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incesto

Legami Karmici


di Membro VIP di Annunci69.it Karenina_Vronskij
14.09.2021    |    14.694    |    25 9.3
"Non è la prima volta che mio marito mi scopa con il manganello, ed io lo adoro..."
UN POMERIGGIO DI AGOSTO
Un lunedì in città, specialmente in Agosto, è sempre di una tristezza infinita, una settimana di lavoro appena iniziata, i colleghi in vacanza ed io in ufficio a lavorare.

Alle 16:00, nell’elegante ufficio al centro di Treviso, l’aria condizionata rende più sopportabile il caldo afoso ed assistere al ritmico fluire dei passanti sulla strada antistante la mia finestra mi induce in uno stato quasi ipnotico.

Lascio i pensieri inseguirsi liberamente e quasi senza rendermene conto fotogrammi dei momenti trasgressivi vissuti con mio marito mi allietano, anzi, a dire il vero, mi eccitano ed i miei slip bagnati ne sono una testimonianza tangibile.

Da due anni ormai non incontriamo altre coppie, è troppa la paura, più che della pandemia, dello stigma sociale che ne deriverebbe soprattutto se si sapesse in che modo ne saremmo stati contagiati.

Certo, autocondannarsi a non vivere più la trasgressione che è sempre stata la nostra fedele compagna fin da quando, ormai 10 anni fa, ci siamo conosciuti è una scelta dura da accettare.

Già dalle prime uscite, da fidanzati, abbiamo scoperto di avere avuto occasionali esperienze da singoli e quindi abbiamo iniziato a parlare apertamente di scambismo e dopo qualche mese abbiamo sperimentato il nostro primo incontro in coppia con due nostri cari amici.

Da quel momento in poi abbiamo cercato di godere dei nostri istinti fin dove i nostri limiti ci consentivano e, più osavamo, più i nostri limiti scivolavano inesorabilmente in avanti.
Quello che non è mai cambiato è lo spirito distaccato con il quale affrontavamo i nostri giochi, qualche simpatia certo, ma non abbiamo mai incontrato persone con le quali si fosse stabilito un rapporto al di là dei giochi.

Il turbinio di pensieri che accarezza la mia mente continua ad eccitarmi e quasi in maniera distratta accendo il mio telefono e cerco la nostra pagina su A69. Come al solito, tanti messaggi, inviti, commenti sui nostri filmati e sulle nostre foto e le immancabili proteste di coloro prendono sul personale le nostre mancate risposte.

Questo è il variegato modo dello scambismo, sembra sempre diverso ma resta sempre uguale a sé stesso.

In questo momento il mondo scambista mi sembra lontano anni luce, quasi non mi riconosco più in quelle foto audaci, rileggo le vecchie chat, scorro la lista degli amici ma tutto sembra avvolto dalle nebbie del tempo. Sono dissociata, quella coppia non siamo noi, quella donna ribelle e trasgressiva non sono io, sto sbirciando la vita di qualcun’altra.

Tra i tanti messaggi non letti, mi colpisce uno mandato una settimana fa da una coppia di Mantova, è lungo, parla di arte e di filosofia, coglie dettagli delle nostre foto che soltanto io avrei colto e non fa nessun accenno al sesso o a richieste di incontri. Nulla.

Amo Mantova, ci sono nata, o almeno così mi hanno detto i miei genitori adottivi. Mia madre, a 19 anni, ha partorito due gemelli nell’ospedale della città, ma poi non ha trovato la forza di tirarli su sapendo di non poter contare su quel padre-bambino che, subito dopo quel fugace rapporto, è sparito. È bastata una sola ora di una sola serata per concepire due gemelli, un maschio ed una femmina e successivamente nove mesi per metterli al mondo per poi affidarli a persone che gli avrebbero certamente assicurato un futuro migliore rispetto a quello alla portata di due ragazzini incapaci di assicurare un futuro finanche a sé stessi.

Mando, una faccina sorridente quasi in automatico, “click” e chiudo la pagina.
Mantova, tanti chilometri, persone che non incontreremo mai, ma almeno mi hanno fatto sorridere.

Ripongo il telefono in borsa e vado in bagno, devo masturbarmi, sono fradicia, ho voglia. Attraverso l’Open Space, con passo spedito, cercando di mascherare la mia eccitazione e mi dirigo verso i servizi, spero che non si notino le gambe umide, la mia gonna cortissima non mi dà tanta protezione ed in più, ho tolto gli slip perché troppo bagnati.

