Party

E’ l’ora.
Gli amici iniziano ad arrivare.
Li accogliamo come si meritano, con un abbraccio ed un sorriso, uno per uno.
Dieci coppie, venti persone che portano con se il desiderio di giocare, di essere per qualche ora sereni, alla ricerca di quella felicità che pur effimera, possa durare più del tempo di un sospiro, di un gemito.
Lo scambio dei convenevoli, una bottiglia di prosecco, una scatola di cioccolatini passano dalle mani degli invitati alle nostre. E un grazie sincero accompagnato da un sorriso è quanto possiamo ricambiare.
Le signore sono adeguatamente abbigliate, sexy, conturbanti nelle loro calze autoreggenti, tacchi e trasparenze. Attirano sguardi e desideri come la luce attira le falene nella notte.
I maschietti sono sobri nel vestire, elegantemente sobri, ma pronti a liberarsi di quegli orpelli pressoché inutili in determinati frangenti.
Il buffet è a disposizione dei nostri invitati; abbiamo cercato di porre sulle tavole quanto di meglio credevamo potesse esser loro gradito. Iniziando da piatti semplici come formaggi e salame per arrivare al caviale nero, quello vero, come vere sono le emozioni che osserviamo sul viso dei nostri amici.
Le persone si incontrano, parlano, si conoscono, si scambiano impressioni, informazioni, idee e già in questo momento cercano di rendersi felici l’un con l’altro, sorridendo a questo spensierato attimo di vita.
Gustando e sbocconcellando il cibo cercano affinità, trovano motivi di dialogo, di piacersi, di possibili punti di incontro. Meraviglioso.
Le bottiglie sono già state stappate e le “bollicine” danzano nei flute, per poi correre a riscaldare i cuori.
A mano a mano sono arrivati tutti gli invitati: ognuno di loro ha vite e impegni diversi come è diversa l’ora del loro ingresso.
Tutti comunque hanno trovato un loro posto, il cibo, il vino o altra bevanda gradita. Ma più di tutto calore, calore umano, disponibilità, gioia di incontrarli di farli partecipi di quell’infinito attimo di felicità.
Il gioco, una semplice tombola aiuta a digerire il cibo. Un piccolo premio per la lady della coppia vincitrice, a chi coprirà per prima tutti i numeri della cartella in suo possesso.
E’ una bagatella, ma si avverte la tensione salire e il silenzio aumentare, ad ogni numero estratto. In fondo è una piccola gara, anche se affidata totalmente alla dea fortuna, e chi non vorrebbe giungere per primo e indossare il premio?
Improvvisamente si ode: “TOMBOLA!” e una delle signore si leva sorridente e felice sventolando la cartella fortunata.
Un rapido controllo e il sorriso della lady si allarga nel ricevere il premio.
Le altre dame dovranno sperare nella prossima volta.
Poi come acqua che scorre lenta verso il mare le persone si muovono al’indirizzo delle altre stanze.
Viene immediatamente occupato il lettino per massaggi e una signora è subito prona a ricevere oli profumati e carezze. Anche le altre camere vengono colonizzate e vediamo una lady che si gode felice il triplo glory hole.
Altri incrociano baci, carezze, cambiando posizione, approccio, partner di gioco e anche talvolta stanza, cercando in luogo diverso diverso piacere.
Una signora legata alla croce di sant’Andrea riceve ciò che desidera da chi, esperto, maneggia i giusti attrezzi. Poi la signora viene slegata per far posto ad un’altra lady che desidera egual trattamento, mentre due coppie sono entrambe impegnate nel letto adiacente in una cavalcata memorabile.
Gemiti, urla di piacere soffocate, si diffondono nell’aria e chi ha già raggiunto una prima volta il climax si rinfranca con un flute di inebriante vino, per poi nuovamente riprendere il gioco, non ancora completamente pago e soddisfatto.
La festa lentamente si ricompone. Viene ancora assaggiato qualcosa qua e là, il vino viene messo da parte passando a qualche bibita o semplice acqua dissetante.
E infine gli invitati, dopo circa sei, sette ore di spensierata gaiezza, tornano alla loro casa, alla loro vita.
Alle lady un ultimo omaggio; porgiamo loro una rosa, ed esse ringraziano tutte esibendo i loro gioielli più belli: un bacio ed un sorriso.
A noi come a loro rimangono i ricordi, e in più un desiderio: cercare di migliorare e fare ancora meglio alla prossima festa.