Fantasia 1: sega e pompini al cantiere

Nessuno lavora oggi, mi avvicino circospetto al cantiere, nella borsa ho l'occorrente, sposto la recinzione giusto per entrare, la costruzione è grigio cemento, so che qualcuno è già lì, il pianterreno è polveroso, c'è un tavolo con alcune sedie, appoggio la borsa e mi spoglio tutto, prendo i collant a rete e li infilo, accarezzano la pelle, una gamba, l'altra, adatto e sistemo la fascia elastica sotto l'ombelico, il nylon avvolge leggero le cosce, metto il piede nel primo sandalo dal tacco affusolato, le dita passano sotto la fascetta anteriore, le unghie tra le maglie appaiono chiare e delicate, appoggio il tallone e allaccio l'altra fascetta sopra la caviglia, metto l'altro tacco, in piedi mi sembra di svettare, sento come una scossa di adrenalina, non è il momento di ripensamenti, vado incerto verso le scale, poso solo la punta sullo scalino, appoggio le dita contro i muri per l'equilibrio, salgo, passo un pianerottolo, ho il cuore a mille, al piano superiore il sole entra dalla finestra vuota senza infissi, due occhi mi scrutano da una sala buia, sono in piedi a gambe divaricate vicino alla finestra, vesto solo calze e sandali, sento il tepore dei raggi sul corpo, mi metto ritto sui tacchi e abbasso i collant, prendo il pene barzotto con due dita, scopro il glande, stringo l'asta e la massaggio con calma, ad ogni movimento il pene si fa sodo, mi sto masturbando per uno sconosciuto, per un istante non mi sembra vero, è quasi duro, lo prendo con tutta la mano, adesso è lungo e slanciato, mi sto segando il cazzo ormai teso, sono eccitato, non mi trattengo più, i miei gemiti riecheggiano tra i locali vuoti, l'erezione aumenta, ho il cazzo in tiro, verticale, la frenesia aumenta, deglutisco, la mano va avanti e indietro incessante, la voglia aumenta, la cappella lucida e bagnata freme, non posso più fermarmi, mi mordo leggermente il labbro inferiore, tremo sui tacchi alti, sento che sto per sborrare, una sensazione di piacere comincia a pervadermi il cazzo dal basso, sale verso l'alto avvolgendo la cappella, è un piacere intenso sulla punta, la cappella larga è pronta, sono sui tacchi a spillo a gambe tese, sento un brivido salire dai polpacci e insinuarsi nelle palle, le sento gonfie, sono pronto a eiaculare, ansimo di più, sento lo sperma pronto a erompere dal basso, con l'altra mano accarezzo i capezzoli, sono sordo al mio ansimare, sento lo sperma risalire in cerca di sbocco, non soffoco un gridolino di piacere, ho un sussulto, sborro, l'intensità mi scuote, la mano ora ferma stringe il cazzo in tiro, godo intensamente e ansimo di nuovo, la sborra esce a fiotti dal glande turgido, la sento colare densa a chiazze sul pavimento di cemento grezzo e asciutto, tre spinte forti in sequenza, godo sulla punta del cazzo, altre spinte più leggere emettono meno sborra, mi rilasso sulle gambe, lascio uscire come un sibilo smorzato di soddisfazione lasciva, il cazzo comincia a distendersi, escono gocce di sborra residua che si staccano lasciando un filino sottile penzolante, sul pavimento secco le macchie del mio liquido risaltano umide e scure, faccio un passo indietro sui tacchi, sono ancora scosso dall'orgasmo, riassaporo gli spasmi della sborrata, il cazzo si sta ammosciando ma resta in tensione, una sensazione di benessere passa dalla pancia alle palle, alle cosce avvolte nei collant abbassati, mi sento bene su quei tacchi alti, i collant sporcati da una goccia caduta di traverso, sono tranquillo e segretamente osservato, sento dei passi, volgo lo sguardo di lato, lo sconosciuto si avvicina, è scalzo, allenta la cintura e cala i pantaloni, ha un addome pronunciato, leva le mutande e le lascia cadere a terra sui pantaloni, ha il cazzo quasi teso, si è eccitato guardandomi mentre mi segavo alla luce del sole, fa qualche passo, alle mie spalle si inginocchia e mi afferra le caviglie, sporge la testa da un lato verso la coscia, con la lingua lecca e risucchia la goccia di sborra caduta di traverso, mi gira attorno e si inginocchia davanti al mio cazzo, mi mette le mani alla vita, avvicina la testa, sento la cappella nella sua bocca, la punta della lingua cerca l'orifizio per cavarne l'ultima traccia di sperma, passa la lingua più volte dolcemente attorno alla cappella per pulirla dalla sborra, mette la punta sotto il frenulo e lo titilla, sento come un solletico sotto il glande, il cazzo mi tira e si allunga, lo infila tutto in bocca, sono sorpreso, il cazzo si irrigidisce di più, sento la cappella in fondo alla sua gola, mi eccito di nuovo, cinge il cazzo con le labbra e inizia a pomparmi avanti e indietro, mi lubrifica con la saliva, oscillo sui tacchi seguendo i suoi movimenti, non so se riesco a sborrare ancora, credo voglia ingoiare, mi eccito al pensiero, sento la cappella ingrossarsi ai suoi continui passaggi, stacca un attimo la bocca, sono completamente in tiro, il cazzo freme, riprende a pomparmi più lentamente, sento il cazzo completamente esteso nella sua gola, non posso andare oltre, sono lubrificato e mi pompa di nuovo veloce, gli metto le mani sulla testa, cerco di rallentargli il ritmo, una sensazione piacevolissima mi attraversa il cazzo, le palle mi sembrano gonfie, forse vengo, emetto un lungo sibilo di godimento, adesso si sofferma sull'anello della cappella, quasi lo mordicchia con gli incisivi, stuzzica il glande con la lingua, quasi lo bacia, infila il cazzo in bocca fino in fondo, sento la parete della gola spingere sulla cappella, il cuore pulsa, sento come una contrazione sotto le palle, ansimo, rilascio un lungo gemito di piacere, sto per venire, sento la sborra muoversi veloce nel cazzo, sta per erompere compressa, gli blocco la testa con le mani, la cappella tesa è pervasa da una sensazione di godimento, ho un sussulto, la sborra gli schizza in gola, una volta, due volte, le contrazioni alla base del pene mi inebriano, lui sembra ritrarsi come soffocato, respira forte col naso e deglutisce, gli vengo ancora in bocca, lascia fluire la sborra ai lati, due rivoletti bianchi, densi, scendono verso il mento, si staccano a gocce e finiscono sul pavimento arido, adesso mi sento come spossato, sono malfermo sui tacchi, non pensavo di farcela, il cazzo comincia a rilassarsi, labbra e lingua provano a spemere quel che resta del mio liquido, sono contento ma un po' imbarazzato, faccio un passo indietro, il cazzo sta flettendo, provo a ritrarmi ma mi blocca il polso con una mano, è inginocchiato ma adesso si sta alzando, ha il cazzo flaccido, scappellato, è bagnato, una bavetta penzola e oscilla sotto il glande, mi fissa un attimo poi abbassa lo sguardo sul suo membro, vuole essere pompato a sua volta, non so se me la sento, con l'altra mano inizia a toccarsi, mi trattiene, mi tira a sé, faccio un passo avanti, cerca di farmi abbassare, gli sta tirando, solleva la maglia scoprendo un grosso ventre, sono indeciso, potrei finirla lì, non è la mia prima pompa, lo voglio accontentare?, ho il suo cazzo davanti al naso, sono accovacciato sui tacchi, le natiche sui polpacci, alzo lo sguardo, ha il cazzo teso, mi sembra quasi ingigantito con la cappella lucida e bavosa, mi avvicino con la lingua, dal basso prendo il filo di bava, è trasparente oleosa e quasi senza sapore, il cuore riprende a battermi, vado avanti? (continua)