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Ritratto di una Regina. di femminilita


di regina11
15.03.2023    |    5.622    |    13 9.7
"Lei ha fatto dei lunghi respiri, a bocca aperta, con gli occhi sbarrati, mentre lentamente il suo culo si dilatava per ricevere le nostre mazze..."

Nota dell'autore.
Quanto andrete a leggere è il resoconto che un amico ha voluto fare dopo una sconvolgente avventura di sesso che ci ha visto coinvolti non meno di un mese fa. Ciò che emerge è il classico esempio di cosa può capitare nel sentirsi travolti da sensazioni che vanno al di là della norma, ma di cui non bisogna vergognarsi perché è la naturale risposta al sovvertimento dei sensi.
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Sono Roberto. Ero andato a Desio, in Brianza, per motivi di lavoro e, dopo una giornata di viaggio, stanco, ero andato direttamente a letto, dopo una cena piuttosto frugale.
Il mattino dopo, scesi in strada e, non molto distante da dove avevo alloggiato, trovai un bar con, all'interno, lei: una ragazza molto vivace, solare, allegra e sempre sorridente.
Per dirla tutta, aveva un corpo da favola ben evidente, sebbene imbacuccata nella divisa da barista con il logo del locale. Quella ragazza era da infarto e fu proprio quella sua peculiarità ad attrarmi come l'ape dai fiori. Consumai la mia colazione e non mi sarei più staccato da lì per continuare a godere della visione e del fascino che irradiava quel corpo di una femminilità unica.
Notai che chi la conosceva, parlandole con una certa familiarità, la chiamava Regina e, per me, lo era per davvero: "Regina" del sorriso, dell'affabilità, della seduzione.
Dopo essermi informato che lì, ad ora di pranzo, servivano anche piatti caldi, mi allontanai per attendere al lavoro per cui ero lì.
A pranzo ero di nuovo in quel bar a farmi servire. Che stupenda che era quella Regina: in una donna ho sempre ammirato il seno, perché, almeno per me, simbolo di femminilità ai massimi livelli e lei ne era fornita "ad abundantiam". Se a quell'ineludibile attrazione, sì aggiungeva un lato B da sballo, che sembrava parlarti, invitarti, ecco perché non avrei più voluto allontanarmi da lì: guardare quei glutei che ti si muovevano sotto gli occhi, con un andamento da ammaliatrice, era ciò che provavo e mi affascinava di quella ragazza sconosciuta.


Tempo addietro, originaria di quella zona della Brianza, avevo conosciuto Felicia, moglie "porcella" di Fabrizio, mio amico e complice di più di un'avventura. Sfogliai i contatti del mio smartphone, lo trovai e chiamai.
Mi rispose la voce melodiosa di Felicia, che invitai a raggiungermi, se ne avesse avuto voglia, in quel bar.
Dopo mezz'ora, era lì che mi abbracciava e baciava con tutto il calore di persone che avevano assaporato ben altro calore di quello convenzionale.

Regina ci guardava ammirata e anche Felicia se ne accorse.
"Mi sa che hai fatto conquiste..." esordì l'amica, esternando i suoi complimenti.
"No, cara - ribattei - è lei che ha conquistato me. E' da stamattina che non riesco a toglierle gli occhi di dosso".
Lei mi rivolse uno sguardo da gatta furbetta e, con "nonchalance", si avvicinò a Regina. Le vidi parlare fra loro, quasi fossero vecchie amiche e, mentre dialogavano, notai che più d'una volta, la ragazza mi aveva rivolto sorrisi maliziosi. Ovviamente feci finta di niente, ma quando Felicia ritornò da me, non riuscii a contenermi e le chiesi di cosa avesse parlato con quella ragazza per tutto quel tempo.
Mi disse che potevo considerare quel giorno il mio più fortunato: si dava il caso che, quella sera, avesse organizzato una festicciola a casa sua, non diversa da quelle cui avevo già partecipato.
Ne ho già fatto cenno: Felicia era una "porcella" di quelle inesauribili e le sue tendenze sessuali spaziavano indifferentemente tra maschi e femmine.
Ora, avendo notato il mio interesse per Regina, aveva pensato di farmi cosa gradita ad invitare anche quella ragazza alla festa.
