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Prime Esperienze

Un maestro: in campo...e nello spogliatoio.


di SardusPriapus
05.07.2020    |    11.081    |    0 8.6
"Stefania invece lo succhiò con passione, prima sull’ asta e poi sul glande..."
Anche con 35 gradi all'ombra, sotto un sole cocente, e con le spiagge poco distanti affollate, Stefania si allenava e sudava sul campo da tennis.
Era in vacanza in una località di mare con amici, con i quali stava festeggiando la maturità, ma si allenava non meno di tre ore al giorno, due al mattino e una al pomeriggio.
Aveva infatti deciso di non proseguire gli studi all'università e di dedicarsi totalmente al tennis. D’ora in poi avrebbe potuto partecipare a tornei in Italia e all’ estero, e allenarsi con altre atlete fortissime nel centro federale nazionale.
Per questo motivo anche in vacanza non poteva staccare; doveva al contrario mantenersi in forma per la fase finale nazionale dei campionati a squadre di serie B, che si sarebbero tenuti a settembre a Milano.
Si era quindi consultata con il suo coach, che le aveva consigliato il Tennis Club le Palme e il maestro Filippo in particolare per allenarsi in vacanza.
Filippo era un maestro nazionale di 33 anni, che in passato aveva giocato a livelli molto alti. Un brutto infortunio ne aveva interrotto prematuramente la carriera da giocatore, anticipando l’inizio di quella da maestro.
Era un vero atleta, alto 1 metro e 90, fisico asciutto, capello lungo scalato e carnagione mediterranea, che lo rendeva abbronzatissimo in estate.
Un sacco di donne gli correvano dietro, e per tante le lezioni di tennis erano la scusa per fare punto…sul maestro.
Stefania dal canto suo era una bellissima ragazza diciannovenne, alta 1 m e 70 per 60 kg, capelli lunghi castani, occhi verdi ed un seno molto prosperoso, di cui quasi si vergognava e che le dava anche fastidio in ambito sportivo.
Tanti suoi coetanei le facevano la corte, ma Stefania non si era concessa ancora a nessuno; era vergine, a differenza delle sue amiche.
Proprio loro la prendevano in giro, e le ripetevano che in vacanza avrebbe dovuto capitolare anche lei, anche perché scopare è una cosa bella, mica una fatica.
Stefania sorrideva, ma in realtà era molto più attratta dallo sport che dal sesso.
Fu alla prima lezione con Filippo che qualche certezza iniziò a vacillare.
Filippo era vestito di bianco, con la fascetta sui capelli bagnati e la barba incolta di un paio di giorni.
Stefania dal canto suo non era da meno, con il suo vestitino fucsia aderente, dal quale risaltavano delle tette che non potevano passare inosservate.
L’interesse fu fin da subito reciproco, ma inizialmente celato dai rispettivi ruoli.
Gli allenamenti nei primi giorni furono sostenuti,mentre il rapporto fra Filippo e Stefania si fece più complice. I due scherzavano a fine allenamento, e Filippo ogni tanto la provocava chiedendo come mai preferisse faticare quotidianamente tante ore su un campo da tennis piuttosto che crogiolarsi al sole.
Si arrivò cosi a sabato, ultimo giorno della settimana di allenamenti, prima della pausa domenicale.
A fine allenamento Filippo chiese a Stefania se fosse impegnata per pranzo. Lei rispose di no, poiché le amiche erano andate in una spiaggia lontana, e si sarebbero riviste a casa direttamente in serata.
“ Perfetto, allora ti invito a pranzo in un posto carino qui vicino” fece Filippo, e Stefania accettò, arrossendo sul viso.
I due erano però sudatissimi dall’ allenamento, e necessitavano di una doccia. Decisero cosi di andare nel piccolo spogliatoio, che tuttavia era chiuso.
E’ chiuso”, fece Stefania, “in effetti sono già le 13, mi toccherà andare a far la doccia a casa, anche se tarderò un po’”.
“Non ti preoccupare, ho le chiavi” sorrise Filippo,” ma dobbiamo chiuderci dentro, altrimenti arriva altra gente e se gli spogliatoi si sporcano poi le signore delle pulizie mi fanno un culo cosi”, e iniziò a ridere.
Stefania acconsentì, ed entrò nello spogliatoio. L’ambiente era abbastanza piccolo, con un’unica doccia in fondo alla stanza, coperta dalla tendina.
“Vai prima tu” fece Stefania” io ci metterò di più e non voglio farti aspettare.
Filippo allora entrò nella doccia e si spogliò, coperto dalla tenda.
Nello spogliatoio faceva davvero caldo, cosi Stefania nell’ attesa si sedette su una panca e si abbassò il vestitino lasciando le tette all’ aria, anch’ esse sudatissime.
A sorpresa però Filippo tolse fuori la testa per chiederle se avesse dello shampoo, e rimase ipnotizzato dalle sue tette.
“Oh Scusa Filippo, non pensavo avessi già finito” si scusò lei, ma la scena aveva provocato delle reazioni, e i capezzoli ne erano la prova.
“Se vieni a far la doccia ora non soffri più il caldo, dai, non bisogna essere timidi né in campo né…negli spogliatoi”.
Stefania ebbe un attimo di titubanza, poi ripensò alle battute delle sue amiche e decise che questo era il momento giusto, Filippo era un figo e voleva che fosse lui il primo a scoparla.
Si tolse il vestitino, le mutande e nuda e sudata entrò nella doccia. Filippo buttò le sue mani sul corpo di Stefania, che fu rapita dal fisico di Filippo. I corpi si strusciarono, e il cazzo di Filippo venne a contatto con la coscia di Stefania. Si abbandonò alla situazione e, seppur inesperta, prese con vigore il sedere di Filippo con le mani, mentre lui la baciò in bocca con la lingua, e avvicinò il suo cazzo eretto alla figa. Stefania le disse, quasi vergognandosi, che era la prima volta e di fare piano. Filippo ebbe un attimo di sorpresa, ma poi la guardò negli occhi e la rassicurò.
La cappella, gonfia, incontrò qualche resistenza ma ad un tratto il membro fu tutto dentro. Filippo fu molto gentile, seguendo un ritmo non eccessivo, affinché Stefania non provasse dolore. Il cazzo entrava e usciva sempre più facilmente, la figa era totalmente bagnata dall’ acqua e dagli umori, e l’eccitazione di Stefania raggiunse l’apice.
“ah ah ah, vengo,” e si appoggiò in estasi al muro della doccia, mentre le sue gambe iniziarono a tremare.
Filippo allora si inginocchiò e con l’acqua che scendeva copiosa, titillò la sua patata con la lingua prima e con due dita poi.
Fece quindi girare Stefania, e la penetrò alla pecorina in maniera decisamente più vigorosa.
Con le mani stimolò i capezzoli, provocando in Stefania un secondo, intensissimo orgasmo.
Anche lui stava per raggiungere il piacere; si fermò un attimo e fece girare Stefania verso di lui. La guardò in faccia, e le chiese di segarlo per farlo venire.
Stefania invece lo succhiò con passione, prima sull’ asta e poi sul glande. Quindi si mise l’uccello fra le tette per concludere con la spagnola. L’uccello andava su e giù da quelle tette bellissime, una quinta abbondante.
“Eccomi Stefania, eccomi, vengo, vengo, aah,aah, eccola, è tutta per te”.
Lo sperma schizzò sul collo di Stefania, e un rivolo le arrivò sulle labbra.
Con la lingua assaggiò qualche goccia di quel liquido vischioso e un po’ salato, per lei una novità.
Non fu intimorita, e si rimise il cazzo in bocca per gustare ancora quel sapore.
Matteo e Stefania si sedettero quindi stanchi sul piatto della doccia.
Lui le accarezzò la patata, la fece un po’ sdraiare ed esplorò con il dito indice il suo orifizio.
Stefania fu piacevolmente sorpresa da quell’ esplorazione, e volle ricambiare immediatamente.
I due si avvicinarono per poter stimolare reciprocamente l’ano dell’altro.
Provarono piacere tutti e due e poi si lasciarono rinfrescare dall’ acqua ghiacciata della doccia.
Erano oltre le 14:00, si era fatto tardi.
Stefania andò a rivestirsi, e vide che sul telefono c’erano dei messaggi.
Le amiche le avevano scritto chiedendole di raggiungerle in spiaggia.
“L’allenamento è andato per le lunghe amiche, molto intenso, sono distrutta. Ma stasera vi racconto”, rispose lei.
L’occhiolino nell’ emoticon lasciava intendere racconti lunghi e interessanti…
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