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Battona di strada - Capitolo 1


di doriana
23.09.2022    |    557    |    5 7.6
"L'uomo, solo in macchina, chiese il prezzo, glielo dissi e mi caricò..."
PERVERSIONE DA PUTTANA
PROFESSIONISTA – Capitolo 1

Ho iniziato a vivere tale perversione qualche anno fa, in un modo veramente inaspettato. Era il periodo in cui andavo a fare la figa a Piacenza e la puttana gratis al cinema Roma. A volte, quando tornavo a notte fonda, accostavo l'auto su uno slargo della S.S. Caorsana, già fuori città, per pisciare. Mi accucciavo, come fanno le fighe, dietro l'auto e innalzavo il corto abitino per lasciare ben in vista, alle auto di passaggio, il culo nudo col solo perizoma. Tant'è che una volta mi si è accostata un'auto ed il passeggero mi si è rivolto, dicendo “che fai bella, quanto vuoi per montarti in due?” “no, no” risposi “niente, stavo solo facendo la pipì” e se ne andarono. L'offerta mi ha incuriosita ed è stata propiziatoria per ciò che avvenne la volta successiva. Infatti accadde che, scesa dall'auto per fare la solita pisciata, vidi una ragazza che scendeva, correndo, giù dal leggero declivio erboso che si innalzava per una trentina di metri, dal bordo della S.S. fino al bordo di una strada secondaria rialzata rispetto a questa. Quando mi si avvicinò, riconobbi che era una trans Brasiliana. Mi aggredì dicendo “che fa tu a qi, la puttana?” “No” risposi subito “mi son fermata solo per pisciare” “ah”, replicò “muy bien, ma dime, sei trans pure a te?” “no, sono solo trav, mia cara” replicai. “compriendo” disse e continuò” “che dise tesoro se andiamo a bere qualcosa in un chiosco all'aperto non lontano da qi?” “ma si dai, andiamo, sali” conclusi. Ma si, pensai, proviamo anche questa. In pochi minuti arrivammo a destinazione, ci sedemmo ad un tavolo con panca ed ordinammo due birre medie. Lei era decisamente carina, indossava un mini vestitino verde pisello con gli orli al giro tette ed al giro passera impreziositi da brillanti paiettes argentate. Succinto al punto da mettere in mostra le tette finte quasi per intero e le ben tornite cosce fino al perizoma di un bianco lucente. Sandali e borsetta rossi. Abbigliamento tipico da troia di strada. Anch'io però non ero da meno. Un vestitino leggero corto, solo quattro dita più giù dal giro passera, bianco ma arricchito qua e là da disegni rappresentanti sfolgoranti tulipani rossi. Scollato a V, metteva in mostra il reggiseno push-up verde chiaro, sotto perizoma della stessa tonalità. Sandali tacco alto, argentei e di buona femminea fattura. Borsetta rossa pure io, trucco pesante da troia, smalto rosso intenso alle unghie di mani e piedi, Parrucca rossa tendente al viola. Insomma ero vestita da battona di strada pure io. Eravamo in piena estate, la temperatura della notte era gradevole e la situazione era eccitante. Ci presentammo, lei si chiama Giusy. Sorseggiando le fresche birre, confabulavamo di vari argomenti per fare conoscenza, ridendo e scherzando. L'argomento inerente al mio racconto e che mi ha interessato è stato che lei batteva in quella strada secondaria rialzata in un punto un centinaio di metri più avanti, direzione sud, e chiedeva 30 €. per prestazione. Con mia grande sorpresa, dopo dieci minuti di chiacchiere in allegria, a birre ormai scolate, mi disse col suo slang Italo-Brasiliano “Doriana, così vestita da troia, vuoi venire a battere anche tu con me?” Dopo un attimo di smarrimento, accettai trepidante. Incredibile, stava per iniziare una nuova storia nella mia vita e si stava realizzando una nuova perversione. Ci recammo nel punto in cui batteva, dove, sul lato destro della strada, tra aiuole, alberi e varia vegetazione da parco pubblico, si inoltrava un tratto di strada ampio e che terminava dopo un centinaio di metri con una cancellata metallica chiusa. Vi parcheggiai l'auto a distanza di dieci metri dalla strada e ci postammo ai bordi della stessa. Facendo roteare la borsetta, mi son trovata a fare l'autentica battona di strada in attesa di clienti. Ero fortemente emozionata ed eccitata. Dopo qualche minuto venne verso di noi un'altra trans Brasiliana che batteva sul lato opposto ad una cinquantina di metri più in la. Gran bel figone, alta, snella con un fisico invidiabile. Si salutarono, le due trans, poi Giusy ci presentò dicendo “lei è la mia amica Doriana, trav che vuole imparare il mestiere della puttana di strada, così la faccio battere con me per insegnarglielo” “Doriana, lei è la mia amica e collega Mary” aggiunse “piacere Doriana” disse Mary “piacere mio, Mary” risposi. Parlando della serata un po' fiacca e con scarso movimento pur essendo sabato, ne convennero che si lavora di più il venerdì notte per cui mi invitarono a battere insieme il prossimo venerdì, poi recarci insieme a spendere un po' dei nostri guadagni al chiosco e farci un paio di birre per rinsaldare l'amicizia che stava nascendo. Mentre Mary si avviava a ritroso verso il suo sito, un'auto accostò e caricò Giusy. Rimasi sola a bordo strada col mio corpo in esposizione per essere venduto. Mi sentivo un po' spaesata quando un'auto mi si avvicinò. L'uomo, solo in macchina, chiese il prezzo, glielo dissi e mi caricò. Mi portò in una strada laterale in un piccolo parcheggio alberato e semi buio. Scese dall'auto e si portò sul lato opposto e mi aprì la portiera. Ricordandomi che le poche volte in cui sono andata io a puttane, loro si facevano pagare prima di iniziare la prestazione, cosi gli chiesi il compenso pattuito. Mi diede immediatamente i 30 bigliettoni che riposi in borsetta. A portiera aperta, seduta con le gambe aperte, mi infilò una mano nel perizome ed mi estrasse il cazzo e cominciò a menarmelo. Si calò calzoncini e mutande e mi invitò a menargli il suo di cazzo, non tanto grosso ma già bello duro e ritto. Si inginocchiò e mi fece un bocchino per poi riprendere a farci una sega reciprocamente fino a sborrare quasi simultaneamente. Pensa un po', pensai, la mia prima esperienza da puttana di strada, il mio primo cliente, era un culattone. Beh, non me ne fregava un cazzo, ero troppo felice, avevo fatto il mio primo incasso da battona. Mi riportò indietro, scendendo dall'auto, mi salutò dicendomi “alla prossima, cara” “ok” risposi. Giusy era già lì, le riferii del mio primo cliente, un culattone. Lei rispose che era normale, che si trova ogni genere di perversione in questo mestiere “ti ci abituerai tesoro, tu accontentali in tutto e falli godere, è quello che cercano, l'importante è che paghino” aggiunse. Le chiesi com'era andata a lei, invece, col suo cliente e rispose “bene, ho guadagnato 30 €. solo per un bocchino.” Battemmo ancora un'altra decina di minuti, non si fermò più nessuno così decidemmo di andarcene a casa. Ormai erano le tre passate, ci salutammo con un bacio ed un abbraccio e ci demmo appuntamento per il prossimo venerdì. Tornando a casa, mi davo dei pizzicotti per vedere se ero sveglia o se stavo sognando. Ero veramente soddisfatta di me e mi feci i complimenti da sola.
Fine capitolo 1
Continua......
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