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Accompagnami


di Urcaloca
20.10.2017    |    26.109    |    4 9.2
"Niente male, una ragazza alta 1, 70, capelli castani magra e con indosso, se trascuriamo i vezzosi stivali bianchi, anche meno di un etto di tessuto..."
Sabato sera con cena a casa di amici, appena entrati in casa di Rosella io e la mia ragazza consegnati il pacchetto con i dolci e la bottiglia di vino, ci apprestiamo a salutare gli altri invitati quando ecco suonare il citofono.
La padrona di casa risponde ed apre il portone, poi rivolgendosi alla compagnia informa che si tratta della sorella anche essa invitata.
Quasi nessuno la conosce e questo provoca un fitto schieramento di sguardi curiosi verso la porta che infine si schiude.
Niente male, una ragazza alta 1,70, capelli castani magra e con indosso, se trascuriamo i vezzosi stivali bianchi, anche meno di un etto di tessuto. Una bella fighetta insomma, non giovanissima ma molto attraente.
Saluta e bacia Rosella e alcuni che già conosce, poi si avvicina a me e alla mia ragazza, bacia lei e poi mi fissa, ricambiata.
Possibile che sia lei, proprio lei? Resto indeciso, poi mentre le sfioro le guance per il bacio di saluto noto un piccolo tatuaggio sull’avambraccio, S.V le iniziali stilizzate, allora è lei.
Mentre torna a rivolgersi al gruppo continua a squadrarmi, anche lei mi ha riconosciuto, spero che sorvoli non facendo notare la cosa alla mia tipa, come giustificare al nostra conoscenza?
Mentre il cuore stantuffa a mille mi solleva il fatto che Bea non abbia notato nulla se non una ovvia attrazione per una donna mezza nuda e vestita più da discoteca o per lavorare lungo i viali che per una cena a casa di amici.
Gli sguardi dei maschi presenti indugiano sul suo corpo suscitando risentimento da parte delle loro donne, cosa che di sicuro produrrà non pochi litigi nei vari ritorni a casa, io non ho bisogno di guardare il suo corpo, dato che lo conosco benissimo nei minimi dettagli avendola scopata più volte.
Come si spiega questo fatto vi chiederete? Beh, è il caso di fare qualche passo indietro; sebbene da anni sia in coppia con delle ragazze, Bea è l’ultima, e sebbene in senso stretto non mi sia mai mancato da scopare il sesso di coppia da sempre genere in me una certa noia.
Sarebbe auspicabile per scacciarla rimorchiare altre donne, ma diciamocela tutta quante volte è possibile? E se anche capita in pochi giorni ti ritrovi infognato nella nuova storia con ricatti, fastidi, dolori e magari un nuovo rapporto che in breve genera altra noia.
No molto meglio utilizzare sistemi alternativi, certo ci sono le puttane cui mi sono rivolto spesso, ma oltre a essere economicamente una rovina, se non vuoi accompagnarti a degli scaldabagni quanto ad appeal, si tratta di rapporti che durano al massimo una mezz’ora.
Le sale massaggi impiegano un tempo maggiore, ma sei sempre a combattere con quelle ragazzotte cinesi che chiedono soldi in più per farti vedere le tette e succhiarti o menarti il cazzo.
Il miglior rapporto costi benefici lo ho trovato nei club privé, quei locali in cui coppie e singoli si ritrovano per fare sesso scambiandosi i patner o soddisfare capricci come avere rapporti multipli.
Una volta entrato non hai la certezza di scopare, ma passi la serata, cazzeggiando, vedendo spogliarelli, spiando le coppie scopare e spesso chiavando qua e la.
Era in uno di quei posti che avevo conosciuta la sorella della mia amica, era un locale a conduzione quasi familiare, di piccole dimensioni in cui lei e suo “marito” parevano di casa.
Almeno tre volte dopo esserci aggrovigliati in pista ci eravamo appartati e ricordo l’ultima volta, quando lei mi era salita in groppa con indosso solo il reggiseno ed avevamo scopato in modo tanto coinvolgente da allacciarci in baci tanto appassionati da strappare commenti piccati da parte delle altre donne che nella medesima sala stavano facendosi fottere a pecorina.
-Ehi ma quei due non stanno fottendo, amoreggiano-
E’ solo per quel momento di cedimento che ci si rammentava l’uno dell’altra.
La serata si avviava a conclusione e dopo varie chiacchiere Sandra così si chiamava, disse che doveva scappare.
Al momento dei saluti avvicinata la bocca alla guancia per il bacio di rito emise una stringa di numeri con un: chiamami.
Il giorno seguente composi il numero sperando di ricordare bene. Pur non essendo un agente segreto in grado di ricordare complicati cifrari letti di sfuggita riflessi in uno specchio, il numero si rivelò esatto.
-Aspettavo la tua chiamata – Sandra pareva allegra
-Complimenti per la freddezza, se avessi fatto trasparire che ci conoscevamo sai che casino spiegare il come e soprattutto il “dove”- commentai
-Certo che il mondo è uno sgabuzzino, incontrarsi a casa di mia sorella poi… - poi riprese- Già che ci siamo vorrei proporti una cosa-
-Dimmi-
-Come ricorderai al club ero con un uomo-
-Certo tuo marito-
-Non proprio, diciamo un marito di comodo. Sono sempre stata attratta da quei luoghi, e come ricorderai mi piace da morire il sesso-
-Mhhh?-
-Però i gestori dei Prive sono tassativi nell’accogliere solo coppie o singoli. Non vogliono in sostanza che i locali si riempiano di mignotte dando alla polizia il pretesto per chiudere la baracca. Quindi per entrare mi accompagno ad amici e poi dentro ciascuno fa quel che vuole-
La cosa si stava mettendo in modo interessante.
-Quindi dato che il caso ci ha messi sulla strada dell’altro ti proporrei di andare insieme in un locale appena aperto. Sempre che ti interessi e che riesca a liberarti di quella mosciacchiona della tua donna-
-Per quando intenderesti?-
-Giovedì c’è la serata singoli e gangbang, il locale è il Pink Cloud-
Feci mente locale, c’erano alcuni giorni per preparare la fuga da Bea, non potevo comunque rinunciare a un’occasione simile.
-Bene come ci organizziamo?-
-Troviamoci verso le dieci al Bar di fronte il comune-
-Conosco il posto, in caso di difficoltà ci sentiamo-
La sera convenuta arrivai con ampio anticipo e mi rallegrai vedendo che Sandra era già al bancone con un cocktail di fronte. Era vestita in modo così provocante che il cazzo divenne duro tanto velocemente da bruciare nell’attrito con le mutande.
Un microabito traforato appena simbolico e le gambe spettacolarmente in mostra.
Dopo i convenevoli e aver consumato anche io qualcosa, raggiungemmo la mia auto e li dopo averla squadrata dissi:
-Sei davvero meravigliosa- avvicinandomi per stingerla. Lei si ritrasse gelida
-Mettiamo le cose in chiaro: non siamo sposati, non siamo fidanzati, non siamo amanti. Mi piaci certo, ma il mio interesse è andare al Pink e fare un pieno di cazzi, non ho voglia di tenerezze, voglio essere scopata duro. Sai, se voglio fottere ho dietro tutto l’ufficio, il condominio e anche il barista che da come mi guardava mi sfonderebbe in piedi ora stante-
Mi morsi la lingua, abbozzai e misi in moto. Lei parve pentita delle sue parole a mi si avvicino più dolce e rilassata.
-Scusami, sono stata un po’ dura, ma vedrai che stasera ci divertiremo-
Giungemmo alla nostra Terra Promessa il Pink Cluod, un capannone industriale alla periferia della città al cui interno si era organizzato il club. Un vero e proprio supermarket della trasgressione.
Dopo aver pagato l’ingresso e ritirata la tessera di una fantasiosa organizzazione culturale entrammo nel locale buio come prescrive l’etichetta di quei locali, con una musica stridente e alcune coppie che ballavano seminude.
Facemmo in giro dei prive’ deputati agli incontri e in uno di questi già due donne si stavano dando da fare su divanetti opposti strillando a più non posso.
Parecchi uomini si affaccendavano sulle due e altri attendevano il loro turno con gli attrezzi sguainati.
Sandra alla vista venne colta dalla frenesia, e io ne approfittai mettendole le mani sul culo alzando il vestito fino a scoprile il culo, poi guardando gli astanti le sfilai il tanga piegandola in avanti offrendo il ben di Dio alla vista dei “signori”.
Fu come una migrazione , tutti quelli che non avevano il cazzo infilato dentro una delle due si avvicinarono, l’ultima cosa che Sandra mi disse prima di ricevere un cazzo in bocca fu:
-Controlla che si mettano il preservativo-
Poi venne letteralmente sotterrata da maschi infoiati.
Uno le leccava la figa, altri due le pasturavano le tette , tutti le accarezzavano il culo, poi uno piuttosto giovane con fare spavaldo ruppe gli indugi e girandola le ficco il cazzo nella gnocca provocando con qualche mormorio di invidia. Durò poco e sborrò ragliando come un asino, Sandra non dovette aspettare neppure un secondo e già un altro la pompava mentre due le forzavano le labbra per entrarle in bocca.
Aveva cominciato a godere, eccitata anche dalle altre due che ansimavano come moribonde sotto i colpi di almeno sei maschi.
Per sottrarsi alla pressione salì in groppa a uno menando i cazzi che le venivano a tiro. Non ero nuovo a quegli spettacoli, tuttavia mai ero stato in luoghi dove si raccoglieva tanta gente, altre due coppie erano entrate e già si affollavano su di loro altri uomini, era passata mezzanotte l’ora di punta per quei posti.
Quando le donne furono dieci il livello sonoro dei sospiri dei gemiti e delle volgarità nell’aria era giunto ad un livello quasi fastidioso.
E io? In tutto quel bailamme ero rimasto al palo, mi ero avvicinato alle altre donne ma sempre qualcun altro mi soffiava il posto infilando il suo cazzo nelle fighe prima di me.
Per quanto riguarda Sandra era letteralmente coperta di gente e credo avesse ricevuto almeno nove cazzi in figa e succhiati forse il doppio.
