Racconti Erotici > Prime Esperienze > Storia vera - La mia prima volta in tre
Prime Esperienze

Storia vera - La mia prima volta in tre


di ringo00
11.03.2020    |    33.776    |    16 9.6
"Dopo dieci minuti, Andrea mi prese per mano e mi portò in camera da letto, dove il gioco riprese alla grande; Bruno godette ogni singola goccia della..."
Visto che avete apprezzato il racconto precedente (scopata a sorpresa), ho deciso di proseguire con un'altra storia sempre raccontatami dalla coppia tettonabg

Sono sempre io, Ilaria, e oggi vorrei raccontare un'esperienza molto eccitante, un giochino a tre. Succese anni fa, quando io e Andrea eravamo sposini novelli: lui certi giorni rientrava tardi, poiché dopo il lavoro frequentava una palestra aperta fino a tarda ora. Ma non era mai troppo stanco per dedicarsi a me: mi facevo trovare già pronta e calda sul divano, senza slip e a gambe aperte, pronta a soddisfare le sue, e anche mie, voglie. Da vero amante del sesso orale, Andrea mi leccava la passera così tanto e così bene da farmela sciogliere, e finivo sempre per allagargli la bocca con il mio nettare, che mandava giù come acqua di fonte. Una volta, dopo una piacevole leccata, lui buttò lì una proposta, penso quasi scherzando: "Ile, non ti piacerebbe che ci fosse qualcuno a guardarci mentre scopiamo? Uno che magari si sega, o che allunghi la mano..."
La cosa mi lasciò giustamente perplessa: da che mondo è mondo, Andrea era sempre stato abbastanza geloso, e ammetto che era quasi piacevole come cosa, mi faceva sentire desiderata come una principessa. Comunque, risposi in maniera evasiva, sicuramente era uno scherzo di Andrea causato dalla troppa eccitazione... O forse no?
Qualche sera dopo, mi sentivo particolarmente in vena: mi feci un lungo bagno rilassante, mi profumai e mi feci bella; indossai un bel completino sexy nero tutto svolazzante e trasparente, che a malapena tratteneva le mie abbondanti tettone, perizomino nero e reggicalze, ingredienti che avevano sul mio maritino l'effetto di una bomba. Mi sedetti comoda sul sofà e attesi il suo ritorno. Quando sentii la chiave girare nella serratura e la porta aprirsi, ero sul punto di chiamare Andrea con la voce più sexy del mondo, ma quale fu la mia sorpresa quando la sua di voce disse: "Prego, entra pure", seguita da una voce sconosciuta che domandava permesso. Allora Andrea non stava scherzando affatto!
Afferrai al volo una coperta dal divano e cercai di coprire il più possibile ciò che lo striminzito vestito lasciava esposto: passi essere vista così dal proprio uomo ma non è il massimo per ricevere un ospite!
Andrea entrò in salotto accompagnato da un giovanotto sui trentacinque, che si presentò come Bruno, un collega di lavoro, un bel ragazzo robusto e atletico dall'aria fine. Io, tutta infagottata nella coperta, mi presentai, senza alzarmi per non mostrare più di quanto la decenza raccomanda. Feci un fulmineo gesto ad Andrea, come per dire "ma sei fuori???, ma lui, tranquillo disse all'ospite di accomodarsi e di non fare caso al mio abbigliamento, che in casa vestivo sempre così. Notai un certo interesse negli occhi di Bruno, inequivocabilmente puntati sul mio décolleté; Andrea intanto era tornato, con un vassoio con tre bicchieri e una bottiglia di prosecco che tenevamo in frigo per le occasioni speciali. Con un sorriso, Bruno disse "Avevi proprio ragione, hai una moglie bellissima, Andrea, e se posso permettermi, ha un seno da favola"
In quel momento mi venne un'ideuzza maliziosa: mettere alla prova la gelosia di Andrea, come avrebbe reagito se avessi osato un po'?
Con aria innocente lasciai cadere la coperta scoprendo il seno; rimasi piacevolmente colpita dalla faccia che fece Bruno, rimase lì a bocca spalancata come una carpa. Decisi di esagerare: mi alzai e feci come una piccola passerella per il salotto, sentirsi addosso lo sguardo di due maschi eccitati mi piaceva molto. Soprattutto Bruno non mi staccava gli occhi di dosso: mi risedetti e gli chiesi "Allora, come mi trovi caro? Ti piaccio?"
Lui fece cenno di sì, era troppo eccitato per rispondere. Dopo aver deglutito, chiese trepidante: "Andrea, posso... Posso toccare il seno a tua moglie?"
Lui fece le spalle: "Chiedi a Ilaria, le tette sono sue..."
Emozionatissimo, Bruno mi rifece la domanda, e io non me lo feci dire due volte; abbassai le spalline del vestitino e liberai le ragazze. Lui accarezzava delicatamente, mentre Andrea si godeva la scena. L'inguine di Bruno tradiva un bozzo evidente; allungai la mano dentro le sue mutande, ma ero un po' impacciata, per cui decisi di toglierergli i pantaloni, e allora fu il mio turno di restare a bocca aperta: il cazzo di Bruno non era esageratamente lungo un sedici centimetri, ma era lo spessore a lasciarmi basita, era quasi come una bottiglietta da mezzo litro. Quel pezzo di carne dura mi fece venire l'acquolina; lo presi in bocca, con qualche difficoltà, vista la taglia, Bruno cercava di spogliarsi mentre io non mollavo la presa, mentre mio marito di era già denudato. Mi tolsi tutto e mi posizionai a gambe oscenamente larghe: Bruno attaccò la mia passera a colpi di lingua, ero fradicia già dopo un paio di minuti, mentre Andrea mi stantuffava il suo in bocca. Dopo dieci minuti, Andrea mi prese per mano e mi portò in camera da letto, dove il gioco riprese alla grande; Bruno godette ogni singola goccia della squirtata che gli schizzai in faccia, mentre Andrea mi riempì la bocca con la sua sborrata. Scaricato lui, mi dedicai all'altro, a quel mostro durissimo: sentivo male alla bocca ma non mi importava, lo volevo da morire; cercai di andare più a fondo possibile, fargli un bel soffocone. Ma non mi bastava la bocca lo volevo anche in fica: mi misi a pecora e ofrii la mia passera all'ospite; la testa di quel bestione violó la mia intimità lentamente, mai prima d'ora mi ero sentita allargata così. Alzai il sedere, incrociai le braccia sul letto e mi lasciai andare completamente a Bruno, che via via andava più veloce, quel palo quasi mi sembrava di sentirlo fino in pancia, le mie tette accarezzavano il lenzuolo, sentivo dolore ai capezzoli da tanto stavo godendo. Dopo un po', Bruno disse che stava per venire; si sfilò da me e puntato il suo bazooka mi riversó una quantità abnorme di seme; un po' cercai di mandarla giù ma era troppa, e così mi coló prima sul viso e sulle tettone poi. Mio marito si segava beato e divertito disse: "Ma pensa un po', non sapevo che la mia mogliettina fosse così troia..."
Sorridente io gli risposi: "Questo è solo l'inizio..."
Bruno si allontanò un attimo per andare in bagno e quando tornó ci sdraiammo tutti e tre, ma avevo ancora fame, fame di quella bestia. Feci un mega pompino ad Andrea per tenerlo buono, e una volta schizzato mi dedicai finalmente a Bruno; accarezzai bene quel cannone col colpo già in canna per poi impalarmi. Premetto che non sono ma stata un filino zsnzi, tendo al curvy, ma confesso che quel randello mi allargava la patata al massimo; presi un respiro e mi calai del tutto; fu un sospiro da autentica porca che uscì dalle mie labbra: iniziai a cavalcare quel toro, su e giù; ogni volta sentivo la punta beccarmi chissà quale punto dentro, e ogni affondo era accolto da schizzi di nettare. Andrea aveva ripreso vigore, e si segava come un porco, guardandomi fare la porcella. Tra un gemito e l'altro, mormorai a Bruno di uscire quando stava per venire: una venuta del genere bastava a ingravidare tre donne!
Andrea si alzò e ficcatomelo in bocca mi riempì ancora, e non avevo ancora deglutito il suo che Bruno uscì e mi diede un'altra razione di crema, un fiume in piena di sborra mi stava colando giù per la gola. Quando fu tutta nel mio stomaco mi lasciai cadere, sfinita: avevo la passera rossa e dilatata, le tette gonfie e capezzoli duri come chiodi e soprattutto mi sentivo piena come un bignè della crema di due uomini meravigliosi. Quando ripresi conoscenza mi alzai per farmi una doccia per poi mettermi a dormire, ero distrutta. Bruno se n'era andato, ma non ci feci caso, crollai come una pera appena toccato il cuscino.
La sera dopo già mi feci trovare tutta sexy e profumata, e quando sentii la porta aprirsi mi aspettavo già il secondo round, ma Andrea era solo; non fui abbastanza svelta a chiedere spiegazioni, dato che mi saltò addosso e mi montò furiosamente venendomi dentro due volte.
Dopo mi spiegò: Bruno si era trasferito per motivi di lavoro, e che quella sarebbe stata l'unica volta che avremmo potuto giocare assieme. Un po' mi dispiaque, ma in fondo era stata un'esperienza entusiasmante. Confessò anche che l'idea di vedermi alle prese con un uomo dotato gli era venuta per caso, sotto le docce della palestra, quando per caso gli era caduto lo sguardo sul pitone di Bruno.
Dall'ora sono passati tanti anni, di giochi trasgressivi ne abbiamo avuti a volontà, senza mai nascondere niente l'uno all'altra; questa complicità ci ha uniti, ci ha rafforzati, trovandoci innamorati come il primo giorno.

Vi è piaciuto? Aspetto i Vs commenti
Ps: ringraziate tettonabg per questa splendida storia
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Storia vera - La mia prima volta in tre :

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni