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Gay & Bisex

Ufficiale e Gentiluomo


di Membro VIP di Annunci69.it Guardianovoglioso
01.12.2023    |    10.066    |    7 9.0
"Era quasi notte, mi si avvicina un ragazzo romano che con accento tipico e modi sguaiati, vestito con un pantalone tipo militare mi invita a scopare a casa, ..."
Quinto superiore, vengo selezionato per partecipare ai giochi della gioventù, passo le fasii regionali del lancio del peso, ero e sono ben piazzato e nonostante non abbia mai fatto palestra la mia bella stazza me la porto da quando avevo da 17 anni.
Arriva il fatidico giorno, si parte per Roma, fasi finali nazionali.
La mia regione arrivò nell'albergo che ci era stato assegnato, ed un professore ci fece sistemare nelle stanze.
La sera eravamo liberi, i maggiorenni potevano uscire senza prof tra i piedi.
Avevo sentito parlare di Monte Caprino, alcuni amici gay più grandi mi raccontavano di incontri assurdi quindi, cartina alla mano partii alla ricerca di questo posto che identificai ma non visitai perchè non ero da solo..
Il pomeriggio successivo ero libero, avevo passato la mia selezione per la finale, salutai tutti e mi avventurai per Roma fino ad arrivare al posto del "Peccato", era come nei racconti di Enzo e Fabrizio, con la scaltrezza e l'incoscienza dell'epoca mi avventurai negli anfratti e mi feci una bella scorpacciata di cazzi.
Era quasi notte, mi si avvicina un ragazzo romano che con accento tipico e modi sguaiati, vestito con un pantalone tipo militare mi invita a scopare a casa, accettai senza chiedere nemmeno il nome; mi fece salire a bordo del suo FiftyTop e mi portò in una traversa vicino a Termini, Quartiere Esquilino.
Entrammo in questo palazzone e mi disse di scendere la piano inferiore perchè, sarebbe salito a prendere le chiavi del fondaco.
Tornò dopo poco, aprì la porta e senza dire una parola mi scaraventò su di un divano e mi inizio a prendere a sberle, provai a ribellarmi ma mi trovai uno straccio in bocca e il suo cazzone in culo, la violenza fu interminabile, il buco era in fiamme e mi faceva male, mi scopò con cattiveria fino a svuotarsi dentro me senza un minimo rispetto. Finiti i suoi comodi mi scaraventò fuori al corridoio e scomparve.
Dolorante ed emaciato usci, non sapevo dove fossi, era notte, ed iniziai a vagare per i vicoli senza meta e disperato.
Mi ritrovai ad una parallela di Via Giolitti, disperato perchè non sapevo dove fossi e, non sapevo come tornare in hotel.
Mi misi seduto a terra come un barbone a singhiozzare. Da lontano sentivo i tacchi di scarpa avvicinarsi a me, ed una voce tipica del nord che mi diceva "Ehi tutto bene?"; alzai gli occhi, un raggio di luce fece materializzare davanti a me un meraviglioso ufficiale in divisa di gala con la mantella che mi porse la mano.
Si presentò, si chiamava Francesco, mi chiese cosa fosse successo e, dissi solo che ero stato aggredito da un ragazzo che mi aveva trascinato sotto uno scantinato con l'intento di derubarmi (mai avrei detto che ero stato con uno che aveva abusato di me e, che avevo conosciuto a Monte Caprino dove avevo fatto Sodoma e Gomorra).
Mi accompagnò ad un bar, mi offri un bicchiere di acqua e si offri di invitarmi a casa sua per una doccia e poi riportarmi in hotel (sarebbe dovuto andare ad un evento alla Pio IX ma, preferì intrattenersi con me).
Prendemmo un Taxi arrivammo a casa sua, mi diede un asciugamani e mi indicò il bagno, mi feci una doccia bollente che, mi rimise in sesto anche se, i segni delle botte del tipo erano ben visibili.
Uscito dal bagno lui era in camera, in slip a sistemare l'uniforme nell'armadio, mi invitò a sedermi sul letto e a raccontare tutto quello che era successo (non aveva creduto al tentativo di rapina).
Mi feci coraggio e raccontai singhiozzando l'accaduto. Si avvicinò a me e con una tenera voce mi disse: "povero cucciolo" e mi strinse al petto.
Anche lui era un bell'armadio e dalla stretta si passò alle carezze, al bacio e poi si finì a fare l'amore. Si erano fatte le 20:00 panico, dovevo tornare in Hotel, ero dalla parte opposta di Roma, non sapevo come fare, Francesco con la pacatezza e la tranquillità di quando lo avevo visto prese il telefono e chiamò il 12, si fece dare il numero dell'hotel e mi fece mettere in contatto chiamare, mi passarono il professore al quale dissi che ero stato trattenuto a casa di parenti romani e sarei rientrato alle 22:30 come da regolamento.
Mi abbracciò di nuovo, facemmo l'amore ed uscimmo.
Per la prima volta provai l'ebrezza di mangiare a McDonald's e poi in macchina e di corsa in hotel.
Mi fece scendere prima dell'ingresso, mi diede un bacio e corsi dai miei compagni.

A distanza di anni, per lavoro mi è capitato di ripassare per quel vicolo, il senso di paura mi pervade ancora ma, girando pochi metri più avanti mi torna in mente Francesco bello come il sole e tutto passa.

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