La guardai non senza manifestare una certa incredulità e Felicia, che non era per niente stupida, intercettò quel mio stato di incertezza e tenne ad aggiungere:
"Guarda che l'ho informata sul genere di feste allegre che siamo soliti dare, che ad essa parteciperanno altre quattro coppie e, avendo te solitario imprevisto amico, ho pensato che forse era meglio se fossi stato accompagnato da una lei. Perciò ho esteso l'invito anche a lei, stabilendo che, per le 22:00, passerai a prenderla e condurla da noi".
Ero letteralmente esterrefatto: chi avrebbe mai pensato ad un'avventura di quel tipo? Mentre ancora parlavo con Felicia, Regina si avvicinò e chiese se fossi d'accordo a passare a prenderla per condurla al festino di Felicia.
Le risposi di sì, quasi imbambolato. Ancora non avevo messo a fuoco che certamente avrei potuto godere di quel corpo per il quale stavo boccheggiando fin dal mattino. Felicia andò via ed io rientrai per darmi una rassettata a cominciare dalla massima pulizia personale. Regina avrebbe smesso nel bar alle 20:00, avrebbe avuto due ore per prepararsi. Io, invece, ancora non sapevo da dove cominciare. Era successo tutto così all'improvviso, da lasciarmi spiazzato.
Alle 22:00 ero davanti al bar in macchina e, da lontano, vidi Regina avvicinarsi nel suo bel fisico inguainato in un aderente vestito color "rosa salmone". Quella che mi veniva incontro non era un essere umano: era una DEA, cioè un essere non di questo mondo. Mi si avvicinava con uno smagliante sorriso sulle labbra ed io ero lì a rimirarla nelle sue movenze di una sensualità unica. Scesi dall'auto, l'abbracciai e baciai, e subito fui folgorato dal profumo che emanava.
Il suo outfit era da infarto. Un misto di eleganza e sensualità da sconvolgere anche la mente più preparata. Lei rispose al bacio e poi si staccò da me: mi osservava con insistenza, cercando di capire l’effetto sortito. Ero incantato e lei, sorridendo, mi riportò alla realtà.
“C’è qualcosa che non va? Mi trovi troppo banale per la festa della tua amica?”
La sua voce melodiosa mi obbligò ad una risposta immediata.
“Assolutamente no. Sei e, anzi hai, tutto quello che una bellissima donna come te può avere per far impazzire chi la guarda. Andiamo, che ci aspettano!”
In breve siamo arrivati a casa di Felicia. Quando abbiamo fatto il nostro ingresso trionfale, era già chiaro a tutti che la coppia che adesso rubava la scena era una di quelle che non passano inosservate. Felicia mi ha dato un bacio e mi ha sorriso maliziosamente, poi ha fatto un rapido giro di presentazioni, mentre io mi ero già procurato due calici di prosecco e, insieme a tutti i presenti, ho fatto un brindisi di ben venuto dedicato a Regina che, dopo aver sorseggiato un po’ di prosecco, ha appoggiato il calice sul ripiano del camino e poi si è girata verso di me, abbracciandomi e baciandomi sulla bocca. Era il segnale che tutto potesse aver inizio. Una breve ovazione ha fatto seguito a quel gesto, mentre lei, dopo aver limonato con me, mi ha guardato negli occhi e le sue parole mi hanno definitivamente stregato.
“Scopa pure con chi vuoi, ma ricordati che una buona porzione del tuo seme deve finire dentro di me! Scegli tu dove, ma la voglio!”
Un attimo dopo ha abbracciato Felicia e le due donne hanno iniziato un vero gioco di seduzione reciproca, spogliandosi reciprocamente al suono di una musica dolce, languida, molto sensuale e tutti i maschi le guardavano, me compreso, con occhi carichi di desiderio. Ho sentito due mani che, da dietro, mi hanno afferrato il cazzo e, quando mi son girato, ho visto una delle signore presenti che mi ha platealmente intendere che lo voleva. Un attimo dopo era inginocchiata davanti a me con la mia verga in gola. Era stupendo il modo con cui me lo succhiava e lo ingoiava, mentre io ero combattuto fra il desiderio di avere Regina e il piacere che essa sapeva trasmettermi. L’orgia era iniziata in maniera davvero sconvolgente. Donne nude che si offrivano alle bocche di maschi infoiati, permettendo loro di leccarle, impalare, mentre ingoiavano i falli dei maschi che ruotavano attorno ad esse. Che spettacolo! Era bellissimo anche solo assistervi.