Ad un certo punto la situazione sembrava sul punto di sfuggire di mano, il marito di una delle donne e uno della sicurezza del locale cercavano di mettere ordine dopo che una delle donne era stata quasi sodomizzata da uno dei maschi troppo entusiasta.
Anche Sandra mi fece cenno di tirarla fuori da li, cosa che non fu facile, ma Infine uscimmo dalla zona gangbang.
Nudi ci gettammo su uno dei divanetti dinanzi alla pista dove due ragazze si stavano leccando la figa sotto lo sguardo di alcuni svogliati ballerini.
-Allora come è andata? Meglio di così direi non si potrebbe- dissi
-Troppo casino, si per carità è stata una cosa fantastica ma dopo un po’ fra gente che ti schiaccia, ti torce le tette, ti schiaffeggia con il cazzo, ti infila le dita nel culo diventa fastidioso e rischi anche di farti male. E a te come è andata-
-Niente male, mi sono dato da fare… -
Lei mi guardò teneramente
-Sei andato in bianco vero? Eppure ti ho visto andare verso quella scrofa che faceva tutto quel chiasso-
-Troppo casino, vedere gente tanto infoiata e volgare mi ha un po’ bloccato-
-In effetti un pochino di selezione all’ingresso non farebbe male, stasera si è raccolto il truzzame della galassia, ma ora infiliamoci nel settore riservato alle coppie. E’ ancora presto e non mi va che tu venga via con i coglioni pieni-
Segui la sua figura nuda che si infilava in una delle porticine chiuse da una spessa tenda granata, all’interno la situazione era meno agitata.
Una sala con un enorme letto sui cui almeno quattro coppie si davano da fare con il corollario di gemiti e implorazioni, su vari divanetti stavano altri che scopavano di gusto mentre girandomi quasi inciampai in una ragazza che stava facendo un pompino ad un tale appoggiato alla parete.
-Ci buttiamo sul lettone?- chiesi, in preda ad un’eccitazione che stava divenendo incontrollabile.
-Aspetta un momento, vedi quei due?-
Indicava una coppia che ancora vestita pareva indecisa sul da farsi, lei era splendida, un viso da bambina e delle gambe favolose.
-Gran figa senza dubbio- rispose
-Ok vediamo se ci sta!-
Con grande spregiudicatezza si avvicinò alla coppia esibendo il suo corpo con fare provocante. Poi prese la mano della ragazza e se la posò sul seno. La donna senza dire una parola la tirò a se baciandola mentre l’uomo si era messo dietro Sandra appoggiandole le mani sul culo. Era il mio momento e chiusi il sandwich.
Al termine di un lungo bacio le due presero i nostri cazzi in bocca e poi ci accomodammo su uno dei divanetti.
Nel frattempo la tipa che stava sbocchinando l'uomo in piedi si era presa un getto di sborra in bocca e mugolava come una cagna.
Sandra che non pensavo avesse ancora energie dopo la perfomance appena praticata era montata sul ragazzo dimenandosi con il cazzo nella figa.
Io mi staccai da lei e finii di spogliarla lasciandola in guepierè , poi cominciai a scoparla da dietro. Sandra vedendomi si sporse per baciarla.
-Dai fammi vedere come ti fai sfondare da mio marito, voglio vedere come godi-
Lei era presissima dalla mia finta moglie e incitava anch’essa il suo uomo a sbatterla, poi si sfilò e mentre Sandra si metteva a pecorina mi montò in groppa. Aveva preso gusto e si dimenava come un’anguilla non staccando gli occhi dal culo di Sandra.
Infine l’uomo non ce la fece più e con un lamento soffocato concluse la scopata, dando anche a me lo spunto per finalmente venire. L’eiaculazione fu tanto intensa da farmi vedere nero per alcuni secondi, dato lo stato di incandescenza sessuale in cui mi trovavo da ore.
Quando tutto si concluse le due donne continuarono a baciarsi per alcuni momenti e poi dopo esserci reciprocamente complimentati, noi due ci rivestimmo e uscimmo mentre alcune coppie urlavano nell’orgasmo e altre appena arrivate avevano cominciato a spogliarsi. La nostra coppia era già stata agganciata da un’altra la cui lei aveva lasciati cadere gli slip alle caviglie di fronte a loro.
Uscimmo mentre anche la pista contrariamente alle indicazioni della direzione si era trasformata in un’orgia in piedi di gente che trombava a ritmo di musica.
Giunti sotto casa di Sandra erano le tre.
-Allora come è andata? Non male la tipa, sembrava ingenua e timida ma alla fine trombava niente male. Sai alle volte ho un po’ di invidia, deve essere stupendo sentire il cazzo infilato dentro di noi-
Incredibilmente nonostante la serata sembrava nuovamente eccitata, quindi ci provai e le infilai le dita nella figa completamente a disposizione dato che nel rivestirci non aveva più trovate le mutandine forse vittime del raid di qualche feticista.
Mentre salivo le scale dietro Sandra con il cazzo duro, pensai a Bea e a quando poche speranze di futuro avesse la mia relazione con lei.







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