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DOMINATA DA UNA MISTRESS


di deborahtravesta
09.10.2019    |    21.902    |    22 9.5
"“Adesso ti slego, così potrai girarti e ti insegnerò un giochino” Si mise distesa lei sul letto, aprì le gambe mostrandomi una topa enorme!! “Forza troia, ..."
Conosco R. (una ragazza oggi donna matura) fin dai tempi della scuola media. Capitava spesso che fosse proprio lei, una femmina, a difendermi dal bullismo dei maschi compagni di scuola che mi picchiavano, vessavano, prendevano in giro (frocetta, femminuccia, finocchio…) ma che poi di nascosto si facevano fare da me seghe o pompini!!!! Certamente 40anni fa era ancora piu difficile di oggi essere effemminati; io ne ho passate di tutti i colori ma R. mi è sempre stata vicina. Una sola volta ha provato, quando avevamo 18anni, a farmi fare sesso con lei, ma con risultati da parte mia vergognosi…. Abbiamo sempre mantenuto amicizia e rapporti confidenziali (ai tempi mi prestava ogni tanto persino i suoi indumenti femminili). Ma vengo al dunque: andiamo assieme a mangiarci una pizza, e parlando del piu e del meno, mi propone di incontrare una sua amica un pò particolare….
“Ma cosa mi proponi, lo sai bene che con le donne non riesco a fare nulla..mi conosci” le dissi.
“Ma certo che lo so che con le donne sei una frana, ma questa mia amica voleva incontrare una persona come te, del cosidetto terzo sesso è una Mistress. E’ separata e vive sola…. Ha iniziato anni fa a perdere interesse per gli uomini e quando le ho parlato di te mi ha detto che avrebbe avuto piacere incontrarti!”

La cosa mi incuriosiva moltissimo; con coppie m/f avevo avuto alcune esperienze, con donne sole mai e volendo saperne di più le chiesi di continuare per spiegarmi i particolari, anche se dentro di me sapevo già che avrei accettato. E cosi fu.
“Passa venerdi sera alle 9 da me, lasci l’auto e andiamo con la mia macchina. Ti farò indossare qualcosa di mio in modo che arriviamo che sei già femme!!”
Naturalmente accettai e mi presentai puntuale a casa sua. R. aveva preparato un paio di scarpe decoltee rosa con il tacco altissimo, un paio di calze autoreggenti fumo, reggiseno rosso e un baydoll di pizzo. Niente altro. Mi truccò bene, con rimmel, phard ombretto e rossetto. Sopra mi fece infilare uno spolverino nero. Uscire così mi eccitava da pazzi tanto che mi bagnai…...
Mentre guidava mi disse:
“Quanta voglia ho di infilarti una mano tra le gambe per sentire se sei eccitata e il tuo pisello si e alzato!”
Infatti il mio clito si era gonfiato molto per la eccitazione ma come al solito mi doleva perchè non riesco assolutamente ad eiaculare. Arrivammo all’ingresso mentre si apriva il cancello automatico. Entrate in casa ci trovammo davanti la padrona: una donna molto alta e sul robusto, capelli neri ricci, due seni enormi, un donnone insomma. Indossava calze nere, un bustino e ai piedi stivaletti un po’ maschili….
“Ciao puttane” ci apostrofò “Bene arrivate. Tu R. se vuoi puoi restare ma non dovrai parlare e tu puttana lurida di una trave mi chiamerai solo signora, chiaro?”
Cavolo…era partita decisa!!!!!! Ma io adoro essere umiliata ed insultata…mi fa impazzire!!!
Ma poiché mi vide un pò tremante ci versò un paio di bicchieri di un una bevanda a base di gin e rum.
“Bevi cosi ti fai un po’ di coraggio” mi disse. Bevvi con molta molta fatica.

R. su mia richiesta fortunatamente decise di rimanere. La padrona ci fece accomodare in camera da letto e cominciò a sbottonarmi lo spolverino. R si era seduta su una poltroncina.
“Voglio capire che tipo di femmina sei, perchè tanti uomini desiderano venire con voi trav…sdraiati sul letto e tu R. vieni qui ad aiutarmi ad immobilizzare questa vecchia zoccola!!”
Le offese e l’essere dominata già mi avevano fatta partire di eccitazione.
Mi immobilizzarono le braccia con manette divaricandomi le gambe.
“Bene troione, adesso fammi controllare una cosa” e così dicendo, dopo essersi infilata un guanto di lattice, mi infilò due dita nel culetto.
“Non sei vergine di certo, sei stata scopata piu volte, il buco è abbastanza aperto ma non ne hai presi moltissimi vero?”
Poiché balbettai, mi arrivò un sonoro schiaffo sul viso.
“Devi rispondere subito alla padrona, stronza di una vacca! Hai capito?”
Cercai in qualche modo di spigarle le violenze subite da giovane per farle capire il perche mi restia a concedere il mio ano a tutti.
“Lo faccio solo con chi è amico” dissi a mezza voce.
“Peccato baldracca, perché con quel culetto perfetto che hai è un delitto non averlo regalato ai porci degli uomini più volte. Ma visto che non lo molli a tutti, anche se nel cervello sei una grandissima vacca…..ti farò provare una bella cosa.”
Mi fece rigirare mettendomi a pecora….. sentì un bastone che mi carezzava la schiena scendendo poi verso i glutei, provocandomi un brivido di piacere misto a terrore.
Il primo colpo mi arrivò sul culetto facendomi tirare un gridolino femmineo, poi arrivò anche il secondo, poi a raffica colpì alla schiena poi una pausa e via nuovamente con forza. Il bruciore cominciava a trasformarsi in dolore. Mi colpiva le gambe, l’interno delle cosce la schiena, quindi forsennatamente il culetto.
Mi lamentavo di brutto, chiedevo pietà inutilmente…più mi lamentavo più la moracciona si eccitava. Girai la testa in fianco e vidi la mia amica R che, guardandomi, si masturbava con un dildo rosa.