Ho dovuto fare uno sforzo sovrumano per non sborrare in bocca alla femmina che mi divorava il cazzo, mentre ammiravo Regina come si faceva fare di tutto. Ad un certo punto ho sollevato la signora, l'ho messa in ginocchio su un divano e l’ho posseduta da dietro, con un solo affondo.
Era un lago! Aveva la fica in fiamme ed io ho preso a chiavarla come un dannato, con colpi tremendi che la facevano sussultare ed urlare ad ogni spinta. Intanto, con lo sguardo, continuavo a seguire Regina, che era alle prese con due maschi, che le avevano infilato in gola due cazzi di notevoli dimensioni. In effetti, alle feste di Felicia, tutti i maschi, me compreso, venivamo apposta scelti per la dotazione ben oltre la media e, su questo, lei non era per le mezze misure: o super falli o niente! Uno dei due ha sollevato Regina, si è inginocchiato sotto di lei e sicuramente ha preso a leccarla di brutto, facendola gemere a bocca piena, ma la cosa che mi ha colpito è stato che, quando credo che lei abbia goduto, si è girata verso di me, quasi a cercare il mio sguardo. Questo semplice gesto, mi ha davvero fatto impazzire: quella femmina, che avevo appena conosciuto al mattino cercava la mia approvazione? Fantastico! Una delle signore ha cominciato ad urlare di piacere, dopo che era stata presa in doppia. Felicia mi ha guardato e, con un cenno del capo mi ha indicato Regina, quasi a volermi invitare a far con lei la stessa cosa. Mentre succedeva tutto questo, un altro maschio era venuto ad offrire la sua mazza alla bocca della signora che stavo scopando ed io, con un gesto gli ha fatto capire che gli avrei lasciato volentieri il posto. Lui non si è fatto certo pregare e, appena mi sono sfilato, ha lasciato colare un po’ di saliva lungo il solco delle natiche e, anziché infilarla davanti, le ho spinto quella grossa trave di carne direttamente nel culo. Ho visto lo sguardo stupito della signora che, quando si è girata, ha visto un altro cazzo che le sfondava il culo, mentre io mi allontanavo in direzione di quella femmina che, a fatica, cercava di resistere agli assalti di tre maschi contemporaneamente. Quando mi sono avvicinato a Regina, lei si è sollevata e quasi lanciata fra le mie braccia. Ho letto un lampo di stupore negli occhi degli altri tre, mentre lei ora, con indosso ancora le sole autoreggenti, tacchi ed un esiguo perizoma infilato fra le natiche, mi ha guardato con occhi carichi di desiderio e poi, indicando i due maschi, che si erano fermati a guardarmi, mentre l’altro se n’era andato per dedicarsi ad un’altra femmina, ha chiesto se vi fosse un posto più comodo. Uno dei due, quello dall’aspetto più maturo, perché dai capelli completamente bianchi, ha suggerito di spostarci in una delle camere.
Senza nessuno sforzo, ho preso Regina tra le braccia ed ho seguito gli altri due. Abbiamo oltrepassato una porta e ci siamo infilati nella prima camera da letto matrimoniale, che abbiamo trovato. Appena dentro, ci siamo completamente spogliati, mentre l’altro maschio, che si era accompagnato a noi, quello dall’aspetto più giovane, si è inginocchiato fra le cosce di Regina ed ha preso a leccarla, mentre lei si dedicava alle nostre due verghe. Ad un tratto è stata proprio lei a spingermi, facendomi sdraiare supino, per poi scavalcarmi e sedersi con le labbra della fica appoggiate sul mio fallo. Immobile ed in verticale, si è trovata subito gli altri due cazzi davanti alla bocca; ha preso a lucidarli ed a bagnarli, molto intensamente. Mentre eseguiva quell'operazione con la bocca, faceva oscillava il suo corpo avanti indietro, facendo in modo che il suo clitoride fosse a stretto contatto della mia verga, che, man mano, si ricopriva dei suoi umori.
Era qualcosa di sconvolgente e, nello stesso tempo, infinitamente eccitante poter ammirare con quanta bravura Regina si infilava quelle grosse verghe giù per la gola. Di certo non era nuova a quella pratica, per riuscire a farsi scopare la gola con tanta destrezza. Ad un tratto, ha abbassato una mano e, sollevando leggermente il corpo, ha afferrato il mio membro e lo ha puntato dritto fra le labbra della sua ostrica ingorda. E' bastato solo un attimo, ed era completamente impalata su di me. Ho sentito il mio membro scivolare lungo le pareti della sua vagina ben lubrificata e penetrare dritto, fino in fondo. Lei ha fatto qualche movimento per meglio assestare il mio scettro dentro di lei, mentre continuava, incessantemente, a leccare e bagnare la verga di quello con i capelli bianchi. Ad un tratto, con un semplice gesto del capo, gli ha fatto capire che era ora di infilarglielo. Si è come spalmata sul mio corpo, mentre lui si inginocchiava dietro di lei e, dopo aver fatto colare un po’ di saliva nel solco delle sue natiche, con un affondo deciso le è entrato dentro. Ho sentito quell'altro arnese scivolare sul mio, diviso dalla quasi inesistente membrana che separava la vagina dal retto. Lei ha avuto un sussulto, ha spalancato la bocca che però è stata subito riempita dal cazzo dell’altro maschio, che si era inginocchiato sopra la mia testa e le ha infilato quella grossa verga fino in fondo alla gola. Ha appoggiato una mano sul suo capo, per dettare il ritmo alla pompa, ma senza forzare; non ce n’era bisogno, in quanto Regina riusciva agevolmente ad infilarsi tutto quel cazzo dentro la bocca, fino in fondo alla gola. Intanto l’altro, che la inculava, aveva preso a pomparla con un ritmo abbastanza sostenuto ed uguale a quello del tizio che la scopava in bocca.
L’unico ad esser rimasto quasi immobile ero io che, schiacciato sotto di loro, avevo poca libertà di movimenti, ma, ciononostante, ad ogni affondo del maschio che la inculava, Regina contraeva i muscoli della vagina, stimolando il mio membro con ondate di calore, dovute al piacere che stava provando. Era una sensazione bellissima quella di sentir mungere il mio cazzo da quella fica così calda e incandescente. Ad un tratto lei, con la gola piena e stretta in mezzo a noi, si è irrigidita bloccandosi: stava godendo! Un orgasmo forte e intenso ha scosso il suo corpo, facendola tremare tutta come una foglia. Convulsioni erotiche la facevano vibrare mentre noi, immobili, abbiamo lasciato che assaporasse fino in fondo il suo piacere. Un attimo dopo ha ripreso a succhiare il membro del giovane, con un ritmo molto più vigoroso, mentre l’altro continuava ad incularla con lo stesso ritmo e gli stessi colpi profondi, che la facevano sussultare. Io ho sollevato le braccia ed ho afferrato i suoi splendidi seni che sballottavano davanti al mio viso; ho preso a succhiare e mordere quei capezzoli così grossi e duri. Gemiti di piacere sono usciti dalla sua bocca, quando stringevo fra i denti i suoi capezzoli e, ad un tratto, il giovane che la scopava in bocca ha appoggiato entrambe le mani sul suo capo e il suo ritmo è diventato più veloce e frenetico; all’improvviso si è bloccato con metà di quella verga ben piantato fra le labbra di Regina serrate, chiuse, e dalle contrazioni che vedevo potevo immaginare che le stava sborrando in gola. È stato il più bell'ingoio che abbia mai visto! Lei, a bocca chiusa, si è lasciata riempire la cavità orale da copiose sborrate, che le gonfiavano le guance ed ha ingoiato tutto, fino all’ultima goccia. Dopo aver spremuto fino all’ultima stilla di piacere di quel maschio, se l’è tolto dalla bocca e, sollevato lo sguardo, gli ha sorriso, mentre lui, ancora un po’ trafelato, è sceso dal letto ed è uscito dalla stanza, lasciando Regina fra le nostre braccia. Ho guardato il tizio che la stava inculando e, con un gesto del capo, gli ho fatto intendere che volevo mettermi sdraiato di lato. Lui si è abbassato e, abbracciandoci ci ha trascinato sul lato destro e, sollevate le gambe di Regina, abbiamo preso a sbatterla insieme. Sentire quelle due, grosse verghe che le sfondavano ogni buco, deve averle procurato un altro orgasmo, ancor più forte ed intenso e, mentre godeva, ci ha esortato a scoparla ancora più forte.
“Sì, VENGO! Più forte! Scopatemi più forte, che voglio impazzire!”
Ovviamente abbiamo preso alla lettera quelle sue implorazioni, non ci siamo fatti pregare più di tanto e, continuando a pomparla con un ritmo sempre più forte, le abbiamo procurato un altro orgasmo, che lei ha urlato a voce piena.
Il suo corpo vibrava e tremava fra le nostre mani, mentre le nostre verghe profanavano ogni suo pertugio. Le sue grida hanno richiamato l’attenzione delle altre persone che, lentamente, si erano spostate nelle camere adiacenti alla nostra e, ad un tratto, mentre lei era ancora scossa dai brividi di piacere, è entrata Felicia, seguita da due maschi che, insieme a lei, si sono uniti al nostro gioco. Uno dei due gli ha offerto il cazzo da succhiare, mentre l’altro leccava la fica di Felicia che, in qualche modo, si è unita a Regina nel succhiare quella grossa verga che aveva a disposizione. Nello stesso tempo, io e l’altro maschio continuavamo a scoparla con forza, ma è stata lei che, ad un tratto, si è sciolta dal nostro groviglio e poi, guardandomi dritto negli occhi mi ha detto che voleva sentir anche la mia verga nel culo. Prima che potessi fare qualunque cosa, lei si era sdraiata sopra Felicia che, da sotto, le leccava la fica e, nello stesso tempo, veniva scopata dal maschio che l’aveva eccitata fino a quel momento. Io mi son inginocchiato dietro Regina che, piegata in avanti, mentre veniva leccata da Felicia, riceveva la mia verga nel culo.
Le sono entrato dentro agevolmente, iniziando a pompare quel culo che, contraendosi, mi risucchiava il cazzo ad ogni affondo. Era sconvolgente mentre la sentivo godere ed urlare a bocca piena, così stretta fra di noi che la stavamo facendo impazzire di piacere. Ero prossimo all’orgasmo, ma lei ha voluto di nuovo cambiar posizione e così, uno dei due maschi che fino a quel momento le avevano infilato il cazzo in gola, si è sdraiato supino e lei ci si è impalata sopra, volgendogli le spalle. Sdraiata su quel maschio, a cosce aperte, esponeva la fica sfondata la quella grossa verga e subito Felicia si è inginocchiata fra le sue cosce ed ha preso a leccarla, mentre il maschio da sotto con colpi fortissimi la sfondava. Io stavo per inginocchiarmi dietro Felicia, per infilare il mio cazzo nella sua fica calda e ricca di umori, quando lei si è girata e, dopo avermi invitato ad avvicinarmi, mi ha guardato dritto negli occhi, sconvolgendomi ancor più con le sue parole:
“No! Non voglio essere scopata io, adesso! Vieni qui ed infila questo splendido cazzo dentro la fica di questa troia! Voglio vedere se è capace di reggere due mazze così grosse. Coraggio, ragazzi, sfondate questa puttana in ogni buco.”
Mi son avvicinato e, mentre mi accingevo a penetrarla, lei era con la testa rivolta all’indietro, perché l’altro maschio, inginocchiatosi sopra di lei, le aveva infilato tutto il cazzo in fondo alla gola. Ho afferrato il membro dell’altro che la stava scopando e, stringendoli insieme, abbiamo iniziato questa doppia penetrazione. Lei ha avuto un sussulto, ha cercato, allungando le mani, di bloccarci, ma inesorabilmente le siamo entrati dentro, dilatando quella fica al massimo, rendendola oscena all'aspetto. All’inizio era un po’ difficoltoso muoversi, ma, con un po’ di pazienza, siamo arrivati ad un certo sincronismo ed abbiamo iniziato a sfondare la sua fica, che ora si era adeguata e ci stava accogliendo in maniera perfetta. Il nostro ritmo era abbastanza sostenuto e lei, ad un tratto, si è sfilato il cazzo dalla bocca e, sollevato il capo, mi ha guardato dritto negli occhi.
“Adesso sì! Adesso ti voglio! Voglio sentire il tuo seme che mi inonda! Sborrami dentro!”
Ho preso a sbatterla come un pazzo scatenato, mentre l’altro si è fermato per assecondare il mio movimento, pur rimanendo ben piantato dentro di lei. All’improvviso ho sentito l’orgasmo esplodere nel mio cervello, percorrere la spina dorsale, per, infine, schizzare con forza dentro quella fica dilatata oltre modo, che mi ha accolto con il massimo della goduria. Lei deve aver percepito ogni impulso che mi scuoteva, perché il suo corpo ha preso a tremare partecipando ad un orgasmo intenso, che le aveva procurato la mia ondata di piacere, oltre alla presenza dell’altro membro ben piantato dentro di lei.
“Vengo! Ora vengo e ti sento! E' bellissimo!”
Mi son svuotato dentro di lei e l’orgasmo è stato così forte ed intenso anche per me, da rendermi quasi stordito. Mi sono sfilato e subito il mio posto è stato preso dall’altro maschio, che le aveva infilato il cazzo in gola. Il mio membro è stato subito fagocitato dalla bocca di Felicia, che lo ha leccato tutto, raccogliendo fino all’ultima goccia del piacere che ancora sgorgava, oltreché degli umori della fica di Regina, di cui era totalmente intriso. Mentre assaporavo quella bocca calda e vogliosa che mi stava leccando e pulendo il membro, con lo sguardo osservato lei, Regina, che veniva sottoposta a questa nuova doppia penetrazione in figa, che la stava letteralmente facendo impazzire. Anche quest’altro maschio, forse preso dall’eccitazione di scopare questa femmina così calda e lussuriosa, non è durato a lungo e, nello stesso istante in cui lei raggiungeva un ennesimo orgasmo, lui, con un grugnito da perfetto maiale, ha riversato il suo piacere tutto dentro di lei.
“Tieni, troia. Senti come ti inondo.”
Era qualcosa di sconvolgente vedere il corpo di Regina che tremava scossa dai brividi di piacere, che di certo provava nel sentirsi irrorare la vagina da quest’ennesimo orgasmo. Felicia, intanto, dopo aver succhiato il mio cazzo ed avergli ridato turgore, si è avvicinata all’altro maschio, che era appena venuto e, dopo averlo fatto sfilare dalla fica di Regina, ha preso a leccare anche quello, mentre il posto del giovane, veniva preso dall’altro maschio, che era entrato insieme a lei e, anche lui, con un affondo deciso, le è entrato dentro, procurandole di nuovo un’ondata di piacere, che ha trasformato il viso di quella donna ad una autentica maschera di piacere. Rivoli di sborra colavano dalla fica slabbrata di Regina e andavano a bagnare le palle del maschio che, da sotto, la stava ancora chiavando insieme all'altro che la sfondava con colpi molto più forti e, adeguando i loro ritmi, adesso la pompavano con la stessa intensità e vigore che avevo anch'io insieme all’altro. Regina stava impazzendo di piacere e, d'un tratto, dalla sua bocca spalancata è provenuto un solo grido più simile ad una supplica.
“Sì, vengo! È bellissimo. Ancora, ancora. Non vi fermate! Mi state facendo impazzire... Godooooo”.
Mi ha davvero sorpreso il piacere che stava provando quella femmina così calda e vogliosa, mentre era sottoposta a quella doppia monta da parte di due maschi che, evidentemente, erano abituati a quel gioco, perché il loro sincronismo era veramente perfetto. Ho guardato Felicia, che ha sorriso ed ha annuito, e le sue parole hanno confermato la mia intuizione.
“Ero certa che Bruno e Mario, in coppia e in doppia, davanti l’avrebbero fatta impazzire! Questi sono specialisti in questo gioco. Io stessa ho avuto il piacere di averli dentro tantissime volte e, ti assicuro, ogni volta è stato sempre qualcosa di sconvolgente. Però, ora, preparati, perché dopo la doppia in fica, dobbiamo farle anche provare la doppia in culo."
Ho guardato Felicia un po’ stupito, perché avevo giocato con lei un’altra volta, quando l’avevo conosciuta in un club prive', dove, insieme ad altri maschi, l’avevamo scopata ben bene ed a lungo, fino a farle avere quello stesso piacere, che ora si profilava per Regina. Felicia, ora, aveva dipinto sul viso lo stesso sguardo perverso nell'attesa di vedere la giovane troietta sfondata anche nel culo. I due maschi hanno continuato a sbatterla, fin quando, dopo un ennesimo orgasmo, Bruno, quello che stava davanti, le è venuto dentro schizzando il suo piacere un po’ dentro la vagina ed un po’ fuori, perché, nel momento dell’orgasmo, si era sfilato e lunghi getti di sborra bianca erano andati ad irrorare il ventre e il seno di Regina, che urlava di piacere.
Anche il suo membro è stato oggetto della bocca di Felicia, che subito lo ha leccato e pulito, facendogli riprendere consistenza. Intanto Mario, quello che l’aveva scopata da dietro, dopo averla girata di lato e, tenendo la coscia alzata, ha preso a sbatterla come un pazzo scatenato. Ad ogni affondo di quel membro, dalla fica slabbrata di Regina schizzava fuori tutta la sborra di cui era riempita e Felicia, abbandonato il membro che teneva in bocca, si è sdraiata fra le sue cosce e, mentre l’altro continuava a pomparla con un ritmo forsennato, ha preso a leccare tutti quei fluidi che, in abbondanza, schizzavano fuori. Anche Mario era prossimo all’orgasmo, ma Felicia l’ha bloccato.
“No, aspettate a sborrare! Facciamo sentire a questa troietta il piacere di prenderne due anche nel culo!”
Lui ha sorriso in maniera veramente perversa e sfilando quella grossa mazza da quella fica ormai spanata e slabbrata, l’ha appoggiata al buco del culo di Regina e con un affondo deciso vi è entrato dentro. Lei non ha nemmeno reagito, perché era ancora stordita dal piacere provato e, nello stesso tempo, aveva ancora la bocca piena da un altro cazzo. Felicia si è girata verso di me, mentre Mario, dopo aver afferrato Regina si era rigirato ed era tornato sdraiato sotto di lei, con la sola differenza che ora il suo cazzo era ben piantato nel culo di questa giovane puttanella, che ora si accingeva a provare un’ennesima esperienza. Mi sono inginocchiato fra le sue cosce e, dopo aver infilato il mio cazzo dentro quella fica colma di piacere ed averlo inzuppato ben bene in tutta la sborra che vi era presente, lo sfilato e ho sentito la mano di Mario che ha afferrato la mia verga e, tenendola stretta ed unita alla sua, ha iniziato a spingere entrambi i cazzi dentro il culo di Regina. Era molto stretto. Sentivo la rosetta che veniva forzata dalle nostre verghe e, ad un tratto, quasi all’improvviso, lo sfintere ha ceduto ed insieme siamo entrati dentro di lei.
Regina si è tolto il cazzo dalla bocca ed ha urlato a pieni polmoni.
“No, fate piano! Mi state spaccando il culo! Fate piano!”
In effetti noi, dopo la spinta iniziale, abbiamo iniziato a scivolare dentro di lei lentamente. Era maledettamente stretta! Sentivo le pareti avvolgere il mio membro come un guanto e, con estrema delicatezza, ho cercato di non forzare più di tanto. Lei ha fatto dei lunghi respiri, a bocca aperta, con gli occhi sbarrati, mentre lentamente il suo culo si dilatava per ricevere le nostre mazze. Felicia intanto si era inginocchiata davanti a lei ed aveva incollato la sua bocca alle labbra della fica di Regina, prendendo a leccare e succhiare.
Quell’insieme di sensazioni, lei che la leccava e noi che lentamente le entravamo dentro, deve aver sconvolto la mente della ragazza, perché, ad un tratto, ha cominciato a godere ed urlare, incitandoci a chiavarla sempre più forte.
“Sì, mi piace! Mi state spaccando il culo, ma mi piace!”
Sempre lentamente abbiamo preso a stantuffarle quel culo, che ora si era aperto in maniera così esagerata, da riuscire a contenere i nostri due cazzi. Felicia continuava a leccarle la fica, procurandole altro piacere, mentre, a sua volta, veniva scopata da dietro. Era sconvolgente sentire quel culo stretto che, nonostante tutto si lasciava sfondare dalle nostre verghe e, ben presto, Mario è arrivato all’orgasmo. Ha preso a stantuffarla più velocemente e poi, emettendo un urlo, le ha riversato in culo tutta la sua sborra.
“Sborro... sto sborrando in un culo fantastico! Prendi, troia, senti come te lo riempio tutto!”