Passo davanti al cubicolo di Marco, il nuovo arrivato, è un ragazzone di 23 anni assunto come ragioniere in prova ed io sono la sua diretta superiore. Marco abbassa gli occhi imbarazzato, fin dal colloquio si vedeva lontano un miglio che avrebbe voluto scoparmi ed anche ora i suoi occhi mi stanno spogliando, partendo dai seni fino alla figa, chissà cosa starà pensando.

Nel passare davanti alla sua scrivania lascio cadere il fazzoletto bagnato e, con grazia, mi abbasso per raccoglierlo. Sono consapevole che l’assenza degli slip metta in mostra il mio culo e la mia fighetta leggermente pelosa ed intrisa di umori. In un attimo mi rialzo e continuo la mia sfilata, senza badarlo, è chiarissimo che è fuori di sé dalla voglia.

Entrata nel bagno, alzo una gamba e l’appoggio sul water e con la mano destra inizio a masturbarmi, penso a Marco ed a come mi scoperebbe. Impazzirebbe a scoparsi il suo capo, ed io farei impazzire lui dominandolo. Avrà certamente un discreto cazzo, lo deduco dalla sua stazza e dalle mani. Si le mani una delle mie parti preferite in un uomo. Marco ha delle mani grosse e dita forti, basterebbero quelle per farmi impazzire. Godo come una ragazzina, gemo ed alla fine squirto. Cavoli, il bagno è un lago, sarà meglio asciugare. L’odore di figa satura l’aria, tutti capiranno che ho voglia di cazzo. Cerco di sistemarmi al meglio e torno alla mia scrivania come se niente fosse, nemmeno uno sguardo verso Marco. Con lui, per oggi, ho finito.

È ora di uscire, sono le 17:30, ho fretta di tornare a casa e continuare con mio marito Lucio quello che ho iniziato in bagno pensando a Marco.

Nel riporre in borsa il mio cellulare mi accorgo di una notifica, un nuovo messaggio, sempre loro Gonzaga1010. Mi citano un divertente legame tra il Lambrusco di Mantova IGT ed uno scritto di Pietro Pomponazzi detto Peretto Mantovano, e sottilmente alludono ad una delle loro fantasie, il bdsm. Davvero interessanti, chissà chi scrive dei due.Sembrano educati, eleganti ed in sintonia completa con le nostre passioni.

Questa volta gli rispondo perbene, citando un epigramma di Marziale alquanto piccante che riguarda il vino ed allude, neppure troppo velatamente, al fatto che nonostante i possessi di Messer Candido, compreso un ottimo vino, sua moglie resta a disposizione degli innumerevoli amanti.

Chiudo il telefono con un misto di orgoglio e curiosità ed esco dall’ufficio con in mente altri piani per la serata ben più concreti di una chiacchierata virtuale con sconosciuti.

UNA FOLLE SORPRESA
Mentre guido verso casa mando un Whatsapp a mio marito, e spengo il telefono. Voglio farlo consumare dalla curiosità e della voglia.

Arrivata nel parcheggio della nostra villa intravedo l’auto di Lucio parcheggiata e le luci della palestra accese, si starà di certo allenando. Adoro scoparmelo quando è madido di sudore.
Mi avvicino lentamente alla porta della palestra, è socchiusa, guardo Lucio allenarsi, ha un corpo statuario, è sudato mentre tira pugni al sacco da boxe. Indosso soltanto gli slip. Aspetto che si volti di spalle, voglio fargli una sorpresa.

Non appena si presenta l’occasione entro e mi sdraio sulla panca mettendo in mostra il mio culo coperto soltanto da una sottile striscia di tessuto nero. Lucio, si volta e mi sorride, un sorriso intrigante che mi preannuncia che le prossime ore saranno molto piacevoli.

Lui si toglie i guanti e si avvicina baciandomi appassionatamente, sento il sapore salato del suo sudore, mi eccita, il suo cazzo è già duro, lo sento mentre mi preme sui seni.

Dolcemente mi mette carponi sulla panca e tenendomi la testa tra le mani mi ficca il suo cazzo in bocca e me lo fa assaporare fino in gola. Adoro spompinarlo, riempio il suo cazzo di saliva per farlo scivolare profondamente nella mia gola. Più spinge e più mi eccita, sono bagnata, vorrei mi sfondasse la figa, subito. Lucio continua a scoparmi la bocca e con le mani mi copre gli occhi, con la scusa di accompagnare i movimenti della mia testa. Non vedo nulla e quasi non respiro, sento solo la durezza del suo cazzo ed il sapore dei suoi umori.
Ad un tratto sento due mani possenti afferrarmi le natiche, tenendomi ferma, e sento un cazzo notevole che inizia ad entrarmi nel culo, mentre Lucio continua a tenermi ferma e con gli occhi coperti ed a scoparmi la bocca.

Sono fuori di me dal piacere, non so chi mi stia scopando il culo, ma certamente lo fa molto bene mentre mio marito mi spinge il suo cazzo in bocca con una meravigliosa sincronia con il misterioso compagno di giochi.

Il tempo sembra rallentare anzi piuttosto fermarsi. La passione inattesa dei due maschi mi sta scombussolando, dentro di me tutto freme, finanche le mie funzioni organiche sono fuori dal mio controllo cosciente.

Gli chiedo di fermarsi o almeno rallentare per farmi riprendere fiato ma loro, sordi, continuano a fare del mio corpo ciò che desiderano.

Sono in uno stato vicino all’estasi, mi sento fluttuare, mentre la mia mente richiama l’immagine del dipinto di Paul Rubens “Ninfe e Satiri”.

Per richiamarli alla realtà li supplico di fermarsi un attimo perché devo urinare, gli prometto.
Incurante della mia richiesta Lucio mi urla, .

Non capisco nulla e non vedo nulla sento soltanto le loro voci ed il profumo di sesso che emanano. Il nostro meraviglioso amico mi tiene bloccate le mani dietro la schiena. L’acuire dei miei sensi fisici mi fa sentire come una cagna, tutta istinto e odori. Nulla di reale esiste, riesco ad immaginare la scena sulla base delle informazioni che i sensi disponibili mi concedono ma tutto potrebbe essere diverso, so soltanto che sto godendo.

Seguo gli ordini di mio marito, mi lascio andare e piscio, una pisciata liberatoria, sento il calore del liquido che mi scorre tra le gambe ed inonda il cazzo che mi sta inculando. Lui non parla ma si sente che è eccitato perché inizia a spingere sempre più forte. Peccato non poterlo toccare, accarezzare, le mie mani sono bloccate da una presa sicura e forte.

Ad un tratto sento una lingua che mi scorre al centro della schiena, è una lingua veloce, sottile, sono confusa non capisco più nulla, sembra ci siano altre persone nella stanza.

Mentre due mi scopano e ne sento i cazzi, dell’altra persona sento soltanto la lingua ed ora le mani che mi penetrano la figa. Non sono mani grosse, potrebbe non essere un altro maschio ma non ho nessun modo di verificarlo.

Mi abbandono alle sensazioni, soltanto quelle potranno aiutarmi a capire meglio cosa sta accadendo. Credo che Lucio non mi consentirà di usare la vista, almeno a breve.
Ho il culo in fiamme, mentre lo sconosciuto continua a scoparmi con forza e quasi non respiro con il cazzo di mio marito in bocca. L’altra persona mi sta mordendo i capezzoli e scopando la figa con le dita.

Lucio ansimando chiede all’altro di scoparmi la figa sussurrando che per il mio culo ha altre sorprese. Il misterioso amico mi sfila velocemente il cazzo dal culo e mi entra subito in figa. Tanto, bagnata come sono, sarebbe impossibile che incontri resistenza.

Subito dopo sento premere sul mio buchino qualcosa di durissimo e regolare, sembrerebbe un dildo ma non ne sono sicura, è liscio ma lungo e manovrato con maestria e decisione. Mi sovviene in mente il manganello da allenamento di Lucio. Lo tiene sul rack degli attrezzi, e dalle sensazioni che mi richiama la mia mente sembra si tratti proprio di lui. Non è la prima volta che mio marito mi scopa con il manganello, ed io lo adoro.

Ho tre cose dentro di me che violano ogni parte del mio corpo, i due uomini spingono come forsennati mentre l’altra persona utilizza con decisione l’attrezzo aprendomi il culo. Ormai non sento neppure più dolore, il mio didietro è sfondato, potrebbe entrarci una mano intera. Sto godendo, sono bagnata di umori e piscio il mio corpo è costellato da gocce di sudore, immagino delle stelle brillanti in un cielo scuro come la mia pelle.

Ad un tratto mi accorgo che il nostro amico sta per venire, ansima e spinge sempre più forte mentre Lucio gli urla di sborrarmi dentro. Io cerco di ribellarmi, dico che non prendo anticoncezionali da qualche mese e che potrei rimanere incinta. Mio marito mi zittisce dicendo che .

Sono impazzita, tra poco uno sconosciuto mi sborrerà in figa ed io sono nel periodo fertile, potrei restare incinta di qualcuno che magari non vedrò mai in viso. Questo pensiero mi fa paura ma nel contempo mi fa impazzire. Con la voce rotta dal piacere lo imploro di sborrare.
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