“Brava puttana, hai goduto mentre ti frustavo vero? Sei una schiava ideale” disse la Miss. “Adesso ti slego, così potrai girarti e ti insegnerò un giochino”
Si mise distesa lei sul letto, aprì le gambe mostrandomi una topa enorme!!
“Forza troia, infilamelo vediamo cosa sai fare con le donne”
“No non sono in grado di scopare una femmina, non ci sono mai riuscita”
“E’ vero” intervenne la mia amica “non è in grado è solo passiva”
“Zitte troie, zitte o vi spelo…..muoviti tu puttanaccia”
Avvicinai il mio pene alla sua fica, tentai di entrare ma il pene si afflosciava e piegava.
“Muoviti, scopa per una volta nella vita brutta frocia!” urlava la padrona.
Ritentai, entrai in fica e mi si afflosciava era molle ed i mie movimenti erano ridicoli come maschio.
Incazzata la moracciona si alzò di scatto:
“E proprio come pensavo! Sei una schifo come maschio, tu puoi solo ricevere cazzi a manetta, non puoi darli, schifosa invertita!”
Mi prese per il collo, mi gettò sul letto, si infilò uno strapon intorno alla vita:
“Mi è venuta voglia di possederti.”
Lo strapon era di media grandezza, nero…..me lo strofinò per un pò per poi entrare con decisione nella mia figa anale.
Lanciai un urlo di dolore implorandola di uscire. Era entrata a freddo sta stronza!
Intervenne R :
“Metti lubrificante dai, non farle male..per favore, è un’amica..”

“Va bene, lo faccio per te R, ma se fosse per questa troiona glielo spaccherei il culo!”

E così, per fortuna, spalmò sullo strapon una notevole quantità di gel, mi alzò le gambe ed entrò.
Iniziò con movimenti lenti, che non mi procuravano dolore, ma poi venne presa da impeto e cominciò a pomparmi con vigore. Naturalmente io, essendo delicata di culetto, cominciai a piagnucolare e a lamentarmi a voce alta…ma lei non mollava.
”Basta, basta la prego padrona, bastaaa ho male…….”.
Ma lei invece di mollare chiamò la mia amica.
“Prendigli in mano quell’inutile cazzo che si ritrova fra le cose e menalo, vediamo come va…”
R me lo prese in mano segandomi mentre la mistress continuava a incularmi.
“Dillo che ti piace e che sei la mia cagna, devi dirlo!!!!
Io dicevo mugolando
“nooo non mi piace, siiii siii mi piace…noo nooo ssiiiii……..”
La mano di R si muoveva sempre più velocemente, mentre Miss mi penetrava.
Incredibilmente ebbi un orgasmo accompagnato sempre da urletto femmineo, ma senza una goccia di sperma, un orgasmo interno.
Finalmente mi lasciò libera mentre R, in piedi con un dildo in fica e guardandoci venne con un potente orgasmo.
“Adesso devi dare piacere alla tua padrona” mi disse la Miss “poiché non riesci a fare nulla con quel tuo moscio cazzetto, che fra parentesi, andrebbe tagliato via…vediamo se riesci in questo almeno”
Mi fece inginocchiare ai suoi piedi, ordinandomi di leccarle la fica.
Non ne avevo nessuna voglia avevo voglia di uccello……ma onde evitare reazioni violente da parte sua cominciai a leccargliela.
“Brava lurida zoccola, cosi sii…..” Mi spostava la testa direzionandola a suo piacimento. Mi ordinò di pulire con la bocca lo strapon, di leccarlo……poi rimise la mia bocca sul suo clitoride…. e ad un certo punto schiacciò il mio viso su di esso venendo con un impetuoso orgasmo che mi riempì imbrattandomi tutta.
Esperienza fantastica di sottomissione totale ed umiliazione.
Grazie Miss grazie R.
PS: rientrando R mi propose di ripetere esperienza magari con altre persone ed io naturalmente dissi di si!

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