Sentivo anch'io il piacere di Mario che le inondava il culo e, nello stesso tempo, il mio cazzo ha preso a scorrere ancor più liberamente, data l'ingente lubrificazione. Dopo aver sborrato, si è sfilato e, muovendosi lentamente, ha offerto il suo cazzo alla bocca di Felicia, che ha preso a ripulirlo, smettendo, per qualche istante, di ripulire la fica di Regina. Io mi son ritrovato a sguazzare con il mio cazzo in quel culo ormai completamente sfondato e ben farcito di sborra calda, che, in qualche modo, agevolava i miei movimenti, ma, nello stesso tempo, schizzava fuori, ogniqualvolta spingevo il mio cazzo tutto dentro quel culo spanato. Ero prossimo all’orgasmo e, quando Regina deve averne percepito la conclusione, si è girata, togliendosi il cazzo che aveva in bocca e mi ha esortato a sborrarle in gola.
“In bocca: voglio sentire la tua sborra inondarmi la bocca!”
Mi son sfilato da lei e subito il mio posto è stato preso dall’altro maschio che, fino ad ora, si era fatto succhiare il cazzo da lei e, quando ho appoggiato la punta del mio membro fra le calde labbra di quella splendida femmina, ho sentito la sua lingua leccare la cappella ed anche parte dell’asta, ricoperta dei suoi umori anali, oltreché della sborra dell’altro maschio. Ha sussultato nello stesso istante in cui l’altro maschio le infilava il cazzo in culo e Felicia aveva ripreso a succhiarle il clitoride, facendola gemere di piacere. Mi ha segato con forza, tenendo il mio cazzo con entrambe le mani ed io mi son lasciato andare al piacere che provavo e le ho riversato in bocca dei generosi schizzi di sborra, svuotandomi completamente dentro di lei. Ha serrato le labbra, gemendo a bocca piena ed ha leccato tutto fino all’ultima goccia.
Per un lungo interminabile istante, siamo rimasti tutti immobili in silenzio, poi Felicia si è sollevata, ha avvicinato le sue labbra a quelle di Regina e le loro bocche si sono unite in un bacio carico di passione. Noi maschi le abbiamo guardate, mentre loro limonavano e si accarezzavano i rispettivi corpi, con estremo piacere. Uno dei maschi è uscito dalla stanza lasciando solo noi insieme a loro due e, quando si sono staccate, ho visto gli occhi di Felicia brillare di piacere nell'ammirare l'espressione di Regina, travolta dalla lussuria.
“Sei stata meravigliosa. Non ero sicura che saresti riuscita a prenderli in doppia in tutti i buchi, ma conoscendo la bravura di Mario e Bruno, ero certa che, se vi fosse stata la possibilità, loro sarebbero stati gli unici in grado di farti provare questa esperienza, così sconvolgente. Spero che, in futuro, se le emozioni che hai provato questa sera ti sono piaciute, noi due possiamo diventare amiche e viver ancora momenti di intenso piacere.”
Regina con gli occhi pieni lacrime di gioia, l’ha guardata e baciata con ardore, abbracciandola con forza.
“Certo che mi è piaciuto. È stata un’esperienza così sconvolgente che sicuramente, in futuro, vorrò ripetere! Non mi ero mai sentita così aperta e nello stesso tempo piena, e ti assicuro che è stata una sensazione davvero magnifica. Grazie! Spero che io e te diventeremo grandi amiche, perché, da quello che ho capito, ad entrambe il cazzo piace tantissimo!”
Poi si sono rivolte a noi e ci hanno abbracciato e baciato; a quel punto Regina mi ha pregato di riaccompagnarla, perché per lei, il giorno dopo, era pur sempre un giorno di lavoro.
Si è rivestita indossando solo l’abito, in quanto il perizoma non siamo riusciti a ritrovarlo, probabilmente fatto sparire da qualche maschio per tenerlo come souvenir. Durante il percorso per riaccompagnarla a casa, ci siamo scambiati i contatti telefonici e lei mi ha assicurato che desiderava ancora rivedermi, perché, se io ero rimasto incantato dalla sua bellezza, lei era rimasta affascinata dal mio aspetto, dalla mia gentilezza, ma, e soprattutto, dal piacere di sentire il mio cazzo dentro di sé.

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