra molto evidente, signora Michela. Lei è in una brutta situazione." risponde gelida la governante di casa, la signora Luisa.
Michela resta impietrita. Le foto parlano chiaro. Ritraggono lei in calde effusioni con Giovanni, marito della sua amica, nonché noto libertino. Perché diavolo ha ceduto una volta, una sola volta a quell'uomo, che nemmeno la attraeva poi così tanto? Forse per noia, forse per provare qualcosa di diverso...Però ormai è tardi. Lo ha fatto, e ora la signora Luisa, governante di casa sua la osserva con un sorrisino malefico, in compagnia della giovane donna delle pulizie, Greta.
"E' evidente che è un ricatto.... - conclude Michela trattenendo a stento la rabbia – Cosa volete? Volete mostrare queste foto a mio marito?"
"Potremmo, sì. - ridacchia la governante – Ma magari troviamo un accordo, no?"
"Volete soldi? Non è un problema." dice Michela, cercando in qualche modo di tagliare corto. Questa situazione che la vede, lei, una delle donne più belle di tutta la città, quarant'anni portati splendidamente, nonché appartenente a una famiglia fra le più agiate della zona, costretta a scendere a patti con due appartenenti alla servitù di casa sua, le crea davvero un insopportabile fastidio.
"No, no, signora Michela, non vogliamo soldi. - a parlare è sempre Luisa, la governante – Vogliamo solo levarci qualche piccola libertà nei suoi confronti, qualche piccolo sfizio diciamo...sa, signora, stasera suo marito, Roberto, non è in casa...e ci piacerebbe essere noi, io e Greta, a dare gli ordini...Per una volta."
Michela arrossisce imbarazzata. E' furiosa, e deve cercare di trattenere quel sentimento che avvampa in lei. Ma ci riesce a stento, se ne accorge, sta per esplodere. E succede.
"Voi...siete pazze! Non prenderò mai ordini da voi!! Capito?" sbotta stringendo i pugni.
"Oh certo...va bene, va bene, si calmi...il signor Roberto a breve riceverà un messaggio con allegate queste foto...gli piaceranno, che dice, signora Michela?"
"Luisa! E' questo il ringraziamento per anni di rapporto di lavoro fra noi??" ringhia Michela sempre più furiosa.
"Sa, signora Michela, la sua spocchia l'ho sempre trovata fastidiosa. Il suo sentirsi superiore, dall'alto della sua bellezza, e della sua ricchezza ovviamente....Il modo in cui gli uomini la guardano, così alta, aristocratica, con quel corpo che sembra fatto per il sesso, un bel culo rotondo, due grosse tettone..."
"La smetta Luisa!!! Come si permette?!" avvampa Michela, avvicinandosi rabbiosamente alla donna, più anziana di lei di una decina d'anni. Lei è una donna molto pudica, e odia riferimenti, così espliciti, al suo corpo innegabilmente sexy.
"Ehi ehi, non si avvicini troppo, signora Michela. Si ricordi che mi basta schiacciare un tasto del mio cellulare e le foto arriveranno all'indirizzo di suo marito in pochissimi secondi." le rammenta la governante, senza scomporsi eccessivamente.
A queste parole Michela si blocca. Vuole evitare l'incidente diplomatico in casa, ovviamente. E non saprebbe come uscirne pulita, come spiegare. Roberto non capirebbe. Non giustificherebbe mai il tradimento, nemmeno per una sola volta. Si rende conto che deve scendere a patti con quelle due serpi. Non ha altra scelta.
"Ok, Luisa, ragioniamo. - dice, ritrovando rapidamente la calma – Cosa vorrebbe dire che date voi gli ordini?"
"Oh bene. Vedo che cominciamo a capire un po', signora Michela. Vedrà che sarà divertente anche per lei..." dice la governante. E passandole vicino le assesta un deciso e sonoro sculaccione.
Michela spalanca la bocca inorridita, scossa dal gesto irrispettoso.
"M-ma...ma questa è una follia!! Come osa?!" esclama esterrefatta.
"Su, su, non ci innervosiamo, signora. Anche Greta voleva levarsi questa soddisfazione!" le dice con calma serafica la signora Luisa.
E infatti prima che Michela possa voltarsi, da dietro le arriva il secondo sculaccione deciso, stavolta da parte della giovanissima donna delle pulizie.
"Oh questa poi!! - strilla Michela, rossa in viso, ormai pressoché isterica – Come ti permetti, ragazzina?!"
Ma non appena si volta a fronteggiare Greta, Luisa da dietro gliene affibbia un altro. Michela ora è furente, ma anche in grande confusione, avvolta da un misto di ira e umiliazione. Si gira immediatamente verso Luisa, ma si rende immediatamente conto che questa ha il dito sul cellulare pronta a inviare il fatidico messaggio.
"Abbiamo detto che gli ordini li diamo noi, signora Michela, no?" le dice sventolando il cellulare con aria minacciosa.
Michela si morde il labbro furiosa. Sculacciata e derisa dal personale di servizio di casa sua. Non avrebbe mai creduto potesse succedere. Ma ancora una volta contiene la sua rabbia.
"Bene. - commenta soddisfatta Luisa, non appena è stata riportata la calma – Ora si sbottoni la camicia, signora Michela. Anzi mi correggo: ora Michela, sbottonati la camicia! Subito!"
"Oddio, ma è..." prova a obiettare lei.
"Ho detto: sbottonati la camicia." ordina la governante con tono sempre più imperativo, agitando di nuovo minacciosamente il cellulare. Ora non le da più del lei. E' passata a un ben più confidenziale 'tu'.
Michela sbuffa. Dalle narici le esce quasi un ringhio. Vorrebbe strozzare quella donna. In quarant'anni di vita non aveva mai subito, neanche lontanamente un affronto simile. Però sa cosa succederebbe se non facesse ciò che dice Luisa, e le sue dita vanno sui bottoni della camicia, e a uno a uno se li sbottona tutti, aprendola completamente. Mastica amaro, per ciò che si trova a subire. E Greta completa l'opera levandogliela subito di dosso, e buttandola su un divano lateralmente.
Ora Michela si sente nuda. Si copre il suo abbondante seno con le mani.
"Che stupenda vaccona!" ridacchia Greta divertita.
Michela la fulmina semplicemente con lo sguardo. Ma la sua grinta ha breve durata.
"Anche i pantaloni, così belli eleganti, via. Subito!" le ordina la governante.
Lei esita. Sul viso ha una espressione di schifato disprezzo verso quelle due donne. E non vorrebbe mai darle la soddisfazione di restare in mutande e reggiseno, in piedi davanti a loro.
"Hai sentito bonazza? Muoviti!" ribadisce la donna delle pulizie, accompagnando le parole con un nuovo schiaffone sul culo della donna.
Lo sguardo di Michela avvampa d'odio nei confronti dell'insolente ragazzetta. Ma riflette fra sé, e lentamente si abbassa l'elegante pantalone del tailleur, levandoselo dalle caviglie con l'aiuto delle mani.
"Mi prenderò la soddisfazione di darti due calci nel culo, ragazzina!" sibila all'indirizzo della ventenne che ridacchia soddisfatta.
Ma contemporaneamente si sente in fortissimo imbarazzo, quasi nuda e indifesa davanti agli sguardi di quelle due che la studiano meticolosamente. Le girano intorno come squali, osservando ogni centimetro del suo corpo bellissimo. Sa che può solo tentare di coprirsi usando le mani e le braccia.
"Tieni le braccia molli lungo i fianchi, Michela!" le ordina ancora più perentoria la spietata governante.
Nervosamente e sommessamente lei esegue. Sente la sua pelle d'oca, e i capezzoli inturgidirsi. Cos'è che le sta dando questa sensazione? Forse ricevere ordini senza poter replicare da una donna autoritaria, più grande di lei? O le mani piccole e nervose di una ragazza più giovane di lei che si poggiano senza alcun rispetto sui suoi glutei scoperti, rotondi e candidi?
"Vi prego, basta..." si trova a supplicare, sentendosi all'improvviso in grave difficoltà.
Quasi non crede a ciò che sta dicendo. Lei, la donna più invidiata della città che prega due della sua stessa servitù.
"Greta, - ordina la governante con una occhiata complice alla ragazzetta – ti dispiace sganciarle il reggiseno?"
"Naturalmente no." risponde quell'altra con un ghignetto satanico dipinto sul volto.
"Oh no, questo no, vi prego!" geme Michela, rossa in viso. La sua spocchia sta completamente crollando.
Ma è troppo tardi. La ragazza delle pulizie le sgancia l'indumento, sfilandolo, e privandola anche di quel barlume di dignità. I suoi seni sono grossi e sodi, e i capezzoli completamente turgidi. Michela vorrebbe scomparire dall'imbarazzo. Cerca di coprirsi, sollevando le braccia, ma Greta le blocca i polsi. La ragazza è magrolina, ma più forte di ciò che sembra, e Michela non riesce a impedire che i loro sguardi arrivino sulle parti del suo corpo così nude ed esposte. Non fa in tempo a lamentarsi, che Luisa ha già serrato pollici e indici sui suoi capezzoli duri.
"Nnoooo.... - protesta sentendosi inerme – non fateloooo...mmaledette..."
"Sta zitta." le intima la ragazzina delle pulizie assestandole un doppio sculaccione con tutte e due le mani su entrambi i glutei. Stavolta il dolore è molto più intenso, visto che il colpo è arrivato sulla pelle completamente nuda. Un gemito sommesso le sfugge. Ma si dice che deve reagire, non può subire questo genere di cose da una ragazzina che ha la metà dei suoi anni. E però come fa per voltarsi verso Greta si dimentica che i suoi capezzoli turgidi e sensibili sono nelle mani della governante Luisa. La quale senza alcun rispetto glieli tira con violenza verso di sé. Il dolore sulle punte dei seni è lancinante, e stavolta Michela urla.
"Oh ti ho fatto male alle tettone?" la sfotte Luisa, vedendo l'espressione di dolore sul suo volto.
"S-siete pazze..." riesce solo a mormorare penosamente lei, mordendosi il labbro per non piangere.
Ma senza potere fare nulla, sente la manina di Greta che si infila da dietro nelle sue mutandine. Scende in mezzo ai glutei, e comincia a esplorarle le parti intime.
"Ooooohhhh, ragazzina, che cazzo fff......hhhnnnnhhh..." biascica pateticamente sentendo le ditine magre di quella che le sfiorano il clitoride bagnato.
"Ma stai zitta, Michelona. Sei fradicia." la umilia Greta senza alcun rispetto.
"...no...nnooo..." vorrebbe girarsi, opporsi a quella piccola streghetta, ma sente la bocca della sua governante chiudersi sulla punta del suo seno e succhiarle i capezzoli avidamente. E' il suo punto più sensibile, questo è evidente. E ora è totalmente in confusione.
"Yummm, - gongola Luisa continuando a succhiare senza pietà – Era vero ciò che dicevano, che avessi le tette più spettacolari della città..."
Michela vorrebbe fare qualcosa, ma si rende conto che le forze è come se la avessero abbandonata. Le sue mani affusolate e curate, e i suoi polsi fini, vengono facilmente catturati e tenuti dietro alla schiena da Greta con una mano sola senza sforzo, mentre Luisa continua a lavorarle il seno completamente indifeso. L'altra mano della donna delle pulizie, riprende subito a toccarle sapientemente le parti intime, non tralasciando nessun buchetto.
Michela è sconvolta. Sta sudando vistosamente. In preda all'eccitazione, non riesce a proferire nessuna parola. Dalla sua bocca escono solo gemiti scomposti e mugolii. Sente le lunghe gambe cederle, letteralmente. E si ritrova in ginocchio sul tappeto. Ma le due inservienti non la lasciano nemmeno per un secondo non dandole alcun tempo per recuperare. Si inginocchiano sul tappeto con lei. Luisa davanti, Greta alle sue spalle.
"Stai godendo, vero troia?" la insulta la governante.
"Oh no...io...io...hnnnnhhh" farfuglia Michela devastata. I movimenti del suo corpo smentiscono le sue stesse parole.
E le ditine della donna delle pulizie si muovono con grande abilità sul suo clitoride. Ancora.
"Diglielo che sei bagnata, puttanona. Che stai venendo come la cagna che sei." la umilia la ragazza delle pulizie, che ci prende gusto a rivolgersi in questo modo alla padrona di casa. Michela sprofonda nella vergogna.
Il suo orgoglio è ormai seppellito sotto l'eccitazione inarrestabile, e lei riesce solo a scuotere la testa ansimando. Non ha più alcun ritegno né dignità. Greta aumenta il ritmo e la forza del tocco, mentre Luisa si sfoga brutalmente schiaffeggiandola sul viso e sul seno, sputandole in faccia e insultandola con ancora più cattiveria.
"Lurida schifosa...da oggi ti scoperemo a nostro piacimento ogni giorno..." le dice con una risata cattiva, lasciandole ampi segni rossi sulle guance e sul seno, mentre la saliva della donna le cola dal viso.
Queste parole in parte terrorizzano Michela, ma sentirsi usata, trattata come una cagna schifosa, e inerme nelle mani di quelle due, la fa sentire ancora più vicina al piacere. Ormai è troppa la voglia di godere, e senza più alcun contegno, esplode in un fragoroso orgasmo, crollando a terra sfinita.
Luisa e Greta la osservano. E' completamente prosciugata, e riversa sul tappeto. Loro sono molto soddisfatte. Guardano l'orologio.
"E fra poco ritorna il suo bel maritino, giusto?"
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Servitù Ribelle:

Altri Racconti Erotici in bdsm:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni