Racconti Erotici > incesto > La scuola di mamma
incesto

La scuola di mamma


di Membro VIP di Annunci69.it Iltuosegretointimo
08.01.2020    |    31.801    |    8 9.7
"Chi non si sarebbe eccitato con una ventisettenne sul proprio cazzo? “Uffa, mi annoio! Mi annoio!” disse lei, facendo la voce da bambina, saltellando..."
Ormai sono 20 anni che dopo la separazione, vivo con una donna insieme la figlia, figlia che all'epoca aveva 7 anni.

Un giorno come tanti, finito di lavorare, ero a casa solo, in quanto la mia compagna (Valentina) in giro a fare compere e la figlia (Sofia) a tennis che stava per rientrare. Ad un certo punto, Sofia aprì la porta di casa e mollò a terra subito la pesante borsa.

“Sei già arrivata?”

“Sì. Ciao.” gridò per farsi sentire.
Entrò in cucina, mentre l’aroma di caffè fluttuava per aria, addolcendo l’odore della stanza.

“Hai fatto il caffè?” chiese gentilmente.

Aveva due occhi grandi come diamanti. Quando non c’era sua madre era sempre molto gentile e premurosa nei miei confronti.

“Certo. Siediti… te ne verso una tazza.”

Per non perdere l’ultimo autobus fuori dai campi da tennis, aveva deciso di non cambiarsi.
I miei occhi la stavano squadrando. Mi piaceva molto vestita da tennista e lei ne era perfettamente consapevole.

Sapeva di farmi un certo effetto.( Il solo pensiero di provocare un pochino il compagno di sua madre la stuzzicava parecchio e di giorno in giorno non faceva altro che spingersi sempre un po’ più in là.)
Sofia attese che mi mettessi a sedere per poi procedere con i suoi sotterfugi.

L’avevo vista crescere, fino a diventare una donna a tutti gli effetti e non sapevo mai come comportarmi nei suoi confronti, anche perché per lei il suo vero padre era colui che l'aveva messa al mondo.
Prese la sua tazzina di caffè e si avvicinò a me. Fingendo una totale assenza di malizia si mise a sedere in braccio a me come quando era piccola.

“Mi sentivo sola.” sorrise continuando

“Raccontami la tua giornata.”

“Vediamo. Ho lavorato e poi sono andato a fare la spesa… niente di particolarmente interessante. Tu, invece, tennista?” dissi, aggiustandomi meglio.

Sofia si sistemò, muovendo il sedere sul mio basso ventre, cercando in qualche modo di far scaturire in me un principio d’erezione, aveva il completo da tennis, una gonna cortissima intagliata a mano dove si intravedeva il suo slip e la canotta e sapeva di piacermi, ma sembrava non riuscire a farmelo venire duro. Chi non si sarebbe eccitato con una ventisettenne sul proprio cazzo?

“Uffa, mi annoio! Mi annoio!” disse lei,

facendo la voce da bambina, saltellando due volte sulle mie ginocchia.
Eccolo… qualcosa si stava smuovendo.
Io non dissi niente. Dentro di me, probabilmente, speravo che Sofia non si fosse accorta di nulla, ma l’attenzione della ragazza era tutta incentrata verso il mii cazzo, il cazzo del suo patrigno.
“Ops.” sorrise, voltandosi verso di me.
Io non risposi.
“Si è mosso qualcosa. È per caso colpa mia?” sussurrò maliziosa.
“Forse dovresti…”
“Cosa?”
Ci guardammo intensamente, perdendoci l’uno negli occhi dell’altra e prima di accorgersene si stavamo baciando, oltrepassando ogni possibile ed eventuale barriera tra di noi.
Stavamo facendo una cazzata, ma i nostri organi genitali sembravano suggerir di continuare in quella direzione.
Sofia mi slacciò i pantaloni della tuta e mi tirò fuori il cazzo.
“Sei sicura?” le chiesi timidamente.
“Mai stata più sicura e bagnata di così.”
Si mise a cavalcioni su di me e si scostò gli slip.
Io entrai dentro di lei ed iniziammo a scopare sulla sedia della cucina.

Si muoveva come un’indemoniata sul mio cazzo, impegnato ad affondarle le unghie sulla schiena, graffiandola come avrebbe potuto fare un animale feroce.
Le sollevai la canotta e, le ciucciavo i seni irti e immacolati e la feci ansimare come una diva del porno.

Quel corpo che avevo tanto desiderato nelle mie fantasie più oscure era finalmente diventato reale in quel meccanismo sessuale a cui avevano dato vita in quella cucina, nella casa che condividevano con la madre.

“Ah, mi piace, mi piace.”

Anche a me piaceva, ma ero troppo concentrato a compiere il più meraviglioso errore della mia vita per parlare. Volevo godermi ogni singolo istante di quell’intenso eccesso d’eccitazione.
La porta di casa si aprì.

“Sono tornata!” disse Valentina

Ci siamo fermati, guardandoci in faccia, realizzando solo in quel momento cosa stava accadendo.
Sofia mi baciò velocemente sulle labbra e si sfilò dal mio cazzo, mettendosi a sedere davanti alla tazzina di caffè.
Quando Valentina entrò in cucina mi diede un bacio ed anche a sua figlia, che subito si alzò per andarsene nella sua camera.

Valentina sorridente e gentile come sempre mi diede un altro ma più profondo bacio, poggiando la mano sul mio cazzo.

"Ummm oggi ti faccio così effetto?"

Avevo ancora il cazzo che mi esplodeva. Valentina mi sussurrò all'orecchio:
" Dai amore andiamocene in camera"

Abbracciati salimmo in camera, e quasi neanche il tempo di entrare che Valentina era in ginocchio ai miei piedi, calando i pantaloni della tuta e con il cazzo in mano che lo segava guardandolo con occhi lucidi ed innamorati.

Lo prese in bocca tutto d'un fiato: " mmm che sapore delizioso oggi che hai amore"

era intriso ancora degli umori della figlia, mi pompava con una fame di cazzo che mi mandava in estasi.
Si alzò, mi prese per mano e mi portò verso il letto e con una decisa spinta a due mani, mi scaraventò sul letto.
In un attimo era completamente nuda e sopra di me, mi mise la sua fica in bocca inginocchiata sopra la mia testa ed incominciai a leccarla, e lei che si muoveva a ritmo stringendosi i capezzoli e godendo come poche volte.

Scese facendo scivolare il suo corpo sul mio fino a raggiungere il mio cazzo con la sua fica, mi baciò assaporando i suoi umori intrisi nella mia bocca, sentii il mio cazzo stretto nella sua mano e se lo mise dentro... Stavo impazzendo.
Cominciò a scoparmi senza pietà su e giu, su e giù anche in modo circolare...

Aprii gli occhi e mi misi poggiato alla spalliera del letto con le sue tette che mi ballavano a pochi centimetri dalla bocca, riuscendo a turno a prendere i suoi capezzoli con i denti.
Valentina si fermò un attimo, lo sfilò dalla sua fica ed incominciò a spingerlo nel suo culo, mi guardava come un affamata insaziabile, e lentamente stava entrando tutto.

Io guardai per un attimo oltre, vidi la porta aperta e c'era Sofia, la figlia, appoggiata sulla parete del corridoio che si stava masturbando guardandoci infilandosi tre dita in fica, poi le metteva in bocca, poi di nuovo in fica, con l'altra mano a stringersi i seni. Valentina ormai era entrato tutto in culo e non si fermava più.
Sofia da dietro la porta si mise a 90 facendomi vedere che si metteva due dita nel culo. Poi sparí.

Valentina che non so quanti orgasmi aveva avuto, continuò con la bocca fino a farmi venire e riempirsi la bocca ingoiando tutto, poi si mise sopra di me ad abbracciarmi e siamo rimasti una mezz'ora a riprenderci coccolandoci.
Valentina si mise la vestaglia dicendomi che scendeva di sotto a cucinare qualcosa,

"ok amore"

rimasi un po' a pensare a tutto quello che era successo e mi stavo di nuovo eccitando.
Mi sono alzato, infilato la tuta e scalzo e molto silenzioso sono andato ad aprire la porta di Sofia. L'ho trovata sdraiata che si stava ancora toccando, mi disse: " ti stavo aspettando entra"
" Non riesco a venire senza il tuo cazzo dentro"
" Voglio essere riempita come hai riempito la mamma"
Entrai, la presi per mano e l'ho fatta alzare: " vieni con me"

Uscimmo in corridoio dove da sopra si poteva scorgere la cucina, si vedeva Valentina intenta a preparare da mangiare. La misi appoggiata ad una colonna e da dietro cominciai prima a scoparla e poi tutto nel culo, mentre guardavamo la madre in vestaglia e mentre le tenevo la mano nella bocca per non farla urlare di piacere. La spingevo e le dicevo che era tutta sua mamma e meritava le stesse cose... Cominciò ad avere degli orgasmi multipli ed io le inondai il culo con tutto il mio sperma...
Sofia mi sussurrò con la sua voce arrapante, che erano almeno 10 anni che ci guardava scopare a me e la madre e che la teoria aveva passato tutti gli esami, adesso era giunto il momento di fare tutta pratica.

Scesi prima io, poi lei e ci siamo messi intorno la mamma a preparare stuzzicanti bocconcini che ci imboccavamo tutti e tre ed apprezzarne la squisitezza, con aria di una delle più perfette e serene famiglie.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La scuola di mamma:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni