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Gay & Bisex

Sempre al cinema


di frombolone
31.05.2021    |    776    |    3 9.4
"Voglio sentire quei cazzi farsi strada dentro di me ed allargarmi..."
Chi di noi non ricorda con nostalgia il cinema Garden di Milano? E’ il posto dove ho fatto i primi e i più appaganti incontri della mia vita.
E allora oggi racconto uno dei tanti episodi che mi capitarono, quando ancora ero giovane e conoscevo da poco la mia bisessualità.

Dopo avere gironzolato un po’ per la sala, andato dietro al tendone che c’era in fondo al cinema, salito le scale che ne congiungevano le due parti, mi ero seduto su una sedia guardando un po’ lo schermo e un po’ un tipo tre posti più in là che sfoggiava uno splendido cazzo in erezione.
Si segava lentamente guardando il film e ogni tanto guardava in sala come ad accertarsi se qualcuno lo stesse sbirciando. Sfidando la mia timidezza non distoglievo lo sguardo dal suo uccello ma, anzi, insistevo, fino al momento in cui i nostri sguardi si incrociarono. Solo un piccolo momento di imbarazzo e poi un suo lieve cenno della testa ad invitarmi ad avvicinarmi. Mi siedo al suo fianco e subito la sua mano afferra la mia.
-“Muovila, lentamente”. Ipnotizzato alla vista di quel cazzo la mia mano incomincia un lento su e giù. Risalgo l’asta per soffermarmi sulla cappella per poi di nuovo ridiscendere. Sento la sua pelle scorrere e il suo cazzo irrigidirsi di più.
_ “ Bravo, continua così”, mi dice. Ed io continuo. Tra l’altro anche il mio di cazzo incomincia ad ingrossarsi e cercare di uscire dalle mie mutande. Ora mi bagno la mano con la saliva e torno ad afferrare l’asta. Gli piace come glielo meno. Lo sento inarcarsi e fremere. Sento i suoi mugolii trattenuti.
-“ Ti piace, porco”, penso tra me e me, quasi orgoglioso della mia bravura. Gli afferro i coglioni e li massaggio. Li sento pieni del suo piacere, della sua sborra. La immagino tanta e densa, bianca e calda. Chissà se tra poco la sentirò colare sulle mie mani?
Ancora immerso in quei pensieri la sua mano spinge sulla mia nuca e la sua voce mi ordina di prenderlo in bocca. Ha un tono deciso, non ammette repliche. Il suo braccio spinge forte sulla mia testa.
-“ Apri la bocca e succhia, troia”, non è un invito. Mi chino sul suo cazzo e lo annuso per un attimo, gli passo appena la lingua sulla cappella. E poi lascio che quella minchia dura si faccia strada nella mia bocca. E’ duro, durissimo. E la sua mano che spinge forte la mia testa mi fa apprezzare ancora di più il suo cazzo. Mi trattiene la testa con tutte e due le mani, non riesco a muovermi e sento il suo cazzo incominciare a scoparmi con foga la bocca.
-“ Ti piace farti chiavare in bocca, vero!”.
- “ Cazzo mi piace sì”, vorrei dire ma con la bocca piena riesco solo a mugolare qualcosa.
-“ Bravo, adesso succhia, su e giù, delicatamente”.
-“Fammi sentire le tue labbra come stringono il mio cazzo”. Glielo insalivo per bene e incomincio a succhiarglielo. Lo voglio fare morire dalla voglia quel porco, deve riempirsi di sborra prima di poter esplodere.
Con la lingua scendo a leccargli le palle e poi ancora più sotto, fino a dove i suoi pantaloni mi consentono di arrivare. Torno ad imboccarlo e il mio ritmo si fa più veloce. Poi di nuovo più lento, con la lingua gli lavoro la cappella, gliela passo tutta intorno. Gli stuzzico il buco da dove uscirà il suo piacere. “Devi morire dalla voglia”, penso. E ancora imbocco il suo cazzo.
Mentre glielo succhio mi sbottono i pantaloni per tirare fuori il mio che nel frattempo minaccia di uscire da solo. Afferro il mio cazzo per iniziare a masturbarmi.
-“ Ho detto che puoi godere anche tu?” lo sento dire mentre con la sua mano allontana la mia dal mio cazzo. Mi abbassa i pantaloni sul culo e con decisione mi infila un dito.
- “ Le troie godono così, con un dito nel culo mentre succhiano cazzi”. Non posso dargli torto. Il suo dito nel culo mi fa letteralmente impazzire. Vorrei che mi entrasse più di quello che la situazione consente. Mi allargo le chiappe per facilitargli la penetrazione. Ora è più delicato, mi massaggia il buco. Ci sa fare il porco, sa bene come si usa il buco del culo. Spinge e si ritira un po’ per ritornare subito all’assalto. Mi bagna con un po’ di saliva e il mio sfintere incomincia ad allargarsi. Le dita diventano due. Io mi sento preso, completamente in suo possesso e i miei colpi sul suo cazzo diventano più veloci e profondi.
-” Brava la mia troietta, prendilo tutto che adesso ti riempio la bocca”. Ancora il tempo di due pompate, le sue dita che entrano più a fondo e mi riempie la bocca di un getto di sborra che fatico a trattenere.
“Non perderne neanche una goccia, ingoiala tutta e ripuliscimi per bene il cazzo” mi dice mentre sfila le dita dal mio culo. Ingoio tutta la sua sborra e torno immediatamente ad imboccare il suo cazzo per ripulirglielo tutto. Eseguo il mio compito da brava troietta mentre il mio cazzo pulsa sempre più forte in cerca di soddisfazione.
Lo guardo negli occhi aspettando che mi dica quando e come godere. Un lampo nei suoi occhi e :“ Non penserai che sia già tutto finito, vero?”.
-“Ora ti alzi e mi segui al cesso da brava”. Sono intimorito ed eccitatissimo allo stesso tempo. Non so se ribellarmi o abbandonarmi del tutto al piacere. Lo seguo senza dire nulla. Mentre mi dirigo verso i cessi sento gli sguardi di tutti su di me. Sono imbarazzatissimo ma l’eccitazione è troppo forte. Sono completamente in balia di questo uomo.
Davanti ai cessi, troviamo quattro uomini che parlano. Probabilmente arrossisco cogliendo nei loro sguardi la consapevolezza del perché mi trovo lì. Oltretutto con i pantaloni mezzo calati e un evidente gonfiore sul davanti. L’uomo al quale pochi minuti prima avevo succhiato il cazzo mi spinge nel cesso e mi dice che avrei dovuto soddisfare anche i suoi amici. Uno dopo l’altro entrano con noi. Una mano mi afferra e mi spinge contro il muro, qualcuno mi abbassa i pantaloni mentre un altro mi prende le mani e con la cintura me le lega dietro la schiena. Ora sono completamente alla mercè di cinque sconosciuti.
-“ In ginocchio, puttana”. Cinque cazzi mi si offrono alla vista, cinque cazzi ancora non del tutto duri. –“Sai cosa devi fare”, mi sento dire. Apro la bocca e incomincio a pompare il primo. A turno entrano nella mia bocca, mi offrono i loro coglioni da succhiare. Il mio cazzo è sul punto di esplodere, non mi immaginavo così troia neppure nei miei sogni. Il mio padrone si gira e mi offre il buco del culo da leccare.-“Voglio sentire la tua lingua che entra”. Ed io obbedisco, come prima, come una cagna in calore passo la mia lingua sul buco del culo e poi incomincio a spingere per forzarlo. Mugolii tutto intorno a me. Cazzi duri, chiusi nelle mani dei loro proprietari che si segano a pochi centimetri dalla mia faccia. Non so più che cosa aspettarmi ma so che qualunque cosa sia non vedo l’ora che accada. Due cazzi forzano la mia bocca mentre non riesco ad impedire che la mia saliva esca e si riversi per terra.
Due mani mi afferrano sotto le ascelle e mi rimettono in piedi. Qualcuno mi slega e mi ordina di piegarmi in avanti. Mentre un cazzo mi entra in bocca sento qualcuno farsi strada nel mio culo. Due dita mi allargano a preparare la strada a qualcosa di più grosso e duro.
“Allarga il culo, forza”. Mi sputano sul buco. Con le mani mi allargo le chiappe e sento il cazzo di qualcuno appoggiarsi. Spinge, spinge forte il bastardo. Ma io oramai voglio solo essere preso e scopato. Voglio sentire quei cazzi farsi strada dentro di me ed allargarmi. Voglio essere pompato con tutta la forza che hanno. Voglio che mi scopino la bocca e il culo. Li voglio tutti dentro di me. A turno tutti mi prendono, mi fanno sentire quei cazzi, qualcuno più grande qualcuno meno, su per il culo. Mi usano a loro piacimento. Mi obbligano a prendere cazzi come vogliono loro. Mi mettono a pecora e mi sbattono. Uno si siede sulla tazza mi ordina di infilarmi il suo cazzo nel culo mentre due di loro si fanno segare. Un altro si sdraia e mi ordina di sedermi sul suo cazzo. Ancora cazzi in bocca ed io che succhio come non avessi un domani. Ho il culo in fiamme, il cazzo mi fa male dalla voglia di sborrare ma ancora non ho il permesso di toccarmi.
-“Infilati un dito in culo”, mi dicono “ Senti come te lo abbiamo allargato”. E’ vero, è largo e bagnato. Potrei prenderne due insieme da tanto che mi hanno allargato.
Qualcuno mi obbliga a mettermi ancora in ginocchio e ad aprire la bocca. Sono intorno a me che si segano. Aspetto con la bocca aperta che a turno si svuotino. Voglio solo che la loro sborra mi riempia la bocca. I movimenti delle loro mani si fanno più veloci e ad uno a uno li vedo schizzare la sborra dentro di me. Ancora una volta ingoio tutto. Sono sfinito e ancora non ho goduto.
-“Ora puoi farti una sega, troietta”, mi dicono mentre il primo getto di piscio mi colpisce sul petto. Usato come una troia, ricoperto di sborra e piscio li vedo uscire soddisfatti. Almeno quanto lo sono io.







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