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Prime Esperienze

La serata clou della vacanza


di boerus
02.05.2020    |    9.200    |    12 9.8
"E poi giu' in gola, avvolgendolo nel rovente abbraccio delle sue labbra con un rantolo soffocato..."
Ricordo spesso quell'esperienza. E ogni volta mi rimane sempre sempre un certo senso di stupore.
Oggi parliamo comunemente di milf, di coppie cuck, di scambio. Termini frequenti mutuati da pluriennale frequentazione di appositi siti web.
Ma in quegli anni, nessuno aveva il pc ed internet avrebbe cominciato a cambiare il mondo almeno due/tre anni piu' tardi.
Nemmeno i cellulari erano diffusi, almeno fra i ragazzi della mia età.
Si è trattato di un' avventura sconvolgente proprio perchè capitata così, per caso. La scoperta di un mondo fatto di trasgressioni incredibili, di cui non avrei potuto mai nemmeno anche solo immaginare l'esistenza.
Un mondo che ha accompagnato la mia crescita, le mie storie sentimentali, i primi traguardi professionali e dal quale, una volta entrato, non sono mai piu' uscito…

Ero un pischelletto di 18 anni e mezzo, alla sua prima vacanza da solo con gli amici. Avevamo scelto la Riviera romagnola, non troppo distante da casa, non troppo costosa, tante discoteche e occasioni di divertimento.
Non ero piu' vergine. Già da qualche anno avevo avuto qualche esperienza. Ben piu' di molti miei compagni di quella vacanza.
Certo rispetto alle opportunità che hanno i ragazzi oggi, allora era molto piu' difficile combinare qualcosa con una ragazza appena conosciuta. Io però mi ritenevo uno "sveglio" e, ormai, esperto.
Non solo in discoteca limonavo duro con almeno 2-3 ragazze diverse ad ogni serata, ma spesso ci scappava anche la sega sui divanetti e, con un po' piu' di fortuna, il pompino nel parcheggio. Ero anche riuscito a metterlo dentro in 3/4 occasioni, ma si trattava sempre di rapporti "rubati" e senza alcuna consapevolezza.
Non mi interessava avere la fidanzata fissa come alcuni compagni di scuola, preferivo di gran lunga l'avventura. D'altra parte, avevo da poco realizzato di essere visto generalmente come un bel ragazzo e mi ero accorto sin dalle prime uscite di poter avere delle chances in piu' di altri coetanei.
Quell'estate, mi trovavo con un gruppo abbastanza numeroso di giovanotti baldanzosi e con intenzioni bellicose. Volevamo conquistare la Riviera senza fare prigionieri!
In realtà, come ebbi modo di comprendere meglio con il passare dei giorni, quelle erano solo chiacchere goliardiche di autentici sbarbatelli…

Quella mattina eravamo tutti in spiaggia.
Già al terzo giorno di vacanza le nostre ambizioni si erano ridimensionate di fronte all'evidenza dei fatti...Avevamo combinato molto poco nelle prime serate!
Ci divertivamo molto fra di noi ma i risultati, dal punto di vista delle tanto ricercate esperienze, erano stati sin lì scarsi. Un paio avevano limonato due ragazze tedesche in discoteca. Un altro, quasi casualmente, era riuscito farsi fare una pompa da una ragazza olandese. Erano andati in spiaggia dopo la disco a limonare, lui non sapeva l'inglese e cercava di spiegarsi a gesti. Lei, esibendogli un tampax, tentava di fargli capire che aveva "le sue cose" e non si poteva trombare. Lui, ad un tratto, si era alzato sulle ginocchia dall'asciugamano steso sulla sabbia per andarsene e lei aveva subito colto l'occasione per prendere in mano "la situazione". Anzi in bocca e poi fra le tette. Aveva una quarta e si era fatta schizzare tutto il collo.
Tutti gli altri, me compreso, ancora a secco.
Ma si stava avvicinando il weekend e, con un maggiore afflusso di turisti, contavamo di rimediare presto.
Sin dal primo giorno avevamo preso di mira la "super mammina" vicina di ombrellone. Era una donna di 36 anni, mora, con un fisico minuto ma molto seducente. Una pelle bellissima, due tette non grosse ma belle sode, molto ben fatte e valorizzate a dovere dalla collezione di bikini che aveva sfoggiato fin dal nostro arrivo. Il culetto - poi - era proprio da esposizione, sembrava disegnato.
L'avevamo soprannominata "mamma porno" e facevamo veramente i cascamorto con lei, con corteggiamenti teatrali, smaccati, spudorati.
Piu' gli altri di me, per il vero.
Io ero meno esuberante in questo rispetto ai miei compagni. Nel loro comportamento nei suoi confronti vedevo un doveroso ed esplicito tributo ad una donna molto bella, ma sostanzialmente nulla di piu'. Era fuori di dubbio che nessuno avrebbe mai nemmeno pensato di poter combinare davvero qualcosa con lei.
Nemmeno io lo pensavo, ma in realtà lei esercitava su di me un'attrazione magnetica.
Il suo viso poi mi piaceva molto. Un sorriso solare e due occhi furbi ed allo stesso tempo simpatici. Non era una che se la tirava, con noi rideva e ci scherzava su, dimostrando di stare al gioco e di essere una persona alla mano.
Spesso mi accorgevo di soffermarmi a fissare i dettagli del suo corpo. In un paio di occasioni mi ero dovuto anche buttare in acqua per mascherare la conseguente erezione che il mio costumino da nuotatore non avrebbe potuto celare. Insomma, mi faceva un certo effetto e, per questo, forse, non riuscivo a scherzarci su piu' di tanto.

Arrivò il sabato e con la compagnia andammo in spiaggia solo nel primo pomeriggio.
Il venerdì era stata una bella serata, finalmente anche io mi ero fatto una ragazza in discoteca. Soliti giri di lingua al sapore di cocktail, poi l'avevo sditalinata con indifferenza, in mezzo alla gente, in un'area poco illuminata della pista. Nessun prosieguo ulteriore, prima di vederla sparire nella notte con le sue amiche.
Una volta giunti sulla spiaggia, sebbene stravolti dalle ore piccole, non potemmo esimerci dal consueto tributo alla "mamma porno", che, questa volta, rimase però un po' sulle sue, rispondendo ai nostri complimenti con un sorriso appena accennato da lontano.
Gli amici si tuffarono in acqua per svegliarsi un po', continuando così nella loro chiassosa caciara. Io, al contrario, rimasi a riva da solo per gustarmi il nuovo bikini della super mammina.
Quel pomeriggio era piu' sexy del solito. Ne capìi immediatamente il motivo quando vidi avvicinarsi a lei un uomo sulla cinquantina. Era vestito con pantaloni e camicia - come se stesse arrivando dal lavoro - e portava con sé una valigia. La baciò e andò a cambiarsi. Poco dopo era di nuovo accanto a lei e, sdraiatosi sul suo lettino, le teneva la mano.
Sono sempre stato un buon osservatore. In quel momento realizzai che la mia sexy dea era sposata e, probabilmente, il marito, che ancora era impegnato dal lavoro, la raggiungeva al mare solo nel week end.
Ebbi per un attimo la sensazione che mi indicasse a lui e provai un po' di imbarazzo per il timore di essere stato sorpreso a fissare quella scena di affetto familiare. Così mi alzai per raggiungere gli amici in acqua.
Tuttavia quel mare sporco non mi piaceva e ben presto ritornai solo sulla spiaggia. Mentre uscivo dall'acqua mi accorsi di avere gli occhi della super mammina su di me.
Certo a quei tempi avevo una bella "tartaruga" scolpita sulla pancia e quel costumino nero, per di più bagnato, lasciava davvero poco spazio all'immaginazione.
Continuava ad indicarmi al marito - questa volta era chiaro - ma pensavo solo che gli stesse denunciando le avances ricevute nei giorni precedenti.
Quando vidi il marito alzarsi per venire da me mi si gelò il sangue!
Adesso viene a menarmi - pensai.
Mi feci coraggio, in fondo fisicamente ero messo molto meglio di lui. Ma non avevo mai fatto a botte con una persona di quell'età!
"Ciao, sono Alberto. Molto piacere! Io e mia moglie Francesca volevamo scambiare due chiacchere con te, perché non passi dal nostro bungalow fra un'oretta che ci beviamo un aperitivo mentre parliamo?"
Il tono deciso e la voce profonda di quell'uomo mi fece uno strano effetto. Non capivo il motivo del perché volessero parlarmi, ma non sembrava avere brutte intenzioni nei miei confronti.
Istintivamente gli dissi si. O, meglio, non trovai un motivo per dirgli di no. Così, mi feci spiegare dove mi sarei dovuto recare per raggiungerli, precisando però che non mi sarei trattenuto troppo a lungo perché era sabato sera e, ovviamente, mi aspettava la serata clou della vacanza.
Una volta allontanatosi ritornai dubbioso.
E' chiaro - pensai - che non può menarmi qui davanti a tutti. Devo stare attento, magari sa che sono piu' forte di lui e mi vuole preparare qualche tranello in un posto più riparato.
La competizione sportiva - ero un buon calciatore a quei tempi - mi aveva reso un po' bulletto e, sebbene avessi anche pensato di dare buca, mi volli presentare comunque per dimostrare che, se avesse avuto qualcosa da dirmi perché avevo fatto il cretino con sua moglie, certo non avevo paura di lui.
Li vidi poco dopo abbandonare la spiaggia per rientrare verso il bungalow.
Attesa l'ora dell'appuntamento, feci una doccia veloce per lavare via il sale e, liquidati gli amici senza troppi particolari, mi avviai all'appuntamento.
Ero abbastanza teso durante il tragitto, ma volevo chiudere la questione senza esitazioni. Non mi sentivo responsabile di averci provato con la donna di un altro, non sentivo di aver mancato di rispetto né a lei né a lui in fondo. Era stato solo un gioco goliardico! E se la questione fosse degenerata...beh mi sarei fatto valere.
Con il cervello che si arrovellava in questi pensieri mi ritrovai a bussare alla porta del loro alloggio.
Francesca aprì e mi accolse con un sorriso radioso.
- Che strafiga! - pensai fra me e me, dimenticando in un istante ogni preoccupazione. Non l'avevo mai vista così da vicino.
Aveva la pelle abbronzata, i capelli bagnati e profumati dopo la doccia.
E...era praticamente nuda! Il prendisole di velo trasparente lasciava vedere tutto: il seno volitivo, un minuscolo perizoma.
- Ciao Mark! Entra dai! Alberto ci sta già preparando qualcosa da bere! Io sono Francesca, non ci siamo ancora presentati anche se ormai è qualche giorno che ci vediamo! - disse sorridendo con un filo di ironia.
Ero come stordito, senza fiato. Se la bellezza del suo sorriso dolce mi rassicurava, la nonchalance con cui esponeva il suo corpo nudo e così attraente mi spiazzava completamente. E, poi, il suo profumo... inebriava i miei sensi come mai mi era successo con nessuna ragazza! Certo, però, il riferimento ironico ai precedenti incontri in spiaggia mi riportava invece alle preoccupazioni iniziali.
In questo turbinio di emozioni probabilmente dovevo apparire inebetito.
Alberto sorrideva da lontano mentre terminava la preparazione dei cocktail. Francesca, in modo abbastanza deciso, mi aveva introdotto all'interno dell'alloggio.
Si girò per prendere i due bicchieri che Alberto le porgeva e, dandomi così le spalle, il mio sguardo finì inevitabilmente sul suo culo perfetto, incorniciato dal perizoma e velato dal prendisole.
Non ero ancora riuscito a pronunciare una frase di senso compiuto, non capivo piu' nulla.
Mi sentivo in imbarazzo a guardarla. Era nuda e non capivo perchè. Al contempo non riuscivo a staccare gli occhi da quelle curve così eccitanti.
Era talmente evidente la cosa che Alberto fece una battuta per prendermi in giro. Non riuscìi nemmeno a rispondere. In un attimo stavo già sorseggiando il drink, dopo aver fatto tintinnare i bicchieri con Francesca.
Cominciai a riprendere il dominio di me stesso una volta accomodatomi sul divano. Chiesi ad Alberto come mai non avesse anche lui il suo bicchiere.
- Alberto deve ancora farsi la barba, adesso va di là e poi torna qui da noi. E' andato un po' lungo con i tempi stasera - mi rispose Francesca sorridendo.
Vidi scomparire Alberto nell'altra stanza e senza quasi accorgermi mi trovai con la bocca di Francesca che assaggiava le mie labbra fissandomi dritto negli occhi.
- Non ti spiace vero? - sussurrò dolcemente percependo la mia sorpresa e la mia tensione.
Il suo profumo mi mandava su di giri. Sentivo il suo seno ormai premuto contro il mio petto e la sua lingua che cercava la mia.
Non capivo cosa stesse succedendo, come fosse possibile che mi trovassi in quella situazione con suo marito nell'altra stanza.
Mi sfilò la maglietta carezzandomi delicatamente il rilievo degli addominali. Le sue labbra avvolsero i miei capezzoli - strappandomi un gemito - per poi risalire sul collo. Poi di nuovo lingua in bocca, questa volta in un vortice di passione.
Quanto stava accadendo mi rapiva il corpo e la mente. La smisi quindi di farmi troppe domande e mi abbandonai alla piacevolezza del momento.
In quell'interminabile bacio la presi saldamente per i fianchi tirandola a me.
Le mie mani corsero prima sotto il prendisole trasparente per afferrarle i seni con decisione. Poi lungo la schiena fino alle natiche. Il suo culo perfetto. Lo stavo stringendo nelle mie mani.
Inarcò la schiena offrendomi i suoi capezzoli da tormentare con la mia bocca vogliosa.
Sentivo i suoi brividi, i suoi gemiti mentre leccavo le sue tette. Le mie mani si facevano sempre più insolenti e sfacciate nell'accarezzare quel culo così... perfetto.
Francesca gestiva il ritmo con lentezza, assaporandomi senza fretta.
SI fece spogliare, leccare ogni angolo del suo corpo, alternando dolcezza a passione in ogni suo gesto.
D'un tratto mi ritrovai sdraiato sul divano con lei nuda, bella come una dea, seduta sopra la mia bocca. Avevo ancora indosso il costume - che oramai non poteva piu' contenere la mia strabordante eccitazione - quando la sentii venire sotto i colpi della mia lingua.
Mi accorsi della presenza di Alberto, che si godeva la scena sulla porta del bagno solo quando Francesca spostò il suo sesso liscio dalla mia bocca indiavolata per andare a ricambiare la cortesia. Non ci badai neppure troppo in realtà.
Sussultai sentendo le mani di Francesca agguantare il mio uccello con vigore da sotto lo slip, senza nemmeno sfilarlo. Si era infatti inizialmente limitata a spostarlo per liberare la mia erezione. Mi accorsi che, mentre carezzava i miei addominali, ora guardava il mio membro, ora guardava compiaciuta Alberto.
Sfilò il mio costume definitivamente, e, dopo aver scappellato completamente il cazzo, prese a misurarlo tutto in punta di lingua. Palle, fusto, cappella. E poi giu' in gola, avvolgendolo nel rovente abbraccio delle sue labbra con un rantolo soffocato.
Io, che fino a quel momento mi ritenevo "sveglio" ed esperto, non avevo mai provato nulla di simile!
Francesca sapeva bene che non avrei mai potuto resisterle se avesse continuato così a lungo.
Guardò compiaciuta l' effetto della sua maestria e si apprestò a salirci sopra per finirmi.
Impugnandolo con due mani aveva appoggiato la cappella gonfia del mio desiderio sulle sue labbra, guidandone la penetrazione. Il primo affondo mi sembrò infinito.
Non potrò mai dimenticare l'espressione di godimento sul suo viso mentre per la prima volta il mio cazzo si faceva strada dentro di lei. Lentamente... aprendola... fino in fondo.
E poi il suo corpo nudo sul mio, il calore umido dentro di lei, la danza del suo seno sopra di me, il ritmo serrato della sua cavalcata ormai priva di ogni controllo, i gemiti, la sua seconda venuta appena di prima di togliersi per vedermi esplodere come una fontana.
Ci mise veramente pochi attimi per finirmi. Attimi lunghi come l'eternità e, ancora oggi, scolpiti nella mia memoria.
Con un'espressione dolce e soddisfatta leccò gli schizzi che, nell'esplosione finale, avevano raggiunto anche la mia bocca per poi sdraiarsi, nuda, sul mio corpo ancora fremente.

Rividi ancora Francesca la sera della domenica, dopo la partenza di Alberto che tornava in città per una nuova settimana lavorativa. E così tutti gli altri giorni e le notti che seguirono fino alla mia partenza verso casa.
Non ebbi più notizie di lei ma porto sempre con me il ricordo indelebile di quei momenti che resero quella vacanza così speciale ed avventurosa.
Tre o quattro anni dopo, con l'arrivo del mio primo pc, arrivò anche l'iscrizione al primo sito di incontri e la scoperta della categorizzazione di fantasie sessuali non convenzionali ma, alla fine, comuni per molte persone.
E da me già conosciute e sperimentate.
In tutti questi anni non mi sono mai imbattuto in un annuncio di una coppia che potesse ricondurmi in maniera inequivocabile a Francesca ed Alberto.
Ma sono certo che da qualche parte ci sono anche loro e, chissà, magari leggendo questo racconto, anche loro si ricorderanno di me.

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