Le due amiche di mamma (Prima)- 09/2006

Ero appena uscito da lavoro e mi stavo avviando verso casa, quando mi suonò il telefono: era mia madre e mi chiedeva di passare dalla signora Cristina a prenderle delle cose.
Era un’amica di famiglia: una piacevole signora sui 50 anni molto affascinante e sempre vestita alla moda.
Cristina era separata da diversi anni e vive con la cugina Monica più giovane di lei di qualche anno.

Arrivato a casa loro mi aprì la porta Monica tutta sorridente e impettita. Cominciò a farmi mille lusinghe e mentre attendevo ciò che dovevo consegnare a mia mamma mi offrì da bere.
Era graziosa e le sue forme erano veramente incomparabili. Poco dopo arrivò Cristina mi consegnò una borsetta e me ne andai.

Alcuni giorni dopo le riportai le loro cose e fra una chiacchiera e l’altra passarono un paio d’ore parlando di diversi argomenti. Tutto filò per il meglio fino a quando chiesi di andare in bagno.
Si trovava al piano di sopra e una volta entrato cominciai a fare pipi. Mi stavo per asciugare le mani quando adocchiai tra gli asciugamani qualcosa di strano. Cavoli, era un fallo di lattice fissato ad una mutandina. Ero eccitato, non tanto per quello che avevo trovato, ma bensì per quello che potevano fare con quel coso quelle due porche. Intanto negli asciugamani notai un perizoma di pizzo rosso, era umido e profumava di sesso femminile. Lo annusai più volte e ritornai di sotto con il pene in erezione. Dopo alcune parole con le padrone di casa me ne sono andato, promettendo di ritornare per installazione del loro decoder.

La sera successiva verso le 18.00, ritornai e dopo aver installato il decoder, con la scusa di andar a lavarmi le mani mi infilai in bagno.
Sul bordo della vasca scorsi un paio di mutandine bianche. Le presi in mano. Erano profumatissime, ma fui richiamato di sotto a gran voce perché qualcosa non funzionava sul televisore.
Dopo la pizza per cena e un film, visto con il nuovo decoder, e le due birre di troppo, ritornai di sopra a fare pipì. Avevo il pene in erezione. Ripresi la ricerca lasciata in precedenza e un beauty semiaperto attirò la mia attenzione. Dentro c’erano ricambi fallici di ogni genere: a punta, a palline, nodosi e altre cosine. Presi le mutandine e nell’istante in cui le annusavo, bussarono alla finestra. Monica, che era sul terrazzo mi sorprese, a cercare nelle loro cose.
Scesi le scale e mentre parlavo con Cristina per andarmene, entrò Monica: < Hei… Sai cosa faceva il nostro amichetto in bagno……rovistava nelle nostre cose…!>, e Cristina: , e Monica avvicinandosi e passandomi la sua mano sulla patta dei pantaloni, esclamò:< Senti “sto” porco come che ghè tira l’osel!>. Io intanto era diventato di tutti i colori e mi allontanai dalla vergogna.

Preoccupato per quanto poteva accadere per qualche giorno ho vissuto con il timore che le due potessero dire qualcosa a mia madre, ma invece una sera…

Erano le 18.00. Entra mia madre e mi dice che Cristina e Monica mi avevano cercato per un problema del loro decoder.
Mi precipitai da loro. Ero preoccupato, ma tutto era tranquillo. Stavo armeggiando con i cavi del decoder quando Monica mi girava attorno. Si appoggiava a me col suo seno. Lo faceva con molta disinvoltura, ma soprattutto con molta insistenza. Osservai che la tua maglietta stringeva sul suo petto, privo di reggiseno, e dopo alcuni sfregamenti i suoi capezzoli si erano induriti.
Dopo un po’:< Finito!... tutto Ok!>, Monica rispose:. Entrai in bagno e sul fianco della vasca c’erano due paia di mutandine. Erano state messe lì di proposito da qualcuno. La tentazione era forte e le presi in mano per annusarle. La porta si spalancò e restai di sasso. Erano entrambi sulla porta a guardarmi. Io ero girato verso di loro con i pantaloni abbassati, il pene eretto e intanto mi passavo sul viso un paio si slip.
Ridevano e Cristina esclamò:, e Monica:. Si avvicinarono e mollai tutto dalla vergogna. Si strinsero a me, e Monica si abbassò a masturbarmi. Cristina intanto le teneva il cazzo sul viso. , e l’altra esclamò:. Cristina mi spogliò completamente e poi si svesti pure lei.
Era bellissima, soda e delicata. I suoi seni premevano sul mio petto, mentre la sua lingua saettava tra le mie labbra. Le mie mani lambivano la sua cosina completamente depilata. Intanto Monica mi scopava con la bocca. Cristina prese il posto di Monica che cominciò a spogliarsi di fronte a me. Era bellissima con un sederino da urlo: sodo, alto e visto da dietro faceva intravedere le labbra succose della sua passerina.
Fui disteso sul tappeto e mi ritrovai con il sedere di Monica sulla faccia, mentre tutte e due leccavano il mio pisello. Era un sedere morbido e burroso. Il suo ano profumava di buono e la sua passerina gocciolava di piacere. Si scambiarono le posizioni, ma Monica si accomodò sul mio cazzo, che vi entrò senza fatica. Si alzava e si abbassava con movimenti calmi ed intensi. Intanto leccavo la passerona depilata di Cristina. Mi fecero rialzare. Incominciai a penetrare Monica mentre Cristina era sotto di lei impegnata in un intenso 69. Le mie palle venivano strizzate e le loro dita solleticavano il mio ano. Era una sensazione nuova. Stavo per venire, e lo misi in bocca a Cristina. Monica si alzò, ed ora ero io a prendere il suo posto. Leccavo la figa di Cristina, mentre loro si prendevano cura del mio membro. Leccavano, mentre Monica portò il suo interesse al mio sedere. Lo impastava con entrambi le mani, lo sculaccia e lo leccava di qua e di là dandogli dei piccoli morsi. Le sue mani solleticavano le mie palle, le loro lingue saettavano dappertutto, ma l’interesse di Monica era il mio buchetto. Il mio ano era ricoperto della loro saliva e si stava arrendendo alle dita delle due porche. Cristina esclamò:. Stavo per venire e cominciai a muovermi come se qualcuno mi stesse fottendo. Andavo avanti e indietro col bacino e le loro dita si muovevano dentro di me. Ad un tratto inondai il volto e il seno di Cristina. Il mio sedere era dolorante, ma ero assai soddisfatto.
Mi girarono ed erano entrambi sul mio pene. Lo leccavano, nel frattempo le loro dita erano tornate a penetrarmi. Godevo, ma gli staccai le mani dal mio sedere. Esclamò Monica alzandosi e prendendo un piccolo fallo in lattice. Ero appoggiato al lavandino in posizione di pecorina. Il mio buchetto veniva lubrificato da un unguento che aiutava a far entrare le loro dita. Cristina passò sotto di me e prese a masturbarmi il pisello che intanto era diventato floscio. Monica solleticava decisa il mio ano. Spingeva e ritraeva le sue dita. E poi cominciò a penetrarmi con il fallo di lattice. Era sottile, forse un dito o poco più, ma dopo una lunga sofferenza entrò facendomi anche molto male. Cominciò a fottermi sino a quando mi fermai per il dolore. Mi presero e mi accompagnarono su di un letto. Ero con il sedere in fiamme. Intanto cominciarono a massaggiarmi l’ano con una crema. L’operazione durò qualche decina di minuti. Rilassato in quell’ambiente intriso di odori di sesso con le due donne nude mi si rizzo il cazzo di nuovo. Monica esclamo:< Hei, basta per oggi! Hai il buchetto aperto e tra qualche giorno sarai pronto per un’altra applicazione!!>. Dopo una doccia assieme a Cristina me ne ritornai a casa felice e soddisfatto della nuova esperienza.

Questa fu la prima lezione.


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