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Nipote e nipotina 3


di Urcaloca
02.08.2018    |    17.475    |    1 9.2
"Dopo un pomeriggio così movimentato giunse il momento di tornare a casa..."
Dopo un pomeriggio così movimentato giunse il momento di tornare a casa. Avevo deciso non solo di non dire nulla ad Ada, ma tantomeno di far trasparire alcuna traccia che potesse indicare di essere a conoscenza della storia fra lei e il nipote. Mi sarei sentito ridicolo a fare il moralista e il geloso quando ancora mi diventava duro a pensare ai gemiti di Anita mentre le sfondavo il culo, i suoi sussulti e l’espressione di apprensione mentre mi impossessavo delle sue chiappe, danzavano di fronte ai miei occhi. Quasi senza accorgermene mi ritrovai di fronte alla mogliettina, stava uscendo dalla cucina in cui la avevo vista poche ore prima, nuda e gemente sotto le randellate del nipote.
Appariva normale, ci salutammo senza particolare enfasi, da coppia sposata da molti anni. Se non la avessi vista con i miei occhi non avrei mai potuto intuire la sua doppia vita, e di conseguenza la domanda che mi frullava in mente era: da quanto va avanti la faccenda e poi, scopava solo con il nipote o il club dei trombatori aveva altri membri? Si il termine “membri” calzava a pennello.
La serata si svolse normalmente, cena contraria a qualsiasi norma dietetica; prosciutto, insaccati vari e ampia visita allo scaffale dei formaggi seguiti da una cotoletta alla milanese lussuriosa, calcammo anche sul vino e alla fine sprofondai nel divano e nel sonno guardando la replica di una replica.
Quando mi svegliai provai la sgradevole sensazione che sempre provavo quando il programma che stavo guardando era stato sostituito da un altro e questo provocava una fastidiosa distonia. Meglio andare a letto, Ada già dormiva, bene così.
Al risveglio avevo tutto chiaro sul da farsi, evidentemente è vero che la notte porta consiglio, che fosse morboso o meno volevo sapere con precisione come stavano le cose con mia moglie. Insistere sulla sorveglianza avrebbe di sicuro portato a risultati negativi, non essendo un professionista mi sarei fatto prima o poi scoprire. Inoltre avrei dovuto trascurare il lavoro con conseguenze ben più gravi di un paio di corna.
Tuttavia siamo nell’era tecnologica e ci sono mezzi più efficaci di barbe finte e pedinamenti.
Sapevo da chi andare e mi recai dal tecnico di sistemi di sorveglianza a cui spesso ci rivolgevamo per installare gli allarmi nelle case che trattavamo come servizio aggiuntivo ai nostri prodotti immobiliari.
Feci un giro largo, chiedendo se fosse possibile installare alla buona delle telecamere in vari ambienti della casa senza che fossero visibili e in modo da controllarle a distanza.
Lui si mise a ridere, a quanto pare la sorveglianza a distanza era un vero proprio must del momento. Servivano pochi elementi elettronici e competenze tutto sommato ridotte.
Ma si vedeva che l’amico era curioso, che cosa dovevo controllare era il succo delle sue domande.
Io stetti sul vago inventando che mia moglie si era convinta che la donna delle pulizie battesse la fiacca e che da qualche tempo mancasse roba in casa.
Pareva poco convinto e si dilungò sul fatto che comunque esistevano delle regole legali circa le videoriprese, poi con fare complice mi fece vedere delle immagini sul computer per farsi un’idea del materiale che facesse al mio bisogno.
Si vedeva un androne deserto e la qualità sembrava buona, poi con un sorriso ancora più complice aprì un file.
Era di sicuro lo spogliatoio di una palestra, ovviamente settore femminile e dopo pochi secondi si videro entrare due donne che iniziarono a spogliarsi.
C’era da lucidarsi gli occhi, in breve chiacchierando le due rimasero nude mentre si infilavano in striminziti indumenti ginnici. Poi arrivò una ragazzina dalla pelle diafana, aveva finito l’allenamento svestendosi interamente prima di prendere l’accappatoio e andare verso le docce.
Si trattava di un filmato ipnotico, in cui erano state tagliate le scene morte ed era tutto un vorticare di culi, tette, fighe più o meno depilate, slip, reggiseni, cosce da far girare la testa.
-Belle fighe vero?- disse l’amico evidentemente orgoglioso dei suoi giocattoli.
Con la miniaturizzazione degli apparati spia in nessun luogo si può essere certi di non essere spiati, facilissimo il posizionamento, accessibile la strumentazione, in ogni posto ci può essere una telecamera. Bagni, spogliatoi, camerini di prova, camere di albergo, discoteche e privé potevano essere fonte inesauribile di sensazioni per i guardoni moderni.
Bene, anche la mia signora avrebbe avuto la giusta dose di voyerismo digitale, e con le mie microspie mi avviai verso casa.
In ufficio il giorno successivo mi collegai con il sistema di sorveglianza che avevo installato, la visione non era molto stimolante; la camera da letto mostrava il letto rifatto alla belle e meglio, mentre in salotto regnava la quiete della casa deserta, in quanto Ada era al lavoro.
Per alcuni giorni non accadde nulla, di tanto in tanto davo una controllata ma la casa rimaneva deserta, a parte quando era di scena la donna delle pulizie. Molto conciliatorio del sonno osservarla mentre passava lo straccio o spolverava le mensole.
Unico momento di tensione quando spolverando ebbi la sensazione che potesse vedere spostando un portaritratti la telecamere, ma poi terminò l’operazione senza effetto alcuno.
C’era da scardinarsi le mascelle per la noia, ma poi nel giorno buco delle lezioni accadde qualcosa.
Ada tornò a casa, e questo mi insospettì, a detta sua si sarebbe dovuta recare a visitare una amica, invece eccola qua.
A intervalli sempre più ravvicinati controllavo il video del computer, compresi che la situazione si stava scaldando quando la vidi cambiarsi e rimanere in lingerie nera e provocante che coprì con una sottoveste cortissima e trasparente.
Poi sentii il campanello dell’ingresso, si entrava in scena.
Quando i nuovi arrivati entrarono nel campo visivo rimasi attonito, c’era si mio nipote, ma era accompagnato dall’unica persona che non mi sarei mai aspettato: Alida.
Che cazzo ci facevano quei due? Alzai l’audio, cercando una spiegazione, ma in realtà la spiegazione era fin troppo chiara e le parole che sentii mettevano il sigillo sulla mia condizione di cornuto perfetto, il bel tomo del nipote si sfondava sia mia moglie che la mia amante incestuosa.
L’altra volta Alida per una qualche ragione non aveva preso parte all’incontro, ma da come si comportavano e dall’affiatamento che dimostravano non erano nuovi della cosa. Probabilmente tutto era iniziato una volta che si erano recati insieme nella casa al mare e li avevo raggiunti qualche giorno dopo. Il senso di delusione quando ero arrivato ancora lo ricordo ma sul momento non ci avevo fatto caso.
Ada aveva cominciato a baciare la nipote con incredibile passione e lui per non restare indietro si era calato i pantaloncini alle ginocchia e premeva per entrare in gioco.
Cosa che fece in breve quando spogliò interamente mia moglie, poi con la consueta rudezza si occupò anche di Alida facendola inginocchiare ormai seminuda appoggiandole il cazzo sulle labbra.
-Certo che un pochino di delicatezza non guasterebbe- si lamento mia moglie
-Dai zia non ci faremmo chiavare a tappeto da questo stronzo se fosse uno da minuetti, e poi oggi c’è una novità-
I due incuriositi lasciarono state rispettivamente una le tette della giovane e l’altro allontanò il cazzo dalle guance.
-Lo zio mi ha aperto un mondo, anzi a dire il vero mi ha aperto le chiappe. Era tanto che non facevo sesso anale ma con lui ho ripreso e ora lo pratico con grande piacere. L’altro giorno mi sono fatta fare il culo dal mio ragazzo che ora praticamente mi venera come fossi la Madonna. Incredibile quanto potere si acquisisca su un uomo dandogli il culo-
-Perfetto, ero stanca di farmi sfondare solo io, ma un pochino me ne lasci vero?- disse Ada mentre massaggiava i coglioni dello stallone che fremeva.
-Tranquilla ora fotto fino a farla svenire questa mignotta e poi ce ne sarà anche per te, puttana di una troia- e così dicendo in linea con la finezza del personaggio le sputò sul culo.
Poi si mise Alida in braccio, era una scena da star male, sentivo e vedevo tutto dato che la qualità del video era perfetta e si vedevano le dita di lui infilate fra le crespe del culo mentre allargava l’ano.
Poi mentre Ada si faceva le leccare le tette dalla nipote questa accolse l’uccello nel culo.
Le urla si fecero strazianti, forse godeva, ma il più del piacere le strilla provenivano dalla sensazione di sentirsi scassata, spaccata in due, violata da una bestia che la insultava e le dava della merdosa rottainculo.
Ada cominciava a dare segni di impazienta e del resto era ora di cambiare puledra, così che disinvoltamente dopo aver messo la zia a pecorina le annuncio che stava per prendere una stecca di carne nel culo.
Ada si dimenava come in preda ad un attacco isterico e per calmarla Alida si gettò su lei succhiando insieme a mio nipote ogni parte del corpo a tiro.
Poi sborrò nel culo di mia moglie esibendosi in una sequela oscena di gemiti e parolacce.
Guardai con attenzione Alida, pareva tutto sommato non del tutto soddisfatta, poteva essere una impressione ma pareva pensierosa. Gli amanti restarono ancora qualche minuto avvinti e poi dopo essersi alternati in bagno conclusero la sessione.
Dopo poco tempo uscirono dal campo delle telecamere, sentivo le loro voci nell’entrata e succesivamente sentii la porta d’ingresso chiudersi.
Tutto era finito, tutto sommato non era durata molto e io ero in uno stato d’animo incerto. Di sicuro ancora eccitato, ma con un retrogusto amaro per la sorpresa di vedere le donne cui tenevo di più sodomizzate e brutalizzate da quello stronzo. Fra l'altro anche la relativa sorpresa dimostrata da Alida quando le avevo detto della tresca e il suo invito a prendere la cosa con filosofia ora appariva in una luce del tutto diversa.
Mentre archiviavo i file dell’incontro e mi disponevo di tornare a lavorare il cellulare emise il ronzio che indicava l’arrivo di un messaggio.
Era Alida, sorpresa delle sorprese!
-Ciao zio, oggi sono libera, se vuoi ci possiamo vedere nel pomeriggio, ci terrei tanto. Se hai un appartamento libero mandami l’indirizzo, altrimenti va bene anche in auto. Baci-
Abbastanza esplicita la nipotina, voleva ancora cazzo, il cazzo dello zio.
Evidentemente la classe non è acqua pensai mentre le mandavo l’indirizzo di una romantica mansarda dal cui letto si vedevano i tetti della città.

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