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Prime Esperienze

L'incontro Cap 3 di 3


di Zindo
12.04.2024    |    2.732    |    1 8.1
"Prima esperienza non in assoluto ma..."
prima esperienza non in assoluto ma...in un rapporto a tre


Non ti preoccupi che dall'eccessiva dimestichezza che dimostri di avere con la casa, Elena e Diego possano intuire che quella sia casa tua e non di un amico. Se per caso dovessero sospettarlo hai già la risposta pronta “Me la presta spesso, in pratica lui ci viene solo d'estate, io molto più spesso”. Indichi dov'è il bagno, tiri fuori con troppa sicurezza spazzolini ancora confezionati ed asciugamani invitando i due a fare ciò che vogliono, come fossero a casa loro. Anche a bere ed elenchi, aprendo i mobili, tutto ciò che di fresco c'è nel frigo, tutto ciò che ti alcolico c'è in uno sportello del mobile. Tiri fuori bicchieri e la ciotola in peltro con i cioccolatini.
Elena si reca in bagno. Diego resta con te e ti dice: “Non mettere in disordine la casa del tuo amico, non siamo qui per bere” e te lo dice facendosi eccessivamente vicino, troppo. I vostri corpi quasi si sfiorano. Ti fissa negli occhi. Mette delicatamente una sua mano chiusa a pugno sotto il tuo mento quasi ad obbligarti a recepire e ricambiare il suo sguardo. Lo stai facendo. Lui sposta in avanti il suo volto, con le labbra dischiuse verso la tua bocca. Cerca un bacio. Non sei pronto. Ti ritrai con una scusa “Lasciami posare i bicchieri, non vorrei che si rompessero”. In realtà lo stai sfuggendo, Non è che non lo vuoi, è che non sei sicuro di te. La curiosità ti pervade, vorresti cogliere l'occasione e lasciarti andare a quello che accade, ma hai paura. Paura persino che proprio chi ti sta provocando possa giudicarti male, paura che Diego possa dubitare della tua eterosessualità.
Ti accorgi in un attimo che c'è stato in te un cambiamento abissale nel giro di poche ore. Quando sei uscito da casa per andare all'appuntamento pensavi a Diego come ad un elemento di disturbo, ora invece non sei preoccupato tanto della tua identità sessuale quanto di non dispiacere Diego nel caso sbagliassi mossa facendo qualcosa a lui non gradita. Ti accorgi che ti interessa Diego quanto Elena. Non fisicamente, ma ci tieni ad appagarli emotivamente entrambi. Fisicamente non ti poni più il problema del cosa può accadere, credi di essere già pronto ad agire secondo l'istinto del momento. Ti sbagli. Non sei pronto. Non hai avuto il coraggio né di accogliere, né di respingere il bacio che Diego ti ha appena profferito, sei dovuto ricorrere ad una scusa per guadagnare tempo. No, non sei pronto.
Ti viene in soccorso Elena uscendo dal bagno. E' stata rapida, molto rapida nel “rinfrescarsi”. Non può essersi fatta la doccia, non ne ha avuto il tempo, forse si è sola lavata alcune parti al lavello o al bidè, però si è spogliata.
Ritorna infatti nell'ingresso soggiorno dove state tu e Diego dicendo “Di chi sarà questo accappatoio? Io l'ho messo, non avevo altro”
Ha sulle spalle il tuo accappatoio, se lo stringe in vita come a volerlo tenere chiuso. Chiede al marito “Mi sta un po' grande, vero?” e gira su stessa velocemente, allargando le braccia così che, quando compie il giro, si mostra di nuovo ai tuoi occhi ed a quelli di Diego con l'accappatoio aperto. E' ora che apprezzi tutta la bellezza della donna in carne. Quella formosità che solo poche ore fa ti sembrava un difetto ora lo consideri un pregio. E' come se vedessi per la prima volta una vera donna, una donna femmina, molto diversa dalle troppe magre ragazze che ti sei portate a letto fino ad oggi. Quelle avevano quasi tutte gambe sottili, slanciate come pensavi che piacessero a te, Elena invece ha le gambe ben tornite, piene e non scarne, ti sembra di sentirne la sofficità solo al guardarle. Non ha grassi, ha ciccia, tanta quanto ce ne vuole per farti pensare “Cazzo, questa sì che è una femmina”. Gridano femminilità quelle cosce, quel ventre non piatto, quella macchietta di pelo risparmiato dalla depilazione intima, l'ombelico e poi quei seni sui quali hai tanto fantasticato ora sono qui, innanzi ai tuoi occhi. Seni grandi come non ne hai mai visti, non stanno proprio su come quelli della seconda misura, ma non cadono neppure come seni avvizziti, si poggiano semplicemente a causa del peso gravitazionale. Sono grossi e turgidi i due capezzoli, grossi e scure le due aureole che li circondano.
Davanti alle donne non hai esitazioni, non è come con Diego. Con le donne sai sempre cosa dire e cosa fare. Rubi la risposta al marito, cui Elena ha posto la domanda e dici “Effettivamente bene non ti sta, meglio se te lo togli. Se hai freddo ti scaldo io tenendoti tra le mie braccia”
Diego non sa quanto ti solleva rettificando in “Diciamo che ti scalderemo noi”
Una frase semplice ma rimuove tutte le tue residue paure inconsce. Ora sai, credi di sapere, che Diego si dedicherà con te ad Elena e non che intende condividere te con Elena. Scordi il tentativo di baciarti che ha fatto poco fa? Scordalo. Vivi questo momento bellissimo per te. Così bello che non stai impalato a guardare. Ti avvicini ad Elena, le sfili tu l'accappatoio, annusi la sua pelle, ha un buon profumo, le baci il collo e le spalle mentre, da dietro la liberi dell'indumento e, appena finisci lasci cadere l'accappatoio a terra e porti le tue mani a coppa sui seni che finalmente tocchi, stringi, frizioni, mentre ti stringi alla schiena di Elena, senti il suo sedere conto il tuo cazzo. Le dici “Andiamo in camera da letto” e la sospingi delicatamente oltre la porta che divide i due ambienti che, con il bagno, compongono la tua piccola ma bella casa.
In camera hai il letto matrimoniale. Lo hai preferito al singolo non solo per dormire più comodo ma proprio per poterci portare le donne quando ne trovi di disponibili a seguirti fino a casa, altrimenti le soddisfi dove capita. Quasi sempre l'alternativa al letto sono i sedili ribaltabili della tua macchina o, nella bella stagione, un campetto isolato non lontano dal ristorante dove avete cenato questa sera.
Un letto ampio e comodo per due, il tuo letto. Per due, ma siete in tre.
Non te ne fai un problema. Diego troverà da solo un posto dove mettersi. Tu ora sei preso da Elena. L'accompagni fin o ai bordi del letto poi quasi l'aiuti ad adagiarsi. L'ammiri, la tocchi, le dici “Sei bella” carezzandole li seni. Li si sdraia supina. Con le gambe che restano fuori del letto, penzoloni dalle ginocchia in giù. Tu ti abbassi, prima inchinandoti, poi ponendoti in ginocchio, per carezzarle il ventre, scendere sulla sua figa, sfiorare delicatamente le grandi labbra già umide tra le quali fa capolino il clitoride inturgidito, ti intrufoli con le dita, sfiori e stuzzichi il clitoride, lo manipoli, cerchi il pertugio. Elena geme per segnalarti il suo gradimento. Tu ti sollevi e porti la bocca dove hai la mano e sostituisci questa con la lingua. Hai già abbastanza umori da assaporare, Ti inebri di questo e quasi ti dispiace interrompere quando Elena ti sprona con “spogliati, spogliati” mettendo lei stessa mano ai tuoi vestiti quasi come se volesse strapparteli di dosso anziché sfilarteli.
A malincuore ti alzi per spogliarti. Solo ora ti accorgi che Diego lo ha già fatto. Lui è già nudo e sfoggia una dotazione di tutto riguardo.
L'inconscio ti porta a guardare il suo attributo ed il tuo. Vuoi rassicurati di non sfigurare, temi di essere meno dotato di lui. Forse per questo ti spogli in fretta , ti guardi, lo guardi e ti rassicuri trovandoti all'altezza della situazione e degno di un eventuale raffronto.
Neanche ti stupisci di avere davanti a te un uomo nudo, non ti scandalizzi di questo, non ti intimorisci, senza che tu te ne renda conto trovi la cosa naturale, normale, Pensare che solo qualche ora fa eri terrorizzato solo dall'idea della presenza di un altro uomo ed ora ti sembra cosa ovvia.
Elena è li che ti aspetta, toccandosi da sola con una mano la figa, con l'altra i capezzoli. Siete in due uomini e lei è ridotta a doversi toccare da sola perché voi temporeggiate a spogliarvi, a nel valutare le dimensioni delle vostre dotazioni (perché anche Diego, sappilo, ha osservato al tua dotazione l'ha raffrontata con la sua: viene istintivo farlo),
Ti riavvicini ad Elena per riprendere da dove hai lasciato ma lei non ti lascia inginocchiare, ti tira sul letto, ti tira su di lei, si aggrappa a te. E' forte Elena, con un colpo di reni, facendo leva su un piede, dà uno strattone per iniziare a rotolare sul letto. Tu e lei aggrappati insieme. Capisci a volo la sua intenzione e collabori perché si invertano le posizioni. Ora tu sei con le spalle sul letto e lei su di te. Non paga si gira per mettersi in senso rovesciato. Ecco porta la sua figa alla portata della tua bocca e la sua bocca sul tuo cazzo. Te lo lecca prima in tutta la lunghezza, poi intorno alla cappella, poi di nuovo per lungo, si spinge fino alle palle, indietreggia per tornare al glande e se lo introduce tra le labbra, gioca con la lingua sul prepuzio poi se lo introduce nel palato, affonda fino a farselo arrivare all'ugola e poi arretra per incominciare ad elargirti un pompino da favola, mentre tu le lecchi avidamente la figa e con due dita inumidite di saliva le stuzzichi l'ano.
Sei concentrato in questo sessantanove quando una mano afferra il tuo polso, quello del braccio con cui stai stuzzicando il culo di Elena. E' Diego che sposta la tua mano per leccare lui l'orifizio anale di Elena. Te lo trovi a un niente di distanza, naso contro naso. Non ti disturba, lo trovi naturale.
Poco dopo però si sposta, si stende sulla moglie, il peso su di te raddoppia, ora c'è Elena e sopra Elena, Diego. Sta cercando di sodomizzare la moglie, il suo pene è sopra i tuoi occhi, il suo scroto sfiora la tua fronte. No questo non lo trovi più “naturale”, questo è qualcosa di “straordinario”. Ti piace più guardare il glande di Diego che si appoggia al buchetto di Elena e spinge per entrare che leccare la figa. Ecco il cazzo va oltre il semplice appoggiarsi, parte del glande entra nell'orifizio, a pochi centimetri dai tuoi occhi. La visione non ti disturba affatto, ti eccita da morire.
Quando Elena smette di pompinarti per sollevarsi e porgere in modo opportuno il culo al marito, favorendolo nell'introduzione ti rendi conto che non vuoi finire in un ruolo secondario ma che vuoi avere il meglio, il massimo.
Cerchi di sfilarti da sotto quei due, destabilizzando gli equilibri dei corpi. Ti guardano stupiti come se tu volessi guastare la festa. Non parli, agisci. Ti metti di traverso sul letto, con le gambe che penzolano da una parte e il tuo cazzo eretto come una colonna. Ordini ad Elena di sedersi su di te a smorza candela. Lei esegue il tuo ordine senza battere ciglio. La sua figa scivolosa accoglie la tua asta tesa infilandocisi come cruna d'ago al filo. Tu la afferri per le spalle perché si abbassi fino a potervi baciare. Quando è con la bocca sulla tua bocca, prima di baciarla, suggerisci a Diego: “Inculatela adesso”. Lui, scende dal letto, e si portan tra le tue cosce divaricate che sostengono Elena chinata a portafoglio sulle sue gambe per baciarti mentre la scopi e con delicatezza tenta di infilare il suo pene nel sedere della moglie. E' paziente Diego, non si arrende al primo tentativo, ma insiste e riesce ad entrare dove probabilmente è già entrato altre innumerevoli volte. La novità non la vive lui o lei ma tu. Non avresti mai immaginato che fosse così sottile l'intercapedine tra il culo e la figa. Tu sei certo di essere con il tuo cazzo dentro la figa di Elena, ne senti gli umidi umori e le contrazioni da piacere eppure, ora che Diego è penetrato con il suo pene nell'ano della moglie, senti anche tu il suo cazzo quasi sfiorare il tuo, tanto la membrana che li divide è sottile. Un contatto che ti manda in visibilio, ti stordisce, richiama il tuo sperma dai coglioni al prepuzio. Sei tu che chiedi “Tregua ragazzi, tregua o sborro subito”
Beh... ora ti lascio solo con i tuoi partner.
Se dai primi chiarori dell'alba si capisce come sarà il giorno che sorge anche da queste prime fasi si intuisce che notte vivrete tu ed i tuoi amici.
Mai come in questa occasione mi è venuto spontaneo dire: buona notte
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